Creato da Basta_una_scintilla il 31/03/2008

Scintille

A volte da una sola scintilla scoppia un incendio (Lucrezio)

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Post n°130 pubblicato il 20 Febbraio 2009 da Basta_una_scintilla
 

Si ritrovò a scrutare la sua immagine riflessa nella vetrina. Nulla di femminile, ormai, in quella figura: la schiena flessa, il viso scarno e marchiato da rughe profonde, il corpo, ammasso di pelle e di ossa, in quei vestiti logori ed informi che la ricoprivano senza donarle calore. L'olezzo che emanava non poteva sentirlo ma lo leggeva nelle smorfie dei passanti: era consapevole di odorare di sporco, di strada, di vino...sapeva di avere il sentore della povertà e della disperazione. Era stata una bella donna, un giorno, quando laureata e con un buon lavoro, aveva scelto di abbandonarlo per dedicarsi a Carlo e ad Elisa, quella piccola creatura fragile nata dal loro amore. C'erano stati giorni felici ed attimi di serenità ma erano tanto lontani da sembrare, a volte, più una fantasia che un ricordo. Un giorno suo marito se ne era andato; non le aveva chiesto la separazione, non le aveva parlato, semplicemente era sparito. Non seppe mai dove fosse andato, se avesse incontrato un'altra donna, se non fosse stato in grado di reggere il peso di quella figlia tanto debole e bisognosa di cure: lui scomparve dalle loro vite insieme al denaro, al suo cuore ed alle speranze. Lavorò per una cooperativa di pulizie per pochi soldi, di giorno e di notte, per mantenere le cure costose a quella figlia, nessun altro con loro, nel bene e nel male. Non fu abbastanza ed Elisa volò in cielo in una mattina di tarda primavera. Ed in quel momento lei si perse come una piccola barca in un oceano agitato: nessuna certezza, la depressione, cominciò a bere pensando di trovare nell'alcol un conforto alla disperazione incolmabile e smarrendo invece il contatto con la realtà, con le poche persone a lei vicine, perdendo il lavoro ed il rispetto per sé stessa. Nei rari momenti di lucidità pensava ai suoi sogni di ragazza senza capacitarsi di essere divenuta quello che ora era: una senza-tetto, un'anima sola in balia di quella enorme città, Roma, famosa in tutto il mondo. C'erano tante persone che si occupavano di dare da mangiare a quelli come lei: individui buoni e caritatevoli che dedicavano parte del loro tempo libero al servizio dei meno fortunati. No, non era difficile trovare un posto per mangiare. Ma dormire, quello si era un problema per tutti ma per le donne in particolare: i dormitori pubblici erano sempre troppo pieni di gente e di pericoli, le stazioni controllate dalla polizia, le metropolitane chiuse con quelle sbarre fredde, che a toccarle veniva voglia di andare in prigione per avere almeno un letto in un posto caldo e sicuro ove distendersi e, finalmente, riposare davvero. Ma nonostante tutto lei non si era mai venduta, non aveva mai rubato, aveva fatto del male, certo, ma solo a sé stessa. E così, ogni notte, cercava un posto nascosto e diverso dove, tra quei cartoni che non abbandonava mai, poteva assopirsi a tratti, mantenendosi vigile, quando il vino bevuto non era abbastanza per farle perdere completamente il controllo. Quella sera cominciò a nevicare...aveva tanto freddo e necessitava di un posto per ripararsi. Vide alcune persone uscire dalla chiesa; entrò, a passi lenti, con grande rispetto...le luci basse, un profumo d'incenso, candele che si riflettevano sugli ori delle cornici e degli addobbi, quelle panche di legno, dall'aria sicura. Frammenti di ricordi remoti provenienti da tempi lontani: quel prete che parlava a voce bassa e convinta... "...Fede, speranza, carità...", ..."la Casa del Signore"..."... Beati gli afflitti, perché saranno consolati".
Un uomo, il sacrestano:
- Esci da qui, devo chiudere.
- La prego, ho tanto freddo e tanta paura...ha sentito...dicono che ieri ne abbiano bruciato un altro, tanto per vedere come sarebbe stato...
- Vattene barbona, questa è una chiesa, un luogo sacro, non è un posto per dormire...
- Mah...
Uno strattone al braccio; era povera, certo, ma aveva una sua dignità, non se lo sarebbe fatto ripetere un'altra volta.
Appoggiò la schiena stanca a quel portale ormai chiuso che raccontava tante storie: c'erano un uomo nudo in mezzo alla piazza che regalava i suoi vestiti ai poveri, un cavaliere che smontava dal destriero per porgere il mantello ad un vecchio, una donna che asciugava dei piedi con i propri capelli. Si addormentò e vide, in mezzo a tanta luce, Elisa che le porgeva la mano. Sorrise appena in quel freddo ormai mortale: finalmente sarebbe stata di nuovo libera.

 


Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. (Luca, 12, 47)

 

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Commenti al Post:
asia_doro
asia_doro il 20/02/09 alle 21:48 via WEB
carità cristiana! un abbraccio e buon w.e. baci baci
 
realgar0
realgar0 il 20/02/09 alle 22:05 via WEB
I tuoi "spartiti di vita" sono sempre molto belli...Perdona la mia "latitanza" dovuta purtroppo ad agenti esterni il blog...Però credimi mi fa sempre piacere leggere i tuoi elaborati...E quando posso capito... Con simpatia marko
 
blop
blop il 20/02/09 alle 22:17 via WEB
sparito...dissolto come neve al sole.... non ne conosco il motivo e, ora, non ho voglia ne tempo di capire..... mi spiace...in quel blog c'era un pezzo della mia vita e c'era, sopratutto, un pezzo della nostra vita.... se qualcuno ha voluto così avrà avuto le sue ragioni... io continuo, comunque, a vivere... ciao tesoro....abbi fede....la settimana prossima "du spaghi" c'è li facciamo di sicuro.....
 
 
altro_che_mela
altro_che_mela il 20/02/09 alle 22:56 via WEB
ho visto che sei sparito e mi son chiesta perchè. Sapevo comunque di trovarti qui, da Scintilla. Un saluto .-)
 
babele2709
babele2709 il 20/02/09 alle 22:24 via WEB
Date pane a chi ha fame....non sempre i seguaci di Cristo fanno proprio il suo insegnamento....non semprei politici fanno il bene delle gente (??) non sempre i padri sono bravi padri, non sempre le madri sono brave madri, ma dobbiamo condannare per questo tutti i padri, le madri, i politici, i seguaci di Cristo?....certo per morire di freddo basta un idiota, ma il mondo è fatto di idioti....purtroppo...un bacio
 
altro_che_mela
altro_che_mela il 20/02/09 alle 23:00 via WEB
scritto molto bene questo spaccato di vita toccante, dove la carità è calpestata. Per fortuna ancora c'è tanta gente che si muove nella solidarietà, solo che non ce n'è più abbastanza, ora che di madri di elisa si sta riempiendo il mondo intero e non solo i paesi del terzo mondo. Abbraccio :-)
 
orkelio
orkelio il 20/02/09 alle 23:01 via WEB
Sei toccante come nessun altro. E' ke di disperazione ce n'è parecchio in giro, altro ke civiltà ed umanità. Della serie, "dove sono finiti i VALORI ?"
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 20/02/09 alle 23:14 via WEB
grazie
 
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 21/02/09 alle 00:03 via WEB
Ciao "essere prezioso", che gioia trovarti... La mia vita è difficile è stasera ho pianto tante lacrime. Ma è la mia vita, alti e bassi e non è migliore nè peggiore di tante altre vite. Solo più complicata e a volte più dolorosa. Sai, ieri (e il tuo racconto arriva giustappunto - è una magia?) dovevo far rilegare una cosa per il mio capo, dei fogli di word. Per portarmi avanti il lavoro, prima di entrare allo studio, sono passata in copisteria, per chiederne il costo e sapere se lo potevano fare. Ebbene là dentro, per scaldarsi dal freddo tremendo di questi giorni a Roma (vento fortissimo di tramontana 2 gradi), c'era una barbona sporchissima, mal vestita, lacera. Tutti la evitavano. In altri momenti, anche io, lo avrei fatto. Io non ho sentito alcun puzzo, ma solo tanta pietà per lei e l'ho sentita molto più vicina a me di tutti quelli che erano presenti là dentro a quel negozio. Ora vengo qui e leggo. E penso che nella nostra bella capitale "regno della carità cristiana" (così avrebbe voluto cristo) ci sarebbe da dare conforto materiale e spirituale a tutta questa gente, emigranti compresi. Ma il vaticano non paga nemmeno l'ICI e il carrozzone va avanti da se, come cantava qualcuno... Grazie di aver pubblicato questo racconto. E' bello leggerti. Un abbraccio sincero. Roberta
 
lunetta_08
lunetta_08 il 21/02/09 alle 09:18 via WEB
Molto toccante questo racconto, ho sempre pensato che la Chiesa avesse il compito di occuparsi delle persone bisognose, ma troppo spesso sbatte loro la porta in faccia. Però ci chiede le offerte per i bisognosi... buon fine settimana Micky
 
otello2007
otello2007 il 21/02/09 alle 09:55 via WEB
Beh...lo stesso Luca ha detto che in qualsiasi modo...sempre bastonate riceverà il servo...no?...Davvero toccante il tuo spaccato di vita! Ne ho conosciute tante di quelle persone...ed ho imparato più da loro che da un pulpito grondante ipocrisia! Un abbraccio!
 
eccomiqui4
eccomiqui4 il 21/02/09 alle 11:07 via WEB
Toccante il racconto e conosco persone come lei grazie ad un mio amico che lavora nel settore caritativo. Quel che le loro vite fanno capire quanto facilmente si può cadere e quanto bisogna esserci ad aiutare ... Un abbraccio
 
Mizar13
Mizar13 il 21/02/09 alle 12:09 via WEB
Semplicemente ammirevole il racconto!! Viviamo una società di veline, di isole dei famosi, di grandi fratelli, vuoi che dobbiamo anche pensare a chi sta peggio?? Rileggendo la mia frase mi rendo conto che si presta a strane interpretazioni, era solo ironia!!
 
trampolinotonante
trampolinotonante il 21/02/09 alle 13:07 via WEB
Ma tu, cara scintilla divina, pensi che su questa terra siamo tutti gente normale? Io sulla follia colletiva ci scommetto ( parlo per me!). Io per follia intendo quello stadio della mente in cui nel cervello tira vento di tramontana e tutti dal gran freddo si rintanano in se stessi e non guardano più in faccia nessuno. E' sempre inverno! tira sempre tramontana a sto mondo. Anche le lacrime sono gelate. Avevo letto in questi giorni che addirittura a Parigi la gente ha fame, va a rovistare nei cassonetti per cercare gli avanzi ma i ristoranti ci mettono la varichina per allontanare gli straccioni. La gente comincia ad aver fame, scintilla! e questo non è un buon segnale.Proprio non lo è! Tu sei stata troppo buona con il tuo raccontino!! Forse sei troppo buona!!! Troppo!!! LA REALTA' E' MOLTO E DI GRAN LUNGA PEGGIORE!! CREDIMI!!! L'immagine del tuo profilo- il fuoco ben acceso che scalda l'anima e il cuore, che fa ipotizzare una bella casa calda, un bel caminetto, dei dolciumi e tante altre belle cose, tappeti e tappetini, bei cuscini , divani accoglienti ecc...- è indovinata. In taluni casi guardarla potrebbe servire! Difatti ricordo quel raccontino che leggevamo alle elementari, non ricordo di chi fosse, dove si raccontava di due vecchietti che nella loro capanna, mentre fuori c'era un freddo pauroso, seduti vicino al focolare, avevano tenuto per tutta la notte le mani sulla braci, che vedevano accese, per riscaldarsi. Al mattino s'avvidero che non erano braci accese ma gli occhi di un gatto. Ecco il tuo fuoco a volte può fare sto miracolo! ciao scintilla. trampolino tonante
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 21/02/09 alle 13:45 via WEB
Mi hai commossa...Primo perchè scrivi stupendamente; secondo perchè hai, con brevi pennellate, detto grandi verità; terzo perchè mi hai ricordato questo pezzo del Vangelo di Luca, che trovo bellissimo per quanto mi piace e per quanto sento vicino al mio cuore...
 
Luxxil
Luxxil il 21/02/09 alle 13:51 via WEB
Un bel racconto, di chi vive ogni giorno la disperazione di essere solo al mondo. Ed è quella che pesa di più e non la mancanza di comodità. Anche questa donna, aveva saltato da vita in vita, ma a un certo punto ha chiuso le sue ali. Un sorriso e un abbraccio Giò
 
Pinotim10
Pinotim10 il 21/02/09 alle 14:09 via WEB
Grazie per la tua riflessione buon fine settimana....
 
akhenaton49
akhenaton49 il 21/02/09 alle 15:23 via WEB
Bello il racconto e ben scritto. Figurati che ad un certo punto pensavo che il sacrestano poteva essere il famigerato Carlo ....
 
Pinotim10
Pinotim10 il 22/02/09 alle 11:57 via WEB
Aggiungo:mi chiedevo!? se ci fosse posto tra i tuoi amici? nel mio sicuramente si...^_^
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Tesi il 22/02/09 alle 16:31 via WEB
Bello, scritto molto bene ,con la tua grande sensibilità e la cura di sempre!E' commovente nella sua crudezza...Sappiamo bene tutti quanti casi simili ci siano in giro per il mondo...anche uno solo risolto positivamente rappresenta già una vittoria per la vita umana.Un grande sorriso a te!
 
releardgl
releardgl il 23/02/09 alle 12:10 via WEB
brava Scintilla...
 
adriana_ar
adriana_ar il 23/02/09 alle 18:17 via WEB
Questo post rivela la tua grande sensibilità che non mi meraviglia più di tanto conoscendoti ormai un pochino... dolce streghetta. Un bacio Adriana
 
lalibreriadibabele
lalibreriadibabele il 24/02/09 alle 20:12 via WEB
un uomo, il sacrestano, cosa altro se non un umile strumento di Dio. Cosa la tratteneva ancora su questa terra ? perchè vivere altri giorni di dolore .. Una voce cristiana direbbe Dio l'ha chiamata a sè. Chi siamo noi tutti se non miseri strumenti, pedine nelle mani del Grande Giocatore ? qualcuno direbbe del Gran Burlone ? ma forse mi sbaglio, forse non è nè giocatore nè burlone è solo distratto o disinteressato, come dice Fossati ( e sepre più spesso mi pare la verità ) : mi dicono che dio esiste ma si accontenta di camere doppie con la vista siderale, mentre qui da noi piove sempre.... E lasciamo stare il sacrestano, molti di noi sono proprio come lui. Indifferenti.
 
maryrose6
maryrose6 il 25/02/09 alle 01:45 via WEB
E' sicuramente una storia vera,una delle tante persone che hai incontrato nei viaggi della tua vita. Raccontare serve a scuotere, tacere solo a confermare ed essere d'accordo. Il cosiddetto" silenzio assenso". Spero solo che qualche religioso legga questo tuo bellissimo racconto e spero vivamente che non rimanga in silenzio. Notte,mary
 
cateviola
cateviola il 25/02/09 alle 23:32 via WEB
senza fiato, lascia senza fiato ...
 
hieronimusb
hieronimusb il 01/03/09 alle 10:07 via WEB
Io vorrei solo ricordare a quei servitori che si sono impadroniti della casa del padrone che la croce di Cristo era di legno, non d'oro come le loro.
 
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