Creato da: carloreomeo0 il 03/06/2014
pensieri in libertà
Citazioni nei Blog Amici: 37
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 37
 

Ultime visite al Blog

carloreomeo0Arianna1921cassetta2xavierwheeljigendaisukeLowel_lineemanugiugnoxavierwheel69inellafilomenaernestino.miicCherryslper_letteraQuartoProvvisorioDott.Ficcaglia
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« L'UNO E L'INFINITOPOLITICA ECONOMICA A TEMPO »

SONO FIGLIO DI QUEST'ITALIA!

Post n°612 pubblicato il 30 Aprile 2024 da carloreomeo0

Non ho alcuna sorta di fratellanza o di simpatia, empatia nel panorama politico italiano, non tifo per nessun partito, i miei fratelli italiani sono quelli che ogni mattina si alzano e lavorano duramente per 8 o più ore al giorno, per uno stipendio da fame che a stento gli permette di vivere dignitosamente al netto delle tasse e del carovita imposto da una casta di potenti che emana leggi e decreti con l’unico obiettivo di trarre i maggiori profitti per il proprio partito e per se stessi. Una casta che legiferando a proprio vantaggio ha reso le loro ingiustizie, i loro misfatti giusti, legalizzandoli, svilendo in questo modo il concetto stesso di giustizia e di legalità. Io sono figlio di questa Italia, che si lamenta, borbotta e si indigna, quando vede il prezzo della benzina salire alle stelle, quando va a fare la spesa e il suo carrello è sempre più vuoto anche se ha speso molto di più. Quando gli dicono che l’auto elettrica è il futuro ma lui deve razionare l’utilizzo degli elettrodomestici in casa perché le bollette sono sempre più care, ed è costretto a muoversi utilizzando una vecchia auto euro 4 perché non può permettersi il lusso di giocare a fare l'ecologista. Quando per scaldarsi d’inverno brucia sempre più soldi ma patisce sempre più il freddo e se si ammala seriamente se non vuole morire si deve affidare alla sanità privata pur essendo costretto a sovvenzionare lautamente quella pubblica. Io sono figlio di quell’Italia che dopo più di 40 anni di duro lavoro vede i propri padri e nonni percepire una pensione da fame e che ciò nonostante devono aiutare i propri figli o nipoti sfruttati, sottopagati, legalmente schiavizzati, spesso ricattati, umiliati dal precariato, in un mondo del lavoro alienato dal concetto di massimizzazione del profitto ottenuto riducendo all’osso i costi, in cui il dipendente è sempre più bistrattato, in quanto concepito come una spesa, un numero e non come una risorsa quale egli è. Sono figlio di quest’Italia in cui nonostante tutto questo l’unico momento in cui si riempiono le piazze è quando vince lo scudetto la propria squadra del cuore.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/Virtualizzato/trackback.php?msg=16759210

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
jigendaisuke
jigendaisuke il 01/05/24 alle 00:30 via WEB
L'Italia che non considera emergenza sociale le morti sul lavoro e quindi non scende in piazza per questo, la stessa Italia che si fa fare i lavori in casa da muratori in nero o non chiede la ricevuta al dentista.
(Rispondi)
 
cassetta2
cassetta2 il 01/05/24 alle 10:12 via WEB
Dobbiamo tirare avanti più vigili che mai, come profeti negletti che gridano nel deserto, perché il solo fatto che stiamo combattendo una battaglia perduta non significa dover abbandonare la lotta.
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963