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LE DUE FACCE DELL'ECOLOGIA

Post n°616 pubblicato il 03 Luglio 2024 da carloreomeo0

Mentre la Danimarca, per contrastare il cambiamento climatico, tassa le flatulenze (leggi scorregge) delle mucche, in quanto inciderebbero significativamente sulle emissioni di CO2, ecco nella foto la città di Hontan in Cina, una delle città con il più alto tasso d’inquinamento a livello globale. Preciso che quella foschia, che quasi nasconde alla vista l’intera città, non è nebbia ma inquinamento prodotto principalmente dalla forte industrializzazione e urbanizzazione, con relativo aumento del traffico veicolare, il tutto favorito dalla totale assenza di regolamentazioni ambientali rigorose. Alla luce di tutto questo io credo che tra l’ecologismo estremo e la totale mancanza di regole per la tutela ambientale, ci dovrebbe essere una via di mezzo, perché l’atmosfera è un bene comune e tutti dovremmo contribuire alla sua tutela, ma prima di preoccuparci delle scorregge delle mucche, forse sarebbe il caso di intervenire drasticamente su situazioni catastrofiche e allarmanti come quella rappresentata dalla città di Hontan che è solo uno dei tanti esempi possibili. La verità è che esiste un'altra faccia dell'ecologia, quella occidentale, in cui capitalisti senza scrupoli e imprenditori sciacalli giocano a fare gli ecologisti, delocalizzando tutto il lavoro sporco in Cina o in altri Paesi in cui praticamente non esistono regolamentazioni a tutela dell'ambiente. Proprio grazie a questo scenario la Cina, come altri Paesi asiatici sono divenuti la discarica di rifiuti tossici provenienti dalle grosse aziende e dalle multinazionali pluri miliardarie dei Paesi occidentali, in cui causa normative ambientali altamente restringenti, diventerebbe  troppo oneroso e complesso lo smaltimento. La verità è che i magnati dell'industria occidentali, al di là delle finte campagne pubblicitarie, in nome dell'ecologia non sono disposti a rinunciare a una fetta dei loro profitti. Io credo, che a questo punto sia necessario, oltre che doveroso, fare un distinguo tra l'ecologia quella vera e l'ecobusiness speculativo. La contraddizione che da tutto questo si evidenzia è che nonostante siamo nell'era della globalizzazione non riusciamo ad avere delle leggi a tutela dell'ambiente che vengano emesse e rispettate a livello globale. Anche perché se si attuasse davvero quanto sopra, dove smaltirebbero i loro rifiuti tossici le multinazionali occidentali, le stesse dove sposterebbero i loro poli industriali in cui mettere in atto tutte quelle fasi produttive che prevedono processi ad alto tasso d'inquinamento? Io credo che onestamente, sono queste le domande che dovremmo porci.

 
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Commenti al Post:
jigendaisuke
jigendaisuke il 03/07/24 alle 16:25 via WEB
Più chiaro di così https://www.raiplay.it/video/2024/02/Indovina-chi-viene-a-cena---Greenwashing---Puntata-del-25022024-29b5c1c3-3e98-4377-b861-09083bf5771a.html
(Rispondi)
 
 
carloreomeo0
carloreomeo0 il 03/07/24 alle 17:21 via WEB
Ciao Jigen, grazie per la segnalazione, grazie alla quale mi convinco sempre di più che l'ecologia sia solo una bella parola con cui non solo riempirsi la bocca, ma soprattutto per gonfiare i capitali sociali di brand multimiliardari, ma che in effetti non interessa a nessuno è solo business.
(Rispondi)
 
cassetta2
cassetta2 il 03/07/24 alle 17:10 via WEB
Questa situazione è come lo scacco matto. Qualunque mossa fai, perdi.
(Rispondi)
 
 
carloreomeo0
carloreomeo0 il 03/07/24 alle 17:25 via WEB
Diciamo, che le mosse giuste da fare ci sarebbero, ma purtroppo sono meno convenienti rispetto a quelle che la pseudoecologia a tutti gli interessi di promuovere.
(Rispondi)
 
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