Creato da vita.perez il 20/01/2008

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equilibrio precario...non spingete

 

Come stai...?

Post n°1105 pubblicato il 21 Aprile 2024 da vita.perez

Come stai?" mi chiedi.
"Stanca" rispondo. Rispondiamo spesso così. Mi sento, ci sento: siamo adulti, siamo tanti e siamo stanchi tutti quanti.
"Come mai?" mi chiedi. Ma non è la domanda corretta. Non siamo stanchi perché lavoriamo troppo o dormiamo poco o mangiamo male o per carenza di ferro o magnesio. Non è una stanchezza chimica, è esistenziale. Non siamo stanchi per qualcosa. Siamo stanchi di qualcosa.
Io sono stanca dei miei pensieri che escono dal gregge, di non essere un buon cane pastore capace di girargli intorno, arginare, compattare. Perché spesso sono il lupo che minaccia di sbranare le certezze. Sono stanca dei sospesi: la lampadina che devo cambiare da un anno e tre mesi. Devo imbiancare, togliere gli adesivi di Cars dal mobile del salotto, dalle scale, ho ancora mezzo armadio pieno di vecchi vestiti del padre dei miei figli, me ne dovrei disfare, scarpe da calcetto, non ricordo di averlo mai visto giocare. È sempre stato più facile gettar via che sistemare.
Ma ci sono anche gli oggetti che non so buttare. L'oggetto del mio rancore, l'oggetto del desiderio, l'oggetto delle mie angosce, l'oggetto della mia malinconia, l'oggetto dell'invidia, sono un'accumulatrice seriale di piccole ossessioni. Sono stanca degli appelli mancati, quelli che manco io più di tutto, quando non ci sono nel modo giusto, sono stanca di mancare. Sono stanca di aver bisogno di questa stanchezza per sentirmi viva, perché se non sei stanca non hai fatto abbastanza.
Sono stanca perché il vero riposo per me è la soddisfazione del darmi da fare, anzi di fare fatica. Sono stanca e un po' suonata, ogni tanto ripenso a quando ero più giovane e innamorata, così innamorata da potermi concedere il tormento che costruivamo noi, con dubbi inesistenti. Ancora mi sorprende quanta resistenza si possa fare ad accettare la felicità. Oggi sono stanca della precarietà. Sono stanca del "per ora", delle mani avanti che sono sempre le mie, della mia incapacità di pensare per assoluti, del senso di allerta che mi abita. Io peroro, tu perori, egli perora... voce del verbo "del doman non c'è certezza". Ci diciamo che stiamo attraversando un periodo complicato. Una fase. Ma per quanto mi riguarda questo periodo complicato è iniziato quando mia sorella mi rivelò che Nicca Costa era molto più bella di me e non si è mai esaurito. La vita è una fase complicata dell'esistenza. È che la complicazione non è circoscritta e il periodo di cui sopra non si attraversa e via, quando trovi le strisce.
Se tocchi il fondo, immagini di scendere giù, verso un abisso di tristezza, ma poi di picchiare la pianta del piede e risalire rapido. E invece no, ti aspetta la merdosissima maratona nei fondali, anfibi disperati che non siamo altro, con le branchie che fanno contatto coi condotti lacrimali.
"Sei stanca" mi chiedi? Sì, ma per ora il gregge dei pensieri è in salvo, anche stasera il lupo non si è visto arrivare. Sono stanca, siamo stanchi, ma via e pedalare.
Enrica Tesio
Potrebbe essere un'immagine in bianco e nero raffigurante 1 persona

 
 
 

E non provare più niente.

Post n°1104 pubblicato il 17 Dicembre 2022 da vita.perez

Per coerenza.
Per coscienza.
Per senso di responsabilità.
Per dolore.
Per continuare ad essere chi sono.
Per andare avanti.

 
 
 

E la sofferenza va sprecata.

Post n°1103 pubblicato il 17 Dicembre 2022 da vita.perez

 

La caparbietà e la persistenza con cui difendi la tua vita è ammirevole.
Vorrei essere capace io, di credere così tanto che le cose siano diverse da come realmente sono, tanto da insistere nella proposizione di una verità che, alla fine, riesci a far passare per normalità, quando non lo è affatto.
Ci sono persone che passano attraverso il dolore, ma non si lasciano attraversare dal dolore.

E la sofferenza va sprecata.
Ci sono persone che hanno così paura di vedere le cose per quello che sono, che pur di non crollare, si identificano con il ruolo che hanno deciso di interpretare.
Aderiscono ad altri sé.
Altri sé. O forse non si è poi così diversi da ciò e chi si sceglie di essere.

 

 
 
 

Vista mare

Post n°1102 pubblicato il 26 Luglio 2022 da vita.perez

Non è bastato un orgasmo.

Non mi è bastata una notte tra i vicoli di una città difficile e meravigliosa.
Non mi sono bastate le risate alle lacrime, drogate da qualche tiro di sigaretta condivisa e più di una birra.
Sono però bastati quattro scalini per piombare in uno spaccato di semioscurità, che nessuna altra città così piena di luci ed ombre, avrebbe mai saputo offrirci ad uno sputo dal caos.
Volevo che accadesse.
Ti ho fottutamente provocata, fino a farmi infilare le mani nei jeans, appoggiate ad una vecchia cabina in legno vista mare.
Sono altrettanto bastati pochi minuti per venire, con la tua bocca tra il mio collo e il mio orecchio e le tue dita appena dentro me.

Io, corpo contro corpo, fiato corto, sovraeccitazione e vista mare.

Era quello che volevo e poi scomparire.
Non vederti mai più.

Perchè questo è quello che so provare. 
E non riesco a farmi bastare nulla di più.

 
 
 

La Luna e la Vita.

Post n°1101 pubblicato il 22 Ottobre 2021 da vita.perez

L’altra sera avrei voluto chiamarti e dirti: ti prego vieni ad abbracciarmi.
Dammi un punto di contatto.
Non l’ho fatto ovviamente.
Non l’ho fatto perché la Vita non è più un giro di vento,
ed io non mi posso comportare come le foglie d’autunno nella corrente.
E allora, sono rimasta aggrappata al mio ramo a fissare la Luna.
Ed è così che, su quel satellite dall’unico volto,
ho scorto da lontano due sedie di legno irraggiungibili.
Le nostre.
Le ricordi? Chissà…

Ho passeggiato a lungo e tutto quello che avrei voluto dirti,
l’ho raccontato al rumore dei miei passi nel silenzio della notte.
In mezzo alle parole c’erano sicuramente delle virgole fragili, ma anche dei punti molto forti.
Avrei voluto dirti che amo molto ciò che siamo diventate.
Che proteggerò per sempre ciò che abbiamo.
E che respiro i nostri spazi di silenzio, consapevole di saper alzare lo sguardo e trovarti, e tu altrettanto.
E che insieme a poche altre persone, mi sembri essere l’unico punto di contatto con me stessa che ho.
Tu, più di altri.
Avrei voluto chiederti di parlarmi della felicità, e dei canali attraverso cui la fai passare.
Ma anche della tristezza che raccogli nei palmi, e di come la lasci andare...
Avrei voluto chiederti dell’amore e di come ti fai avvicinare senza aver paura.
Avrei voluto chiederti se il dolore ti ha insegnato solo la resistenza d’attrito, o se ti ha lasciato dei punti scoperti che fai toccare a chi ti ama, perché io ho la sensazione, invece, di indossare una pelle insensibile ormai.
Avrei voluto chiederti delle distanze emotive, che allentano i legami, anche quelli più profondi.
Di come ritorni quando te ne vai, perchè sono sicura che anche tu lo fai, ma io a volte non so ripercorrere la strada e lascio andare tutto...
Avrei voluto chiederti di raccontarmi delle cose belle, perché a volte ho bisogno di ascoltare le parole.
Avrei voluto chiederti di tenerti la mano, perché a furia di dare strappi alla mia Vita, a volte ho una sensazione di vertigine.
Avrei voluto...

Ma poi mi sono fatta compagnia.

 
 
 

Sotto un sasso

Post n°1100 pubblicato il 06 Settembre 2021 da vita.perez

Se potessimo tornare dove abbiamo abbandonato il nostro Addio
lo troveremo ancora lì,
impolverato in un angolo,
come un vecchio giornale lasciato sotto un sasso.
Pagine di cose superflue,
scritte sulla carta sottile dei nostri acerbi e inconfessati desideri.
Lettere d’amore con un fondo d’ombra
e tremolanti stelle con un principio di luce.

Chissà cosa altro avremo potuto fare?
Forse solo fissare il cielo estivo…

 
 
 

Fino alla fine del mare

Post n°1099 pubblicato il 06 Settembre 2021 da vita.perez

Dentro i tuoi occhi.
C’è un punto in cui tutto si rompe.
E tu compari di colpo.
Dove la crepa si fa luce e tu accechi.
In quel bagliore c’è tutto ciò che so della Vita.
È lì che il mio amore resta incurabile e muto.
Solo tu hai il dono di vedere le cose come sono.
Nel tuo sguardo, ogni mia cosa, è.
Nei miei occhi, invece, si mischiano le correnti
fino alla fine del mare.

 
 
 

In ombra.

Post n°1098 pubblicato il 18 Giugno 2021 da vita.perez

Stasera resto all’ombra di una tristezza.

Non riesco a gettare luce dentro gli angoli bui.
Non so arrivare fin laggiù.
Eppure mi spoglio nuda.
La tristezza è un abito di cui so svestirmi di solito.
Ma… improvvisamente mi si attacca alla pelle.
Si annida nelle pieghe dei gomiti
Mi resta appiccicata agli occhi
Si poggia nelle curve del ventre.

Poi.. Penetra.
E s’insedia nelle cavita più intime.
Si mischia al sangue e scorre e mi devasta l’anima.

 
 
 

C’è un segreto nei desideri.

Post n°1097 pubblicato il 04 Maggio 2021 da vita.perez

Ma, non c’è mistero nella morte.
È così scontata e conosciuta.
Il mistero vero è il tempo.
È la vita senza tregua.
È la vastità dell’anima in uno sguardo.
Il mistero, è nei nodi del silenzio e nell’acqua santa del dolore.
Nelle maree della poesia e all’ombra della luce di un sorriso.
Il mistero è la vita che t’incalza.
No, non c’è mistero nella morte.

 
 
 

Tracce

Post n°1096 pubblicato il 03 Maggio 2021 da vita.perez

C’è una parentesi nel tempo.
Dentro c’è tutta la vita di adesso.
L’uscio cigola di addii,
ma tu entra senza indugio.
Porta la tua assenza ne ho bisogno.
Voglio incontrarti dove te ne vai.
Camminarti accanto all’incontrario come un gambero.
Mi serve il passo del congedo.
Vieni scalza.
Cammineremo sulla sabbia.
Lasceremo orme opposte nella stessa direzione.
Saremo traccia sconosciuta sulla riva, e guariremo.

 
 
 

L’abbandono.

Post n°1095 pubblicato il 03 Maggio 2021 da vita.perez

Io ti amerò.
So che lo farò.
Quel tempo prima o poi arriverà.
Saprò distinguerti da tutti i miei abbandoni.
Accadrà, e sarà come per l’onda che s’infrange,
che dal mare parte e al mare torna.
Ti lascerò varcare il mio disordine
e come un’aurora albeggerai sulle dune sabbiose di ogni solitudine.
Ritornerò.
Come l’eco del vento.
E tu mi possiederai in ogni mia partenza.

 
 
 

Oggi mi fa male un sentimento.

Post n°1094 pubblicato il 03 Maggio 2021 da vita.perez

Il dolore è blu, e la fitta cade giù nell’anima come un lampo.
Il tuo sguardo perde pezzi di noi, come una fontana chiusa male.
Le nostre vite galleggiano sulla superficie di una perdita.
Tutto, è chiuso male, fra noi.
Lo specchio d’acqua che ci riflette mi acceca,
ma tu, mi tendi una mano d’ombra.
La vista che mi offri cambia il colore agli occhi.
Ho un nuovo sguardo in cui tu mi riconosci ed io mi perdo.

 
 
 

Finivo per baciarti

Post n°1093 pubblicato il 29 Aprile 2021 da vita.perez

Mi hanno sempre fatto paura i tuoi Ti Amo.
Mi hanno sempre fatto sentire come una barchetta in mezzo al mare.
Non sapevo mai chi ero di fronte a quelle due parole.
Sapevo solo che mi facevano volare, ma che non dovevo guardare di sotto.
Adoravo sentirtelo dire, ma perdevo, ogni volta, il governo del timone.
Il mare diventava ancora più immenso e la mia barchetta guscio di noce nell’oceano.
Tu il mare, io un puntino in mezzo al blu.
Ti amo, mi dicevi.
Ed io quasi mai ti rispondevo.
Ti amo. Me lo dicevi ad un centimetro dalle labbra. Ed io ti respiravo.
Ti respiravo.
Respiravo i tuoi ti amo come ossigeno.
Ossigeno che mi mancava ogni volta.
Sono rimasta così, incapace di fronte all’amore.
Ad osservare la bellezza dei Ti Amo dall’alto della scogliera.
Senza sporgermi troppo, con la paura di cadere.

 
 
 

Un profumo di bianco.

Post n°1092 pubblicato il 27 Aprile 2021 da vita.perez

Mi perdo.
E sembra inatteso il tuo ricordo.
Eppure è una consuetudine disarmante.
Mi perdo.
E sembra anche impossibile che sia quasi Maggio.
La luce cade, e si riflette ovunque.
I cieli non schiacciano più come d’inverno, ma dilatano gli orizzonti
E tutto diventa un respiro profondo.
Un profumo di bianco.
I tramonti esplodono negli occhi e somigliano alla Vita che ho dentro.
Ancora una volta c’è una stagione nuova.
Eppure io, mi perdo.
Non so se è il tuo ricordo a disorientarmi.
O la vaga nostalgia dell’Amore.

 
 
 

Sono Viva.

Post n°1091 pubblicato il 11 Aprile 2021 da vita.perez

Questa mattina mi sono svegliata presto,
ho infilato una felpa pesante sul pigiama
e con in mano il mio caffè amaro,
mi sono seduta fuori in giardino a godermi il primo sole,
ed ho pensato alle frasi brevi, come:
_Ti amo.
_Io me ne vado.
_Sto arrivando.
_Non cadere.
_Abbi cura di te.
_C’è il Sole.
E ho pensato al potere che hanno le parole.
A quanto possano colmare le distanze,
essere carezza senza toccare,
e colpire come un pugno senza spostare un solo arto.
A quanto siano potenti e dirette,
e a quanto la brevità di un pensiero
non sia affatto economia di sentimenti.
Ho pensato a come viaggiano leggere sui fogli di carta,
o nel suono della voce,
senza intralciarne il respiro…
Hanno il peso, come di scatole vuote,
ma con dentro il senso profondo di tutte le cose.
Ho pensato dunque:
Sono Viva.

 
 
 

Grazie

Post n°1090 pubblicato il 08 Aprile 2021 da vita.perez

Cari Mamma e Papà,

vi scrivo dalla terra, da un luogo che tu mamma conosci: casa mia.
Tu papà invece no.
O meglio l’avrai vista dal cielo e ci vieni sicuramente.
Soprattutto nelle giornate di sole, quando lo so che, mentre io sto facendo chissà cosa, tu arrivi, sfili uno dei tuoi libri dalla mia libreria e ti sdrai a goderti ancora la “vita”, la luce e il calore sulla tua sedia gialla, di fuori… come facevi quando eravamo tutti insieme a casa nostra.
Questo posto ti sarebbe piaciuto tantissimo.
Tu mamma invece, lo hai adorato.
Ti piaceva stare qui, sederti d’inverno davanti al camino, curare in primavera le mie piante o restare semplicemente qualche giornata a farti coccolare dall’idea che ero diventata un’adulta forte e indipendente…Ma questa gioia (per te e per me) è durata troppo poco ahimè…
Anche io amo questo luogo diventato “casa e vita”, ma stasera darei qualunque cosa per una sola ora con voi…vorrei potermi mettere in auto, parcheggiare e fare le scale a quattro per trovarvi seduti in salone e dirvi:  …grazie!

Grazie perché se non perdo il senso della famiglia (in questo momento così difficile) è perché voi siete stati il più grande esempio di unità e accoglienza e amore.
Siete stati l’imperfezione che genera armonia, il rumore che genera eco, la discontinuità che genera la possibilità… siete stati la libertà che genera la regola, siete stati le parole che generano i pensieri. Siete stati la fissità che genera movimento, siete stati il caos che genera la calma, siete stati il silenzio che genera emozioni, siete stati il rispetto che genera la contemplazione, siete stati il disincanto che genera il realismo.
Siete stati l’assenza che genera il distacco.
Siete stati il disordine che genera la riorganizzazione.
Siete stati la rabbia che genera la tenacia.
Siete stati la emancipazione che genera l’accettazione.
Siete stati la risata che genera la poesia.

Siete stati la leggerezza che genera la Vita.

 
 
 

Buon compleanno VitaPerez

Post n°1089 pubblicato il 20 Gennaio 2021 da vita.perez

Auguri VitaPerez.
Tredici anni fa nasceva questa blog...quanta VITA.

 
 
 

Occhi di malinconia?

Post n°1088 pubblicato il 15 Gennaio 2021 da vita.perez

 

 

 

 -Perché hai gli occhi pieni di  malinconia?


 E che ne so, ho risposto io.

 -Non lo neghi però.

 No, non lo nego. Ce li ho, lo so.

 
 
 

Siamo tutti veri a metà…

Post n°1087 pubblicato il 14 Gennaio 2021 da vita.perez

Siamo tutti veri a metà…
Così mi ha detto oggi un’amica.
Parlavamo delle contraddizioni che a volte ci caratterizzano.
Mi piace la gente ma la odio anche, le dicevo io ridendo…raccontando della mia vita e dei miei periodi sociopatici!
E lei mi ha risposto…beh siamo tutti veri a metà.

Così stasera durante la mia passeggiata serale, questa frase mi è tornata in testa…
Ho passeggiato a lungo su un po' di pensieri, respirando l’aria fredda di questo strano Gennaio.
Siamo veri a metà dunque, tutti.
Nelle nostre vite esposte a Sud c’è sempre un Nord in ombra e viceversa.

 
 
 

Tutto è sospeso

Post n°1086 pubblicato il 01 Dicembre 2020 da vita.perez

 

 

Se potessi andrei al mare.
A camminare scalza sulla sabbia.
Avrei bisogno di sentire la terra nuda sotto i piedi e le sferzate del vento. 
Se potessi respirare il sale,
avrei in bocca un sapore meno amaro.
E' solo un autunno che mi trascina lontano,
lo so.
Devo solo ripetermi che i miei occhi sanno guardare ancora oltre la scogliera
e spingermi fra le tinte del blu.
Tutto è sospeso.
Persino le nostalgie e le mancanze.

 
 
 
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