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Post n°859 pubblicato il 02 Settembre 2015 da Luxxil

Si chiudono gli occhi, il sonno sembra un richiamo dolce, e i pensieri posano le maschere sotto i quali li nascondo, e riprendono le loro sembianze un pò affaticate dalla giornata, ma hanno un bell'aspetto e un che di sereno , non devono far domande e non attendono risposte, si preparano per ricongiungersi con i sogni che hanno lasciato la notte scorsa, e io li seguo, togliendo dal mio volto il sorriso stampato, posandolo con delicatezza su di un tavolino di ambra, e guardo il mio viso riflesso in un vecchio specchio giapponese e  lascio che siano gli occhi a sorridere prima di addormentarmi. 

 
 
 

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Post n°854 pubblicato il 30 Giugno 2015 da Luxxil

baci di carta

 e l'impronta lasciata sulle labbra

e di inchiostro blu.

 
 
 

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Post n°853 pubblicato il 30 Giugno 2015 da Luxxil

Il caldo l’avvolgeva, cosi stretto da farla sudare ad ogni passo. La gola fra cui scorreva il fiume era ricoperta da una folta vegetazione, e il cielo turchino si specchiava nelle acque dove le onde si increspavano e mulinelli salivano fino in superficie. Nessun refrigerio veniva portato dal vento che pareva addormentato al di là delle montagne.

Stava seguendo il filo delle parole che le erano state dette da un mago,  ricordava il luogo dove le aveva ascoltate ma non più il tempo.

 

 

Era dentro una capanna che le sentì, dove in ogni angolo c’erano statuette di oro e alabastro, candele accese anche con il sole, profumi di spezie che uscivano dalla porta e il mago con un filo d’oro ricamava il davanti di una giubba.

 

Lo guardava affascinata, per la calma che trasmetteva e per la bellezza del viso, le ricordava qualcuno, ma nonostante si sforzasse non ricordava chi. Aveva i capelli color argento, legati a treccia, e una voce melodiosa, poteva giurare che fosse la più bella che avesse mai sentito.

 

Arrivò alla capanna seguendo un merlo, sulle prime non ci fece caso, ma ovunque andasse se lo trovava a pochi passi dai suoi piedi, inizialmente pensò che ci fosse una colonia di merli nella zona, se mai esistevano colonie di merli, poi da una piuma stranamente rossa sulla testa, capi che era sempre lo stesso.

 

Comprese che la stava seguendo, e lei che non aveva meta decise di seguire lui. Il raccolto nei campi era  finito ed era stata pagata, nulla la teneva più in quella zona. Le sembrava di essere sempre vissuta cosi, dormendo su pagliericci, lavandosi a fontane e mangiando seduta in mezzo agli altri braccianti, tutti cotti dal sole.

 

La sua veste era stracciata in più punti, ma era sempre pulita e dalla sua persona emanava un profumo leggero di rose e la gente del posto la chiamava semplicemente Rosa, perche quando le chiesero come si chiamava lei rispose di non ricordarlo più… era una rosa senza memoria.

 

Il merlo svolazzava davanti a lei, lo segui attraversando torrenti e salendo e scendendo colline, si teneva lontano dai luoghi abitati, ci girava intorno scegliendo percorsi facili per lei, ma lontano dalle case.

 

Quando si fermò davanti alla porta della capanna di legno, e vi entrò dentro, capi che era arrivata.  Il mago era seduto su di un piccolo trono scolpito nel legno e stava ricamando, cantando sottovoce una canzone . Senza neppure alzare la testa le disse “ Ciao Rosa, è cosi che ti chiamano ora, ce ne hai messo di tempo per arrivare, avevo preparato per te il pranzo ma non ne è rimasta una briciola, ti dovrai accontentare di quello che è rimasto nella dispensa”

Lei lo guardava stupita, aveva sentito di leggende dove la magia era la prima componente che muoveva ogni cosa, ma non ci aveva mai creduto, o almeno cosi pensava. Intanto il merlo riprese la porta e volo via.

 

La sensazione di averlo già conosciuto non la abbandonava e lui leggendole fra le emozioni e i pensieri “ Non sforzarti, verrà tutto da sè , la memoria e il cuore…adesso mangiamo”

Si mise a preparare la cena per lei, e mentre lo guardava in preda a una emozione sconosciuta,  fece cenno di sedersi di fronte a lui. “ Ascoltami bene, con attenzione, e se hai difficoltà a ricordare le cose, te le scrivo su questa pergamena, ma ascolta bene… La porta è fra i cani che vivono nell’acqua e vi sono i loro graffi sulla grande pietra, dove un uomo è rimasto incatenato fra i flutti, e i visi sono sempre bagnati dalle onde. Ora mangia e non fare domande, devi solo ricordare le mie parole.

 

Mangiarono in silenzio, e lei guardava le sue mani con un senso di pace e nello stesso tempo di timore, il mago sembrava che dopo le parole dette avesse finito il suo compito e non avesse piu nulla da dirle. La trattava come una bambina che non sa ancora parlare, e si tiene a malapena in piedi, si sentiva un po’ mortificata dal suo atteggiamento, ma non aveva il coraggio di dire nulla.

 

Dopo aver cenato la fece entrare in una minuscola stanzetta e indicandole un letto le disse che poteva dormire li. 

 

( probabilmente continuerà... forse ) 

  

   buona estate a tutti ^________^ 

 

 

 
 
 

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Post n°849 pubblicato il 17 Giugno 2015 da Luxxil

Risplende il mattino

l'aria entra nei polmoni danzando

la sorgente zampilla felice

e tutto il resto non conta. 

 
 
 

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Post n°847 pubblicato il 13 Giugno 2015 da Luxxil

Sono solo semplici abiti le età

abiti inizialmente immacolati e stirati

poi si sgualciscono e cambiano colore ad ogni esperienza

e si cerca per tutta la vita quel primo abito indossato

che faceva risplendere anche d'inverno

e raramente lo si intravede nella memoria. 

 
 
 

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Post n°841 pubblicato il 21 Aprile 2015 da Luxxil

Le parole sono lente

in confronto ai pensieri

quelli galoppano lontano

non vogliono essere raggiunti

vanno veloci come lampi

appena una parola si avvicina

fuggono

sfuggono

e neppure mettendo trappole fatte di domande

si fermano. 

 
 
 

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Post n°840 pubblicato il 21 Aprile 2015 da Luxxil

Non girò neppure la testa, sapeva che lo tallonava da vicino e accendendosi una sigaretta aspetto l'immancabile colpo di tosse provenire da dietro. 

" Sai che fumare fa male?"

" Certo, la vendetta degli indigeni americani, con la storia del camulet della pace ci ritroviamo tutti dipendenti dalla nicotina"

Era piccola ma cosi piccola che il pollicino delle fiabe pareva al suo confronto un gigante, ma quando voleva diventava farfalla dalle grandi ali bianche, o prendeva le sembianze di una bambina di 5 anni, boccolosa e perennemente sorridente. 

La bimbetta affiancandosi " Hai delle idee davvero strambe" proseguendo" Puoi rallentare che non ho le gambe lunghe come le tue?.

La risposta fu secca " No"

La piccola invece di offendersi, disse " Con te ci vuole molta pazienza e tempo per farti capire le cose" e si fece una allegra risata. Indicando un albero con degli splendidi fiori rosa primaverili " Guarda che meraviglia!" 

Il tono della sua voce era cosi carico di emozioni che non resistette a fermarsi per guardarlo , lei continuò " Guarda che cielo splendido c'è oggi, neppure una nuvola e l'aria è calda come una carezza" 

La guardò di sottecchi dicendole sottovoce , sapendo che aveva un udito finissimo " Hai intenzione di seguirmi per l'eternità, tu e il tuo buonumore ?" se è cosi dimmelo che mi siedo su quella grande pietra e non mi muovo più!. 

Lei gingillandosi i riccioli " Se vuoi sederti siediti pure, mi fai un favore, cosi non ti devo correre dietro e chissà, che il fulmine del sano giudizio non riesca a colpirti da fermo".

" Secondo te non ho giudizio?

" Direi di no"

" Perchè?

" La risposta, se avessi giudizio la sapresti già! Hai visto che bella è la primavera? tutto fiorito, davvero una meraviglia del creato, anche tu sei una meraviglia del creato".

Il narcisismo prese il sopravvento " Dici?"

" Certo, sei cosi bello che camminerò al tuo fianco per sempre"

" Beh invece tu sei come un orzaiolo nell'occhio"

" Ti adoro quando dici cosi, rendi il mio lavoro decisamente interessante"

Questa volta si mise a ridere Lui " Sarei io quello dalle idee strambe?!"

Lungo la via si vide un uomo dalla barba lunga e un vecchio cappotto con evidenti tracce di tarme, in piena primavera, tenuto per mano da una bambina bella come una rosa di maggio che gli parlava solo per vederlo sorridere. 

 

 

 

 

 

 
 
 

raccontino:)

Post n°839 pubblicato il 07 Aprile 2015 da Luxxil

Si era messo in un angolo della stanza, dove una finestra pareva messa li per sbaglio, e si godeva la luce ambrata che ne entrava. Teneva fra le mani una ciotola con del cibo, ci giocherellava dentro con le dita, senza portare nulla alle labbra. Non aveva fame, ne sentiva la sete, aveva solo voglia di dormire.

Dal cortile sotto la finestra si infilavano nella stanza le grida gioiose dei bambini, i richiami delle madri e gli odori speziati delle cucine. Per tutta la vita aveva desiderato solo quei rumori e quegli odori, che lo riportavano alla sua infanzia. E si rivedeva correre su cavalli sudati alla ricerca di una preda da portare alla madre, giovinetto dalla fattezze di un figlio di un dio. 

La vita porta dove vuole lei, se la si prende per mano umilmente, e a lui aveva fatto vivere quello che per tanti erano leggende, era stata la sua Maestra nelle Arene e nei campi di battaglia, aveva vigilato su di lui, affinche la morte non glielo strappasse dalle braccia.

Era stato un uomo amato, e ora seduto di fianco alla finestra con la luce ambrata che gli accarezzava il volto, sentiva il cuore stanco e le palpebre chiudersi al sonno.

Il giovane entro nella stanza chiamandolo " Nonno, ti stiamo aspettando" ma lui se n'era andato con la Morte, che silenziosa in un attimo di distrazione della Vita, l'aveva portato con sè.

Fu cosi che se ne andò il più grande guerriero che il mondo conobbe,  i suoi cari, i suoi servi, e la gente del regno che porto per sempre il suo nome, se lo ricordarono nei secoli come colui che mai voltò le spalle alla Vita, neppure nel dolore. 

 
 
 

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Post n°838 pubblicato il 30 Marzo 2015 da Luxxil

l'ho messo via con cura

era cosi bello

mi stava a pennello addosso

sembrava creato apposta per me

il colore acceso

che sapeva trasformarsi in sfumature tenui

era impermeabile a tutto

non una sola goccia poteva fermarsi

scorreva come i giorni che erano lunghissimi

e accelleravano di colpo togliendomi il fiato

era più bello di qualunque sogno avessi fatto

 con una tenerezza infinita

che si è gelata nel riporlo

ho messo via l'amore

cosi che non venga sciupato. 

 
 
 

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Post n°836 pubblicato il 16 Marzo 2015 da Luxxil

I passi sul selciato

hanno la stessa cadenza di quelli del cuore.

Vi è un unico grande respiro

che avvolge come una carezza

lasciando i capelli scomposti e i piedi nudi

a godersi il vento e l'erba appena germogliata. 

Vi è il giorno

con la sua luce fittizia

che non fa più paura

e la notte con la sua luce intensa

che illumina il più piccolo pensiero.

Vi è l'amore che rotola

ridendo fra le lenzuola

che si ferma su di un cuscino

per imprimersi il profumo rimasto

sulla pelle

come un tatuaggio floreale.

Vi è lui e vi è lei

ci siamo noi

ci sono tutti

che al chiaro di luna

appoggiamo il capo su di una corolla di petali

ascoltando in lontananza

il suono dei passi cadenzati

sul selciato

che vanno all'unisono

con quelli del cuore. 

 

 
 
 

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Post n°835 pubblicato il 09 Marzo 2015 da Luxxil

L'abito della malinconia

è fatta con la materia dei buchi neri

assorbe ogni cosa

e tutto si disperde nel paese del non so dove.

Provare a toglierselo è doloroso

si integra perfettamente con la pelle

e si nutre di tutto ciò che vede

e sente in maniera distorta.

Fa sanguinare levarlo

e riporta alla luce il mondo sommerso

ma basta il nulla del Tempo

per riprendere fra le mani

le energie del sole

e vederne in cielo

i colori dell'arcobaleno

e si sente nuovamente

la pelle respirare libera.

 

 
 
 

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Post n°832 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da Luxxil

Il ieri era pieno di prati in fiore, quelli minuscoli azzurri, i petali gialli come oro luccicante, i fili di erba che tagliavano le dita e quelle che pungevano, l'acqua aveva un suono che entrava dentro, come una musica che spazzava via i pensieri ombrosi.

I giorni sono rotolati su se stessi, divertenti o in lacrime, fra case dai diversi colori e finestre chiuse e aperte, come le persone che vivevano dentro, le lotte non erano più semplici spintoni per far barcollare ma colpi duri per far cedere le ginocchia. 

Le cadute si sono susseguite, perchè cosi insegna la Vita, ma come da bambini con le ginocchia sbucciate fino a veder il sangue, ci si rialza. Si sente la forza che risale, la rabbia per la caduta da solo energia per tornare ben eretti e nulla fa tremare lo sguardo. 

Nel futuro si vede in lontananza un prato con pennellate dai colori dei fiori, e non si teme nulla, perchè si ha al proprio fianco il nostro migliore alleato, noi stessi. 

 

 
 
 

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Post n°831 pubblicato il 21 Febbraio 2015 da Luxxil

Dopo una guerra cruenta, si contano i morti, i feriti, le case distrutte e i bambini rimasti soli, uno scempio. La desolazione la fa da padrona, e anche i grandi condottieri si guardano intorno con un nodo di tristezza in gola. 

Si ricomincia perchè è una legge inevitabile, su cui non si può soprassedere, per chi non ha perso la vita in battaglia e l'ha difesa come unico bene in possesso.

Non si ha tempo per occuparsi dei giardini, ne delle frivolezze, si deve costruire, case diverse dove uomini diversi abiteranno. Riportare l'acqua e la luce nelle case, riempire i mercati di cibo, rendere l'aria respirabile senza l'olezzo dei cadaveri per le strade. 

Si chiama il Tempo come aiutante, e lui lavora giorno e notte senza mai smettere, con una dedizione totale, finche anche l'ultimo ricordo dei giorni tristi viene cancellato e si apre il primo giardino della nuova città, brulicante di vita, imprecazioni e risate. 

 

 
 
 

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Post n°830 pubblicato il 18 Febbraio 2015 da Luxxil

L'isola che c'è e giusto dietro l'angolo

ma quell'angolo è un pò piu in là dell'orizzonte

bisogna saper volare

attingere dalla pioggia per dissetarsi

ma giunti è un turbinio di canti che si innalzano nell'aria

di colori che riempiono tele e muri

gli anni scivolano sulla pelle baciata dal sole

con l'indifferenza di chi non ha nessuna età

se non quella che si vuol sentire.

La luna fa concerti distendendosi fra gli ulivi

mentre il mare con la risacca le fa da eco

sono i giorni che dicono -siamo i migliori -

e non c'è nessuno che li può smentire. 

Sull'isola che c'è ...

 
 
 

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Post n°828 pubblicato il 14 Febbraio 2015 da Luxxil

Le strade sono la tolda di una nave, con il legname fradicio per le mareggiate, il cielo è plumbeo come i cuori dei naviganti.

Qualcuno trema e prega sotto coperta, mentre il capitano scruta l'orizzonte alla ricerca di terra fertile e sicura, dove far scendere l'equipaggio stanco per il lungo viaggio, scampare come naufraghi da quel mare mai visto prima, dove onde alte hanno oscurato gli occhi.

Il capitano deve chiudere gli occhi per vedere la beltà del mondo, perchè quando li apre vede solo il mare della desolazione, e si fa forte respirando a pieni polmoni l'aria che gli riempie anche il cuore, frizzante, leggera, profumata e lascia che l' istinto gli faccia seguire la traccia nel cielo lasciata da gabbiani, verso la terra sicura dove ormeggiare.

 

 
 
 

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Post n°827 pubblicato il 09 Febbraio 2015 da Luxxil

Il vecchio guerriero uscì dal cerchio , dipinto di blu sulla terra battuta, dove lottava con chi si presentava a sfidarlo. Dentro di sé sapeva che non era importante vincere dentro quel cerchio, li si guadagnava solo il pane e la lotta era l’unica cosa che sapeva fare. Non sapeva costruire nulla, non sapeva arare,  insegnare musica e cantare, non sapeva scrivere ne danzare, ne forgiare metalli, ne conosceva le stelle. 

 Insegnava la lotta solo lottando, provando un misto di commiserazione amara e una vittoria dal sapore dolce ma non inebriante, vedendo l’avversario a terra, e quei sapori uniti non gli piacevano, lo facevano sentire quello che era, un vecchio guerriero, a cui un Fato beffardo continuava a mandargli degli avversari che gli toglievano solo le forze senza mai riuscire a vincerlo, per sentirsi chiamare a gran voce e sentirgli dire “Mi arrendo!”.

Cosi dopo l’ennesima vittoria mista di sapori amari e dolci, uscendo dal cerchio con voce ferma disse rivolto ad un cielo che pareva indifferente – “ Mi arrendo!!”… Il Fato apparve davanti ai suoi occhi e abbracciandolo gli disse “ Finalmente mio campione! Hai deciso di venire a prendere i doni che hai vinto, le coppe ricolme di oro, i torrenti di sidro, il sapere che ti era negato, ho temuto che l’ orgoglio ti tenesse in ostaggio fino all' ultimo respiro, e che non avresti goduto nulla di tutto ciò che ti sei guadagnato, compreso questo regno che ti pongo ai piedi”…

Il vecchio guerriero si senti un idiota,  e lascio che copiose lacrime rigassero il  volto, non si era mai accorto che era prigioniero dell’orgoglio e che si poteva risparmiare dure lotte, in cui mangiava polvere, sudore e sangue se solo avesse capito che arrendersi, dopo aver dimostrato di essere un campione al Fato,  gli avrebbe portato la ricompensa immediata.

Divenne Re, un vecchio Re saggio di un regno che pareva il paradiso, e dove la lotta era solo un gioco che insegnò a tutti i suoi sudditi.  

 
 
 

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Post n°825 pubblicato il 01 Febbraio 2015 da Luxxil

L'anima non ha tante parole a disposizione, la mente invece ne conosce tantissime, le studia , ci gioca, le allinea, le esibisce, si crogiola estasiata nell'attesa dell'applauso che sa immancabile arriva da chi le studia, ne conosce il significato e si bea della parola che proviene dalla mente. 

Il cuore sa dire solo dolore, mentre si riempie dei gemiti e delle urla delle vittime in una visione apocalittica. Sa dire felicità, mentre teme di scoppiare davanti ad una nascita o a un amore che va oltre l'orizzonte. Sa dire incantato davanti al susseguirsi delle stagioni e dei colori che avvolgono il mondo.  Il cuore è un bambino puro e la mente una matrigna spesso malvagia. 

 
 
 

benvenuto febbraio:)

Post n°824 pubblicato il 01 Febbraio 2015 da Luxxil

Le finestre erano chiuse da drappi neri, l'aria viziata e i pensieri torvi, il ticchettio dell'orologio a cucù era il tempo che scorreva, amaro e implacabile. Mobili in rovina , letti sfatti e sulla mensola avanzi di cibo che nutrivano topi, la desolazione viveva stabilmente in quella casa. 

Aveva perso la memoria acceccata da un raggio proveniente dall'oltre tomba, una stilettata agli occhi dell'anima, che le aveva fatto perdere i sensi per un tempo cosi lungo da non poter dire quanto ne fosse passato.

Da dove vedono ogni cosa, arrivò il richiamo a tornare a vivere, la riempi di contumelie un padre che non l'aveva dimenticata, la prese per le spalle e con violenza le canto sul volto , tutto quello che non voleva sentirsi dire.

Erano scesi in tanti a richiamarla, indicandole la strada che conosceva bene, ma non ascoltò nessuno, convinta che il suo cuore non sentisse nessun suono, tranne il ticchettio dell'orologio, ma la voce del padre, colui che l'aveva generata e amata squarcio la cappa nera e pesante sotto la quale si era nascosta.

Una lama di luce di amore liberò l'anima, aprì le finestre, tolse i drappi, il ticchettio cessò  e si sentì leggera e felice. 

 
 
 

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Post n°823 pubblicato il 28 Gennaio 2015 da Luxxil

Su di un foglio di polvere di stelle

sotto un possente albero

che la difendeva da un sole crudele

con la sua pelle di luna e seta

cercava di ricordare la sua storia

che si perdeva nei millenni passati

e in quelli a divenire

il tempo riusciva a incepparsi come un orologio

tornava indietro e fuggiva avanti senza tregua

con le lancette che impazzivano rincorrendosi

facendo capriole e fermandosi quiete.

La stanchezza la vinceva pur restando ferma

mentre il mondo le girava intorno ruttando

sbavando

ancheggiando lascivo

fino a diventare un luogo deserto.

Fra le dita un filo di argento

a cui aggrapparsi per non perdersi

mentre il foglio di polvere di stelle

lentamente le si sgretolava in mano. 

 
 
 

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Post n°822 pubblicato il 27 Gennaio 2015 da Luxxil

Li sfoglio distrattamente i giorni

come petali di margherite di prato

trattengo un sospiro nel petto

che sa di impazienza e di sbuffo verso il sole

che scende e sale

e non risponde mai alle domande

che gli pongo

ma ripete pedantemente " Non aver fretta"

ed io sbuffo e poi sbuffo ancora

come una bambina capricciosa

e intanto continuo a sfogliare i giorni

come fossero petali di margherite di prato

sapendo di essere amata. 

 
 
 
 
 
 
 

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