Sgosh!Se qualcosa può andar male lo farà. |
LE MIGLIORI PAROLE CHIAVE DEL MESE - MAGGIO
TRA LE CALDE CHIAPPE DI MIA NONNA
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Nickname: ausdauer
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Sesso: F Età: 42 Prov: EE |
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Messaggi di Gennaio 2008
La cara e premurosa Belethil ha deciso di aggradare queste mie meravigliose giornate da attesa al patibolo con un simpatico test. Essendo io incapace di sottrarmi a tali richieste, adempio al mio compito diligentemente. Istruzioni: più che un test questo è uno dei tanti espedienti per farci raccontare un po' dei fatti nostri a tante persone a cui fondamentalmente, del nostro vissuto può anche non fregare di meno! Il titolo credo sia chiaro: bisogna elencare almeno 3 cadute clamorose avvenute durante il nostro ciclo vitale (non è obbligatorio il bernoccolo in testa, è anche sufficiente aver riportato una serie di ematomi sparsi), se la caduta è corredata da colossale figura meschina meglio pure e se ne avete più di 3, oltre a rendervi conto che FORSE avete seri problemi di equilibrio (non solo mentale), potete raccontarle tranquillamente! (potrete anche fornire ai vostri partner un importante spunto per farvi un'assicurazione sulla vita....che non si sa mai!). Terminato l'elenco, potete amabilmente "passare il test" a chi più vi aggrada. Bernoccolo I Da bambina abitavo in un condominio in cui all'entrata si trovava una bella discesa in cemento, di quelle che ai bambini piacciono tanto e che ai grandi piacciono un po' meno. Uno dei miei passatempi preferiti era quello di percorrere tale discesa in corsa sul mio triciclo, gioendo ad alta voce di tale brivido in velocità. Si narra che un giorno, cercando di impressionare mia madre, mi sia spinta giù dalla discesa gridando "Guarda mamma! Faccio Iuuuuuuuuuuu!" e che sia finita, tristemente, spiattellata sull'asfalto con la fronte. Ahia. Bernoccolo II Più o meno quando avevo 11-12 anni, frequentavo un corso estivo di nuoto vicino a casa mia. Ero una ragazzina intraprendente e, in un certo senso, amavo esibirmi in prodezze acquatiche di fronte alla mia insegnante. Un giorno, durante una sessione di tuffi, la mia maestra non sembrava soddisfatta della mia entrata in acqua e continuava ad urlare "alza il sedere!", causandomi una discreta irritazione. Al mio turno decisi di stupirla e alzai il sedere più che potevo, entrando in acqua praticamente in verticale e finendo per cozzare la testa sul fondo della piscina. Ahia. Bernoccolo III Era circa un mese che frequentavo il mio primo ragazzo. Ero una 17enne poco avvezza agli spostamenti, ma, visti i 20 km che ci separavano, prendere il treno per raggiungere la sua cittadina era più che doveroso. La prima volta che andai lo avvisai che per nessun motivo al mondo sarei salita sul suo scooter, perché i miei genitori mi avevano terrorizzato raccontandomi cose terribili di questo pericolosissimo mezzo di trasporto. Molto pazientemente lui si presentò con la sua bicicletta, che non usava ormai da diversi anni, e mi caricò romanticamente sul cannone. Io, che non sono un mostro di abilità in queste cose, ciondolavo distratta a destra e a sinistra, finché ad un certo punto un mio piede è finito contro la ruota, che, inchiodandosi, ci ha letteralmente sbalzati in avanti, facendoci precipitare in mezzo alla strada. Sbattei violentemente l'anca sull'asfalto e conclusi che da quel momento in poi, con lui, avrei voluto girare soltanto a piedi. Non lo passo a nessuno, che ho bisogno di non ricevere ulteriori accidenti in questo periodo... |
Cosa succede quando una fanciulla, ingenua nell'indissolubile fiducia nei confronti dell'universo maschile, si incaponisce nel voler sostenere la completa condivisione nel rapporto di coppia? Succede esattamente questo. La Aus si scruta il viso con occhio critico. "Dannazione, sembro uno sparviero!" esclama inorridita di fronte all'incolta peluria che adorna il suo labbro. "Ma no, cosa dici?" interviene il CdM. "Io non vedo assolutamente niente". "Vorrai scherzare! Qui bisogna correre ai ripari!" ribadisce la Aus tirando fuori una striscia di cera. Il CdM sbianca. "Nuuuuuu, ma ti farai malissimo!!" "Lo so, tesoro, che mi farò malissimo - pensa la Aus - ma è così che noi donne ci rendiamo attraenti per i nostri pupattoli e cerchiamo di tenerceli appresso. Inoltre, mi sembra giusto dimostrarti che sono una donna stoica, io!" "Ma no, tranquillo! Non fa assolutamente niente" risponde la Aus cercando di essere convincente mentre applica le strisce. Il CdM chiude gli occhi per non assistere alla scena, ma lo "straaap" lo fa sobbalzare e gemere di dolore. "Visto? E' tutto finito amore... sto benissimo." dice la Aus ricacciando indietro le lacrime. "E' stato terribile..." "Lo so, lo so... coraggio." Ad una più attenta osservazione, però, alla Aus non sfugge qualche peletto superstite, che si accinge a estirpare con la pinzetta. "Noooooooooo, quella è ancora peggio! Perché lo fai? Non si vede niente!!" La Aus, convinta di averlo ormai in pugno, sopraffatto dal moto di stima nei suoi confronti, strappa con un sorriso beffardo il primo peletto. Il CdM si avvicina titubante. "Ne hai uno anche lì..." "Cosa?" "Ce n'è uno lì... e uno anche lì... e anche lì..." La Aus si volta e lo fissa dritto dritto negli occhi. "Scusa???" "Eh, guarda che non è colpa mia... se non avessi tolto gli altri, quelli non si sarebbero mica notati!" Sono sicura che non appena riuscirò a buttare giù un paio di chili e gli mostrerò, straripante di orgoglio, il risultato ottenuto, lui mi dirà: "Fossi in te ne perderei altri tre o quattro, sai, prima non si vedevano, ma ora che sei più magra spiccano di più!". |
Post n°410 pubblicato il 10 Gennaio 2008 da ausdauer
Ore 8: decido di pesarmi dopo mesi e scopro di aver preso la bellezza di SEI chili. SEI. SEI. SEI. Ore 11: dopo aver cercato di porre fine ai miei sensi di colpa per non aver più un paio di pantaloni in cui entrare, nuotando come un'anatra impazzita, mi trovo saltellante come "La ragazza dalle pulci ballerine" sotto il getto di una doccia GELIDA e ultratonificante. Ma non per scelta mia, purtroppo. Ore 15,30: mi metto in macchina per percorre 25 chilometri, ma sulla SS16 rimango in coda la bellezza di 90 minuti, sperimentando un insolito e bizzarro attacco di panico da isterismo claustrofobico nel momento in cui, bloccata tra una fila di auto e il guardrail, nonché innumerevoli auto e camion fermi davanti e dietro, mi rendo conto di non avere una via di fuga. Ore 18: riesco ad arrivare nella città dei sensi unici, e come scritto su un copione beffardo della sfiga, mi perdo mentre cerco affannosamente un parcheggio e perdo altri 15 minuti a ritrovare la zona maledetta. Ore 18,30: il medico mi riceve tra un paziente e l'altro, aggrottando le sopracciglia alla vista delle mie analisi. "Devo continuare la cura per altri due mesi?" "Qui c'è il valore di una proteina che non va bene..." "Oh... smetto?" "Uhm... rischi una trombosi..." "Oh, perbacco... smetto allora?" "Uhm... uhm..." "..." "Ma no! Tanto sei giovane!" "Ma... ma.." "Prendi dell'aspirinetta e ci risentiamo tra due mesi!" Ore 21: esasperata, chiedo nuovamente alla pseudorelatrice notizie sulla mia tesi. Quasi a volermi fare un favore, mi risponde che posso stamparla. Peccato che non si sia accorta che mancano introduzione, conclusione, bibliografia e numerosi soggetti nelle frasi... avrebbe potuto fingere meglio di averla letta. Da ieri ho quindi 5 paure nuove di zecca. 1) Ho paura di diventare obesa (e intanto stasera mi hanno invitata a mangiare fuori). 2) Ho paura di tornare in piscina e trovare di nuovo le docce per pinguini. 3) Ho paura di incontrare un altro blocco stradale e di rimanere a soffocare per due ore con la stessa angoscia di chi rimane chiuso in ascensore per mezza giornata. 4) Ho il terrore che ogni singolo segnale del mio corpo, dal prurito all'orecchio al brontolio dello stomaco, stia ad indicare una trombosi imminente. 5) Ho il panico di presentare una tesi allo sbaraglio, quando in facoltà molti di quelli che conosco hanno dovuto giustificare al proprio relatore quasi ogni virgola, proprio per evitare di incorrere in errori passibili di denigrazione da parte della Commissione. |
Premessa: questo puzzle cadde rovinosamente a terra una notte nell'agosto 2006. Così, senza avvertire nessuno. Un minuto prima la cornice era perfettamente adesa alla parete, un minuto dopo era tutto sul pavimento. I RIS non hanno trovato alcuna traccia o indizio per spiegare l'avvenuto, ma la cosa non stupisce nessuno, per cui il puzzle fu semplicemente rimesso nella scatola con l'appellettivo di "Puzzle Maledetto". Cara la mia sottoscritta, in fondo ne eri consapevole fin dall'inizio: quel puzzle non andava ricostruito. C'erano tutte le premesse perché accadesse: 1) il giorno prima hai incontrato la Zimo e la CacciatricediSangue nella Ridente Cittadina, evento che ha verosimilmente sconvolto costellazioni e congiunzioni astrali e di cui tutta l'umanità probabilmente risentirà a lungo; 2) hai lasciato che l'ultimo pezzo fosse incastrato dal CdM risorto dal piumone, che con tronfio orgoglio masculo ha esclamato "Finalmente è finito!", tralasciando un trascurabile dettaglio, ossia che quello era l'unico contributo di cui poteva vantarsi. C'era dunque da aspettarsi che, disgraziatamente, i due ganci della cornice non fossero stati fissati a dovere e che il puzzle sarebbe rovinosamente precipitato per la seconda volta, distruggendosi davanti ai miei occhi sbigottiti e a quelli commossi del CdM. Te lo dovevi aspettare, sottoscritta ingenua e illusa, te lo dovevi aspettare! [Per chi fosse curioso di leggere come ha trascorso il Capodanno la sottoscritta, può fare un saltino e andare a leggere qui] |
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