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MARIO TOMMASINI

Post n°396 pubblicato il 19 Aprile 2006 da magdalene57

TERZAPAGINA mi ha gentilmente trovato questo pezzo che parla di un uomo che vorrei ricordare:

 MARIO TOMMASINI.


E' morto ieri sera, ed è stato un uomo che si è battuto per l'applicazione della legge Basaglia, per la reintegrazione dei detenuti attraverso il lavoro in cooperative, e per l'apertura di case appartamento per gli anziani. Mia nonna ha vissuto gli ultimi anni della sua vita in uno di questi mini appartamenti seguita da infermiere, assistenti sociali, e tombolate ad ogni ricorrenza.... insomma, voleva stare per conto suo, non finire in un ospizio e c'è riuscita anche grazie alle lotte di quest'uomo.

Che io ho conosciuto negli anni in cui ho lavorato in una delle prime radio private della mia città dove lui veniva ogni giorno con un altro grande giornalista Ubaldo Bertoli a sorriderci e darci coraggio e fiducia .... Uomo affascinante, intelligente, vivo.

Grazie

ESSERE DIVERSI:Il Nostro Inviato nelle Terre dal Volto Umano O parmigiano, portami via... Mario Tommasini, l’uomo che nella provincia di Parma fece chiudere manicomi, brefotrofi e scuole speciali, mantiene una promessa, e toglie gli anziani dagli ospizi di Natascia Ronchetti ------------------------------

TIEDOLI.

Tutto cominciò nel 1971, nel refettorio di un ospizio, tra gli odori stagnanti della vecchiaia. Un giorno Alvaro Zucchi, ex partigiano con quasi ottanta primavere sulle spalle che lì stava concludendo la propria esistenza, ricevette la visita di una delegazione della sezione Pci del proprio quartiere. I compagni lo avevano raggiunto riverenti, in quella sua ultima dimora forzata, per onorarlo di una medaglia d’oro, tributo del partito al suo valore di combattente antifascista. Erano pronti a incorniciare quell’omaggio con le belle parole e la commozione che compongono la memoria della Resistenza. Mai avrebbero immaginato che il vecchio Zucchi li avrebbe gelati con tutta l’asprezza della sua dolorosa solitudine; che ritto fieramente in piedi avrebbe squadrato da capo a piedi gli ex compagni di tante battaglie con i quali aveva condiviso sogni e paure; e che poi avrebbe piantato gli occhi in faccia all’amico Mario Tommasini, scandendo duro il proprio tormento: «Voi avete permesso che io finissi in questo posto… Se siete venuti per portarmi via, allora posso anche prendere la vostra bella medaglia d’oro del partito, altrimenti ve la potete mettere nel culo». Fu allora, davanti a quel vecchio al quale gli acciacchi non avevano rubato la dignità né domato la collera, che Tommasini pensò – nel silenzio imbarazzato e contrito dei presenti – che dopo aver liberato i matti dai manicomi e i bambini dai brefotrofi, avrebbe liberato i vecchi dagli ospizi. Zucchi sarebbe morto lì dentro qualche anno dopo; trent’anni prima che, a Tiedoli, nel parmense, quella promessa fosse finalmente mantenuta. Qui, infatti, stanno tentando di dimostrare che è possibile invecchiare e morire liberi. Tra i propri mobili, nel proprio letto, tra le cristallerie di famiglia, le foto degli avi, i luoghi dell’infanzia e della familiarità. Decidendo quando alzarsi, quando andare a letto, a che ora spegnere la luce. Rivendicando il diritto di scegliere come condurre la propria esistenza anche quando il corpo tradisce i desideri e disobbedisce al cuore e alla mente. Tiedoli è un minuscolo borgo di montagna, 700 metri sul livello del mare; un’appendice del Comune di Borgotaro, che ha poco più di 7 mila abitanti e si misura con la scarsità delle nascite e l’angosciante prospettiva di vedere dimezzata, in trent’anni, la propria popolazione. Ci si arriva, a Tiedoli, salendo tornanti davanti ai quali, intermittente, si spalanca la bellezza silenziosa della valle del Taro. Tutt’intorno ci sono boschi di castagni e case incorniciate dai pini. C’è una chiesa del 1600, con due campanili, costruita intorno a una cappella di tre secoli prima che preserva maestosi portaceri e un san Rocco della scuola del Parmigianino. Da queste parti abitano una settantina di anziani. Molti sono soli. Le feste del circolo Acli e le visite del parroco don Lelio Costa – che non rifiuta mai un bicchierino di vino in compagnia – li aiutano a spezzare l’isolamento con conversazioni infarcite di nostalgie.... Mario Tommasini, al centro della foto, all'inaugurazione di Tiedoli.

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EPISTOLARI AMOROSI

Si parlava con alcuni amici di aprire un blog  di lettere d'amore dall'altisonante nome:

EPISTOLARI AMOROSI

Non ho ben chiaro se intendessero lettere  nuove, o lettere scritte in passato, anche da altri. 
Forse, basta che siano lettere d'amore, nell'accezzione più ampia del termine, penso.

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 Ma, dopo tutto sono un uomo. E tutte
le considerazioni filosofiche
non bastano a impedirmi di
desiderarti, ogni giorno, ogni momento,
con la testa piena dello spietato gemito
del tempo, del tempo che non potrò
mai vivere con te.
Ti amo, di un amore profondo e totale.
E così sarà sempre.

(R.J.W)



DESIDERIO

VORREI PIEGARTI
AL MIO TANGO GIAGUARO
MIA SILFIDE AZZURRA
DELL'ORSA STELLATA,
E AL BRIVIDO CRESPO
DEI TUOI FIANCHI SGOMENTI
ALITARVI D'AGOSTO
IL RANTOLO CUPO
PRIMA CHE TU RITORNI GIUNCO
O IL VENTO CHE LO PIEGA
VORREI COLMARTI
L'INFINITO DEGLI OCCHI
COLL'AMARO DEL SALE
DEL MIO TEMPO PERDUTO,
GRAFFIARTI IL VISO
DI ROSSO VERMIGLIO
SCOPRIRTI IL SENO
AL BACIO INFUOCATO
PRIMA CHE TU RITORNI VENTO
O IL GIUNCO CHE SI PIEGA



Io sono certa che nulla più soffocherà
la mia rima,
il silenzio l’ho tenuto chiuso per anni
nella gola
come una trappola da sacrificio,
è quindi venuto il momento di cantare
una esequie al passato.


Alda Merini, da "La Terra Santa"

 

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basta carretti di robivecchi!
Se non farete per ciò buon ufficio
scaglio su voi orribile maleficio:
che non possiate mai più godere
del dolce strufolo o della pastiera!
Stretta la foglia, verrà ancor l'estate:
facit'ampressa, e organizzate!

 

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Motive, power, and action, arising from Inspiration and Impulse.

The Lovers represents intuition and inspiration. Very often a choice needs to be made.

Originally, this card was called just LOVE. And that's actually more apt than "Lovers." Love follows in this sequence of growth and maturity. And, coming after the Emperor, who is about control, it is a radical change in perspective. LOVE is a force that makes you choose and decide for reasons you often can't understand; it makes you surrender control to a higher power. And that is what this card is all about. Finding something or someone who is so much a part of yourself, so perfectly attuned to you and you to them, that you cannot, dare not resist. This card indicates that the you have or will come across a person, career, challenge or thing that you will fall in love with. You will know instinctively that you must have this, even if it means diverging from your chosen path. No matter the difficulties, without it you will never be complete.

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