Creato da magdalene57 il 25/05/2005

dagherrotipi

ciò che si vede, è, ciò che è?

 

 

« dei figli, e dei loro im...cose di casa... »

gli eroi non sono mai senza peccato ... e questo che vuol dire?

Post n°1201 pubblicato il 08 Ottobre 2007 da magdalene57
 

questa sera, alla televisione, dicevano che il mito che Che ha bisogno di essere rivisto. pure lui s'è macchiato di crimini, ha ucciso persone. insomma, non è senza peccato.

ora, ben venga l'analisi storica del personaggio, ma s'è mai vista una rivoluzione senza morti?
s'è mai vista una lotta armata in cui i nemici non siano caduti?
vogliamo come sempre far passare la tesi che i morti sono tutti uguali? che chi reprime e chi lotta per liberarsi dalla repressione siano da mettere sullo stesso piano?
aspetto con curiosità le nuove tesi sulle gesta del Che.
comunque sia, io son cresciuta con questo sogno.
anche se qualcuno l'aveva spezzato. tanti anni prima


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Commenti al Post:
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 09/10/07 alle 07:14 via WEB
Non credo fosse questo il senso, se il servizio del tg al quale ti riferisci è lo stesso che ho visto io. credo che il tentativo fosse quello di separare gli ideali di cui che guevara si è fatto portavoce e le derive degli stessi in alcuni paesi. credo per lo meno. c'è comunque, come spesso accade con personaggi storici di questa portata, un tentativo di lettura globale del personaggio, del periodo, delcontesto e delle conseguenze, con il filtro della distanza storica dagli eventi stessi. Poi, è vero che noi siamo cresciuti al ritmodi Aquí se queda la clara,la entrañable transparencia,de tu querida presencia,comandante Ché Guevara.. Però è altrettanto vero che ridurre il che a una spilletta o a una faccia sulla maglietta è svilente.
 
 
sinemoiaquai
sinemoiaquai il 09/10/07 alle 10:14 via WEB
Svilente nei confronti di chi CREDEVA, non di chi vive negli echi di quella gloria di certo non immeritata. Non simao tutti in gradio di avere grandi ideali. Fare cose piccole Non ho bisogno di culti della personalità
 
   
magdalene57
magdalene57 il 09/10/07 alle 14:46 via WEB
credo di aver risposto ad entrambe..:-)) grazie per il video..
 
 
magdalene57
magdalene57 il 09/10/07 alle 14:45 via WEB
giustro per essere sicura che si trattasse dello stesso servizio, quello che ho seguito io era su tg2. l'accento è stato si posto su magliette, poster, ricordini, medagliette, ma pure sul fatto che comunque

anche

il Che, pur essendo l'icona che è, s'era macchiato dell'uccisione di molte persone. e quindi la sua figura andava rivista. a me ha un pò irritato, tu l'hai interpretato diversamente, ma le parole del giornalista avevano un peso, e volevano averlo. mio figlio ha conosciuto il Che prima attraverso le foto che isa teneva in camera, poi parlandone e chiedendo, e leggendo. e s'è fatto comprare un basco proprio per "assomigliare" ad un'icona. però ha pure chiesto, ed ha letto, e s'è informato, e questo è stato il suo percorso: dal dilettevole all'utile. se il Che si ridurrà ad una spilletta, credo la responsabilità sarà nostra, del nostro non raccontare, o del dimenticare.
 
   
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 09/10/07 alle 17:43 via WEB
io li ho visti entrambi, i servizi del tg 1 e 2. quello del 2 (avevo inteso correttamente) conteneva una frase chiave: diceva (testualmente non me lo ricordo eh) che c'è in atto un processo di analisi della di Che Guevara e che sarebbe stato necessario separare gli ideali dal Che dalla loro realizzazione. Il riferimento, in questo caso, era palesemente a Cuba.
Per quanto riguarda baschi e spilline, forse sono sempre stata un po' allergica all'uomo-simbolo quindi sono condizionata da questa mia rigidità. Però confesso che mal sopporto i ragazzini (esclusi i tuoi figli, va da sè :))) ) che ostentano magliette ed effigi e non solo alla domanda "chi è costui" se la cavano con "un rivoluzionario", ma soprattutto si tengono ben alla larga da impegno politico, sociale e quant'altro. che si mettessero allora la foto di eros ramazzotti sul petto. (ovviamente io sono una scassapalle su queste cose, tu lo sai)
 
     
magdalene57
magdalene57 il 09/10/07 alle 19:29 via WEB
jaky a dire il vero non l'ha mai messa la maglietta col Che, ha alcune foto che gli ho portato da mendoza, dove i mercatini sono pieni zeppi di sue foto. comunque si mette il basco e l'eschimo, e devo dire, fa la sua porca figura. concordo con te sul fatto che molti ragazzi ed adulti pur essendo nostalgicamente legati a questo "eroe" sono lontani anni luce dall'idea di impegno che lui portava avanti. va da se che gli adulti non li giustifico, i ragazzi un pochino si, lo sai che sono permissivissima...:-)))
 
lawrence0
lawrence0 il 09/10/07 alle 14:00 via WEB
Gli eroi da qualunque parte la si guardi muoiono soli , e come ci insegna la storia sono contradditori, spesso violenti, ma fondamentalmente soli. Il mito che ne deriva giocoforza giunge solo post mortem, la dove la pietà umana li eleva sugli altari. LAW
 
 
magdalene57
magdalene57 il 09/10/07 alle 14:48 via WEB
un pochino però era un mito anche da vivo, non trovi? lessi tempo fa un libro, per lo più immagini fotografiche, che percorreva la sua vita... ecco, per esempio, era un grande condottiero, ma mi pare che con le donne si sia comportato da "bello e dannato". figli a destra e a manca... insomma, un eroe epico..:-))
 
   
SandaliAlSole
SandaliAlSole il 09/10/07 alle 18:58 via WEB
in compenso mal tollerava gli omosessuali (i maricones). credo che siano anche questi gli aspetti che rendono controversa agli occhi della critica storica la sua figura. prova a leggere qualche dibattito in merito sui siti dell'arcigay. :)
 
     
magdalene57
magdalene57 il 09/10/07 alle 19:45 via WEB
beh, se è per questo gli omosessuali erano mal tollerati da molti della sinistra, l'apertura, la giusta apertura culturale credo sia arrivata troppo tardi, e per alcuni stenta ancora ad arrivare...
 
MacRaiser
MacRaiser il 09/10/07 alle 19:12 via WEB
Personalmente, se dovessi scegliere il mio eroe del ventesimo secolo (in politica), opterei per Ghandi. Credo sia la persona che ha impresso una svolta decisiva al percorso dell'umanita'. E ancora l'onda lunga si ripercuote su di noi, basta pensare alla protesta nonviolenta in Birmania, o a quanto spesso leggiamo sul giornale "sciopero della fame", senza renderci conto che queste tecniche furono distillate da lui. Ghandi ci ha insegnato qualcosa che ha ribaltato ogni concetto che regolava la lotta politica fino ad allora: che i mezzi non giustificano machiavellianamente il fine; i mezzi definiscono e condizionano il fine. Ed e' un concetto del quale ancora non abbiamo compreso tutte le enormi implicazioni. Certo, e' pur vero che da ragazzo non ho mai indossato una maglia o portato una spilletta con l'effige del Che (non amo le ostentazioni, il mio massimo di esposizione fu il sole che ride). Ma indossare una maglietta con la faccia di Ghandi per andare a scuola, mi avrebbe reso lo zimbello dell'intero istituto. Sarebbe stato un vero e proprio suicidio. :p Quindi non sarei cosi' severo coi nostri giovani virgulti, Miti :D
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 09/10/07 alle 19:16 via WEB
Pardon, refuso.. volevo dire il fine non giustifica i mezzi :)
 
 
magdalene57
magdalene57 il 09/10/07 alle 19:53 via WEB
beh, però scusa ...tra il sole che ride..e il Che....che sorride.. io non avrei esitato!! ora che ci penso... Jaky indossa spesso una maglia con la faccia di Igor... che voglia dire qualcosa? **
 
   
MacRaiser
MacRaiser il 09/10/07 alle 23:34 via WEB
Igor-aigor? Lupo ululi', castello ulula'?
 
     
magdalene57
magdalene57 il 10/10/07 alle 10:56 via WEB
è questo quì, è questo quà...***
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/10/07 alle 14:44 via WEB
parafrasando: sfortunata l'ideologia che ha bisogno di miti. Quella su Ghandi è una lettura molto discutibile, da luogo comune. Informarsi su tutta la sua storia prima di affermare che era un non violento.
 
 
magdalene57
magdalene57 il 11/10/07 alle 15:45 via WEB
nella vita di ogni uomo c'è un lato oscuro, (non mi vorrai far credere che nella tua non c'è) però poi ci sono personalità che sanno evolvere. credo che ghandi sia una di queste. alla fine del suo percorso mi pare, dico mi pare, la non violenza fosse la sua forma di lotta. nel caso ci fossero dei punti oscuri, saresti così gentile da darci qualche informazione..? grazie (tra le informazioni, metteresti anche il tuo nick? è sempre benvisto. grazie)
 
 
MacRaiser
MacRaiser il 11/10/07 alle 20:01 via WEB
Temo che il luogo comune sia un percorso a tuo appannaggio esclusivo, ANONIMO. Tu concepisci la nonviolenza come la posizione di colui che si immola sull'altare di un astratto ideale. Per questo sostieni che Ghandi non era nonviolento. Niente di piu' falso. Il genio di Ghandi sta proprio nell'aver usato la nonviolenza esattamente come si usa un'ARMA. Ha approntato una serie di tecniche utili per COMBATTERE un avversario violento da una posizione di FORZA, anche se non offendente. Ma quando fu il momento, prese una posizione molto chiara nei confronti del nazismo di Hitler che e' riassumibile nella sua frase: "La violenza è sicuramente preferibile alla debolezza." Comunque se hai intenzione di dialogare con un minimo di credibilita', forse e' il caso che rinunci all'anonimato. Non mi piace discutere con uno che non ha nemmeno la correttezza di firmarsi, sia pure con un nick. P.S. Per te Ghandi potra' non essere un mito, ma e' ben un miliardo di indiani, la cui nazione egli ha liberato dal tallone inglese, che la pensano in modo diverso. Non so se per te questo possa rivestire una qualche importanza..
 
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(R.J.W)



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PRIMA CHE TU RITORNI GIUNCO
O IL VENTO CHE LO PIEGA
VORREI COLMARTI
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DEL MIO TEMPO PERDUTO,
GRAFFIARTI IL VISO
DI ROSSO VERMIGLIO
SCOPRIRTI IL SENO
AL BACIO INFUOCATO
PRIMA CHE TU RITORNI VENTO
O IL GIUNCO CHE SI PIEGA



Io sono certa che nulla più soffocherà
la mia rima,
il silenzio l’ho tenuto chiuso per anni
nella gola
come una trappola da sacrificio,
è quindi venuto il momento di cantare
una esequie al passato.


Alda Merini, da "La Terra Santa"

 

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