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scegliere, non è mai facile ne privo di dolore ...

Post n°1494 pubblicato il 16 Ottobre 2008 da magdalene57
 

Tu dimmi, dimmi la verità. Davvero pensi che sia giusto dare un bambino al padre, invece che alla madre?

(photo Metaphotos)

Quando mi divisi, all'incirca 24 anni fa, la cosa non era messa in discussione da nessuno. Nessun giudice avrebbe preso una decisione di questo tipo: i figli stavano con la madre. Punto e a capo.
Ricordo che qualche caso controverso c'era stato. Gli avvocati avevano fatto in modo  di far risultare la madre indegna. Il che voleva poter dire, immagino, che facesse la prostituta, o che si drogasse, o che fosse alcolizzata.
Il codice era un pochino maschilista, ma codice era.
E sebbene fosse quel che era, non prendeva molto in considerazione l'idea di un affido al padre.
Io non avrei mai lasciato mia figlia a mio marito, e il consegnargliela nei pomeriggi stabiliti era per me una resa alla sua prepotenza, un'ingiustizia belle buona!!.
Quando a separarsi fu mio fratello, e mia cognata decise che forse i bambini non li doveva vedere, per dei motivi che non starò qui a raccontare, io mi resi conto di quanto quella decisione avrebbe potuto cambiare la sua vita. E non in meglio...
Iniziò una lotta serrata che mi vide in prima linea per la tutela dei diritti dei bambini e del loro padre. E naturalmente ogni qualvolta parlammo di mia cognata, venne ribattezzata di nome e patronimico. La lotta era serrata, quasi donna contro donna...
Diversa è la questione di queste due bambine, ragazzine dicono i giornali. Loro sono scappate perché non volevano tornare dalla madre, separata dal padre e residente in un altro stato.
Queste ragazzine hanno tutti i diritti di questo mondo di scegliere con chi vivere.  Allora mi son chiesta, ma se fossi un giudice e ascoltassi la  loro versione, non torneremmo alla legge antecedente l'affido congiunto??.
In fin dei conti, però, pure noi decidiamo con chi vivere e dove, no? Ma un genitore finché i figli son piccoli e anche dopo, ha tutto il diritto /dovere di seguirli e vederli e coccolarli e sgridarli e accompagnarli nella vita.
Una cosa però mi ha colpita. Al cuore. L'evidente, improcrastinabile, indiscutibile grande rifiuto di queste ragazze verso la madre. 
Se dovesse accadere a me, ne morirei di dolore.


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Commenti al Post:
goldkampa
goldkampa il 16/10/08 alle 22:10 via WEB
Credo che ogni genitore si sentirebbe morire,come credo che in questi casi non è mai facile capire qual'è il vero "bene"per i figli.Gran brutto mestiere quello del giudice,ma non così terribile come quello di figlio conteso,ne angosciante come quello di genitore che si separa.Non riesco ad immaginare che dolore si possa provare,ma deve essere proprio terribile.
 
 
magdalene57
magdalene57 il 17/10/08 alle 11:51 via WEB
Diciamo che i figli vanno ascoltati. Diciamo che i genitori, i nonni hanno il diritto/dovere di seguire i figli/nipoti, aiutandoli a crescere. Diciamo che nelle famiglie allargate spesso si arriva a ricevere dosi amore in più. Ma diciamo pure che la famiglia di origine, spaccata in due, è qualcosa che ti resterà sempre dentro. Come una ferita.
 
MacRaiser
MacRaiser il 16/10/08 alle 23:00 via WEB
Credo che nella fattispecie il vero brutto della situazione sia la distanza. Stando nella stessa citta', tutto sarebbe meno drammatico. Ciao, Maggie :) *
 
 
magdalene57
magdalene57 il 17/10/08 alle 11:52 via WEB
:-) ... meglio stare vicini ai propri figli..***
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 17/10/08 alle 22:48 via WEB
è anche un'età molto difficile, quella delle ragazzine in questione. non disconosciamo che in quella fase della vita l'opposizione al genitore dello stesso sesso è inevitabile. come difficile fare il mestiere del genitore che vive con il figlio, quello cui spettano tutti i "no".
morirei anch'io nel sentirmi rifiutata così. ma se un caso che non mi coinvolge emotivamente cerco di razionalizzare così.
 
 
magdalene57
magdalene57 il 18/10/08 alle 15:51 via WEB
ciao Ody, hai ragione, l'età è quella dell'opposizione. Io ricordo che ad un certo punto, rimasta vedova mia nonna, io fui mandata a tenerle compagnia, per alcuni giorni, era il patto... Divennero mesi, e poi ad un certo punto mia madre s'impuntò: deve tornate a casa! Beh, tenuto conto che a casa m'aspettava una vita con-divisa con altre cinque fratelli e dalla nonna ero sola e venerata ... puoi ben immaginare il fronte duro che mia madre dovette superare. Comunque, io e lei non siamo mai andate particolarmente d'accordo, ma scegliere, non avrei mai voluto. questo no!!
 
Primosire
Primosire il 18/10/08 alle 13:57 via WEB
Io sono un uomo che ventisette fa ha avuto in affidamento il proprio figlio. Non subito l'affidamento legale, dopo qualche anno, ma ha sempre vissuto con me. Io 28 e lui tre, siamo andati a stare da soli, senza nemmeno una nonna salvo qualche domenica. Effettivamente la madre poteva a stento badare a se stessa. E' una storia lunga e dolorosa, non la racconterò.
 
 
magdalene57
magdalene57 il 18/10/08 alle 15:52 via WEB
E non la raccontare, che certe cicatrici è meglio non stiracchiarle troppo..:-) Però complinenti, conosco padri che il figlio l'avrebbero direttamente lasciato alla nonna. ciao..
 
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(R.J.W)



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PRIMA CHE TU RITORNI GIUNCO
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DEL MIO TEMPO PERDUTO,
GRAFFIARTI IL VISO
DI ROSSO VERMIGLIO
SCOPRIRTI IL SENO
AL BACIO INFUOCATO
PRIMA CHE TU RITORNI VENTO
O IL GIUNCO CHE SI PIEGA



Io sono certa che nulla più soffocherà
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il silenzio l’ho tenuto chiuso per anni
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è quindi venuto il momento di cantare
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Alda Merini, da "La Terra Santa"

 

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