Creato da magdalene57 il 25/05/2005

dagherrotipi

ciò che si vede, è, ciò che è?

 

Messaggi di Luglio 2023

vivere. Mettetevi in fila..

Post n°2862 pubblicato il 31 Luglio 2023 da magdalene57

Se un giorno uno mi chiedesse qual'è la prima sensazione che provo  quando incontro qualcuno
la mia risposta sarebbe: paura

ma non paura di violenza, di dolore.. no...paura di sbagliare.
Dopo una vita di errori, ti resta la paura di sbagliare.


Quando invece dovresti solo VIVERE.

Siamo vecchi zucconi, pronti a lamentarci.
Non pronti a vivere, e a godere della vita.

 

Come diceva qualcuno di cui non ricordo il nome
più sei negativo, meno possibilità dai alla felicità di esistere-

Provo a vivere. Non ho aspettato altro da lungo tempo.

Ma magari inciampo....

 
 
 

rewind: Ti amo così: da lontano

Post n°2861 pubblicato il 30 Luglio 2023 da magdalene57
 

M’infilo dentro e finalmente sto al caldo. Ogni giorno è difficile, perché è sempre come la prima volta. Ma io non ho più problemi, da tempo.
La cosa migliore è cercare di sorridere a tutti. Dire buongiorno, fare domande, ringraziare sempre, con quell’aria che ha chi ha la vita tranquilla. Queste sono giorniate ancora non troppo frenetiche, m’aspetto comunque che la piena arrivi, ci sono dieci giorni prima della fine dell’anno e devo sbrigarmi, perché poi tutto finisce, e sarà difficile trovare condizioni buone. Cammino. Mi guardo attorno fingendo un qualche interesse che un tempo avevo, prima o poi devo risolvermi a comprare qualcosa, anche se non saprei cosa. Ma devo.
Ho visitato quasi tutti i supermarket della zona, se non facesse così freddo potrei andare a trovarne altri camminando per un po' in mezzo alla campagna, ma non ci riesco, sono troppo lontani e se poi qualcosa va male come faccio a tornare …?
E’ quasi mezzogiorno, c’è pieno di gente, prendo un formaggio, lo scarto e mi metto a mangiarlo fra l’indifferenza di tutti. Più avanti prendo una bibita, l’acqua no, è troppo voluminosa, la apro e bevo tutto d’un fiato. La gente mi sorride e io accarezzo la testa ai loro bambini, a volte gli parlo pure e qualcuno mi risponde ridendo … hanno delle straordinarie bocche con pochi denti, quasi come me … ma io mi vergogno da morire a ridere. Una volta avevo tutti i denti e, mi dicevano, un bel sorriso. Poi s’è guastato, ma i bambini non ci fanno caso.
In questi giorni trovo anche le vaschette di pesciolini marinati, li adoro da quando ero bambina; ne prendo una e mi avvio veloce verso gli scaffali dei libri mangiando un pesciolino per volta, ma presi per la coda come facevano per Natale anche mio nonno e mio padre
Mangio, ma non devo esagerare altrimenti sto male, il mio stomaco di tanto in tanto s’attorciglia e si comprime. Allora mi metto a terra e respiro, lentamente, e penso: a certe cose belle che ho visto quando ero ragazza, a certi profumi che ho dimenticato e alle persone che non sanno più nulla di me. Poco alla volta lo stomaco si calma e qualche volta mi vien da piangere per la nostalgia.
Ma non me lo posso permettere.
Nessuno mi guarda mentre mi pulisco le mani nelle salviette esposte, le mie preferite sono lilla, ma per pulire le mani meglio le blu, non si vede lo sporco. Mi piacerebbe anche leggere un libro, ma mi accontento della rivista del supermercato: così bella, con tante immagini e consigli. Mi sembra di tornare indietro nel tempo, alla vita di prima. Ma non è che fossi poi così importante.
Fuori fa un freddo che i piedi non li sento e nemmeno le mani. Mi si addormentavano le dita anche allora, anche se stavo più al caldo. C'è il velcro nella mia anima e tante cose mi sono rimaste appiccicate dentro anche se mi sono strappata la pelle pur di dimenticare tutto. Fatica sprecata.
Adesso vado verso ovest, magari trovo un posto per dormire un po’ prima di cercarmi il pasto della sera…

-Si, volevo avvertirla, è venuta anche da noi, l’abbiamo vista…certo, come il solito, mangia due cose e va!.. No, non fa niente di male, si figuri…
- lasciatela stare, non deve sapere, mi mandi il conto e mi avverta se c’è qualcosa di strano..

mmg

 

 
 
 

C'era una volta: la meravigliosa storia di Caso e Fortuna

Post n°2860 pubblicato il 26 Luglio 2023 da magdalene57

Un giorno, in un paese lontano lontano, nacquero due gemelli, un maschio e una femmina, e i loro genitori li chiamarono: CASO e FORTUNA. I due piccini crescevano in gioia e letizia, si tenevano per mano e dove andava CASO ecco che arrivava FORTUNA. A volte erano in disaccordo tra loro, ma essendo stati abbracciati per nove mesi nel ventre della loro madre, non potevano resistere ai loro litigi e tutto rientrava.
Nel paese li amavano tutti, da quando erano nati sembrava che la pioggia smettesse di scemdere appena prima che i campi s'inondassero, e questo era un caso, ma la fortuna era che i campi bagnati erano più rigogliosi appena il sole riscaldava la terra.
Diventati grandi CASO e FORTUNA un giorno decisero che era venuto il momento di andarsene per mondo, ma CASO decise di andare a nord e FORTUNA scelse di andare a sud. Nessuno sa il perché.
Ma si promisero di tornare dopo un anno e raccontarsi quel che avevano visto
Partirono e cercarono di ambientarsi nei nuovi mondi che visitavano. Ma tutto era strano. Le cose sembravano andare storte. A volte a CASO pareva che quel viaggio fosse inutile, sentiva che mancava qualcosa alla sua vita. Se per caso qualcuno trovava un vecchio forziere, aprendolo scopriva che era vuoto, mancava proprio la fortuna. 
FORTUNA dal canto suo era piena di sorrisi per la gente, ma tutti erano troppo presi dalla loro vita e lei camminava sconsolata e sola, con un senso d'inutilità che le riempiva il cuore.
Mentre percorreva solitaria una strada di campagna due brutti ceffi la fermarono, - ehi, ragazza, come ti chiami? -

Lei, confidando sulla buona sorte, rispose - Mi chiamo FORTUNA- I due che erano in cerca di fortuna da tanti di quegli anni che le suole delle loro scarpe eran fatte della polvere compressa del mondo, le misero un sacco in testa e la rapirono, imbarcandosi su una nave che andava a nord.
L'anno stava per finire e CASO s'imbarcò sulla via del ritorno, su una nave che andava a sud. Dopo giorni, settimane di navigazione il caso volle che una grande tempesta sconvolgesse i mari, onde altissime, lampi, tuoni, la gente non riusciva a reggersi in piedi, le navi dopo giorni di burrasca cominciavano a cedere sotto i colpi delle onde alte più di cinque metri. In men che non si dica due navi, l'una che era diretta a sud e l'altra che era diretta a nord, cozzarono l'una contro l'altra. Tutti i passeggeri si ritrovarono in mare, CASO che non sapeva nuotare molto bene, ebbe la fortuna di afferrare un grande pezzo di legno che galleggiava vicino a lui. Si sentiva in salvo, ma si mise a piangere invocando l'amata sorella FORTUNA.
Fortuna volle che la sorella si fosse aggrappata ad un legno che per caso galleggiava e che piangesse in quel medesimo momento suo fratello CASO.
Il mare e il cielo, come per incanto si chetarono, molte persone riuscirono per fortuna a salvarsi perché il caso aveva voluto che le navi fossero di solido legno che galleggiava benissimo.
Riportati sani e salvi a casa dai loro genitori, CASO e FORTUNA decisero che si, avrebbero vissuto ognuno la propria vita, avevano compiti diversi, ma spesso, memori del naufragio, si sarebbero incontrati e riuniti sotto lo stesso tetto.

 

questa favola l'ho pensata una mattina di tanti anni fa, e la dedicai a mio nipote Diego che sere prima piangeva perché non riusciva mai a vincere contro suo fratello ad un gioco di pirati. Si è calmato solo quando gli ho spiegato che non voleva dire che non fosse in gamba, ma era un caso che suo fratello vincesse e la fortuna prima o poi sarebbe arrivata anche per lui.

E fortuna arrivò

 

 
 
 

La perfezione non si replica

Post n°2859 pubblicato il 25 Luglio 2023 da magdalene57

Lui, Lei, una stanza qualsiasi di un posto qualsiasi, di quelle che profumano di corpi avvinghiati, sudati. Umidi.
Lui, Lei, da tempo pronti al desiderio cercavano il momento perfetto: e lo crearono.

E fu lui ad iniziare ... mentre gli occhi di lei impazienti imploravano i suoi baci, fu lui ad iniziare ad esplorare lei..

Con lentezza, movimenti pari a carezze indugianti sul tessuto, le tolse i vestiti guardando con occhi liquidi il suo corpo per la prima volta.
La spogliò e cominciò a baciarla, accarezzava quella pelle morbida, dune di carne, e la baciò tutta, e poi, iniziò a giocare con le dita.

Un fermo immagine quel momento: gli occhi, la piega delle labbra, il profumo di un corpo fino allora sconosciuto, il respiro addosso come una brezza marina..

... e cominciò ad entrare in lei, la sentiva sempre più avvolgente,  la prese con le sue mani , la prese con le sue labbra, la prese con il suo sesso. Lei era li, sembrava esistere per averlo in ogni angolo di se stessa ...


quando, per tante volte lui le aveva saziata e cibata,  fecero un gioco: il gioco delle parole silenziose ...
e lì impararono seguendo il silenzio un'alfabeto che parlasse per loro, attraverso le parole dei loro muscoli, e scoprìrono parole che non si erano mai detti...

lei sopra di lui e lui le parlava .. era dentro di lei e gli occhi immersi nei suoi, le diceva quanto amore avesse e quanto dolore ne sarebbe venuto... tutto, nel silenzio più intenso ...

la mano di lui le prese il viso, sicuro, la prese per mano e le disse "guardati, sei bella". lei non lo aveva mai creduto ... ma mentre si amavano capì dov'era la bellezza, e che anche lei ne era provvista.

e poi le prese i seni e le disse: felice chi li potrà ascoltare.. perché parlano, parlano di te.
accarezzava i capezzoli, e loro rispondevano alle sue dita, semplicemente, non c'era pudore, ne paura. Raccontavano lei, nel suo intimo, nel profondo.

Era quello il momento perfetto di quei due. Non ve ne furono altri

 
 
 

Averli amati e non comprenderli più

Post n°2858 pubblicato il 24 Luglio 2023 da magdalene57

Ho un nipote, uno dei tanti, 25 anni, un cervello come pochi. Una testa di cazzo come pare sia d'uso. Bravissimo al liceo, tutti dieci, vinse una borsa di studio all'estero e suo padre che ha amici in tutto il mondo decise di mandarlo per un anno in sud Africa, a casa di un caro amico ora allenatore di rugby.

Il signore in questione vive con i genitori e due fratelli grandi come lui, anno più, anno meno, e questo ha reso D. il più piccolo nella nuova famiglia. L'impegno era quello di introdurre l'enfat prodige in un liceo locale, e di fargli fare vita sociale, conoscenze, etc..etc.
Il ragazzo, mio nipote, piuttosto timido (si pensava allora) stava quasi per mandare tutto all'aria... non se la serntiva di fare questa esperienza, così lontano da casa...
Mamma protettiva e molto presente, padre sempre assente per lavoro, fratello minore di otto anni guardato in cagnesco dal momento che varcò la soglia di casa per la prima volta.

Da bambino era un bambino capriccioso come tutti, sempre appiccicato alla mamma, ma sempre molto bravo a scuola. Per il resto, sport, qualche partitella con gli amici, ma scarsa vita sociale. Quando tornava a casa il papà: portami di qua, portani di la, facciamo questo, facciamo quello.. Accontentati in tutto, come tutti.

Il suo sogno in seconda liceo era prendere la borsa di studio per frequentare la Normale di Pisa: Filosofia, e i tutto dieci confermavano le possibilità.

Da quandfo è tornato dal sud Africa è un altra persona, e sono passati 7 anni, Ha finito la maturita con la media dell'otto, si è iscritto a tre facoltà universitarie Filosofia; Lettere antiche; Lettere moderne, ma in tutto se va bene ha dato 4 esami. Suo padre, mio fratrello, ottimo insegnante, grande motivatore, dice che ha il blocco della valutazione: siccome non ha stima dei professori gli rode il culo ce gli danno poco.

Non inntende lavorare, perché lui non è schiavo di nessuno; il capitalismo ti rende schiavi e lui non ci sta. E' in un gruppo politico che si batte per varie tematiche ambientalistiche ed anche per l'occupazione delle casse sfitte. Ma quando c'era da andare ad aiutare gli alluvionati non si sono mossi di un metro.

Non va daccordo con la madre ed il padre è molto indulgente con lui, lo tratta con molta dolcezza  e io non so se ammirarlo o compatirlo.
Ieri eravamo a tavola, gligliata di pesce, mamma voleva ascoltare della musica in sottofondo (capisco, Baglioni non fa parte del repertorio di tutti, ma a mamma ricorda Orlando) ..Lui si siede, si serve, mangia come se fosse il suo ultimo pasto e poi, senza dire nulla, tipo. scusate, ho da fare... vi dispiace se mi assento?,  si alza col suo piatto. forchetta e bicchiere. Porta tutto in cucina e poi fa per uscire:

Senti-gli dico io che non so tenermi un cecio in bocca- ma hai già usufrito della tua parentesi di socialità?
Lui non mi guarda, e si rivolge al padre sicuro della sponda favorevole - ho delle cose da fare, e poi.... non mi piace la musica

Giuro che gli avrei mollato un ceffone, ma dato che mi supera di almeno 25 cm, non avrei centrato il viso, ne sono certa.

Ma come si fa a ragionare così? come si fa a sopportare questa palese maleducazione e disprezzo per i presenti?

Il problema non sarebbe mio, ma dato che sto ragazzo vive temporaneamente qui, con il padre, prima o poi so che ci litigherò... con lui e con il padre

E questo è uno dei motivi per cui in questi giorni son cattiva come l'aglio

 
 
 

per me la colonna sonora è tutto

Post n°2857 pubblicato il 21 Luglio 2023 da magdalene57

Sono una di quelle persone (uomini e donne) che restano attaccati alle note di un brano, come i bambini al filo dell'aquilone, i grandi al profumo di una presenza

Siamo tutti dipendenti da quello. Da quel sottile legame che ci unisce ad un odore, ad un suono, ad un atmosfera, E sono pochi quelli che confessano che la loro felicità conquistata dipenda, in parte, del miracolo spirituale, tra un accordo ed un bacio, dell'unione tra possibile e reale, parole che non sapevi di possedere e armonia dell anima.

Io m' affido spesso alle canzoni per dire ciò che penso in quel momento. E non perché abbia un sentimento di sudditanza verso quelle parole cantate, ma, certo, verso quella musica, quell'armonia tra note e parole...

Ci vuole una sensibilità particolare per far si che le parole e la musica incrociate creino qualcosa di spirituale, ed io, per meno, non mi fermo ad ascoltare.+Sembra che mi piaccia tutto, ma non è così.
E' che, come nella vita, non voglio offendere la sensibilità di nessuno. Ci sono ambiti in cui mi sento sprovveduta, come la musica, la poesia,  sono superiori alla mia sensibilità e a volte mi sento come uno stoccafisso non in grado di dire, ne pensare... ne apprezzare il bello che è attorno  a me. E, credetemi, la vita dello stoccafisso, fuori dai gelidi mari del nord, dev'esserre veramente schifosa.

Pensandoci, la vita della stoccafissa emiliana non fa per me!!

E voi, come vi sentite?

 
 
 

Jane & Serge

Post n°2856 pubblicato il 18 Luglio 2023 da magdalene57

Da noi li avrebbero censurati. Si sa mai che le ragazze diventino così scostumate da stare con uomini più grandi.. da noi, tutti casa e chiesa..

Oltralpe, però, son notoriamente scapestrati e poco timorosi di dio. ...

Comunque, noi, ascoltavamo questa canzone e senza capirne un accidente (fino ad un certo punto, però) .. eravamo portati a sognare e.....

L'arte, la musica, la poesia... sono in grado di aprirti le porte del paradiso... Lo spero anche per voi....

E poi, lei così bella che si mette con un rospo simile, ma con un sex appeal da far rizzare i peli, anche quelli rimasti appiccicati alla ceretta...
possiamo darle torto?

è la prova comprovata che noi donne cerchiamo il sex appeal; gli uomini, la strafiga

 
 
 

Troppa libertà fa male a chi ha bisogno di legami

Post n°2855 pubblicato il 15 Luglio 2023 da magdalene57

Ho chiuso il grande cancello di ferro abbastanza rovinato, andrebbe tolta la ruggine, saldati i cardini, cambiata la serratura, ridipinto, ma sono cose che sinceramente io non so fare e non ho voglia di fare... e mentre scendo dalla macchina e apro il cancello, salgo sulla macchina, scendo di nuovo e chiudo il cancello, in un movimento sempre uguale, diversificato solo per il tacco che uso, o l'ampiezza dell'abito che indosso, o per quanto io sia incazzata o in ritardo con i tempi di Terry: sempre, guardo per terra. Un poco per non inciampare nella ghiaia ed un poco per ammirare l'enorme quantità di aghi di pino che ricoprono l'acciottolato... e non posso non sentire il canto assordante delle cicale... segno dell'estate, di altre estati ... particolari .. e il profumo di quelle pinete mi torna nei polmoni, come l'atmosfera indimenticabile di quegli anni..

C'erano due tipi di partenze: la mia, da privilegiata, da primogenita, con la nonna: itinerari sempri diversi, io, lei e il nonno, a volte anche mio cugino; l'altra, un poco dopo, ma decisamente più lunga: tutta la nostra famiglia, sempre grandi campeggi vista mare, abbastanza vicini per permettere al babbo di raggiungerci nei fine settimana.

E' abbastanza singolare pensare a come partivamo: la tenda, abbastanza grande per otto/nove persone (nonna materna al seguito), lettini a castello per campeggio, fornello, frigorifero, piatti, pentole, lenzola, costumi da bagno, cambi decorosi per la sera ... non ricordo ci seguisse un camion in questi spostamenti.

Ricordo avevamo già allora un auto  formato famiglia a cui veniva aggunto un portapacchi in grado di trasportare il mondo in due mq... è il mistero di quegli anni meravigliosi in cui potevi ancora fare il Passo della Cisa a passo d'oca senza preoccuparti di nulla: era normale fare Parma-Marina di Massa in sei /otto ore (considerazndo anche le pipì, i mal d'auto e gli scazzi tra genitori).

Quando più avanti entrammo negli scout tutti furono sorpesi di come fossimo in grado di concepire piazzola tenda con montaggio con le competenze di giovani ingegneri edili..
mia madre stessa ne aveva. Intuì, in una sera assurda, in cui un tornado devastò il campeggio, scaravoltò pini e fece due morti (io non c'ero... come sempre con nonna) come salvare i ragazzi: un bambino legato ad ogni palo della tenda, e il tornado passò: la nostra tenda fu una delle poche che rimase in piedi. Nessuno si fece male e nessun giudice minorile si presentò per sollevare questioni su presunti illeciti circa la salute dei bambini.

Comunque, ne parlavamo a tavola domenica scorsa, noi eravamo bambini completamente liberi. Andavamo in spiaggia quando volevamo, tornavamo in tenda all'ora di pranzo che nonna ci preparava. Dopo un quarto d'ora eravamo pronti per recuperare gli amichetti e tornare in spiaggia: hai voglia di rispettarle le due ore canoniche per la digestione. Ne eravamo a conoscenza, ma erano questioni per gli amici in vacanza con la famiglia.

E la mia famiglia dov'era? babbo lavorava e tornava il venerdi sera, sempre carico di scorte viveri, elettrodomestici...  e mamma...?

qui bisogna fare un passo indietro. Quando si avvicinavano le vacanze estive mamma mandava il suo curriculum in giro per i luoghi di villeggiatura: si offriva come cuoca o aiuto cuoca; per le pulizie in albergo, insomma, qualsiasi cosa. La contattavano, lei spiegava che veniva con figli in campeggio, Loro accettavano ed ecco scelta la destinazione!
Se penso a quello che lei ha fatto per noi in quegli anni resto basita... non conosco altre donne così autonome e pronte a sacrificarsi pur di darci tempo per essere felici. Lei lavorava, in quel modo pagava il campeggio e tutto il necessario per le vacanze che, che così duravano anche due mesi.

E noi coglioni al quadrato che cosa ricordiamo???
che eravamo senza controllo, liberi, e gli altri ragazzini ci guardavano come fossimo ufo, e le loro famiglie ci compativano.... e forse abbiamo incominciato a compatirci anche noi.. a sentirci troppo soli, troppo liberi...

Francamente non la conosco la risposta, o meglio, la conosco. Ero invidiosa delle ragazzine che avevano la mamma che dalla sdraio le chiamava: "vieni su, fa freddo"; "vuoi fare merenda"... "prendi un poco di sole"...
Li, ero io che dovevo rincorrere quei diavoli di finti tedeschi che erano i miei giovani fratelli, biondi, ricciolini, abbronzati, pazzi da legare... :-)

Ora siamo solo brizzolati, loro stempiati. Sempre pazzi da legare.

 
 
 

della serie "se non lo fate voi, lo faccio io"

Post n°2854 pubblicato il 12 Luglio 2023 da magdalene57

Con il caldo che fa, vien da chiedersi come i neuroni e gli ormoni possano andare in sincrono.

Io oggi, per esempio, ho cominciato ad ululare al sole perché nel bucato colorato scuro eran finite due magliette bianche... una cosa che mi manda giù di testa... e Terry ha negato, l'ho interrogata e ha negato. Quindi io son pronta a dire che le magliette bianche sono entrate da sole in lavatrice.
Si può mai pensare che qualcuno interrogato, menta? interrrogato poi da uno di famiglia.. ma daiii, impensabile!!

Ho passato l'età genitoriale, quella dei bambini o ragazzini da indirizzare, ormai da tempo, ma seguo con convinzione le lezioni di Crepet che di solito fa fare figure di merda ai genitori che si prostrano davanti ai figli, esonerandoli da qualsivoglia impegno.

Sto riflettendo sul fatto che i miei nipoti hanno ormai l'età dell ormone in subbuglio. Non ai livelli di Apache, spero, manco a quelli del figlio di Beppe, ma, visto le ultime notizie potrebbero anche loro, ipoteticamente, fare cazzate.
Della serie: non saper tenere il cazzo nelle mutande!

E qui c'è tutta una dialettica che mira a decolpevolizzare il maschio, che pure da qualche parte lo deve ficcare, è nato per questo! colpevolizzando la donna perché nel minore dei casi si fa di coca, partecipa ai festini, ha una patata ben fatta, magari porta gonne corte, e da ultimo: chi cazzo sei???
Io son figlio di....

E poi ci stiamo a preoccupare se al gay pride sono osceni ed offendono la morale?...
parliamone.. 
le FAMIGLIE, quelle santificate da non sposati, divorziati, accompagnati..etc.. etc... dovrebbero preoccuparsi dei risultati ottenuti coi propri figli:
ragazzini che violentano ragazzine, deficienti che violentano oche giulive, può anche essere un oca, ma non la devi VIOLENTARE

Te l'hanno mai insegnato a casa, a scuola, in parrocchia, negli scout, in partito, in palestra, che una donna non va violentata?

Se la tua risposta è NO, devi frequentare un centro di recupero per deficienti pericolosi, e i tuoi genitori devono frequentarlo con te.
E smettiamola di nasconderci dietro al nome o al prestigio (?) di poveri disgraziati che si son fottuti il cervello prima di voi.

 

 
 
 

musicalmente connessi con l'estate e la futilità

Post n°2853 pubblicato il 07 Luglio 2023 da magdalene57

La settimana del restauro è terminata.

Tutto sommato è andata bene. Sono stati fatti importanti interventi di consolidamento ed anche di abbellimento, tenendo conto anche delle correnti di pensiero contemporanee, che vogliono un restauro conservativo e nel rispetto del preesistente. Niente stravolgimenti che renderebbero anacronistica l'opera, se non ridicola. Sopratutto i colori, le cromie vanno rispettate, e per questo bisogna aiutarsi anche comparando il passato col presente. Vedere un bianco fuori dal contesto per cui è stato creato può darci l'erronea idea che non di bianco si tratti, poi, inserito nel contesto e comparato con gli altri colori che lo circondano, ci accorgiamo che tutto funziona perfettamente, c'è armonia, c'è bellezza.

Sulla falsariga di queste considerazioni, scusatemi se il clima torrido di questo luglio non mi permette di scendere maggiormente nella profondità di pensiero che la realtà quotidiana imporrebbe, oggi, invece del zone confort rosso ciliegia per le unghie, ho scelto un rosa pallido finito con un lucido brillantinato: le mani ormai abbronzate dopo estenuanti sedute in terrazza, fanno risaltare questo colore pallido, dando l'idea di una mano nature.

In compenso ieri le mani del coiffeur hanno disegnato un gioco di onde viola, lilla e grigio naturale, che dona alla carnagione scura la giusta luminosità.

....

Le due megere che vivono con me fanno altro che pormi domande al mattino quando parto in missione restauro: "non vorrei farmi i fatti tuoi, ma me li faccio... avrai mica trovato un uomo... io non so... ma queste uscite son sospette!!

. e mamma ride-

no, Terry, nessun uomo al presente.... ma sto preparando il terreno per il futuro... pronto per la mietitura

sto imparando ad essere una donna

:-))))

 



 
 
 

Lupo

Post n°2852 pubblicato il 05 Luglio 2023 da magdalene57

A volte, di sera specialmente, mi torna in mente il mio amato Lupo.
E' da tempo che non so che fine abbia fatto, vorrei chiederglielo ma non oso. Il tempo è passato, immagino per lui più che per me. Non è mai stato mio, anche se in alcuni momenti ho pensato fossimo come una stupenda bolla di gas in movimento continuo, con colori diversi, in mutazione perpetua ... in fusione continua..

Averlo perso è stato doloroso, ma doveroso.

Chissà se quando viene notte anche lui qualche volta pensa a me. Sarebbe bello, Sarebbe tutto quello che potrei chiedere al sentimento che avevamo in comune: il ricordo....

Dei molti uomini che ho incontrato, di pochi serbo un ricordo così dolce, forse perché non c'è mai stato niente.
A volte facciamo sesso senza amare, altre, amiamo senza mai toccarci. E poi ci sono le volte che osservi, scavi, ti avvicini, ti ritrai, allunghi la mano, basta sfiorare le parole dell'altro, dare contorni alle tue, e dentro senti che stai cambiando, per sempre.

grazie Lupo, per tornare di tanto in tanto a trovarmi nei miei pensieri ...

 
 
 

Joni che capelli lunghi che hai

Post n°2851 pubblicato il 01 Luglio 2023 da magdalene57

Siamo fatti per crescere, consumarci, cambiare, ma certe cose continuano a darci le stesse identiche meravigliose sensazioni.

Mangiare un gelato, per esempio. O guardare il sorgere dal sole da un balcone di casa. O prendere per mano il bambino di ieri e l'uomo di oggi. Accarezzare i capelli biondi della piccola bimba e ritrovarli setosi e scuri oggi.

Siamo fatti per incantarci, sorridere, piangere, amare, odiare, siamo fatti per ogni cosa che ci capita tra le mani e pare scivolarci via come il mercurio e disfarsi in mille piccoli pezzi e pensare che mai ritroveremo quell'unico pezzo ... a volte succede... mamma mi diceva:

-accompagnalo con le mani, guarda, lo vedi che sta ritornando tutto insieme...- ma perché succede mamma? - perché certe cose son fatte per stare unite.

Sarebbe bello avere mani abbastanza grandi per accompagnare ogni singolo frammento di vita e ricomporre tutto, al tutto che era, a quello che sarà.

Avevamo la poesia nel sangue, e lo sapevamo. Ma ce ne siamo dimenticati.

 

 

 
 
 

EPISTOLARI AMOROSI

Si parlava con alcuni amici di aprire un blog  di lettere d'amore dall'altisonante nome:

EPISTOLARI AMOROSI

Non ho ben chiaro se intendessero lettere  nuove, o lettere scritte in passato, anche da altri. 
Forse, basta che siano lettere d'amore, nell'accezzione più ampia del termine, penso.

biancapellegrini

 

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 Ma, dopo tutto sono un uomo. E tutte
le considerazioni filosofiche
non bastano a impedirmi di
desiderarti, ogni giorno, ogni momento,
con la testa piena dello spietato gemito
del tempo, del tempo che non potrò
mai vivere con te.
Ti amo, di un amore profondo e totale.
E così sarà sempre.

(R.J.W)



DESIDERIO

VORREI PIEGARTI
AL MIO TANGO GIAGUARO
MIA SILFIDE AZZURRA
DELL'ORSA STELLATA,
E AL BRIVIDO CRESPO
DEI TUOI FIANCHI SGOMENTI
ALITARVI D'AGOSTO
IL RANTOLO CUPO
PRIMA CHE TU RITORNI GIUNCO
O IL VENTO CHE LO PIEGA
VORREI COLMARTI
L'INFINITO DEGLI OCCHI
COLL'AMARO DEL SALE
DEL MIO TEMPO PERDUTO,
GRAFFIARTI IL VISO
DI ROSSO VERMIGLIO
SCOPRIRTI IL SENO
AL BACIO INFUOCATO
PRIMA CHE TU RITORNI VENTO
O IL GIUNCO CHE SI PIEGA



Io sono certa che nulla più soffocherà
la mia rima,
il silenzio l’ho tenuto chiuso per anni
nella gola
come una trappola da sacrificio,
è quindi venuto il momento di cantare
una esequie al passato.


Alda Merini, da "La Terra Santa"

 

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e me ne vanto!!


*****

L'ANATEMA DEL DAMA, DAMINA E
DAMIGIANA

'Per ora mando neve e tempesta
ma una salvezza soltanto vi resta:
organizzate un altro ritrovo
e il Cavaliero invitate di nuovo.
Voglio vederli pur'io stucchi e specchi,
basta carretti di robivecchi!
Se non farete per ciò buon ufficio
scaglio su voi orribile maleficio:
che non possiate mai più godere
del dolce strufolo o della pastiera!
Stretta la foglia, verrà ancor l'estate:
facit'ampressa, e organizzate!

 

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MULTIETNICITÀ

 

 

 

 

 

 

 

You are The Lovers

Motive, power, and action, arising from Inspiration and Impulse.

The Lovers represents intuition and inspiration. Very often a choice needs to be made.

Originally, this card was called just LOVE. And that's actually more apt than "Lovers." Love follows in this sequence of growth and maturity. And, coming after the Emperor, who is about control, it is a radical change in perspective. LOVE is a force that makes you choose and decide for reasons you often can't understand; it makes you surrender control to a higher power. And that is what this card is all about. Finding something or someone who is so much a part of yourself, so perfectly attuned to you and you to them, that you cannot, dare not resist. This card indicates that the you have or will come across a person, career, challenge or thing that you will fall in love with. You will know instinctively that you must have this, even if it means diverging from your chosen path. No matter the difficulties, without it you will never be complete.

What Tarot Card are You?
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ATTRIBUZIONI

 
 

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