Creato da sparus_rm il 14/08/2005
La mia personale giungla cambogiana

 

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Par condicio, me ce ficco

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Se vuoi contattarmi...

Ultime visite al Blog

mi.citoPrimosireyarisdgl5jaxdgl15pollastrina1anninalightemilytorn82volpoca0diletta.castellimg.padovanoelena33310pantaleoefrancarossi.dancefoggianellamakavelika
 

Ultimi commenti

ri-apri sta minchiazza di blog?
Inviato da: liubiza
il 22/05/2009 alle 16:22
 
Ho provato a mandarti un messaggio ma a quanto pare non è...
Inviato da: kolline
il 09/04/2009 alle 07:54
 
Sono d'accordo.Un'altra "vittima" della...
Inviato da: CONTROILMONDO
il 01/04/2009 alle 17:22
 
emmm... vabè, io non centro :)
Inviato da: elbirah
il 25/03/2009 alle 21:13
 
Wow! "Ovemai" Era una vita che non sentivo questa...
Inviato da: antesignana
il 22/03/2009 alle 20:46
 
 

I miei Blog Amici

- Perturbazione
- Polystirene
- Le Arabe Felici
- Femme Normale
- La camera Lilla
- Esco fuori (TheMarryingMaiden)
- Skassa
- antonia nella notte
- ....bisogni (respiro liberamente)
- Sex&theCity
- cognitive displaysia
- STURM und DRANG - Pornoromantica
- Bagnacauda
- OBLÒG
- Claudia's world
- Frame by Frame
- Ambrosia e cicuta
- MiSsSrEfuSe
- Irony is life
- Satine Rouge
- Contro corrente
- Voodoo_DoLLy
- Sex and the City
- PensoQuelloCheDico
- Quei formidabili anni 70
- L ATTIMO FUGGENTE
- In Esistente
- *Serendipity*
- jazzando
- Dare/Avere...
- In trappola - Kolline
- In Dipendenza
- ! Call Sazu !
- LIGHTHOUSE KEEPER
- Sconfinando
- Specchi dellanima
- Turista per caso
- LE MELE GIALLE
- Tracce
- Job and the city
- Oniricamente
- Anima In.Pena
- Bagnacauda e capperi
- Albatros_1972
- certi momenti
- Autoestinguente
- She goes away.
- ...viaggiando...
- DESIDERATA
- oliviaspaghetti
- Calamity Jane
- Pensieri
- Trozzolerie varie - Rospia
- outing
- DILOGIE & OMBRE DevaLou
- ES - Lady Violet
- im lazy - Gericorosa
- lo sguardo altrove
- Gozerdammerung
- Divino Flagello
- MY OWN TIME - Lallamai
- LORIAPRO - Volpoca
- LAraba Infelice
- Negli angoli di casa
- vivazapatero
- petali perduti
- Extraterrestre
- LOLITA A 360°
- da Napoli a Milano
- QUARTO BLOG
- MareMatta
- Piazza delle Erbe
- voci dal sottosuolo
- Mocambo
- Cinesi Felici
- HocusPorcus
- Clotiride
- Fogliosporco
- Siamo fatti cosi globuli rossi
- Nodopurpureo
- La Cortigiana scrive
- middlemarch
- *
- le con diréne
- TURK 182
- Umbilicus Pop
- Gli Allegri Beduini
- Cinesi Felici 3
- La Capoccia
- ANARCHICO BLOWJOB
- Ghiaccio
 
Citazioni nei Blog Amici: 39
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« L’amore a metàNudi artistici »

Guerre semifredde

Post n°205 pubblicato il 06 Giugno 2007 da sparus_rm

Anche stanotte ho dormito poco e male. Zanzare e maalox alle quattro di mattina. Ho mangiato pesante, ieri sera, ma non è soltanto per quello. E’ per lo stress e le arrabbiature che mi stanno logorando da dentro. Sono coinvolto, mio malgrado, in una delle tante guerre semifredde che si combattono ogni giorno nella maggior parte dei luoghi di lavoro. Mi trovo, da solo, a combattere contro un piccolo esercito di vestali della cartellina. Sono immediatamente riconoscibili per l’abitudine di girare a passi veloci e frettolosi per stanze e corridoi con una cartellina portadocumenti perennemente sotto il braccio, inclinata di circa trenta gradi rispetto all’asse verticale. E’ una categoria indifferente al sesso, sono donnette e ragazzetti rampanti, spesso freschi freschi di laurea, che pur non sapendo fare praticamente un cazzo ostentano piglio da manager e finta dedizione da madre superiora; sono perennemente ossessionati dalla necessità di farsi vedere sempre disponibili e preparati dai capi, e ostentano la cartellina come se fosse un simbolo del potere temporale. Parlano a raffica, intercalando continuamente con il nome del capo da cui tutto il loro carisma discende come se fosse lo spirito santo. E giocano sporco, trattenendo per sé stessi informazioni vitali per mandare avanti il lavoro, creando situazioni strane per metterti in difficoltà, cercando di delegare sistematicamente i lavori pesanti e cercando di far passare per propri meriti di altri. Approfittano sfacciatamente del fatto che il capo sia impegnatissimo e non abbia tempo né modo per approfondire come vanno davvero le cose per farsi i cazzi propri. Il core business di questa categoria di “lavoratori” sono le chiacchiere da corridoio, che disseminano con consumata arte per ottenere qualche vantaggio ma soprattutto per mettere in ombra qualche persona. Fortunatamente, ogni tanto qualcuno finisce per prenderci troppo gusto, la sicumera li tradisce e li spinge a parlare più del dovuto e dell’accettabile, o peggio a farsi beccare con le mani nella marmellata, e si brucia le penne del culo, fino a diventare le vittime designate di sé stessi e della propria arroganza. E nel frattempo, il gruppo con cui lavoro, capace in passato di risultati di assoluta eccellenza, mi sembra sempre più irriconoscibile. Nessuno sa più se si può fidare del proprio vicino di postazione, ci si sente osservati, soppesati. Si lavora tutti male, c’è un diffuso senso di disagio nell’aria. La qualità del lavoro va a puttane, ci si stanca di più, diventano sempre più frequenti le gastriti, le cefalee martellanti, l’insonnia e qualcuno finisce per dare evidenti segni di depressione. Si produce meno e peggio, non ci si parla più, ci si guarda con sospetto persino se si va a pranzo con qualcuno che è stato sfiorato da qualche pettegolezzo infame. Il capo, troppo preso dai suoi impegni, fa finta di non vedere e non sapere. Nessuno parla perché a nessuno piace diventare la prossima vittima. E soprattutto perché, in questo patologico gioco di maschere, c’è sempre il rischio di dare l’impressione di essere coinvolti nel medesimo meccanismo che si intendeva stigmatizzare. Il lavoro termina di essere un momento di crescita e di autorealizzazione, e assume le forme di malattia sociale e insieme di condanna biblica. Chissà se pensava a qualcosa del genere il tale che diceva che il lavoro rende liberi. Ma detto così non rende, in italiano è una frase generica, poco espressiva.
Bisogna dirlo in lingua originale: Arbeit Macht Frei.

Nella foto: frammenti di un’alba insonne

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/cambogia/trackback.php?msg=2804779

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
Billieholiday
Billieholiday il 06/06/07 alle 10:38 via WEB
Caro professore, lei non ha fatto la radiografia, ha fatto la TAC, di situazioni diffuse in parecchi ambiti... Forse lei saprà meglio trovare le motivazioni a tutto ciò, io mi limito a registrare, uno svilimento dei rapporti e una corsa all'affermazione, che si fonda non più sulle capacità di ognuno, ma sulla denigrazione altrui, sulla sopraffazione e sul sotterfugio... Siamo forse più insicuri? Corriamo dietro ad affermazioni più difficili da raggiiungere o siamo semplicemente, molto più meschini?...
(Rispondi)
Voodoo_DoLLy
Voodoo_DoLLy il 06/06/07 alle 12:02 via WEB
Inquietante, questa fotografia di un ambiente di lavoro malsano...
(Rispondi)
 
sparus_rm
sparus_rm il 06/06/07 alle 12:42 via WEB
Purtroppo non è un ambiente malsano, ce ne sono molti così. E' uno dei migliori prodotti della riforma Biagi: azzerando le garanzie di chi sta in basso, si scatena l'homo homini lupus di hobbesiana memoria. Che schifo.
(Rispondi)
alias1973
alias1973 il 06/06/07 alle 12:46 via WEB
Già dissi: ARBEIT MACHT GEFANGEN (libera re-interpretazione dell'ariano concetto che rinasce come "il lavoro rende prigionieri", altro che liberi). Passiamo più tempo con i colleghi che con i familiari,più tempo sul luogo di lavoro che a casa così che il nostro bagno diventa quello aziendale, il ns tavolo quello dell'ufficio e quella della mensa/baretto tattico. Stare per ore gomito a gomito con diversa umanità è difficle e comporta un surplus di impegno che aggiungiamo (stressandoci) a quello profuso per la ns mansione o che a questa togliamo (diventando meno efficienti). Ma così è, che vi paia, vi piaccia o no... Un saluto Colonnello, Ali.
(Rispondi)
 
sparus_rm
sparus_rm il 06/06/07 alle 13:00 via WEB
Aspetta un momento: la difficoltà di condividere uno spazio/tempo così rilevante come quello del lavoro non è di per sé il problema. Mi sentirei persino stupido a lamentarmi di una cosa così ovvia; io ho voluto sollevare invece un altro tipo di problema, cioè la degradazione delle relazioni e delle condizioni lavorative in un gruppo a causa di comportamenti opportunistici, sleali e scorretti.
(Rispondi)
 
 
alias1973
alias1973 il 06/06/07 alle 14:50 via WEB
Appunto: era implicito nel mio discorso che la condivisione spazio-temporale debba perlopiù avvenire con soggetti spesso incapaci di relazionarsi decentemente col prossimo etc etc etc. Un paradiso insomma. Meno male che i miei colleghi sono fantastici: sono una ragazza fortunata...!
(Rispondi)
PetalinelVent0
PetalinelVent0 il 07/06/07 alle 00:28 via WEB
complimenti per il tu blog..e come affronti gli argomenti...serena notte Petali
(Rispondi)
cicce9
cicce9 il 07/06/07 alle 22:21 via WEB
proprio questa sera mi capita di leggere questo tuo post :( ...e io che volevo rilassarmi e non pensare...
(Rispondi)
 
sparus_rm
sparus_rm il 08/06/07 alle 00:25 via WEB
Non ci sono solo post di questo taglio nel blog. Ma questo hala sua importanza...
(Rispondi)
selavitaciconfonde
selavitaciconfonde il 08/06/07 alle 10:36 via WEB
come ti capisco.....
(Rispondi)
liubiza
liubiza il 11/06/07 alle 14:08 via WEB
mio caro colonnello, trovo la tua analisi alquanto sopraffina e azzeccata. che dire..: tappati il naso e le orecchie almeno fino a che avrai raggiunto il gradino che ti spetta! Di tempo per fare la nostra rivoluzione, poi, ne avremo! Io ho iniziato ad affilare lame da tempo..
(Rispondi)
 
sparus_rm
sparus_rm il 11/06/07 alle 15:46 via WEB
Qui altro che tapparsi il naso, bisogna mettersi le sovrascarpe in nylon che usano gli ispettori di polizia veterinaria per controllare le stalle!
(Rispondi)
zakimort
zakimort il 11/06/07 alle 17:59 via WEB
Storie di ordinaria amministrazione, purtroppo. Lo dicevo, io, che siamo sempre più una nazione di gente stressata, altro che Bel Paese! Comunque, il tuo capo ha una bella particina in tutto ciò. Solo che, nel caso in cui i nodi venissero al pettine (produzione alla deriva), lui cadrà in piedi, come tutti quelli della sua categoria. Ti auguro che la situazione col tempo migliori: "le cose cambiano".
(Rispondi)
polystyrene
polystyrene il 13/06/07 alle 10:22 via WEB
l'esistenza del lavoro mi fa avvalorare l'ipotesi che esistano vite precedenti in cui siamo stati cattivi; e ora ci tocca scontare la nostra punizione. Spero di essere buona e di rinascere gatto domestico :))
(Rispondi)
 
sparus_rm
sparus_rm il 13/06/07 alle 15:31 via WEB
Io spero di essere buono e di trovare un lavoro migliore o un modo migliore per poter fare quello attuale...
(Rispondi)
tere_b
tere_b il 13/06/07 alle 18:38 via WEB
hai la mia più completa comprensione, io sono in questa situazione da 2 anni, 1 mese e 28 giorni....
(Rispondi)
fisiokat
fisiokat il 15/06/07 alle 23:06 via WEB
sarà ora di scrivere qualcosa?:)
(Rispondi)
naiima
naiima il 16/06/07 alle 10:34 via WEB
un saluto... (oltrechè la mia comprensione!)
(Rispondi)
malenamil
malenamil il 21/06/07 alle 15:56 via WEB
Mi scuso se solo ora vedo che mi hai linkato e ti ringrazio davvero tanto. Questo tuo post (anche se non è l'ultimo è certamnente attualissimo) mi conferma che sono finita nel posto giusto. ciao, riprenderò tra un mese i miei racconti dall'Argentina.
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963