FOSCO

VERRA' LA MORTE.....

In questo spazio ho letto varie poesie d'amore di grandi autori (talvolta anche di amiche di blog, se mi avevano particolarmente colpito). 
Soprattutto mi sono cimentato nelle belle liriche di Neruda che  trovo più congeniali per le mie corde. Avevo però una poesia di Pavese nel cassetto che mi sembrava fuori luogo per questo spazio, ma quando l'amica Strega mi ha confidato di avere una certa predilezione per questo autore, l'ho registrata e l'ho inviata, solo a lei.
Confortato dai suoi apprezzamenti, ho quindi deciso di postarla sul mio blog e di leggerla, superando le mie remore sulla opportunità o meno di questa pubblicazione, anche perché mi sono convinto che in fondo una bella poesia possa essere comunque gradita, quale che sia il tema che tratta, e quale che sia lo stato d'animo di chi in quel momento la legge e/o l'ascolta.

VERRA' LA MORTE E AVRA' I TUOI OCCHI

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi,
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera,
insonne, sorda,
come un vecchio rimorso o un vizio assurdo.
I tuoi occhi saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina,
quando su te sola ti pieghi nello specchio.

 O, cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita, che sei il nulla.
Per tutti la morte ha uno sguardo:
verrà la morte e avrà i tuoi occhi,
e sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.

 Scenderemo nel gorgo muti.

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