FOSCO

Perché tu mi dici "Poeta"...Io non sono un poeta, io amo la vita semplice delle cose...

 

 

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Post N° 116

Post n°116 pubblicato il 21 Gennaio 2008 da fosco6
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La PAROLA
che non ti ho detto..
.

Dopo l'ultima tua lettera di sole due(2)parole, eloquenti quanto offensive, non ti ho più scritto nè parlato, chiudendo per sempre quel rapporto altalenante e doloroso in cui mi ero insabbiato.
Me lo impedivano per fortuna l'orgoglio e quel po' di dignità che m'era rimasta.

Oggi, dopo 30 anni, affido a questa specie di diario quella parola che invece avrei dovuto dirti e che non ti ho mai detto, forse anche per una forma di rispetto che peraltro non meritavi, ed anche se probabilmente non leggerai queste righe, ho voluto fare come Cossiga che si tolse i "sassolini" dalle scarpe, per togliermi pubblicamente una nota stonata dal cuore...solo questo, perché tu ormai sono tantissimi anni che sei solo una cicatrice inoffensiva e dimenticata.

(Il Tempo, questo galantuomo, è sempre stato un buon medico, e di solito ricuce tutte le ferite, anche quelle più brutte  e le più profonde...).

Rimane il ricordo, il brutto ricordo finale, e l'amarezza per i tanti anni persi a rincorrere un cuore che pensavo ricco di dolcezza e che invece conteneva solo un arido deserto...a inseguire un'anima che dietro la timidezza e l'introversione pensavo nascondesse invece la luce delle stelle.
Ed era come sei io, cavaliere senza macchia e senza paura, volessi e potessi liberarti dalla prigione che la vita ti aveva costruito intorno, per vivere con te le emozioni che sembravano solo compresse, per toccare con te quell'arcobaleno colorato che (a torto) pensavo "dovesse per forza" nascondersi tra le tue pieghe.

Si può certo respingere o rifiutare un amore, si può restare indifferenti al bene che ci viene donato, ma non credo si possano umiliare stupidamente e volgarmente i sentimenti di una persona, specie se quell'uomo era stato per te, per tanti anni della tua giovinezza un tenero amico, l'unico amico con cui confidarsi, con cui scherzare, con cui ridere, con cui a volte timidamente flirtare, con cui passare tante notti a parlare, parlare, parlare...ma forse tu non comprendevi neanche il significato e i contenuti della parola AMICIZIA...

Io posso aver commesso mille errori, ma non sono mai stato invadente e petulante, e non ho mai inteso far pesare il mio tormento su di te, perché so bene che l'amore non si può imporre, che non si possono forzare i sentimenti di un'altra persona...mi sono solo permesso di volerti bene e di credere in te, di sperare che solo perché ti amavo così tanto potessi avere un giorno quel "BACIO" che mi è stato negato anche quella notte che mi hai lasciato dormire accanto a te nella tua stanza.

La realtà che allora non volevo vedere
(per non ammettere a me stesso che avevo sbagliato nel rincorrere fondi di bottiglia scambiati per diamanti, come a voler trovare una qualche giustificazione al tuo atteggiamento, ai tuoi imbarazzanti silenzi, alla tua incomprensibile mancanza di sensibilità), era che sei stata una stronza, e neanche una "bella stronza" come recita la canzone di Masini, ma solo STRONZA!

(Questa è la parola che non ti ho mai detto, e come vedi non ho consumato molto vocabolario, vincendo così anche l'estrema sintesi delle due parole con le quali mi avevi brutalmente ferito e definitivamente liquidato).

 
 
 
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Data di creazione: 30/04/2006
 

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