FOSCOPerché tu mi dici "Poeta"...Io non sono un poeta, io amo la vita semplice delle cose... |
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Dopo la irriverente goliardata del post precedente torniamo alle cose serie, o meglio meno frivole, con la riproposizione delle poesie di Neruda.
Da quando ho aperto il blog più di 11 anni fa, ne ho lette 25, quelle che consideravo ovviamente migliori e/o che potessero andar bene per le mie corde.
Da oggi ne posterò altre 10, forse meno conosciute ma secondo me altrettanto belle, nella speranza come sempre di poter comunicare almeno in parte le sensazioni che hanno guidato l'autore nella scrittura delle medesime.
Una poesia al giorno (in questo caso una a post), forse non leva il medico di torno , ma è un modo per essere complici di sensazioni ed emozioni che spero possono far bene all'anima.
ABBIAMO PERSO
Abbiamo perso anche questo crepuscolo.
Nessuno ci ha visto stasera mano nella mano
mentre la notte azzurra cadeva sul mondo.
Ho visto dalla mia finestra
la festa del tramonto sui monti lontani.
A volte, come una moneta
mi si accendeva un pezzo di sole tra le mani.
Io ti ricordavo con l'anima oppressa
da quella tristezza che tu mi conosci.
Dove eri allora?
Tra quali genti?
Dicendo quali parole?
Perché mi investirà tutto l'amore di colpo
quando mi sento triste e ti sento lontana?
E' caduto il libro che sempre si prende al crepuscolo
e come cane ferito il mantello mi si è accucciato tra i piedi.
Sempre, sempre ti allontani la sera
e vai dove il crepuscolo corre cancellando statue.
(Pablo Neruda)
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