FOSCOPerché tu mi dici "Poeta"...Io non sono un poeta, io amo la vita semplice delle cose... |
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Riapro momentaneamente il Blog perché ho letto per caso nel Web una poesia di Sergio Guttilla, un ragazzo di cui peraltro non so altro, che mi ha particolarmente colpito, ed anche se so che ci possono essere opinioni diverse sulle vicende dell'immigrazione, credo che un minimo di buon senso e di umanità lo si debba usare, visto che non siamo di fronte a nessuna invasione (non lo eravamo neanche in passato quando i numeri erano molto più alti e non lo siamo oggi che arrivano poche migliaia di disperati all'anno, da quando quasi due anni fa uscì il decreto Minnini che tramite vari accordi ha ridotto del 75% il flusso migratorio verso il nostro Paese (Salvini ha addirittura chiuso i porti, anche se poi ne entrano incontrollati con piccoli mezzi veloci su spiaggette isolate molti di più, senza passare per le necessarie visite mediche e vaccinazioni).
Non sono del tutto daccordo con questo terrorismo politico sui migranti, con questa propaganda falsa che fomenta una paura inesistente, perché oggi non è il vero problema dell'Italia, anzi mi sembra proprio un motivo per distrarre le masse dalle vere necessità di questo popolo, come ai tempi della peste di Manzoni, dando ingiustamente degli "untori" a quei pochi disgraziati che arrivano sulle nostre coste.
C'è una "poveretta" una piccola leader dichiaratamente fascista (ma non solo lei) che, senza rendersi conto del senso del ridicolo, dichiara solennemente che dobbiamo difendere i nostri confini, tutelare l'integrità del territorio nazionale, messi a rischio appunto da quattro gatti deboli e affamati che chiedono solo aiuto e protezione, e magari di essere in qualche modo sfamati, per poi andare verso altri Paesi dove hanno parenti o maggiori occasioni di lavoro (quelli che rimangono in Italia generalmente vengono sfruttati dai nostri delinquenti nazionali).
Come se fossimo in Guerra contro non si sa chi, quando invece forse la signora e quelli come lei, dovrebbero far la pace con il proprio cervello dove le truppe dell'imbecillità sembrano aver preso il sopravvento (spesso per squallidi tornaconti elettorali)..
Questo popolo, il nostro, in passato è stato sempre ammirato per la sua generosità e per la sua accoglienza, anche quando non se lo poteva forse permettere, mentre oggi le sirene demagogiche di pochi imbonitori lo stanno incattivendo e lo stanno trasformando in un Paese dove comincia a serpeggiare il virus del razzismo.
Spero che con il tempo i nostri cittadini capiscano quali sono i problemi reali del Paese e soprattutto ritrovino un minimo di umanità perché senza di essa il Mondo sarà sicuramente peggiore.
SE FOSSE TUO FIGLIO…
Se fosse tuo figlio
riempiresti il mare di navi
di qualsiasi bandiera.
Vorresti che tutte insieme
a milioni
facessero da ponte
per farlo passare.
Premuroso,
non lo lasceresti mai da solo
faresti ombra
per non far bruciare i suoi occhi,
lo copriresti
per non farlo bagnare
dagli schizzi d’acqua salata.
Se fosse tuo figlio ti getteresti in mare,
te la prenderesti con il pescatore che non presta la barca,
urleresti per chiedere aiuto,
busseresti alle porte dei governi
per rivendicare la vita.
Se fosse tuo figlio oggi saresti a lutto,
anche a rischio di odiare il mondo,
i porti pieni di navi attraccate
e chi le tiene ferme e lontane,
e chi, nel frattempo
sostituisce le urla
con acqua di mare.
Se fosse tuo figlio li chiameresti
vigliacchi disumani, gli sputeresti addosso.
Dovrebbero fermarti, tenerti, bloccarti,
perché una rabbia incontrollata potrebbe portarti
a farli annegare tutti nello stesso mare.
Ma stai tranquillo nella tua tiepida casa,
non è tuo figlio, non è tuo figlio.
Puoi dormire tranquillo
E sopratutto sicuro.
Non è tuo figlio.
È solo un figlio dell’umanitá perduta,
dell’umanità sporca, che non fa rumore.
Non è tuo figlio, non è tuo figlio.
Dormi tranquillo, certamente
non è il tuo.
(Sergio Guttilla)
Giugno 2018
Dedicata ai 100 morti in mare, morti affogati
in attesa di una nave che li salvasse.
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