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Perché tu mi dici "Poeta"...Io non sono un poeta, io amo la vita semplice delle cose...

 

 

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RECITAL - CONCERTO

Post n°348 pubblicato il 27 Settembre 2017 da fosco6

Avevo accennato che in questo periodo ero preso da vari impegni, e quindi potevo dedicarmi poco al blog e agli amici del Web, ma il più importante, almeno per me, è  un RECITAL-CONCERTO che ho organizzato presso il Teatro Comunale recentemente e felicemente restaurato, ubicato nel centro storico della mia cittadina, dopo che per tanti anni era rimasto chiuso (anche in seguito al forte Terremoto che colpì il paese nel 1997).
Leggerò 13 poesie di autori vari
(Prevert, Hikmet, Neruda, Leopardi e altri) e un monologo di Baricco (tutte cose che ho già postato nel mio blog), intervallato da un gruppo musicale del mio paese che  proporrà 20 canzoni tra le più belle e conosciute, con l'augurio che la serata possa essere gradita dal pubblico presente.
 
Il Teatro "TALIA", come si vede dalle foto che ho allegato, è una piccola bomboniera, restaurato in maniera eccellente; un piccolo ambiente (max 150 persone) ma ideale per questo tipo di spettacoli teatrali che nei paesi di provincia generalmente non richiamano folle oceaniche, anche perché la gente solitamente si muove in massa solo se ci sono personaggi noti del cinema o della TV, visto che "Nemo Profeta in Patria", anche se a volte gli artisti locali non sono tanto inferiori ai grandi nomi Nazionali (in alcuni casi sanno fare anche meglio), ma soprattutto, contrariamente ai grandi nomi che hanno cachet molto elevati, costano poco o nulla alla comunità, come in questo caso.
Naturalmente siete tutti invitati, anche se so che nessuno potrà venire, date  le distanze che ci separano, ma conto sul vostro appoggio morale, e comunque chi vorrà potrà riascoltare la serata, che verrà registrata e mandata in onda poi sulla Radio locale, di cui in seguito fornirò il sito ove ascoltarla, magari anche se solo per pochi minuti.



AGGIORNAMENTO

Lo spettacolo è andato molto bene, il publico presente ha gradito e apprezzato con numerosi applausi convinti, peccato che il teatro era per metà vuoto, come del resto previsto, perché qui la gente preferisce cibarsi alla sagre piuttosto che cibarsi di cultura. Basti pensare che non è venuto nessun insegnante di nessuna scuola e neanche un rappresentante del Comune che eppure aveva patrocinato l'evento, questo tanto per far capire quale è il livello locale.
Ciononostante credo che si debba sempre provare a intaccare questo muro di incultura e i tanti pregiudizi che l'accompagnano, poiché credo che rinunciare a priori sia una sconfitta ancora maggiore.


 
Rispondi al commento:
fosco6
fosco6 il 11/11/17 alle 11:22 via WEB
E pensare che io sono un insegnante, anchese da poco in pensione^____^.
Non ho mai avuto molta stima dei miei colleghi, salvo alcune lodevoli eccezioni. E' vero che gli insegnanti prendono poco ma in Italia non fanno tanto e pochi si aggiornano, ma soprattutto ci sono tanti che non fanno il mestiere con passione, come esso meriterebbe.
Alcuni fanno sacrifici dovendo andare lontano da casa, ma ci sono alcuni che hanno il doppio lavoro e della scuola a loro poco importa.
Alcuni sono bravi, molti altri meriterebbero di andare a zappare.
Insegnare è un'arte non facile vista anche l'arroganza dei genitori e dei figli di oggi, ma seppure domotivati o vessati gli insegnanti hanno il ruolo importante di educare, e a quel ruolo, nonostante tutto, non dovrebbero mai abdicare. L'autorevolezza di un insegnate deriva spesso dalla sua conoscenza, dalle sue capacità e dal suo modo di approcciarsi ai ragazzi. Ci vuole impegno, studio, fantasia e dialogo. E tanta passione.
La remunerazione forse non compensa del tutto ma va ricordato che è sempre uno dei mestieri più belli del mondo e con una buona dose di tempo libero che la maggior parte delle persone non ha.
Per cui non sopporto tutti quegli insegnanti che si lamentanto, prima sarebbe bene ricordargli che debbono fare il loro dovere e poi pretendere i loro diritti.
Sappiamo tutti le farse inscenate di malattie finte o la scusa spesso falsa di accudire i parenti malati per non farsi inviare in un altra sede o per farsi avvicinare, con la pretesa assurda di voler insegnare dove non ci sono né scuole né ragazzi, come a dire che i giovani del Nord dovrebbero andare a studiare in una scuola del Sud per non far spostare gli insegnanti. Siamo al ridicolo. Come è ridicolo protestare per la legge che li responsabilizza di più e che li sottopone ad un blando giudizio.
Gli insegnanti italiani sono degli intoccabili, mentre, a parte lo stipendio, sono molto più privilegiati dei loro colleghi d'oltralpe.
Come vedi mi hai dato il motivo per parlare della categoria a cui appartengo ma che per esperienza purtroppo debbo a volte criticare, anche se so che nella Scuola Italiana ci sono molte carenze e disfunzioni che non dipendono da chi vi insegna, ma questo non giustifica lo scarso impegno di molti e l'incapacità di tanti
Ciao...CARLO.
 
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