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Un blog creato da g1b9 il 10/01/2009

Sentimentalmente

Tutto ció che mi dá emozioni....

 
 

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   Nel mio blog utilizzo  immagini trovate sul Web. Alcune siuramente hanno il copyright;  qui sono usate con scopo culturale , divulgativo  e critico, tuttavia toglierò immediatamente l'immagine, qualora questo uso dispiacesse agli autori.

 

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Messaggi di Luglio 2019

Come nasce l'amore? Ce lo racconta Luigi Tenco con la sua " Mi sono innamorato di te."

Post n°4296 pubblicato il 15 Luglio 2019 da g1b9
 


L'amore "capita",forse solo chi crede ciecamente nel destino, è conscio di questo. L'amore è inutile cercarlo, non lo troveremo mai, arriva quando meno ce lo aspettiamo, quando non lo desideriamo nemmeno, in un momento perfetto oppure in momento in cui proprio non ci vorrebbe uno sconvolgimento della vita. Ma quando arriva è più forte di noi, di tutto.



“Capitano a volte incontri con persone a noi assolutamente estranee, per le quali proviamo interesse fin dal primo sguardo, all’improvviso, in maniera inaspettata, prima che una sola parola venga pronunciata"
, scriveva Dostojewsky  per raccontare l'innamoramento .L’amore capita,e forse questo è proprio quello che ci dice Luigi Tenco nel brano "Mi sono innamorato di te" .
L’amore capita,  ci si innamora e due menti e due corpi non possono
più fare a meno gli uni degli altri. L’amore – c’è poco da fare – nasce per caso. "Non avevo niente da fare", canta Tenco. Nasce da un bisogno di compagnia e dall’aspirazione al sogno, innata in tutti gli esseri umani.
Ma l’amore è  anche  onnivoro, è  una emozione incontrollabile, è instabile. "Ed ora che avrei mille cose da fare" canta Luigi Tenco "io sento i miei sogni svanire, ma non so più pensare a nient’altro che a te". L’amore  ci cambia, agisce anche sulla nostra volontà: "Mi sono innamorato di te e adesso non so neppure io cosa fare". Parole precise, pesate,parole che spiegano una contraddizione dicendo :"il giorno mi pento d’averti incontrata" mentre "la notte ti vengo a cercare".



Mi sono innamorato di te
Perché
Non avevo niente da fare
Il giorno
Volevo qualcuno da incontrare
La notte
Volevo qualcosa da sognare
Mi sono innamorato di te
Perché
Non potevo più stare solo
Il giorno
Volevo parlare dei miei sogni
La notte
Parlare d’amore
Ed ora
Che avrei mille cose da fare
Io sento i miei sogni svanire
Ma non so più pensare
A nient’altro che a te
Mi sono innamorato di te
E adesso
Non so neppur’io cosa fare
Il giorno
Mi pento d’averti incontrata
La notte
Ti vengo a cercare.

 
 
 

Abbastanza ed Edonismo...

Post n°4295 pubblicato il 14 Luglio 2019 da g1b9
 

 

 

 Che sia avverbio, che sia aggettivo,è un termine che entra raramente nel nostro discorso quotidiano, a meno che si voglia mostrare indignazione o stanchezza, riferite a persona o a situazione, per tutto il resto non esiste; L'egoismo , la voglia di possesso,di potere la fanno da padroni in noi, in un mondo dove solo l'edonismo  è un valore.

edonismo
/e·do·nì·ṣmo/
sostantivo maschile
  1. Concezione filosofica secondo cui il piacere è il bene sommo dell'uomo e il suo conseguimento il fine esclusivo della vita.
    • estens.
      Qualsiasi atteggiamento estetico o sistema di vita motivato dalla ricerca del piacere.
    • In economia, teoria secondo la quale il fine dell'attività economica consiste nel raggiungere il massimo profitto con il minimo sforzo possibile.
 
 
 

...con le guance colorate coi petali di geranio.

Post n°4294 pubblicato il 13 Luglio 2019 da g1b9
 




La poetessa iraniana Forough Farrokhzad, nata a Teheran nel 1935, è stata, nella sua breve vita ,una  donna islamica fortunata nel senso che intendiamo noi. Sposa a 17 anni, subito madre e divorziata.  La sua poetica  è quella di una donna appassionata che si trovava a vivere in un paese dove, se forse non c'era quella gran libertà politica, c' era almeno la libertà di vivere la propria vita, anche dal punto di vista della morale. Era l’Iran degli anni ‘50 e ‘60 con lo Scià e la dolce vita persiana, ben diverso dalla teocrazia instaurata successivamente da Khomeini: e infatti la rivoluzione islamica del 1979 mise al bando le opere della Farrokhzad.  E' stata la mia curiosità a farmi conoscere questa scrittrice.Forough viaggiò in Germania e Francia, soggiornò a lungo in Italia, girò film e documentari. Si legò a un altro poeta, Nader Naderpur, vivendo di provocazioni che la portarono a sfidare le autorità religiose e i letterati più conservatori: chiedeva con insistenza di poter godere del proprio corpo, contestando il ruolo della donna nel matrimonio tradizionale e nella società. Poi trovò l’amore della sua vita, lo scrittore e regista Ebrahim Golestan: una passione tempestosa, un alternarsi di litigi e quiete felice.  Dopo un litigio con lui , tornando da una visita alla madre si schiantò con la sua jeep: l’incidente pose fine alla sua vita a soli 32 anni.

 

 

"Se ne sono andati quei giorni"

Una poesia di Forough Farrokhzad carica di struggente malinconia per i giorni andati.


Se ne sono andati quei giorni
quei bei giorni
quei giorni freschi e intensi
quei cieli ricolmi di perline
quei rami carichi di ciliegie
quelle case appoggiate l’una all’altra
al verde riparo dell’edera
quei tetti di aquiloni giocosi
quei viali inebriati dall’odore delle acacie

Se ne sono andati
quei giorni quando
sgorgavano dalle mie palpebre,
come bolle colme d’aria,
le mie canzoni
il mio sguardo sorseggiava, come latte fresco,
tutto quanto scorgeva
come se vivesse tra le mie pupille
vivace lepre della felicità
al mattino, insieme al vecchio sole,
scendeva nelle piane sconosciute della curiosità
e alla sera si perdeva fra i boschi delle tenebre

Se ne sono andati
quei giorni innevati e quieti
mentre dietro la finestra,
nel tepore della stanza,
restavo incredula a guardare
la mia candida neve
cadere lenta come morbida peluria
sulla vecchia scala di legno
sul filo sottile dei panni
sui capelli di pini antichi
e pensavo a domani, ah domani,
bianca sagoma scivolosa

Domani
iniziava con il fruscio del velo della nonna
e la sua confusa ombra nel quadro della porta
che d’un tratto
si abbandonava nel freddo senso della luce
nella vaga scia delle colombe in volo
tra i colori delle vetrate
domani…

Assonnata dal tepore della stufa
lontano dagli occhi di mia madre
cancellavo rapida e audace
la firma della maestra
dai vecchi compiti

Quando cessava la neve
vagavo triste nel nostro giardino
e seppellivo i miei passeri morti
sotto i gelsomini arsi e spogli

Se ne sono andati
quei giorni d’incanto e stupore
quei giorni di sonno e di veglia
quando ogni ombra celava un segreto
ogni scrigno nascondeva un tesoro
ogni angolo del ripostiglio,
nella quiete del mezzogiorno,
pareva un mondo
e chi non temeva quel buio
pareva un eroe

Se ne sono andati
quei giorni di festa,
l’attesa del sole, l’attesa dei fiori
il fremito fragrante
del mucchio timido e silente
dei narcisi selvatici
che salutavano la città
nell’ultimo mattino d’inverno
e la voce dei venditori ambulanti
lungo i viali macchiati del verde

Il mercato era intriso dagli odori vaganti
l’odore acre del pesce e del caffè
il mercato, sotto i passi della gente,
si estendeva, si allargava e si mescolava
a ogni attimo del cammino
e roteava in fondo agli occhi delle bambole
il mercato era mia madre
che andava in fretta
verso tutto ciò che colorato fluiva
e tornava
con ceste piene e regali impacchettati
il mercato era la pioggia che cadeva,
cadeva e cadeva

Se ne sono andati
quei giorni di stupore dei segreti del corpo
quei giorni delle timide conoscenze
della bellezza azzurra delle vene di una mano
con un fiore
chiamava, oltre il muro,
l’altra mano
e piccole macchie d’inchiostro
sulle mani impaurite, confuse e tremanti
poi l’amore
svelarsi in un timido saluto

Tra il fumo e il calore del mezzogiorno
cantavamo nelle stradine polverose il nostro amore
conoscevamo l’ingenuo idioma del fiore messaggero
portavamo i nostri cuori
al giardino delle candide tenerezze
e li prestavamo agli alberi
e la palla, con i baci vaganti,
passava di mano in mano
era l’amore
quel sentore confuso nel buio dell’atrio
che d’improvviso accerchiava e rapiva
tra i respiri e i palpiti infuocati
tra i piccoli sorrisi rubati

Se ne sono andati
quei giorni,
come le piante marcite nel calore
si sono arse sotto i raggi del sole
e sono smarrite
quelle stradine ebbre dal profumo delle acacie
nel chiassoso tumulto di una strada senza ritorno
e la ragazza che tingeva le sue guance
coi petali dei gerani
ora, è una donna sola,
una donna sola.

Forough Farrokhzad

 
 
 

I complimenti...

Post n°4293 pubblicato il 12 Luglio 2019 da g1b9
 

 

E' bello sentirsi apprezzati per la bellezza,il calore, la simpatia e per altre cose del genere, ma come mi piacerebbe sentire dire di me che rendo le cose facili, che sono felici per il mio essere e che non sanno cosa farebbero senza di me;  che sono forte e che sperano che  niente ci separi, che sono orgogliosi di me, che ho molto da dare. I complimenti non devono per forza riferirsi esclusivamente alle apparenze...




 
 
 

Se sei una donna forte, proteggiti....

Post n°4292 pubblicato il 11 Luglio 2019 da g1b9
 

 

Se sei una donna forte
proteggiti dalle bestie che vorranno nutrirsi del tuo cuore.
Usano tutti i travestimenti del carnevale della terra:
si vestono da sensi di colpa, da opportunità,
da prezzi che si devono pagare.
Non per illuminarsi con il tuo fuoco
ma per spegnere la passione
l’erudizione delle tue fantasie
Non perdere l’empatia, ma temi ciò che ti porta a negarti la parola,
a nascondere chi sei,
ciò che ti obbliga a essere remissiva
e ti promette un regno terrestre in cambio
di un sorriso compiacente.
Se sei una donna forte
preparati alla battaglia:
imparare a stare sola
a dormire nella più assoluta oscurità senza paura
che nessuno ti tiri una fune quando ruggisce la tormenta
a nuotare contro corrente.
Educati all’occupazione della riflessione e dell’intelletto.
Leggi, fai l’amore con te stessa, costruisci il tuo castello, circondalo di fossi profondi però fagli ampie porte e finestre.
E’ necessario che coltivi grandi amicizie
che coloro che ti circondano e ti amano sappiano chi sei,
che tu faccia un circolo di roghi e accenda al centro della tua stanza
una stufa sempre accesa dove si mantenga l’ardore dei tuoi sogni.
Se sei una donna forte proteggiti con parole e alberi
e invoca la memoria di donne antiche.
Fai sapere che sei un campo magnetico.
Proteggiti, però proteggiti per prima.
Costruisciti. Prenditi cura di te.
Apprezza il tuo potere.
Difendilo.
Fallo per te:
Te lo chiedo in nome di tutte noi.

Gioconda Belli


 
 
 
 
 

RELATHIONSHIP

Don't let someone become a priority in your life , when you are an  optional in their life... Relationships work best when they are balanced.

 

 

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