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Post N° 167

Post n°167 pubblicato il 16 Ottobre 2008 da ilvecchiodelmare
 

In Italia circola un brutto vizio che ha infettato anche parte (piccola) della maggioranza: iniziare a parlare prima di connettere il cervello.
La Lega propone di creare nella scuola dell'obbligo classi speciali che permettano ai bambini immigrati di apprendere la lingua italiana, prima di accedere alle classi normali..e l'opposizione intera e qualche esponente della maggioranza si scatenano al grido "E' razzismo".
Per carità di Patria sorvolo sulle scempiaggini dette da taluni in materia di classi separate..restiamo al punto e proviamo a far funzionare il cervellino.
Un bambino extracomunitario in età scolare viene iscritto alla scuola elementare: bien, la sua famiglia è regolare, ergo il primo passo verso l'integrazione è stato compiuto..ora il bambino frequenterà la scuola insieme ai bambini italiani. Ma c'è un "ma", grande come una casa: per imparare a leggere e scrivere è necessario comprendere la lingua che viene parlata dal maestro, ovvero l'italiano.
Per i bambini italiani non c'è alcun problema..al massimo quelli i cui genitori parlano in dialetto dovranno fare un po' più di fatica..ma niente di insuperabile.
Ma un bambino straniero, magari africano, anche se residente in Italia da qualche anno, o -peggio- appena arrivato con la sua famiglia, e che ha sempre e soltanto sentito parlare in casa la lingua natìa, cosa credete che possa capire in una classe dove si parla solo l'italiano?
E come può comunicare questo bambino se gli mancano pur le parole base dell'italiano?
Vogliamo mettere lo stesso questo bambino in una classe dove potrà essere solo un "uditore" di suoni per lui senza senso? In sostanza gli facciamo "fare tappezzeria"?
E alla fine dell'anno scolastico, che si fa? Lo si boccia perchè non ha potuto imparare una cicca? Giammai! Sarebbe una discriminazione, vero, ipocriti fautori dell'accoglienza "a prescindere"?
Allora lo promuoviamo alla classe successiva, vero? E nella classe successiva si ripeterà la manfrina..con questo incolpevole bambino che riuscirà ad imparare unicamente quello che saprà indovinare dal suono di una parola..
E poi? Gli diamo una bella licenza elementare "per dovere d'accoglienza" che non gli servirà ad una cicca.
Ma pezzi d'ipocriti!
Blaterate di accoglienza, di integrazione compiuta e poi vorreste negarne le fondamenta costituite dalla reciproca comprensione..
Ho letto in proposito i delirii di una sedicente maestrina: i bambini che non conoscono l'italiano lo possono imparare dai compagni di classe attraverso il gioco..certo, come no? Perfino io, alla mia non più verde età, posso imparare i rudimenti di una lingua che non conosco anche solo convivendo con più persone che parlano detta lingua..imparo a dir di si e di no, a comunicare che ho fame, sete, sonno..magari anche a manifestare interesse per una di queste persone dell'altro sesso..e poi?
Posso dire di aver imparato quella lingua? Nossignori: mi sono arrangiato per sopravvivere.
Ergo è questo che volete per gli stranieri in Italia: che si arrangino per sopravvivere..
Ovviamente basta che lo Stato paghi il prezzo dell'arrangiarsi..ovvero che tutti noi paghiamo quel prezzo. Il prezzo del fallimento.

Nella classe di mia moglie (medie superiori) ci sono 2 marocchini, due sorelle senegalesi e un cinese.
I due marocchini si arrangiano con la lingua per i fatti loro..peccato che siano due teppisti che usano la lingua per commettere reati (sono già vecchie conoscenze della polizia). I loro rapporti con i compagni consistono unicamente nello spaccio di droga.
Le due sorelle senegalesi hanno un sacco di buona volontà, cercano di farsi capire a gesti, cercano di imparare qualche parola..ma il senegalese non è propriamente una lingua latina..ed in casa i loro genitori si rifiutano di parlare in italiano.
Fanno puro atto di presenza..cosa imparano di matematica e scienze? Mistero. La lingua è un muro insormontabile.
Col cinese non va certo meglio: educato e sempre attento..ma non spiccica una parola una di italiano..né fa mostra di capirne una.
E' questa l'integrazione che la sinistra vuole offrire agli stranieri regolari?
Tollerare due baby spacciatori in nome dell'accoglienza e relegare nel ghetto del silenzio tre giovani che vorrebbero imparare..
Parole. Queste non mancano mai alla sinistra. Tante parole e tutte inconcludenti.
Però quelle stesse parole, la sinistra le nega agli immigrati: per la sinistra basta e avanza che gli immigrati imparino a ripetere a memoria alcune parole chiave: "Razzista/Fascista/Diritto", che imparino a salutare col pugno chiuso, e poi che si arrangino.
E non c'è solo la sinistra a spargere menzogne e disinformazione: collaborano fattivamente anche alcuni esponenti della maggioranza in caccia di ulteriori consensi ostentando un peloso buonismo di facciata..

PS: se vi interessa non continuare ad essere dei burattini, andate sui siti governativi e leggetevi il testo della proposta..e già che ci siete leggetevi il testo del decreto Gelmini..
Chissà..nonostante i vostri arrugginiti (da scarso uso) neuroni, potreste accorgervi che i vostri referenti politici e giornaletti annessi vi stanno facendo marciare a forza di frottole..

 
 
 
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