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coccole sinistre.. (ma che schifo!)

Post n°305 pubblicato il 15 Giugno 2009 da ilvecchiodelmare

Povero Franceschini,  mentre aspetta di essere rottamato dai suoi amatissimi compagni di partito, si consola come può..
Ma c'è da capirlo, povero SuDario: non è mica come quel mostro d'intelligenza di Baffino che si consola dei suoi perenni fallimenti profferendo oscuri appelli al colpo di stato per rovesciare Berlusconi..
Anche se la sola idea di un rovesciamento di alleanze politiche (non me li vedo proprio i comunisti da salotto ad imbracciare il mitra vero) fa sbellicare dalle risate, almeno ha un suo fondamento che, pur nell'ottica della fantapolitica, può reggere il breve spazio di una boutade (salvo essere poi bersagliato dal pubblico con ortaggi e uova marce).
In fondo in Italia esiste realmente una sinistra antidemocratica, sovversiva ed anti-italiana..esiste realmente una CGIL che guida un esercito di pensionati e di nullafacenti sulla radiosa via del sabotaggio economico anti-italiano..esistono realmente schiere di delinquenti nei loro covi sociali, ben riforniti di molotov e sampietrini..e - non da ultimo - esiste realmente una folta schiera di magistrati militanti e sovversivi.
Peccato (per loro) che questa patetica armata brancaleone sappia organizzare si e no una contestazione alla Gelmini per impedirle di presenziare alla pubblicazione di un nuovo libro..
O che sappia si e no raccogliere la denuncia di una mezza dozzina di zombies dell'ANPI a carico della Brambilla, rea - udite udite - di aver salutato la folla levando il braccio con un'angolazione del gomito che potrebbe anche richiamare l'immagine di un saluto romano..
Ma soprattutto, peccato (per loro) che non abbiano uno straccio (neppure rosso) di idea in comune tranne l'amore spudorato e libidinoso per le poltrone del potere..

Mica sono come il compagno sindaco di Pisa che, forte della messe di voti comprati, (o della maggioranza di trinariciuti pisani) può permettersi di trastullarsi con le "grida manzoniane"..
Leggete l'articolo annesso: viene dal Corriere, mica dal Giornale..non correte il rischio di essere contagiati dal virus del ragionamento autonomo..

Candele obbligatorie per il santo
Alle finestre buie multa di 500 euro

PISA - I lumini, più di ottantami­la sui palazzi dei lungarni, saranno accesi domani sera, la notte più lun­ga di Pisa, dedicata a san Ranieri, l’amatissimo patrono. Eppure la fe­sta, una delle più suggestive della Toscana, che si conclude con uno spettacolo maestoso di fuochi d’arti­ficio, quest’anno è turbata da pole­miche, minacce di ricorsi al difenso­re civico, accuse di provvedimenti liberticidi e anche poco tolleranti nei confronti di altre religioni. Tut­ta colpa di un’ordinanza firmata dal sindaco Marco Filippeschi (Pd) che per la prima volta nella storia della «Luminara» (a Pisa si scrive senza la «i») impone dall’alto ai cittadini lumini e «biancherie», le sagome di legno bianco con i cerchi di fil di fer­ro nelle quali sono collocati i picco­li ceri. Chi sgarra dovrà pagare una sanzione dai 200 ai 500 euro.
Non solo, dal prossimo anno i pi­sani dovranno fornirsi di ceri e «biancherie» a spese proprie. In ca­so contrario: multa. A controllare squadre di vigili urbani, carabinie­ri, poliziotti e finanzieri. Il provvedimento della giunta di centrosinistra è stato possibile gra­zie all’applicazione del pacchetto sulla sicurezza firmato dal ministro Maroni. «Abbiamo applicato l’arti­colo che prevede interventi in caso di degrado urbano - spiega l’asses­sore alle Manifestazioni storiche, Federico Eligi -. Il motivo? Pur­troppo i buchi neri, ovvero i lumini spenti, nei palazzi dei lungarni per san Ranieri sono una vera e propria offesa all’estetica della città. In più, c’è anche un problema sicurezza. Il 16 notte in questa parte di Pisa si spegne completamente l’illumina­zione pubblica e a rischiarare le stra­de sono solo i ceri».
L’ordinanza ha provocato in città due reazioni contrapposte. Alcuni cittadini, che lo scorso anno aveva­no disertato l’accensione, sono cor­si in Comune a chiedere lumini e porta lumini e si sono preparati per la notte di martedì. Altri si sono ar­rabbiati per l’imposizione. Come i rappresentanti del comitato La Cit­tadella che, per protestare contro i continui schiamazzi notturni, ave­vano minacciato di tenere spenti i lumini il giorno della festa. Il lumi­no imposto per ordinanza ha poi su­scitato qualche mal di pancia tra gli intellettuali. Alfonso Maurizio Iacono, preside della facoltà di Lettere e filosofia dell’ateneo pisano, sorride, ma non nasconde le sue perplessità. «È un’ordinanza sbagliata. Non si può imporre a qualcuno di festeggiare un santo con un lumino. E non si può negare a nessuno la libertà di non partecipare a una festa. Poi c’è anche di mezzo la religione. Chi non vuole festeggiare un santo, in questo caso san Ranieri, non può es­sere obbligato oltretutto con un’or­dinanza. Un provvedimento che avrebbe inorridito Hume e Voltai­re».

Raimondo Cubeddu, ordinario di Filosofia politica alla facoltà di Scienze politiche, parla di «un’inva­sione del diritto nel campo estetico. «Si spendono un sacco di soldi per varie iniziative minori. E allora, sen­za tartassare i pisani, sia il Comune a provvedere a piazzare biancherie e lumini». Sui lungarni di Pisa ha casa an­che il filosofo Remo Bodei, docente all’Università della California di Los Angeles. Bodei non si scandalizza, i lumini li ha sempre accesi. E ironiz­za: «Giudico l’ordinanza come le gri­da manzoniane, gli editti spagnoli ricordati nei Promessi Sposi che fan­no paura ma poi nessuno rispetta. San Ranieri non è più una festa reli­giosa, ma laica, è la festa della città e una brutta 'Luminara' non è deco­rosa. Credo che l’ordinanza servirà a farla ancora più bella. E allo stesso tempo sono convinto che non ci sa­rà neppure una multa». (Corriere della Sera)

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Il compagno sindaco è riuscito nella mirabile impresa di rendersi reo d'interruzione di pubblico servizio (lo spegnimento dell'illuminazione pubblica), di razzismo (nei confronti dei cittadini pisani di altra religione), e di abuso d'autorità (con facile sconfinamento nell'intimidazione ed estorsione). Il tutto in un colpo solo.
Grazie al rincitrullimento totale dei cervelli pisani..
Peccato per il LeggenDario che tutti i trinariciuti senza speranza si siano concentrati a Pisa..
Gli si conceda allora di trastullarsi  (anche se in modo un tantino equivoco) con il suo principale competitor in tema di fallimenti..potrebbero essere le sue ultime coccole: i prossimi saranno quasi sicuramente calci nel sedere..magari tirati proprio da chi ora si lascia voluttuosamente accarezzare..:)

 
 
 
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