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L'amore ha il potere di fissare il passato in eterno presente.... Questa frase, annotata su un quaderno all'inizio del romanzo, è il tema conduttore della storia d'amore tra il giovane Kayfa e Miryam, donna matura e d'esperienza, che lo inizierà alle gioie e alle sofferenze dell'amore. Immersi in uno scenario da favola, facendosi scudo di una barriera di bugie e verità che metterà a rischio i loro affetti più cari, i protagonisti vivranno la loro passione senza freni con la complicità del mare e dell'intimità della casa di lei. Fondamentale la figura di Omar, pescatore egiziano con un intenso vissuto alle spalle, che attraverso la propria esperienza aiuterà Kayfa a districarsi nei meandri della mente e del cuore per avviarsi sul proprio cammino esistenziale.
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ROMA E GLI INDIGNATI VITTIME DELLA FOLLIA UMANA
Post n°1154 pubblicato il 16 Ottobre 2011 da kayfakayfa
È paradossale che all’indomani dell’ennesima fiducia, il governo debba fare i conti con la devastante violenza di un gruppo di scalmanati che ha preso come pretesto la manifestazione degli indignati a Roma per sfogare la propria rabbia, non si capisce contro chi, mettendo a ferro e fuoco la capitale. Devastando piazze, bruciando sedi ministeriali, caserme, auto private e blindati dei carabinieri. Mandando all’ospedale decine di agenti delle forze dell’ordine e indignati veri che si erano dati appuntamento nella capitale, così come avveniva in tante altre città del mondo, per esprimere civilmente il proprio dissenso contro un sistema sociale governato dalle lobby finanziarie che giocano sulla pelle della povera gente allo scopo di arricchire se stesse e un gruppo di intimi amici col sostegno indiscriminato delle banche le quali non si fanno scrupoli a vendere agli ignari clienti titoli tossici che non valgono nulla facendoli passare per inesauribili rendite allo scopo di disfarsene prima del crack . Per poi chiudere loro le porte in faccia nel momento in cui vi si recano per protestare o per chiedere un sostegno finanziario per intraprendere un’attività o aprire un mutuo per comprare casa. Mentre decine di indignati veri sfilavano in corteo per le vie del centro di Roma, protestando civilmente e coloritamente, come un virus inarrestabile, uno dopo l’altro, i cosiddetti black block si infiltravano tra la gente e iniziavano il loro show di violenza gratuita costringendo gli stessi manifestanti a reagire con l’ausilio delle forze dell’ordine nel vano tentativo di bloccare i disordini. Consapevoli che la violenza sarebbe stata un valido pretesto di cui si sarebbero serviti quanti temono il movimento per condannarlo. E in fatti, puntualmente, i giornali di centrodestra hanno subito fatto di tutta l’erba un fascio mettendo sullo stesso piano i manifestanti e i violenti. Non tenendo minimamente conto che i primi hanno fatto di tutto per isolare e poi bloccare i secondi rimettendoci a loro volta qualche penna. Del resto l’occasione era troppo ghiotta da non approfittarne per mettere all’indice un movimento che fa paura perché nato non con motivazioni politiche bensì dalle esigenze reali della gente tanto che in breve, dalla Spagna, come uno tsunami si è esteso in tutto il mondo. E non si può dire che abbia una particolare connotazione politica perché in Spagna, dove la protesta è nata, il governo Zapatero, ora dimissionario proprio in virtù della crisi economica che attanaglia il paese, è di sinistra. Dunque, per quanto ieri a Roma nel corteo fossero presenti anche bandiere rosse, (qualche “indignato” marxista preda della nostalgia?) gli indignati veri non hanno appartenenza politica in quanto la povertà, la fame, la disoccupazione non sono né di destra né di sinistra. Sono semplicemente frutto del mal governo!
Ritornando agli scontri di ieri, pare che da tempo più di un’informativa della Digos segnalava l’alto rischio di scontri che si sarebbe corso a Roma per via di infiltrazioni di violenti durante il corteo… Giusto un anno fa, a Genova, un gruppo di tifosi serbi, prima, durante e dopo la partita Italia - Serbia valida per le qualificazioni europee, mise a ferro e fuoco il capoluogo ligure malgrado da Belgrado avessero avvertito con molto anticipo le autorità italiane che gruppi di facinorosi sarebbero “sbarcati” in Italia non certo per assistere tranquillamente alla partita! Perché, nonostante le reiterate segnalazioni, ieri a Roma è successo quel che è successo? Confidiamo che le spiegazioni che darà il Ministro degli interni Maroni chiamato a riferire in Parlamento di quanto è accaduto ieri a Roma siano esaustive. Prima di chiudere, mi sia consentita una considerazione sulla scritta CARLO VIVE, segnata sul retro del blindato incendiato, inneggiante a Carlo Giuliani ucciso durante gli scontri del G8 del 2001 a Genova. A mio avviso quella scritta non fa onore alla memoria del giovane perché lo mette alla stregua dei facinorosi che ieri hanno rovinato una festa e distrutto un’intera città!
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