LA VOCE DI KAYFA

LE POLVERINI SI È DIMESSA MA IL PD NON PUò CANTARE VITTORIA

Giovedì scorso, intervistata da Corrado Formigli a Piazza Pulita, Renata Polverini, da ieri sera governatrice dimissionaria della Regione Lazio per lo scandalo dei fondi consiliari che hanno coinvolto alcuni rappresentanti del PDL, aveva dato l'impressione di non avere alcuna intenzione di dimettersi. Dalle sue risposte si aveva la sensazione che la Polverini si sentisse vittima del sistema, che fosse all'oscuro della marea di soldi guadagnati e gestiti dai capogruppo consiliari. Ma, presa improvvisamente coscienza della realtà, non aveva esitato, con una gesto a suo dire che sapeva quasi di “abuso di potere”, di imporre un diktat a al consiglio regionale: o riduciamo drasticamente i costi e i benefit o ce ne andiamo a casa.

Alle incalzanti domande di Formigli che le chiedeva conto della sue spese da governatore, ad esempio gli oltre 70 mila euro annui per il fotografo della Regione, la Polverini non mostrava alcun cedimento, rispondendo con sicurezza, in un alcuni momenti addirittura con rilassatezza, alimentando un senso di simpatia nei propri confronti da parte dei telespettatori dall'animo sensibile.

Peccato che quel “grazie Corrado” rivolto dalla governatrice al giornalista, che si ascolta alla fine dell'intervista mentre la telecamera sfuma sullo studio per dare spazio alla pubblicità, riduca l'intervista a un tentativo di giustificazione mediatica; una specie di ultima spiaggia per salvare il salvabile ossia la propria immagine!

In contrapposizione all'intervista della Polverini ci sono state quelle a Porta a Porta e a In Onda del capogruppo alla Regione Lazio del PDL Franco Fiorito indagato per peculato in quanto avrebbe utilizzato i soldi pubblici per fini personali, sempre affiancato dal suo legale l'avvocato Taormina nemmeno fosse un bambino sorpreso con le mani nella marmellata cui si attribuisce un tutor per evitare che combini altri guai.

Nonostante Fiorito, in entrambe le interviste, ribadisca di non aver mai accusato la Polverini, ammettendo che un capogruppo guadagna più di quanto guadagnino insieme il Capo dello Stato e il Presidente del Consiglio, queste sue interviste danneggiano enormemente la Polverini perché è impensabile, seppure fosse davvero così, che un Presidente di Regione non sappia quanto guadagnino i suoi sottoposti e sopratttuo la marea di denaro che molti di loro gestiscono!

Sarà pur vero, come sostengono la Polverini e Fiorito, che è il sistema che consente simili paradossi. Ma è possibile che nessuno s'è mai indignato di ciò?

Per quanto i consiglieri dell'opposizione si siano dimessi in blocco e Nicola Porro - giornalista politicamente vicino al centrodestra, intervistandolo a In Onda, abbia fatto notare a Fiorito, il quale giustamente evindenziava come tutti i capogruppo gestissero una tale ricchezza - che dai rendiconti del PD non risultavano anomalie come è invece il caso del PDL, anche il PD esce da questa vicenda con le ossa rotte perché una domanda che si pongono in tanti è: se non fosse scoppiato lo scandalo Fiorito, qualcuno di loro si sarebbe dimesso per protestare contro il sistema che consente un tale sperpero di denaro pubblico soprattutto in un momento in cui gli italiani sono con le pezze al culo?

Le dimissioni dei consiglieri regionali del PD e degli altri consiglieri dell'opposizione sono di natura squisitamente politica non certo in segno di rispetto verso i cittadini sempre più vessati dallo Stato.

Da un po' tempo gli italiani stanno imparando a non credere alle "favole" e soprattutto a chi gliele racconta!