LA VOCE DI KAYFA

CONFLITTO D'INTENTITà FEMMINILE (monologo)

“Ma tu guarda un po’ alla mia età che mi doveva capitare…E chi se l’immaginava che, quando ormai mi avviavo senza patemi, seranamente incontro alla vecchiaia, la vita mi riservasse questo terremoto di emozioni… Mi sembra tutto così surreale che stento a credere sia successo davvero: tradire mio marito e, soprattutto, i miei principi di moglie fedele e madre premurosa che ho difeso a spada tratta per quasi trent’anni di matrimonio… Per giunta con un uomo molto più giovane di me!... Io che fin da ragazza condannavo l’adulterio e la lussuria considerandoli tra i peggiori peccati dell’umanità, riscoprirmi piacevolmente puttana… Assurdo, ma bello!... Quando l’ho conosciuto per motivi di lavoro, notai subito l’eccesso di attenzioni che mi prestava: pensavo volesse lusingarmi per sfruttare il mio status professionale allo scopo di fare carriera. Eppure, nonostante fossi convinta d’essere oggetto di seduzione unicamente per mero opportunismo,  riscoprirmi alla mia età al centro delle attenzioni di un bell’uomo mi piaceva. Del resto a quale donna non sarebbe piaciuto?... Ciò mi faceva stare bene come da tempo non mi accadeva. E quando una mattina mi chiamò sul cellulare  e mi invitò a incontrarci nel pomeriggio per un caffè, accettai subito perché mi piaceva conversare con lui: sapeva ascoltare, qualità insolita per un uomo!... Quando, seduti al tavolino l’uno di fronte all’altra,  iniziò a guardarmi con insistenza negli occhi, elogiando la bellezza del mio sguardo, fu come se un ariete avesse iniziato a picchiare con forza per frantumare il muro delle mie certezze e dei miei tabù borghesi che fin da ragazzina avevano segnato la mia esistenza, conseguenza della rigida educazione cattolica impartitami dai miei genitori... Dopo ripetuti incontri sempre più ravvicinati nel tempo, un pomeriggio mi invitò a fare una passeggiata  al lago: accettai subito.  Senza spiegarmi perché, mi eccitava l’idea di ritrovarmi immersa nella natura da sola con lui… Non opposi resistenza quando, camminando su un sentiero sterrato a ridosso della riva, all’improvviso mi prese la mano, mi trasse a sé, mi abbracciò e mi baciò appassionatamente. Lo lasciai fare. Il sapore della sua lingua che si scioglieva nella mia bocca produsse un mondo di emozioni che avevo completamente dimenticate o addirittura mai conosciute prima. “Scusa, non mi ricordo più come si fa.  Da una vita non baciavo!” dissi per giustificare la mia goffaggine non appena le nostre bocche si separarono per riprendere fiato. Lui sorrise, tornò a baciarmi con rinnovato ardore…. Per un paio di mesi i nostri incontri si limitarono a carezze e baci. Sentire il suo sesso gonfio di desiderio pressare sul mio ventre ogni volta che mi attirava a sé,  mise in discussione le ultime riluttanze che mi frenavano dal concedermi completamente a lui….  Quando finalmente mi decisi e lo seguii in albergo, fare l’amore con lui fu come se fosse in assoluto la prima volta per me tanto fu unico e irripetibile quel momento… Sentire la sua lingua leccarmi il sesso, mentre con le mani mi accarezzava i seni e il ventre, regalandomi un orgasmo esclusivo, ruppe quel residuo di inibizioni e timori che fino allora  avevano fatto  di me una signora, ruolo al quale avevo sacrificato una vita intera. Perfino a letto, per quanto più volte mi sarebbe piaciuto che mio marito nei momenti di intimità coniugale, avesse mostrato meno rispetto di me trattandomi come da puttana! In più occasioni ho cercato di fargli intendere che avrei desiderato essere amata con maggiore trasporto e passionalità. Ma lo stupore che compariva sul suo volto ogni volta che affrontavo l’argomento mi suggerii di non farlo più per non alimentari pericolosi fraintendimenti… Quando il suo corpo giovane e atletico mi penetrò, diventando tutt’uno con il mio, muovendosi in me con dolce vigore suscitandomi sensazioni uniche, cedetti ai sensi liberando la puttana che si cela in ogni donna quando ama… Con stupore mi scoprii ad amarlo senza inibizioni. Mi divertii a riempirmi la bocca di lui, scoprendo quanto mi piacesse sentire sciogliersi sul palato e sulla lingua il suo gusto di maschio, indugiando con le mani sul torace e sui testicoli… A fatica si liberò dalla mia voracità e mi mise prona sul letto… Pur intuendo cosa stesse per farmi, non opposi resistenza… Inarcai la schiena per agevolare la sodomizzazione…Essere amata in quel modo innaturale e perverso, mi piacque moltissimo, provocandomi un piacere intenso, come mai prima. Le mie urla si sovrapposero alle sue mentre l’orgasmo ci travolse… Non mi vergogno ad ammettere che non sento alcun rimorso ogni volta che ripenso a ciò che ho fatto e sto facendo… Ed è questo che, più di tutto, mi sorprende: conoscendomi, pensavo che una volta rientrata a casa da quell’incontro clandestino, trovandomi al cospetto di mio marito e dei miei figli, sarei stata vittima del pentimento; che mi sarei rinchiusa in bagno e avrei cercato di lavarmi di dosso ogni residuo di peccato col sapone e le lacrime; che avrei trascorso una notte insonne, vittima del pentimento al punto da essere tentata di svegliarlo e raccontargli tutto confidando nel suo perdono, mettendo a rischio il matrimonio… Nulla! Una serenità assoluta accompagnò il mio rientro a casa… E da quel momento riempie le mie anonime giornate di moglie, madre e lavoratrice…. Nell’attesa che il cellulare squilli e la sua voce calda di amante appassionato si rivolga alla sua puttana dandole il prossimo appuntamento!”