LA VOCE DI KAYFA

COMMENTO AI COMMENTI IN RETE 

Il mio precedente post sull’imminente matrimonio tra Gina Lollobrigida e l’imprenditore spagnolo Javier Rigau, più giovane di lei di 34 anni, fidanzati da ben 22, è stato scelto come articolo e messo in rete su Libero Blog nella sezione spettacoli all’indirizzo
http://liberoblog.libero.it/cultura_spettacolo/bl5209.phtml,
per divulgare la notizia e alimentare un dibattito tra i “naviganti”. Ovviamente il privilegio concessomi  ha fatto sì che le critiche e i commenti fossero molto più numerosi di quelli che solitamente caratterizzano i post nel mio blog, nonché alcuni davvero sgarbati o volgari diretti all’indirizzo sia dell’autore sia di un precedente commento. Sinceramente ciò non mi tocca più di tanto in quanto sono consapevole che quando si è messi nella condizione di far conoscere il proprio pensiero ad un’ampia schiera di persone, è automatico che le critiche siano svariate, spesso prive di educazione e di buon gusto, quasi sempre per partito preso. Per cui ringrazio indistintamente tutti coloro che hanno lasciato un commento all’articolo; prendo atto del loro punto di vista, pur non condividendolo; faccio spallucce e mi accingo a commentare i commenti ricevuti, alcuni per la verità molto forbiti, ragionati e garbati, da cui traspare rispetto e sensibilità per le scelte altrui.   Come avevo previsto, non appena hanno appreso la notizia, i moralisti si sono scatenati in una sequela di giudizi e considerazioni quasi tutte uniformate su un unico comune denominatore: lui sta con lei per interessi economici e basta! Mi dispiace dirlo ma costoro dimostrano di essere vittime di una tale cecità fisica e morale che non ha limiti. Non hanno letto, sia nel mio post sia in altri articoli apparsi sui giornali, che lui è un imprenditore già ricco di suo? Quali interessi economici dovrebbe dunque nutrire per decidere di vivere accanto a una donna molto più grande di lui per ben 22 anni? Altri in maniera alquanto colorita non hanno lesinato a masturbarsi mentalmente allo scopo d‘immaginarsi lo schifo che si debba provare ad andare a letto con una vecchia di 80 anni, dimostrando d’essere altrettanto ciechi come i primi in quanto, a scapito dell’età, la Lollo è tuttora una donna dall’aspetto affascinante, altro che “nonna”! Qualcuno, ironizzando sull’idillio amoroso, ha supposto che lui stia con lei perché è gay! Dimenticando che quando si conobbero lei di anni ne aveva 57, lui 23, e, se la memoria non mi tradisce, a sessanta anni suonati la Lollo era ancora una bellissima donna, in grado di fare breccia senza problemi nella fantasia e nel cuore di un uomo giovane… C’è stato chi, ragionando in maniera stereotipata, ha condannato tale unione, ritenendo che ad ogni età si addice un modo di vita. Affermando che a 80 anni una donna non può certo innamorarsi come una ragazzina, soprattutto di un uomo molto più giovane di lei, così come a un uomo giovane non è concesso di invaghirsi di una donna molto più matura di lui perché ciò va contro le convenzioni sociali, a meno che lei non sia un’incontenibile viziosa, all’eterna ricerca del  piacere fisico, meglio se per mezzo di un uomo giovane che se la “sbatti sfrenatamente”, (scusate la volgarità!).  Mentre lui un insanabile cacciatore di dote, pronto a sacrificare la propria giovinezza e felicità in nome dei soldi, se non addirittura un depravato alla ricerca di creare “virtualmente” le condizioni necessarie per assaporare il gusto perverso dell’incesto… Altri hanno condannato l’unione tra una donna matura con un uomo molto più giovane di lei, giustificando però quella tra un uomo anziano e una ragazza, appellandosi a fattori squisitamente fisiologici: secondo loro a un uomo attempato è concesso di vivere con una donna molto più giovane in quanto la natura gli concede il privilegio di essere fertile fino a tarda età. Viceversa una donna, all’atto in cui subentra la menopausa, quindi smette d’essere feconda, deve mettere da parte gli istinti sensuali, gli spunti amorosi, e vivere solo di ricordi e sogni, sacrificando le pulsioni passionali che le scaldano il sangue nelle vene quando si trova al cospetto di un uomo che le piace, anche se più molto più giovane di lei, perché la natura glielo impone. Questo ragionamento, francamente, mi lascia perplesso perché ritengo che in questo modo si associano gli uomini agli animali per i quali il sesso è esclusivamente il veicolo mediante il quale può perpetrarsi la specie, non a caso l’istinto di accoppiarsi in loro si manifesta solo in determinati periodi dell’anno. Per grazia di Dio l’uomo è dotato di una mente pensante che, così come a una certa età dovrebbe imporgli di scegliere di sottomettere la passionalità alla spiritualità, dovrebbe altresì consentirgli di optare serenamente se sia il caso o meno di concedersi il gusto di assaporare la vita in tarda età perché la voglia di amare, di sentirsi vivi, sia per l’uomo sia per la donna, non è certamente vincolata e regolata solo da fattori biologici. Pertanto nulla vieta alla donna attempata di amare pur non essendo più fertile. Se davvero il diritto di una donna all’amore dipendesse unicamente dal suo essere feconda allora una donna giovane ma sterile dovrebbe negarsi questa gioia e il piacere fisico e spirituale che ne deriva? Dovrebbe soffocare la propria femminilità solo perché la natura l’ha privata della prolificità? Per gli uomini l’atto d’amore non è semplicemente il veicolo mediante il quale mettere al mondo i figli per garantire la continuazione della specie. Per l’uomo il sesso è soprattutto il collante attraverso cui due persone che si piacciono, che stanno bene insieme, che si vogliono bene possono concretizzare fisicamente, attraverso il godimento carnale, il piacere che provano mentalmente e animicamente quando si vedono, diventando nell’attimo in cui i loro corpi si fondono insieme una sola anima, a prescindere dalla differenza di età. Qualcuno si è chiesto perché certe storie non avvengono tra poveracci, molto probabilmente riferendosi con questo termine al mondo della gente comune. E chi può dire che in un ambiente piccolo borghese, o addirittura lì dove la povertà è di casa non si verifichino casi del genere? Non dimentichiamo che gli ambienti della gente comune sono caratterizzati da una mentalità ristretta e maschilista, per cui se un uomo maturo ama una ragazza è considerato “uno buono”, viceversa se una donna in là con gli anni ha una storia con un giovane è etichettata come puttana! Se la Lollo e Javier hanno vissuto clandestinamente il loro amore per ben 22 anni non bisogna escludere che l’abbiano fatto per evitare di dare adito alle malelingue, e quindi di trovarsi subissati dalle critiche pur appartenendo ad un ambiente dove dovrebbe vigere una mentalità aperta, più elastica, capace d’accettare certe relazione in altri contesti ritenute “anomale”. V’immaginate cosa accadrebbe se nell’ambiente dei cosiddetti poveracci si scoprisse che una donna matura ama un uomo molto più giovane di lei? Chissà quante di queste storie nascono anche tra le gente comune e vengono taciute, tenute nascoste se non addirittura troncate sul nascere o giù di lì dalla donna per timore d’essere messa all’indice se la storia dovesse diventare pubblica, facendosi del male da sola rinnegandosi all’amore pur di tutelarsi dall’opinione bigotta della massa! C’è stato chi in maniera molto spicciola ha suggerito a quanti condannano tale unione di riflettere sul fatto che i promessi sposi stanno insieme da ben 22 anni per cui, alla faccia della differenza di età, non si può escludere che il loro sia vero amore; invitando tutti a farsi gli affari propri perché, se Gina e il suo fidanzato sono felici, non vi è alcun motivo di scandalizzarsi se non perché si è dei bacchettoni che non sanno vedere aldilà del muro delle apparenze e dei condizionamenti sociali. Si è sempre detto che l’amore è cieco! Ciò è vero, anzi verissimo! Quando ci si innamora di una persona, per quanto agli occhi degli altri e all’anagrafe possa apparire vecchia, ricca di difetti, agli occhi di chi l’ama essa rimarrà sempre la persona più bella del mondo, anche se ha 80 anni! In questo caso il fidanzato della Lollo ha bisogno di un’oculista o di uno psichiatra? Non credo proprio! Se due persone stanno bene insieme, indipendentemente dall’enorme differenza d’età che le divide, perché devono negarsi la gioia di vivere l’amore solo perché l’opinione pubblica, infastidita dal loro coraggio di mettere da parte le convenzioni e vivere serenamente un legame che le rende felici, le condanna? Perché privarsi della gioia di vivere allo scopo di non suscitare il risentimento, la derisione, l’imbarazzo della gente quando non si sta facendo nulla di male se non godere onestamente la propria vita? Dimostrando probabilmente che l’amore vero, quello che trascende l’apparenza e gli interessi economici, fondato unicamente sull’intesa mentale e spirituale, esiste davvero? Non è che molti proprio per evitare che questo messaggio dilaghi sono pronti a puntare il dito contro chi ha il coraggio di rompere gli schemi come Gina e Javier? Per quanto mi riguarda, torno a ripetere, E BRAVA GINA!