LA VOCE DI KAYFA

DECADIMENTO NAPOLETANO

La bufera tangentopoli aveva appena iniziato a spazzare via dal paese – almeno, così ci si illudeva – cinquant'anni di politica italiana corrotta, collusa con la criminalità, tesa ad anteporre gli interessi dei singoli e dei partiti a quelli della nazione e dei cittadini, quando Antonio Bassolino il 5 dicembre 1993 fu eletto sindaco di Napoli, sconfiggendo al ballottaggio Alessandra Mussolini. L’elezione, di colui che sarebbe stato poi ribattezzato folcloristicamente ‘O RRE oppure ‘O GOVERNATORE, fu da molti salutata come un valido auspicio per il rilancio di Napoli nel mondo. A corroborare tale speranza si associava la scelta, fortemente voluta dall’allora Premier Ciampi,  del capoluogo partenopeo quale sede in cui si dovesse svolgere il G7 in Italia nel luglio del 1994. A proposito, ricordo con nostalgia un’intervista rilasciata da Bassolino subito dopo l'evento dove con giusto orgoglio raccontava le parole di apprezzamento che gli aveva espresse il Presidente francese Mitterand per la bellezza della città, invidiandolo d'esserne il Sindaco!

Dal 1994 a oggi ne è passata di acqua sotto i ponti, anzi, sarebbe più corretto dire, ne sono stati depositati di sacchetti di munnezza lungo le vie. Nel frattempo Bassolino nel 1997 fu rieletto sindaco di Napoli con oltre il 70% di preferenze, un plebiscito; nel 1998, il Capo del Governo Massimo D’Alema lo fa Ministro del Lavoro ma nel giugno del 1999, poche settimane dopo l’omicidio di Massimo D’Antona, Bassolino si dimette e torna a fare il sindaco di Napoli, carica che lascia definitivamente nel 2000 quando viene eletto Governatore della Campania. Ed è qui che qualcosa non funziona visto che il 31 luglio 2007 la Repubblica di Napoli lo ha rinviato a giudizio per presunti reati che avrebbe commesso tra il 2000 e il 2004 quando ricopriva l’incarico di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania. Al momento, nell’attesa che vengano scoperti i colpevoli dell’immane catastrofe munnezza che sta devastando in queste ore Napoli e la Campania, Bassolino da tutti è additato, se non come l’unico, sicuramente come il maggiore responsabile del disastro in corso, (in tanti ne chiedono le dimissione, non solo nell'opposizione, finanche il Ministro Di Pietro, rappresentante di quella stessa maggioranza cui appartiene il partito di Bassolino l,o ha invitato a dimettersi).

Sarà la Magistratura a scovare e a punire i colpevoli di questa vergogna! Fatto sta che quegli stessi incensatori che ottimisticamente etichettavano Rinascimento napoletano il periodo in cui Bassolino era Sindaco di Napoli, e nella città si aprivano mostre e musei per rilanciare l’arte, soprattutto quella contemporanea, o si organizzavano concerti all'aperto e, da governatore, Notti Bianche, (malgrado il Comune e la Regione avessero i conti in rosso e battessero continuamente cassa al Governo per ricevere fondi), allo scopo di attrarre turisti, oggi parlano di Decadimento napoletano visto il degrando ambientale in cui versano la città e la regione. Degrado che giustamente il Presidente Napolitano, napoletano verace, alcune settimane fa in vacanza da Capri definì UNA TRAGEDIA! E proprio per questo sconcerta la dichiarazione di ieri del Capo dello Stato tesa a sminuire le preoccupazione dell’UE per quanto sta avvenendo in queste ore a Napoli e in Campania. Così come lascia perplessi che domenica sera Fabio Fazio, durante la trasmissione CHE TEMPO CHE FA, intervistando il Ministro degli Esteri Massimo D'Alema non gli abbia posto la benché minima domanda sulla questione rifiuti in Campania per conoscere un suo parere visto che dall'estero i commenti e gli sfottò sull'Italia si sprecano...
Quella che tutti eufemisticamente continuano a definire EMERGENZA RIFIUTI, ma che emergenza non è dato che sono ormai ben 14 anni che la situazione va avanti e, nonostante nel corso degli anni siano stati stanziati ben 2 miliardi di euro dallo stato e dalla Comunità europea per fronteggiarla, è tuttora in atto, ci si chiede cosa direbbe oggi a Bassolino il Presidente Mitterand se fosse ancora vivo!?

Se c’è stato davvero, il rinascimento napoletano si è mestamente dissolto nelle ceneri dei roghi di munnezza appiccati in questi giorni per le vie dai cittadini esasperati: stanchi di essere trattati peggio delle bestie; di respirare miasmi di munnezza; di convivere con le zzoccole, (nel senso di ratti!) e di fare gli slalom tra i sacchetti dei rifiuti lasciati a marcire per le strade per uscire dal palazzo e dal viale; stufi che ci si ricordi di loro solo quando si approssimano le elezioni e le promesse dei politici si sprecano allo scopo di accaparrarsi preferenze per poi cadere nel dimenticatoio dopo il voto!
Quel che oggi resta davanti agli occhi di tutto il mondo del Rinascimento napoletano è il DECADIMENTO NAPOLETANO!

Per piacere, trovate i colpevoli di questo immane crimine contro l'umanità (perché di questo si tratta, visti i capi di accusa su cui sta indagando la magistratura!) e puniteli come si conviene a criminali della peggiore specie perché questi signori non "semplicemente" hanno ucciso una città e una regione, prima di tutto hanno ucciso le speranze della gente nella vita!