LA VOCE DI KAYFA

L'arcano del Decreto Gelmini

Ieri mattina su Radio 101, dopo l’edizione delle 8 di “100 secondi”, nel suo spazio GRAFFI QUOTIDIANI il direttore del TG COM, Paolo Liguori, considerava ingiustificate le manifestazioni universitarie di questi giorni perché “il ripristino del maestro unico previsto nel decreto Gelmini riguarda solo la scuola elementare e non le università”. Praticamente Liguori dava ad intendere agli ascoltatori che gli studenti universitari protestavano contro il ritorno del maestro unico.

Domenica 19 ottobre sul Corriere del Mezzogiorno il professore Paolo Macry docente alla Federico II di Napoli in una  LETTERA APERTA AI MIEI COLLEGHI esordiva così: Cari colleghi, in queste settimane molti di noi hanno reagito in modo fortemente critico alle misure governative riguardanti l’università. E questo è comprensibile. Ridurre la dotazione ordinaria degli atenei e prevedere che soltanto una piccola parte di quanti vanno in pensione venga rimpiazzata, prefigura il drastico ridimensionamento dell’intero sistema. Peggio, un ridimensionamento indiscriminato. A farne le spese saranno le facoltà maggiori e le peggiori, i dipartimenti prestigiosi e quelli superflui, i corsi di laurea più futili e accorsati. Non avendo il coraggio di fare scelte e non sapendo proporre politiche organiche, il governo – spinti da problemi di bilancio – si limita a tagliare alla cieca.
Considerando che il Corriere del Mezzogiorno è un quotidiano alquanto vicino al centrodestra, la pubblicazione sulle sue pagine di una critica, seppure garbata, alla riforma scolastica, in particolare quella inerente le università, varata dal governo Berlusconi è un chiaro segnale che la riforma non si limita al ripristino del voto numerico, dei grembiulini e del maestro unico previsti dal Decreto Gelmini, come invece sostengono con sufficienza coloro che appoggiano il governo. I tagli all’università sono previsti non nel decreto Gelmini (almeno così appare mentre lo legge a un profano in materia legislativa come me), bensì nella finanziaria 2009 o meglio ancora nelle legge 133/2008. Ed è contro questi tagli e non contro il ripristino del maestro unico, come invece sosteneva ieri mattina sulle frequenze di Radio 101 Paolo Liguori, che gli studenti universitari stanno protestando! Che poi i tagli alla scuola previsti dalla finanziaria siano stati concordati da Tremonti in accordo col Ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini, è comunque diverso dall'affarmare che gli studenti protestano contro il decreto Gelmini visto che questi prevede tutt'altra cosa!   

Per non confondere ulteriormente le idee all’opinione pubblica non sarebbe meglio che chi fa informazione dicesse le cose esattamente come stanno? Mentre chi sta al governo, anziché minacciare l'uso della polizia per liberare le scuole occupate, cercasse di gettare acqua sul fuoco magari incontrando i giovani protestanti per dialogare con loro, ascoltando le loro ragioni e spiegando le proprie? L'uso della forza per affermare le proprie idee è tipico delle dittature; quello del dialogo, del confronto tra le parti appartiene invece alle Democrazie!

L'Italia non è anch'essa una democrazia o cosa?