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L'amore ha il potere di fissare il passato in eterno presente.... Questa frase, annotata su un quaderno all'inizio del romanzo, è il tema conduttore della storia d'amore tra il giovane Kayfa e Miryam, donna matura e d'esperienza, che lo inizierà alle gioie e alle sofferenze dell'amore. Immersi in uno scenario da favola, facendosi scudo di una barriera di bugie e verità che metterà a rischio i loro affetti più cari, i protagonisti vivranno la loro passione senza freni con la complicità del mare e dell'intimità della casa di lei. Fondamentale la figura di Omar, pescatore egiziano con un intenso vissuto alle spalle, che attraverso la propria esperienza aiuterà Kayfa a districarsi nei meandri della mente e del cuore per avviarsi sul proprio cammino esistenziale.
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MENTRE I POTERI LITIGANO TRA DI LORO, NAPOLI MUORE TRA I RIFIUTI
Post n°980 pubblicato il 26 Dicembre 2010 da kayfakayfa
Durante la conferenza stampa di fine anno, commentando il reiterarsi dell’emergenza rifiuti a Napoli, il Premier Silvio Berlusconi ha accusato le autorità locali di non aver messo in pratica quanto predisposto dal governo per la risoluzione del problema. Denunciando il “fondato timore che ci sia una manovra politica e che faccia comodo a qualcuno far credere che l’intervento del governo non sia stato definitivo. Non si spiegherebbero altrimenti le difficoltà che sorgono sempre”. È presumibile che un’affermazione così controversa, dal vago sapore del fatidico darsi da solo la zappa sui piedi, derivi dall’enfasi logorroica di cui il Presidente del Consiglio era preda. L’affermazione del cavaliere, evidentemente tesa a riabilitare l’immagine di un governo sempre più sbiadita dalle beghe interne che agitano la maggioranza, per nulla reintegrata agli occhi dell’opinione pubblica dal voto di fiducia del 14, e preparare il terreno in vista delle elezioni amministrative a Napoli del 2011 sfruttando come valido argomento di campagna elettorale la questione rifiuti per screditare il centrosinistra attualmente a Palazzo San Giacomo con il sindaco Iervolino, alimenta una domanda su tutte: perché il governo, preso atto dell’inadempienza da parte di alcuni comuni, Napoli in testa, di quanto era stato stabilito per decreto legge al fine di risolvere l’emergenza rifiuti, non è intervenuto direttamente sciogliendo e commissariando le amministrazioni inottemperanti, bensì le ha lasciate al proprio posto malgrado la spazzatura invadesse nuovamente le strade? Non si dimentichi che negli ultimi mesi, quando l’emergenza rifiuti si è ripresentata nella sua tragicità, il cavaliere ha dato i numeri. Nel senso che prima aveva detto di risolvere il problema in 10 giorni, poi in 4, poi in 2 settimane. Accusando di essere dei mistificatori coloro che sottolineavano la mancanza di tale impegni, sostenendo di aver voluto con le sue parole intendere il contrario di quanto gli si contestava. Prescindendo dal federalismo, l’autonomia degli enti locali è un punto fermo della nostra democrazia com’è stabilito dall’art., 114 della Costituzione, in cui si afferma che I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione. Nell’art. 120 si dichiara però che Il Governo può sostituirsi a organi delle Regioni, della Città metropolitane, delle Province e dei Comuni nel caso di mancato rispetto di norme e trattati internazionali o della normativa comunitaria oppure di pericolo grave per l'incolumità e la sicurezza pubblica, ovvero quando lo richiedono la tutela dell'unità giuridica o dell'unità economica e in particolare la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, prescindendo dai confini territoriali dei governi locali. Dunque la Costituzione sancisce che, nel momento in cui chi governa un ente locale dimostra la propria inettitudine, è giusto che i poteri centrali intervengano per rimettere ordine laddove lo sfascio sociale è sempre più evidente prima che si arrivi all’imponderabile; sollevandolo dall’incarico perché la propria incapacità mette a rischio la vita pubblica. Nello stesso tempo però, se chi governa un ente locale ha la mani legate nell’operare soluzioni causa una serie di fattori politici che glielo impediscono, sarebbe bene denunciasse tutto pubblicamente anziché giocare a scaricabarile con chi lo accusa di essere l’unico responsabile del dramma in corso. Alla fine i veri sconfitti saranno solo i cittadini. E non solo quelli della città o della regione in cui è in scena, bensì quelli del paese intero perché, se a Napoli scoppiasse un’epidemia per via dei rifiuti che marciscono per strada, a soffrirne in termini di sanità e economia non sarebbero solo la città partenopea e la Campania bensì l’Italia intera come dimostrano le multe comminate dall’UE all’Italia per la cattiva gestione dell’emergenza rifiuti a Napoli. Cosa state aspettando?
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