LA VOCE DI KAYFA

MUOIA SANSONE CON TUTTI I FILISTEI

Dunque come era ipotizzabile, se non addirittura prevedibile, contrariamente a quanto aveva affermato in un primo momento, senza nemmeno attendere se oggi il Parlamento avesse approvato integralmente la sua relazione sull’andamento della Giustizia letta mercoledì scorso in Parlamento subito dopo aver appreso degli arresti domiciliari della moglie per presunta concussione nei confronti di un dirigente dell’ASL di Caserta, reato contestato anche a lui nel pomeriggio con un avviso di garanzia e ad altri 23 rappresentanti campani dell’UDEUR, in cui lanciava pesanti accuse alla Magistratura, l’ex Guardasigilli Clemente Mastella ieri ha annunciato l’uscita del suo partito dalla maggioranza aprendo di fatto la crisi di governo, chiedendo elezioni anticipate.

Anziché recarsi subito al Colle per rimettere il mandato nelle mani di Napolitano nell’attesa che il Presidente della Repubblica decida se dare mandato a un Governo istituzionale affinché il Parlamento abbia il tempo per fare le riforme, soprattutto quella elettorale, e poi andare alle elezioni o se fosse il caso di rimettersi alla volontà dei cittadini andando alle urne con l’attuale legge elettorale come chiedono Mastella e altri partiti di minoranza della coalizione di centrosinistra, dopo essersi consultato con i suoi alleati, Prodi ha deciso di parlamentarizzare la crisi, ossia di chiedere il voto di fiducia al Parlamento per vedere se effettivamente  i numeri per governare mancano. Facendo quattro conti, come già li ha fatti Mastella, senza i voti dell’UDEUR soprattutto al Senato, il Governo esce battuto. Ciononostante Prodi è deciso a correre il rischio, forse confidando che qualcuno dell’opposizione, all’ultimo minuto, si astenga, uscendo dall’aula come è accaduto alcuni giorni fa quando una mozione di sfiducia proposta dal leghista Calderoli per lo scioglimento del Consiglio regionale della Campania non è passata perché mancavano alla votazione 12 parlamentari di Forza Italia e 3 dell’UDC, o molto più concretamente perché consapevole che con il dramma rifiuti in atto in Campania nessuno vorrebbe ritrovarsi a gestire una tale patata bollente, almeno fino a quando non scadrà il mandato del supercommissario De Gennaro e le responsabilità di quanto accadrà dopo saranno degli enti locali. Ovviamente tutte queste supposizioni sanno tanto di fantapolitica, ma visto quanto traballante sia la situazione politica italiana tanto che l’autorevole Financial Times ha descritto l’Italia come il paese peggio governato d’Europa, davvero possiamo aspettarci di tutto.

Per quanto riguarda la richiesta di elezioni anticipate di Mastella sostenuta dai piccoli partiti, per loro questa è una condizione fondamentale per non rischiare di sparire dagli scenari politici nazionali visto che, se nel frattempo si andasse al referendum o si riuscisse a trovare un accordo per una riforma elettorale seria che ponga una quota di sbarramento minimo al 5%, non consentendo a partiti che raccolgono meno della percentuale stabilita di entrare in Parlamento, l’UDEUR, che alle scorse politiche ha ottenuto circa l’1,5% di preferenze, e altre formazioni di minoranza non avrebbero ragione di esistere. Meglio sarebbe per loro si andasse subito al voto con l’attuale legge elettorale, assestandosi in uno schieramento e facendo pesare la propria incidenza politica, negoziando sul programma e su presunti incarichi governativi da ricoprire nel caso si vincesse.

Ma per il bene del paese, tutto questo sarebbe auspicabile?