LA MIA SICILIA

QUEL LESSICO FAMILIARE RISCOPERTO ATTORNO AI MACCHERONI

Mentre nel resto del mondo è già Quaresima, qui, nella diocesi di Milano si festeggia il Giovedi Grasso e Le Ceneri saranno imposte Domenica prossima. Il Carnevale per me non era rappresentato dalle maschere quanto dal rito della preparazione dei maccheroni. Amavo il raccogliersi della famiglia e la suddivisione dei compiti. A me toccava stenderli in modo tale da non chiudere i buchi del singolo filo e da riuscire a farne entrare il più possibile sul contro mobile. Al centro mia mamma evocava la nonna e gli anni trenta. Così ho saputo che avevano un maiale chiamato E. (non dico il nome per non offendere involontariamente qualcuno), che appena poteva, fuggiva e andava a rovistare nel retro della case altrui, la nonna era generosa e in tempi di fame veniva in soccorso dei vicini e dei parenti meno fortunati. La nonna amava le feste patronali ed un giorno,  non avendo, nella fretta, trovato una scarpa, si fasciò il piede come se lo avesse infortunato, per non perdere l’evento nella vicina Roccalumera. Oggi a 1.400 chilometri di distanza, il carnevale suscita, come ogni anno, quel calore e quelle parole che riscaldavano il mio cuore.