Ode al giorno felice
Questa volta lasciate che sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo che sono felice
fino all’ultimo profondo angolino del cuore.
Camminando,dormendo o scrivendo,
che posso farci, sono felice.
sono più sterminato dell’erba nelle praterie,
sento la pelle come un albero raggrinzito,
e l’acqua sotto,gli uccelli in cima,
il mare come un anello intorno alla mia vita,
fatta di pane e pietra la terra
l’aria canta come una chitarra.
Tu al mio fianco sulla sabbia, sei sabbia,
tu canti e sei canto,
Il mondo è oggi la mia anima
canto e sabbia,il mondo oggi è la tua bocca,
lasciatemi sulla tua bocca e sulla sabbia
essere felice,
essere felice perché si,
perché respiro e perché respiri,
essere felice perché tocco il tuo ginocchio
ed è come se toccassi la pelle azzurra del cielo
e la sua freschezza.
Oggi lasciate che sia felice, io e basta,
con o senza tutti, essere felice con l’erba
e la sabbia essere felice con l’aria e la terra,
essere felice con te,con la tua bocca,
essere felice.
Pablo Neruda
Il rosso sopra il colle annulla la mia volontà
se qualcuno sogghigna stia attento
- perchè Dio è qui - questo è tutto.
E. D.
La luce del mattino mi eleva di grado -
se qualcuno mi chiede come -
risponda l'artista che mi tratteggiò così.
E.D.
La poesia è il salvagente
cui mi aggrappo
quando tutto sembra svanire.
°
°
Quando sono diventato così impenetrabile
che neanche l'aria
riesce a passare.
Kahlil Gibran
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ULTIMI COMMENTI
CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG
Post n°27 pubblicato il 29 Agosto 2007 da RuNaWaYbRyDe
Bene. Si ricomincia. Ho aspettato la convocazione a scuola con la stessa trepidazione di un bimbo di fronte ad un nuovo dono da scartare, con la gratitudine di chi ha avuto l'opportunità di dedicarsi ad un lavoro che ama e che non è solo fonte di indipendenza. Eccola la mia benedizione, il mio lavoro. Libri, quaderni, registri, penne, matite, gomme, scrutini, pagelle, voti, riunioni, compiti, colleghi, ricreazioni, cene di classe e poi loro, i veri protagonisti, i ragazzi, i 'miei' ragazzi, non nel senso di possedere qualcosa, ma come sigillo di un arricchimento reciproco. Eccola la mia benedizione, il mio lavoro. Anche se in un modo e in un luogo che non mi sarei aspettata, questa benedizione va vissuta in pienezza.
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Post n°26 pubblicato il 24 Agosto 2007 da RuNaWaYbRyDe
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Post n°25 pubblicato il 23 Agosto 2007 da RuNaWaYbRyDe
L'inventore di parole si preoccupa di colpire a segno per non dover ripetere. Lui crea e si sente forte quando penetra così a fondo il bersaglio da lasciare una ruga profonda. Lui crea, lui distrugge, noncurante in quell'attimo. Lui e l'arma della sua paura, la parola. Lui e i cocci rotti che non stanno più insieme.
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Post n°24 pubblicato il 18 Agosto 2007 da RuNaWaYbRyDe
Raramente chiedo qualcosa, pretendo mai. Eppure devo difendermi, perchè? Ammiro queste persone che analizzano parole e movimenti che dono spensieratamente, talvolta anche senza pensare...in fondo sono in ferie, in ferie da tutto, anche dalle complicazioni interne. Ammiro queste persone che sanno dare un nome a parole e movimenti a cui io ho già dato un nome, prima, quando le ho sentite nascere in me. Ammiro queste persone che cercano di difendermi da se stesse. Eroi, cavalieri, magnanimi, benefattori...quanta bella gente. Illustrissimi, lasciate pure che la Vostra protetta viva la sua vita. Calmate gli animi, sanate le preoccupazioni dolenti. Ritiratevi piuttosto in un otium proficuo, dedicandoVi alla salute della mente Vostra. Vedrete che tanto sarà il da fare che poco tempo potrete impiegare per altri servigi.
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Post n°23 pubblicato il 16 Agosto 2007 da RuNaWaYbRyDe
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Post n°22 pubblicato il 14 Agosto 2007 da RuNaWaYbRyDe
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Post n°21 pubblicato il 11 Agosto 2007 da RuNaWaYbRyDe
1° giorno di vacanza..° Il primo giorno di vacanza ha sempre un sapore particolare, poco importa se le ferie ci siano state comunicate quasi all'improvviso, poco importa se durante l'inverno tante, troppe cose sono accadute all'improvviso. Anche i miei 30 anni sono arrivati all'improvviso, ma essendo un tipo riflessivo sto ancora tessendo il mio bilancio. O probabilmente ho semplicemente paura che a ritroso manchi qualcosa. Un anno importante, con il cuore spezzato, come sempre e come sempre senza un motivo valido con cui sigillare il dolore quasi ad accettarlo meglio. Un anno in cui di belle canzoni ce ne sono state tante, ma nessuna ha retto il confronto con una frase del vangelo di Giovanni : 'Nessuno potrà togliervi la vostra gioia'. Perchè è la verità. Perchè il permesso lo concediamo noi. Potrei stilare una lista dei nuovi amici quelli spuntano come fiori ovunque, anche laddove non c'è l'erba, ma il motivo è un mistero e di fronte ad un regalo fare domande o crearsi problemi è davvero da ingrati. Il mio lavoro si è trasformato in una benedizione...e chi ci pensava..io stavo preparando le valigie. Sono riuscita a perdonare, con fatica, ma l'ho scritto nel profilo, non ho bisogno di appesantirmi l'anima ulteriormente..già è nata iperattiva. Distacchi a volontà, ne faccio scorte a periodi, giusto per tenere a mente che tutto può cambiare, da un momento all'altro e senza troppi preavvisi. Preghiere...a volte incessanti, a volte distratte, a volte frettolose, a volte solo grida di rabbia, perchè di fronte a chi ci ama pazzamente non abbiamo bisogno di maschere per apparire migliori. L'umanità che è venuta fuori per ricordarmi che sono di carne. La nudità che mi ha reso indifesa e cosciente dei lividi e dei graffi sulla pelle. La forza che mi fa ridere. L'orgoglio di sentirmi Donna. |
Post n°20 pubblicato il 27 Luglio 2007 da RuNaWaYbRyDe
° Avrei potuto scriverti versi di rosso fragola e invece mi trovo a pascolarti i sorrisi. Avrei potuto morderti il seno, addentarti il cuore e invece riempo la brocca di sguardi. Avrei potuto gustarti tra panna e gelato e invece ti vedo nella fruttiera del sogno. Avrei potuto amarti perché sei frutto d'amore e invece sei succo di eterna illusione. |
Post n°18 pubblicato il 27 Luglio 2007 da RuNaWaYbRyDe
Il venditore di versi ° Aveva una bancarella in un angolo del mercato. La sua mercanzia era leggera come una foglia. Scriveva versi, li dipingeva su carta colorata e li vendeva perché la gente potesse incorniciarli. Se qualcuno passava e, incuriosito gli chiedeva che professione fosse mai quella, lui rispondeva semplicemente: il poeta! La gente non si accontentava di quello che trovava pronto ma voleva poesie a richiesta. Chi gli chiedeva di comporne una sul mare, sul proprio gatto, su un tramonto e persino su Dio! Qualcuno voleva una filastrocca in rima, qualche altro una dedica, alla madre, alla moglie, al bimbo, all'amante...insomma non si annoiava mai e la sua abilità gli permetteva di arrivare alla fine della giornata soddisfatto di aver accumulato un buon gruzzolo. Questo gli consentiva di vivere dignitosamente. Scrivere poi era l'unica cosa che sapesse fare. Passavo ogni giorno di lì e mai mi ero fermato, ma quella mattina andai risoluto verso lui e, non appena fui arrivato, gli chiesi deciso: - Scrivimi una poesia sull'Amore! - Mi guardò senza sorpresa come se quella richiesta fosse consueta. Posò la penna colorata con cui stava scrivendo e mi rispose: - Amico mio, l'Amore, come mi chiedi tu, non si può scrivere e neanche vendere. E' dentro te. Lo devi provare ogni volta che ti emozioni. Lo devi donare senza aspettare nulla in cambio. Lo devi vivere. Allora la tua esistenza sarà essa stessa poesia per te e per gli altri. Lo so è difficilissimo ma provaci e non te ne pentirai. - Restai senza parole. Misi le mani in tasca e silenzioso me ne andai lentamente. Quanto tempo avevo camminato con lo sguardo basso guardando solo il marciapiede? Pian piano mi accorsi che tutto intorno c'era un mondo che sfilava senza che me ne rendessi conto. Un mondo che sfioravo con lo sguardo ma di cui non coglievo l'essenza. Soprattutto un mondo che aveva bisogno del mio Amore, quello che avevo dentro me, quello che tutti noi dobbiamo donargli. Da allora non sono più la stessa persona... |
Post n°17 pubblicato il 18 Aprile 2007 da RuNaWaYbRyDe
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Post n°16 pubblicato il 02 Aprile 2007 da RuNaWaYbRyDe
LETTERA DI UN CAPO INDIANO “Come si può comprare o vendere il cielo? L’idea suona strana per noi. Se non possediamo la freschezza dell’aria e l’effervescenza dell’acqua, come possiamo comprarle? Ogni parte della terra è sacra, per la mia gente. Ogni splendente ago di pino, ogni spiaggia sabbiosa, la foschia nei boschi oscuri, ogni insetto che ronza è sacro nella memoria e nell’esperienza della mia gente. La linfa che scorre negli alberi porta le memorie dei pellerossa. L’uomo bianco, dimentica il paese della sua nascita quando muore e va a passeggiare tra le stelle. I nostri morti non dimenticano mai la nostra bellissima terra, perché è la madre dei pellerossa. Siamo parte della terra ed essa è parte di noi. I fiori profumati sono i nostri fratelli, il cervo, il cavallo, la grande aquila.. questi sono nostri fratelli. Le creste rocciose, l’erba nei prati, il calore del corpo del pony, e l’omo – tutti appartengono alla stessa famiglia. Così, quando il Grande Capo di Washington dice che desidera comprare la nostra terra, sta chiedendo molto da noi. Il Grande Capo dà la sua parola che ci riserverà un posto in modo che potremo vivere comodamente tra di noi. Lui sarà il nostro padre e noi saremo i suoi figli. Noi considereremo la sua offerta di acquisto della nostra terra. Ma non sarà facile. Perchè questa terra per noi è sacra. Questa acqua splendente si muove nei rivoli e nei torrenti che non sono semplicemente acqua, ma il sangue dei nostri antenati. Se vendiamo a voi la terra, dovrete ricordare che è sacra, e dovrete insegnare ai vostri figli che è sacra e che ogni riflesso nelle acque chiare dei laghi racconta di eventi e memorie nella vita della mia gente. Il mormorio dell’acqua è la voce del padre di mio padre. I fiumi sono i nostri fratelli, essi placano la nostra sete. I fiumi portano le nostre canoe e sfamano i nostri figli. Se vendiamo a voi la nostra terra, dovrete ricordare, e insegnare ai vostri figli, che i fiumi sono i nostri fratelli, e anche i vostri, e dovete quindi concedere loro la gentilezza che concedereste ad un fratello. Sappiamo che l’uomo bianco non comprende i nostri modi. Una porzione di terra è la stessa di quella successiva, perché egli è uno straniero che arriva durante la notte e prende dalla terra qualsiasi cosa egli abbia bisogno. La terra non è sua sorella ma il suo nemico, e quando l’ha conquistata, l’uomo bianco passa oltre. Egli lascia dietro di sé la tomba del proprio padre, e non gli interessa altro. Egli rapisce la terra dai suoi figli. La tomba del padre e i diritti di nascita dei propri figli sono dimenticati. Tratta sua madre, la Terra e suo fratello, il Cielo, come oggetti che può comprare, saccheggiare, vendere come pecore o perle. Il suo appetito divorerà la terra e lascerà solo il deserto dietro di sé. Io non lo so. I nostri modi sono differenti dai vostri. La vista delle vostre città fa male agli occhi del pellerossa. Ma forse il pellerossa è un selvaggio e non comprende. Non c’è un posto calmo nella città dell’uomo bianco. Non c’è un posto per ascoltare le foglie crescere durante la primavera o per ascoltare il frusciare delle ali di un insetto. Ma forse è perché io sono selvaggio e non comprendo. La confusione sembra soltanto un insulto per le orecchie. E cosa c’è di vivo se un uomo non riesce a sentire il canto solitario di una cicala o le discussioni delle rane attorno al loro stagno nella notte? Ma sono un pellerossa e non comprendo. L’indiano preferisce il suono debole del vento che si agita sulla superficie dello stagno e l’odore del vento stesso, pulito da una pioggia di metà giornata o profumato dall’essenza dei pini. L’aria è preziosa per i pellerossa, perchè tutte le cose condividono lo stesso respiro – la bestia, l’albero, l’uomo, tutti loro condividono lo stesso respiro. L’uomo bianco non sembra notare l’aria che respira. Come un uomo morente da vari giorni, è intorpidito dalla puzza. Ma se vendiamo a voi la nostra terra, dovrete ricordare che l’aria è preziosa per noi, che l’aria condivide il suo spirito con tutta la vita che supporta. Il vento che diede a nostro nonno il suo primo respiro riceve anche il suo ultimo sospiro. E se vendiamo a voi la nostra terra, la dovrete tenere da conto e considerare sacra come il posto dove ogni uomo può gustare l’odore del vento addolcito dai fiori di prato. Considereremo quindi la vostra offerta di comprare la nostra terra, e se decideremo di accettare, dobbiamo porvi una condizione. L’uomo bianco deve trattare le bestie di questa terra come suoi fratelli. Sono un selvaggio e non comprendo nessun altro modo. Ho visto un migliaio di bufali putrefatti nella prateria, lasciati lì dall’uomo bianco che gli ha sparato da un treno in corsa. Sono un selvaggio e non comprendo come il cavallo fumante d’acciaio possa essere più importante del bufalo che noi uccidiamo solo per sopravvivere. Cosa è l’uomo senza le bestie? Se tutte le bestie non ci fossero più, l’uomo morirebbe dalla grande solitudine del suo spirito. Perché qualsiasi cosa succede ad una bestia, molto presto accade all’uomo. Tutte le cose sono connesse. Voi dovete insegnare ai vostri figli che il suolo sotto i loro piedi è fatto dalla cenere dei nostri nonni. In modo che essi rispettino la terra. Dite ai vostri figli che la terra è ricca delle vite dei nostri amici e parenti. Insegnate ai vostri figli quello che abbiamo insegnato ai nostri, che la terra è nostra Madre. Ciò che accade alla terra, accade ai figli della terra. Se l’uomo sputa in terra, sputa su se stesso. Questo è ciò che conosciamo. La terra non sembra appartenere all’uomo. E’ l’uomo che appartiene alla terra. Questo è ciò che sappiamo. Tutte le cose sono connesse come il sangue che unisce una famiglia. Tutte le cose sono connesse. Ciò che accade alla terra, accade ai figli della terra. L’uomo non tesse la tela della vita. E’ sono un filo di essa. Qualsiasi cosa egli faccia alla tela, lo fa a se stesso. Anche l’uomo bianco, il cui Dio cammina e parla con lui come fossero amici, non può esentarsi dal destino comune. Potremmo essere fratelli, dopo tutto. Dovremmo vedere. Una cosa sappiamo, che l’uomo bianco potrebbe un giorno scoprire che il nostro Dio è lo stesso Dio. Potreste pensare ora che tu possiedi Lui così come vuoi possedere la nostra terra. Ma non puoi. Egli è il Dio dell’uomo, e la Sua compassione è uguale per il pellerossa e per il bianco. Questa terra è preziosa anche per Lui. E danneggiare la terra vuol dire ammucchiare disprezzo per il suo Creatore. Anche i bianchi non ci saranno più, forse accadrà prima a loro che ad altre tribù. Contaminate i vostri letti e una notte soffocherete nei vostri rifiuti. Ma nella vostra morte brillerete lucenti, infuocati dalla forza del Dio che vi ha portati su questa terra e per qualche scopo speciale via ha dato dominio sulla terra e sui pellerossa. Questo destino è un mistero per noi, perché non comprendiamo… quando il bufalo selvaggio sarà massacrato, i cavalli selvaggi addomesticati, gli angoli segreti della foresta violati e la vista delle colline rovinata dai cavi parlanti, cosa resterà? Sarà la fine della vita e l’inizio della sopravvivenza. Ma siamo selvaggi.. e non comprendiamo." |
Post n°15 pubblicato il 02 Aprile 2007 da RuNaWaYbRyDe
DEDICATO ALLE DONNE INTELLIGENTI
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Post n°14 pubblicato il 23 Marzo 2007 da RuNaWaYbRyDe
Te Tomaré Una Foto °
°
° °
° ° Y te olvidarás de mi ° ° ° ![]() |
Post n°13 pubblicato il 02 Marzo 2007 da RuNaWaYbRyDe
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Post n°12 pubblicato il 01 Marzo 2007 da RuNaWaYbRyDe
Chi l'ha detto... Chi l'ha detto che rimarremo sempre qui ad aspettare il ritorno di chi si è allontanato frantumandoci il cuore? Chi l'ha detto che la nostra vita non è più la stessa? Chi l'ha detto che non riusciamo più a sorridere? Chi l'ha detto che ci faremo ingannare ancora? Chi l'ha detto che ormai non riusciremo a voltare pagina? Chi l'ha detto che non esiste un uomo migliore? Chi l'ha detto che i nostri uomini preferiti sono gli eterni Peter Pan? Chi l'ha detto che i nostri uomini preferiti sono quelli indecisi e complicati che ogni giorno hanno a portata di mano una variante per indurci al rompicapo? Chi l'ha detto che i nostri uomini preferiti sono i Casanova rispolverati di crescente immaturità? Chi l'ha detto che non abbiamo la forza di dire basta? Chi l'ha detto? |
Che Dio vi renda in amore tutto l'amore che avete donato
o tutta la gioia e la pace che avete seminato attorno a voi,
da un capo all'altro del mondo.
Madre Teresa
Finché non farai spazio
nella tua vita
per qualcuno altrettanto importante
quanto te stesso,
sarai sempre solo,
in pena, smarrito.
° R. Bach °
Inviato da: Montalbagnosono
il 18/07/2012 alle 18:22
Inviato da: ciaisigaretta
il 22/07/2010 alle 17:52
Inviato da: WinstonMontag
il 31/07/2009 alle 17:47
Inviato da: fatastrega2
il 30/07/2009 alle 11:54
Inviato da: fatastrega2
il 14/07/2009 alle 08:24