Riflessi nel vento

Coma - Come chiudere gli occhi sia più facile da svegli

- Lei è la figlia della signora R.?

- Sì

- Venga, abbiamo delle cose da dirle.

- (merda, quando "hanno delle cose da dire" sono sempre brutte notizie...) Vengo.

- Ecco, volevamo dirle... la clinica del Santa Lucia ha risposto negativamente, non possono accogliere sua madre, l'hanno valutata un caso troppo grave.

- Sì, questo lo immaginavamo... il Santa Lucia prende soprattutto giovani.

- Poi, questa mattina abbiamo fatto una TAC di controllo...

- ...

- Il quadro cerebrale è rimasto del tutto invariato. La situazione era e continua ad essere molto grave. L'emisfero sinistro è praticamente disintegrato...

- ...

- Non ci sono stati mutamenti rilevanti, a parte un idrocefalo che si sta aggravando...

- ...

- ...abbiamo osservato attentamente la paziente, per tutta la giornata. Le vostre osservazioni riguardo i movimenti di vostra madre e le speranze che riponete sulla volontarietà di tali gesti le riteniamo assolutamente infondata. Le azioni della paziente sono riflessi di stato primordiale. Il movimento degli occhi, la chiusura della mano, il movimento della testa, non sono azioni dipendenti dagli eventi esterni. E' assolutamente impossibile che vostra madre percepisca cosa o chi ha intorno. Se vi stringe la mano quando la afferrate è per istinto riflesso..

- ...

- E' oltretutto assolutamente inutile che venga ospitata da un'unità di risveglio dal coma.

- ... quindi mi sta dicendo che mia madre NON può recuperare assolutamente NULLA?

- ...

- ... senta un po', dottore... lei è qui che mi dice che mia madre ha metà del cervello distrutto, che per lei non vale neanche la pena andare in un centro specializzato al risveglio, che non può rimanere in rianimazione... ma secondo lei, dove deve andare, cosa dobbiamo fare, per mia madre?

- E' difficile, e la sua domanda è pertinente. Purtroppo per questi casi le scelte sono poche...

- ...

- Per loro c'è la possibilità di rimanere in un qualsiasi reparto di medicina...

- ...

- Trovar posto in un centro per lungodegenze...

- ... (che non esiste da nessuna parte...)

- ... Essere portata a casa.

... certo, perchè se neanche in un reparto di medicina è consigliato che rimanga perchè non c'è la necessaria assistenza, a casa mia madre starebbe proprio al sicuro ...

Incominciate a renderla indipendente dalle macchine, e poi state sicuri che a casa ce la portiamo subito, che dopo le varie esperienze per gli ospedali, faccio prima a prendermi una laurea in neurochirurgia e una in fisioterapia e mia madre me la curo da sola.

... è tutto così assurdo ... fino a due mesi fa un semplice sguardo di mia madre sembrava un miracolo ... adesso quegli occhi sempre vispi, quel suo voltarsi quando ti sente arrivare o chiamarla, quel leggero accarezzarmi la mano quando prendo la sua... ma come fà un uomo a prendere un referto medico e dire: "la situazione è rimasta invariata"...

mi esce un mezzo sorriso, mezzo amaro, mezzo di tenerezza, per quell'uomo e per me.

Guardo mia madre utilizzare le sue espressioni, quelle che conoscevo, e i suoi movimenti, quelli che può fare...

Sapete una cosa? Capita spesso che mia madre guardi nel vuoto e che il suo sguardo, il suo viso tutto si atteggi ad un'espressione di sorpresa, di assoluta meraviglia...

Chissà cosa guarda...

Ora muove talmente tanto il braccio sinistro da raggiungere la spalla destra... percorre il suo corpo posando il suo tocco lì dove sono i vari tubi d'infusione di liquidi e medicinali, dove ha gli elettrodi e i controlli, come se si stesse rendendo conto di quanti elementi estranei e fastidiosi le stiano parassitando il corpo...

... è entrata una nuova signora, molto grave anche lei ... il suo visitatore era un uomo sulla 30ina abbondante, un adulto, alto, massiccio, che si sentiva parlare da dietro il paravento che separa ogni paziente, e mentre parlava a quella che immagino fosse la madre, piangeva.
Una scena tenerissima.
I discorsi erano familiari, allegri, quotidianamente affettuosi. Dalla voce si sentiva tutto. Si vedeva tutto, pur non vedendo. Di questo ragazzo uomo che parlava alla madre, accarezzandole i capelli, con il sorriso, e con le lacrime, incuranti di tutto, che gli scendevano giù per le guance.
Mi sembrava me. Scendevano addirittura giù per il collo, a me, le lacrime.
Ecco, pareva che mia madre l'ascoltasse. Ad un certo punto si era fatta tutta attenta, seriamente attenta. E poi, quando quest'uomo ci è passato di fronte, l'ha seguito con lo sguardo...

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... ma come cazzo si fà a dire che non sente niente?

Forse, chi non sente, sono loro.