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Messaggi di Gennaio 2010

 

il cane e il presidente

Post n°3612 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da psicologiaforense

Un anno di Obama nelle foto di Pete Souza

Pete Souza, nell’era Obama, è il fotografo ufficiale della Casa Bianca. Foto-giornalista e membro della NPPA (National Press Photographers Association), ha accettato l’incarico offertogli da Robert Gibbs, portavoce del Presidente.
Il mix tra l’indiscutibile talento di Souza e le straordinarie occasioni che il suo ruolo gli ha offerto, ha prodotto, in questo primo anno dell’amministrazione Obama - il cui giuramento risale al 20 gennaio 2009 - una serie di immagini grandiose, che appassionatamente raccontano la vita quotidiana del Presidente.
Tutte le foto di Souza non solo sono “sfogliabili” in Rete - in particolare attraverso l’account ufficiale della Casa Bianca su Flickr - ma sono anche diffuse con
licenza creative commons.

 
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IL COMMENTO: GIORNATA DELLA MEMORIA

Post n°3611 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da psicologiaforense

IL COMMENTO

RIPENSARE LA  SHOAH

Gli ebrei non furono esiliati o cacciati come in altre guerre. Furono sterminati. Erano considerati microbi, non esseri umani, e l'idea di massacrarli si trasformò in un'ossessione. Il loro eccidio fu un esempio di crudeltà e di follia senza precedenti nella storia umana e deve ancora essere studiato e analizzato. La shoah acquista dunque una dimensione universale. Innanzi tutto per via dello sforzo sisifico di trasformare quel numero – “sei milioni” di morti - in altrettanti individui con un nome, un'identità, una biografia, un volto e una storia. E come accade sempre quando dal generale si passa al particolare, la tragedia di una nazione diventa tragedia universale, giacchè gli ebrei si rivelano prima di tutto degli esseri umani. Ma anche la malvagità dei nazisti trascende un contesto specifico e diventa oggetto di studio in quanto malvagità umana. E questo a favore di una migliore comprensione della natura umana in un mondo tecnologico ultra moderno in cui le capacità di sterminio si fanno sempre più raffinate. Gli ebrei si trovano ora immersi in un abisso di dolore per la tragedia della shoah che trova un'eco emotiva e intellettuale non solo fra i sopravvissuti e i loro discendenti ma anche fra le nuove generazioni. Ma un nuovo stadio li attende: quello dell'analisi intellettuale volta a capire perchè mai tutto questo sia avvenuto. Come mai non abbiano visto il baratro che li attendeva, non abbiano compreso l'interazione patologica fra loro e il mondo della diaspora. Sarà un'analisi storica dell'identità ebraica che ha inizio solo ora e che un tentativo di comprensione più universale della shoah non potrà impedire.

 
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MALE OSCURO DEL PARTITO DEMOCRATICO, POLITICA E PSICOANALISI, DIAGNOSI PSICHICA, PSICOLOGIA FORENSE,

Post n°3610 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da psicologiaforense

Il Partito Democratico dallo psicanalista

Quale male oscuro affligge il Pd? Se lo chiedono gli specialisti di tutto il mondo. Ecco le ipotesi più accreditate:
1) Schizofrenia di tipo Paranoide. Secondo lo psichiatra svizzero Fabian Zoldan, autore del saggio «Ernesto Galli Della Loggia è lo pseudonimo di Enrico Letta», il Pd soffre di un disturbo della personalità. I sintomi principali sono: poche idee ma fisse («Senza l’Udc non si vince»), allucinazioni («Gianni Letta vuole fare le riforme») e deliri di onnipotenza («Non mi dimetto nemmeno se rinviato a giudizio»). Zolden consiglia una terapia di gruppo, che il paziente in passato ha rifiutato perché voleva andare da solo: comportamento antisociale tipico degli schizofrenci. Zolden si è allora rivolto a un professore italiano, fondatore della comunità di recupero «L’Ulivo», ma il professore ha risposto all’appello del collega svizzero con una criptica cartolina: «Saluti da Madonna di Campiglio».
2) Invidia del pene. Per Dj Orgia, un ragioniere brianzolo che per anni ha esercitato abusivamente la professione medica nei privé delle discoteche pur di tastare le cubiste, il Pd rosica. Vorrebbe essere come Berlusconi, che alcuni dirigenti piddini tentano di imitare alleandosi con Casini, dialogando con Fini, facendo sesso a pagamento. Ma, per quanto si sforzino, messi tutti insieme non riescono a combinarne quante il premier da solo.
3) Presenza del demonio. Per Monsignor Bonanza, vescovo esorcista, il Pd è in realtà la Dc posseduta dal diavolo, che si manifesta sotto le mentite spoglie di elettori laici.
4) Depressione Post-partum. Per la pedagogista canadese Molly Watson, i fondatori del Pd non si sono mai ripresi dalla travagliata nascita del partito, venuto al mondo con la fecondazione in vitro e nato con una malformazione: ha un corpo e due teste. Ma la sfiga principale, lamentano gli elettori, è che è sordo da tutte e quattro le orecchie.

FONTE: L'UNITA'

 

 
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LA FOTO DEL GIORNO, OLOCAUSTO, GIORNATA DELLA MEMORIA,

Post n°3609 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da psicologiaforense

THE SOWERS

The Sowers by Thomas Hart Benton, 1942. One of a series of eight paintings in which Benton portrayed the barbarity of fascism.
Photo credit: National Archives and Records Administration.

 
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IL CORSIVO : OGGI "GIORNATA DELLA MEMORIA", "DIARIO" DI RUTKA LASKIER, AUSCHWITZ,OLOCAUSTO

Post n°3608 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da psicologiaforense

IL CORSIVO
 
Lo splendido "DIARIO" dell'Anna Frank polacca

 


La stessa età, lo stesso destino: 14 anni finiti in un lager accomunano Anna Frank a Rutka Laskier, giovanissima ebrea polacca di Bedzin, autrice di un memoriale dallo straordinario valore storico, ritrovato nella sua città natale solo pochi anni fa, che  Bompiani  ha pubblica anche in Italia, con il semplice titolo di "Diario"A differenziare il racconto dell' "Anna Frank polacca", come è già stata ribattezzata, da quello dell'altra giovanissima vittima dell'Olocausto, le differenti condizioni di vita delle due ragazze: mentre l'adolescente di Amsterdam era costretta a vivere segregata, Rutka visse nel ghetto di Bedzin fino alla deportazione ad Auschwitz, dove morì.
Nel suo diario, dalla scrittura sorprendentemente matura per un'adolescente, si alternano i sentimenti di paura e odio per i soldati tedeschi alle emozioni legate alle incertezze del passaggio all'età adulta. Mentre lo scriveva, nel 1943, Rutka chiese a una sua amica polacca di conservarlo, di farlo conoscere al mondo, qualora le fosse successo qualcosa. Solo 62 anni dopo l'amica di infanzia mantenne la parola data, mostrando il memoir a un nipote, che allertò immediatamente la stampa.
Fu così che Zehava Scherz, la sorellastra di Rutka, nata dal secondo matrimonio del padre Yaakov, scampato all'Olocausto, conobbe per la prima volta quella ragazza, di cui aveva appreso l'esistenza solo a 14 anni.
Il diario testimonia con evidenza ciò che successe in Polonia, «dove gli ebrei sapevano benissimo che, un giorno, sarebbero finiti in un forno di Auschwitz». La testimonianza di Rutka, in questo senso, è inequivocabile: «Lei sapeva molto, forse – ipotizza la sorella – era coinvolta nella Resistenza, in ogni caso era molto matura». Anche quando, stanca di pensare solo a una morte che sapeva imminente, deviava forzosamente il corso dei suoi pensieri verso temi più lieti: il ragazzo che le piaceva, le amiche. «Il diario è scritto da un'adolescente, con cui spero che i ragazzi di oggi si potranno identificare».

 
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EDITORIALE, ETICA, RELIGIONE, PRETI SPOSATI?, CELIBATO SACERDOTALE?, SOCIETA' E CHIESA, IL PRETE SPOSATO, LA MOGLIE DEL PRETE,

Post n°3607 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da psicologiaforense

IL MIO EDITORIALE

IL  CELIBATO SACERDOTALE,
COME  OBBLIGO O COME  SCELTA
FELICE?

Il CELIBATO ecclesiastico ha radici lontane nella storia della Chiesa e non è solo un fatto disciplinare, anche se appartiene sicuramente più al terreno della morale che a quello della dottrina. Esso ha un'innegabile valenza spirituale significando, da un lato, maggiore libertà per il servizio alle anime e, dall'altro, testimonianza di valori trascendenti in un mondo impregnato di materialismo. Il celibato dei preti ha conosciuto involuzioni ed evoluzioni nel corso dei secoli. Oggi, problemi pastorali molto sentiti (scarsità e invecchiamento del clero, crisi di vocazione ecc.), la condizione di tanti preti «RIDOTTI ALLO STATO LAICALE» (più di diecimila solo in Italia, circa 200 mila nel mondo), la situazione di solitudine e disagio in cui si trovano molti sacerdoti in cura d'anime, che danno una testimonianza di povertà non meno preziosa di quella della castità, possono consigliare una «revisione» della regola celibataria, fino a considerare l'eventualità di avere, anche nella Chiesa cattolica occidentale (gli Orientali ce l'hanno da sempre), un sacerdozio «sposato» accanto a quello celibe liberamente e gioiosamente accettato. A mio avviso tra i cattolici c'è oggi minore resistenza d'un tempo (si pensi a come veniva considerato lo «spretato» venti-trent'anni fa) a questa idea, anzi molti ne auspicano l'attuazione, convinti che un maggior coinvolgimento nella concretezza dei problemi coniugali e familiari faciliterebbe i rapporti tra pastori e fedeli. Sono però anche convinta che la disciplina attuale ha una sua profonda validità, che va rispettata finchè c'è e che non si avranno mutamenti significativi a breve termine, certo non durante l’odierno pontificato di Sua Santità Papa Ratzinger.

 

 
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LA RIFLESSIONE DELLA NOTTE, PENSIERI, IDEE, IMMAGINI, OPINIONI, COMMENTI, SUGGESTIONI...PER UN ALTRO GIORNO

Post n°3605 pubblicato il 26 Gennaio 2010 da psicologiaforense

LA RIFLESSIONE DELLA NOTTE

Più indulgenti con se stessi se si tradisce il partner. Invece, per i peccati di gola, quanto rimorso!


La tavola scatena più sensi di colpa del letto. Almeno a guardare i risultati di una recente indagine secondo la quale mettere le corna al partner procura meno rimorsi di una grande abbuffata. Spendere troppi soldi, esagerare a tavola, non prendersi cura del proprio aspetto: sono questi i peccati che oggi fanno maggiormente sentire in colpa gli italiani. Più ancora che tradire il marito o la moglie o non interessarsi agli altri. Insomma, la geografia dei sette peccati capitali sembra un po' diversa da quella dei tempi di Dante Alighieri anche se 8 italiani su 10  soffrono, in maniera più o meno grave, di senso di colpa. Un “disturbo” che colpisce decisamente più gli uomini (44%) che le donne (33%). Tra i fattori che inducono a provare rimorso per gli sbagli o le cattive azioni commesse, i precetti religiosi sono un elemento non decisivo (7%). Più importante il giudizio delle persone care (32%), la disapprovazione sociale in genere (24%), o il rendersi conto da sé di non essere stati all'altezza della situazione (18%). Sentirsi in colpa oggi significa sicuramente provare rimorso (29%), o vergogna (22%); accorgersi di essere deboli (17%), non sapersi accettare (9%) o ancora sentirsi inadeguati (6%). Ad avere sensi di colpa in ambito amoroso sono, a sorpresa più gli uomini (uno su tre, 32%) che le donne (19%, meno di una su cinque) che, al contrario, sembrano soffrire di più per peccati legati alla vita sociale in genere (34%) o alla famiglia in senso lato (23%). Ma ecco la lista dei sette peccati capitali del 2006: innanzitutto eccedere col cibo, argomento molto sentito soprattutto dopo i periodi festivi; poi, spendere senza freni; al terzo posto in classifica c'è l'aver trascurato figli e famiglia. Ne sono vittima, in particolar modo quei quarantenni che, oberati dal troppo lavoro o eterni adolescenti, dimenticano i loro doveri di partner o genitore. Altri sensi di colpa frequenti sono, nell'ordine, quello di deludere o tradire le aspettative degli amici, di non essersi impegnati abbastanza o addirittura di aver fallito in ambito lavorativo, o di non curarsi abbastanza del proprio aspetto fisico. In fondo alla lista, solo al settimo posto, il tradimento del partner. Ma come affrontano i sensi di colpa gli italiani? Uno su tre (32%) preferisce non pensarci e dimenticare in fretta, mentre gli altri si dividono fra coloro che cercano in qualche maniera di rimediare (23%), coloro che cercano di mettersi a posto la coscienza facendo qualcosa per gli altri (15%), quei pochi (11%) che cercano di farsi perdonare e, infine, quelli che cercano di essere un po' più indulgenti verso se stessi (6%) e, perché no? Ricominciare da capo.

 
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MARTIRI PER LA GIUSTIZIA

Post n°3604 pubblicato il 26 Gennaio 2010 da psicologiaforense

QUELLE TOGHE ROSSE... DI SANGUE

In Italia sono ventisei i magistrati uccisi tra il 1969 ed il 1995. E uno scomparso nel nulla. Fatta eccezione per Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, per gli altri non c'è memoria nazionale o ricordo collettivo del loro tragico esempio nell'esercizio della loro funzione.  Giudici ammazzati dai sicari delle mafie siciliane e calabresi, dei guerriglieri rossi, neri e persino internazionali sono spesso stati rimossi per sempre. Tranne qualche piazza e aula di giustizia loro intitolata il Paese non ha mai compiuto una riflessione su un fenomeno che risulta unico e drammatico per la storia di una nazione dell'Occidente democratico.  Ed è così anche la storia di membri delle forze dell'ordine uccisi per difendere inutilmente uomini che per conto di tutti amministravano la Giustizia.
Dalle vecchie Fiat 1300 alle Croma blindate una lunga scia di sangue innocente versata dalle scorte attraversa gli anni della lotta armata e dello stragismo mafioso. Un racconto noir tinto di sangue. QUESTO POST  vuole essere un omaggio ai magistrati caduti e che in gran parte sono dimenticati a causa dell'oblio del tempo. Si va così da Agostino Pianta, ucciso da un detenuto, a Vittorio Occorsio, da Bruno Caccia a Luigi Daga, fino a tutti i magistrati siciliani e calabresi assassinati dalla mafia e dalla 'ndrangheta.
Vi prego: «Ricordate i morti ma ricordateli vivi».

 

 

 
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LA FOTO CURIOSA DEL GIORNO

Post n°3603 pubblicato il 26 Gennaio 2010 da psicologiaforense

CHI MI HA VISTO?

Che nessuno faccia la spia!

Questo ippopotamo (Hippopotamus amphibius) perfettamente camuffato da montagnetta di fango, non vuole proprio essere scovato. Forse si sta nascondendo da un coccodrillo o magari da un suo simile. Perché a discapito della loro aria un po' "sorniona" gli ippopotami sono animali aggressivi e i combattimenti per la conquista delle femmine sono molto frequenti e sanguinosi tra i maschi. E come spesso accade nelle lotte tra "guerrieri", meglio morire che perdere.

 
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ARTE, NUDI, PROVOCAZIONI," ULTRAEROTICA", EVENTI, ROMA, "MONDO BIZZARRO",

Post n°3602 pubblicato il 26 Gennaio 2010 da psicologiaforense

Nudi, provocazioni, pose sexy. A Roma è il momento dell'arte hard, che si celebra in una mostra alla galleria Mondo Bizzarro. UltraErotica rappresenta «un gruppo di artisti, provenienti da diversi contineti, culture, lingue» che si ritrova «unito dalla forza dell'eros» spiegano gli organizzatori in «un grido lussurioso che diventa tangibile tramite oli, acquerelli, fotografie e chine».
L'artista californiano Michael Hussar esporrà per la prima volta in Italia le sue tele a tinte oliate, l'italiano Baldazzini e il nipponico Sugawa saranno rappresentati dai loro lavori con la china colata, l'artista romana Lacchei (nella foto una sua opera) farà sfoggio della sua arte pittorica, Santerineross, Murata, Tani e Oriol metteranno in mostra i loro scatti.
 
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LA FOTO DEL GIORNO, ANIMALI, BUDDISMO

Post n°3601 pubblicato il 26 Gennaio 2010 da psicologiaforense

 

TIGRI BUDDISTE

Un monaco buddista, Chan, capo del Tempio delle Tigri a Kanchanaburi, Tailandia. Un secolo fa la popolazione felina era stimata intorno ai 100mila esemplari: oggi se ne contano meno di 3200.

 
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SESSO, POTERE, POLITICA, SCANDALI SESSUALI, EFFETTO CLINTON, FLAVIO DELBONO,

Post n°3600 pubblicato il 26 Gennaio 2010 da psicologiaforense

Sesso e politica, una lunga scia di cadute

Il confine è sottile, le conseguenze sono state spesso clamorose per personaggi politici anche illustri. Ultimo il sindaco di Bologna Flavio Delbono, costretto a dimettersi per il cosiddetto "Cinzia-gate". E se la lista di chi ha dovuto rassegnare le dimissioni per essere rimasto coinvolti in un "sex scandalo" è lunga, altri sono riusciti a restare a galla. Basti pensare a Clinton che, nei giorni più duri del sexy-gate con Monica Lewinsky, andò in tv per ribaltare tutto: «Non mi dimetterò mai - disse - non abbandonerò mai il popolo di questo Paese. Non deluderò mai la fiducia che hanno riposto in me». La lista dei politici che hanno rassegnato le dimissioni per essere rimasti coinvolti in uno scandalo sessuale, in ogni caso, è lunga. Gennaio 2007. Moshe Katsav, presidente dello Stato di Israele si autosospende dopo essere stato accusato dalla polizia di violenze sessuali, intercettazioni illegali e frodi. Luglio 2007. Cosimo Mele, deputato dell'Udc si dimette dalla carica di onorevole dopo essere stato coinvolto in uno scandalo a base di prostitute e droga. Settembre 2007. Larry Craig, senatore Repubblicano dell'Idaho, si dimette dopo essere stato arrestato per aver cercato di far sesso con un poliziotto in borghese in un bagno pubblico. Marzo 2008. Ilkka Kanerva, ministro degli esteri finlandese, viene costretto a dimettersi per aver mandato sms (circa 200) dal contenuto piccante ad una spogliarellista. Settembre 2009. John Della Bosca, ministro della sanità dello stato del Nuovo Galles del Sud, si dimette per anticipare le rivelazioni del giornale Daily Telegraph su una storia di 6 mesi con una donna di 26 anni. 11 gennaio 2010. Il primo ministro dell'Irlanda del Nord, Peter Robinson, si è autosospeso dall'incarico per sei settimane, in seguito alle controversie sulla relazione di sua moglie Iris con un diciannovenne, al quale fece avere anche un prestito non dichiarato. Robinson, che è leader del partito unionista Dup, ha ribadito di aver agito correttamente. Lo scandalo che lo sta travolgendo, da affare familiare -la signora Robinson, 60 anni, deputata al parlamento dell'Ulster, aveva ammesso l'infedeltà e il marito l'aveva pubblicamente perdonata - si è presto trasformato in un caso politico. Ma solo per ricordarne uno tra tanti, molti anni prima del «Fattore Clinton» quello che coinvolse il ministro inglese John Profumo durante la guerra fredda. Il politico conservatore ebbe nel 1961 una breve relazione con la showgirl e prostituta d'alto bordo Christine Keeler, che nello stesso periodo era legata a Eugenij Ivanov, agente sotto copertura del Kgb. La storia della relazione clandestina di Profumo, che all'apparenza era un uomo felicemente sposato con la bella attrice Valerie Hobson, emerse l'anno successivo e in un primo momento il politico britannico negò la liaison con la showgirl diciannovenne. Più tardi, nel 1963, le inchieste condotte dai giornali lo costrinsero ad ammettere la relazione e a dimettersi dai suoi ruoli governativi e dalla politica attiva.

 

 
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ULTIMA ORA, "Cinzia-gate", il sindaco di Bologna costretto alle dimissioni

Post n°3599 pubblicato il 26 Gennaio 2010 da psicologiaforense

Il "Cinzia-gate": ecco la donna che accusa Delbono

Alla fine hanno  prevalso le pressioni del PD: il sindaco di Bologna Flavio Delbono, indagato per peculato, abuso d'ufficio e truffa aggravata in relazione ad alcuni viaggi istituzionali (missioni dalla Cina a New York, passando per il Messico e Santo Domingo, ma anche una dozzina di week end in Italia tra Roma, Napoli e altre amene località) fatti con Cinzia Cracchi ha annunciato le sue dimissioni.
La donna è stata l'ex compagna ed ex segretaria quando Delbono era vicepresidente della Regione Emilia Romagna.
 
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LA RIFLESSIONE DELLA NOTTE: PENSIERI, IDEE, OPINIONI, COMMENTI, SUGGESTIONI.....PER UN ALTRO GIORNO

Post n°3598 pubblicato il 25 Gennaio 2010 da psicologiaforense

LA RIFLESSIONE DELLA NOTTE


FOLLE CORSA ALL'ACQUISTO DI FARMACI CONTRO LA PAURA:
A RISCHIO LA FASCIA D'ETA' TRA 15 E 44 ANNI.

 

Nella nostra cultura, dove i modelli sono tutto vita e rock'n roll, non c'è più spazio per incontrare e tollerare la sofferenza come condizione umana. I frustrati si annidano soprattutto nella fascia d'età tra 15 e 44 anni. Qui i numeri parlano di più 4 mila «depressi», in Piemonte, di cui la metà vivono a Torino. E soprattutto di un boom nelle confezioni vendute: più 60 mila. Lo stress della vita quotidiana è aumentato senza dubbio, trasformando quelli che noi chiamiamo disturbi, legati ad aspetti temporanei dell'esistenza di una persona, in patologie cliniche, per cui i farmaci sono necessari. Frustrazioni da eliminare con una pillola. Ma siamo più depressi o più fragili? Fragilità e incertezza vanno di pari passo. E si mescolano a fondo tra i giovani e i quarantenni, le categorie «centrali», meno assestate. Chi si affaccia alla vita adulta e chi ci è appena entrato e fatica. C'è una forte incertezza. E la sensazione, per la prima volta, che queste generazioni abbiano di fronte una prospettiva meno rosea di quelle che le hanno precedute. Questo è un grosso generatore di ansia. Forse si ricorre troppo spesso al farmaco, trascurando il ruolo importante che la psicologia puo' rivestire in molti casi. Bisogna curare, non soltanto preoccuparsi di bandire le preoccupazioni. Forse, i numeri di questo fenomeno rispecchiano anche le difficoltà di chi cura, pressato da richieste sempre maggiori e sempre più assillanti. Perchè, a volte, c'è da fronteggiare un dramma che consuma: il peso di un corpo che svanisce. Nel 2008, quasi 17 mila anziani in più si sono fatti prescrivere psicofarmaci: da 71 mila a 88 mila. Alcune gravi malattie, che poco tempo fa portavano alla morte, adesso possono essere curate, garantendo ancora mesi, a volte anni di vita .Ma queste persone sono a forte rischio depressione. Resta il quadro di due generazioni in preda all'ansia. «Vecchi» e «BAMBOCCIONI». È vero: la famiglia italiana è iper-protettiva, ma la difficoltà a uscire di casa è reale e zeppa d'incertezze. E viene da credere che, tra i giovani, gli stressati non siano quelli che restano a casa, ma quelli che l’abbandonano.

 
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LA SENTENZA, FIGLI MANTENUTI "A VITA", ANCORA UNA VOLTA PADRE CONDANNATO A MANTENERE IL FIGLIO ADULTO,

Post n°3597 pubblicato il 25 Gennaio 2010 da psicologiaforense

UN ALTRO PADRE CONDANNATO A MANTENERE FIGLIO BAMBOCCIONE

Il Tribunale di Roma ha confermato l'obbligo di mantenimento di un padre nei confronti del figlio 36enne, sulla base del principio che non esiste nessun limite legale di età per il mantenimento del genitore nei confronti del figlio maggiorenne, soprattutto quando, come nel caso di specie, quest'ultimo si è attivato per trovare lavoro ma non vi è riuscito per cause allo stesso non imputabili.

 
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