Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Archivio messaggi

 
 << Gennaio 2010 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Contatta l'autore

Nickname: psicologiaforense
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 62
Prov: PD
 

umorismo e satira

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Archivio messaggi

 
 << Gennaio 2010 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Messaggi del 27/01/2010

 

DIVORZIATI, SEPARATI: E ALLA FINE DELLA "FIERA" COSA RESTA? VEDI QUI!

Post n°3619 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da psicologiaforense

L'amore è finito? Niente paura:
arriva la fiera del divorziato

Cinquemila famiglie "scoppiate" nel 2009. Un salone propone il kit per ricominciare, dal traslocatore all'escort. Cominciò a Vienna, poi a Parigi ed ora è il turno di Milano: una due giorni che andrà  in scena all'Atahotel Executive di via Luigi Sturzo

Che divorzi e separazioni siano in costante aumento è un fatto acclarato, con Milano e la Lombardia in posizione dominante. A crescer però sono anche le richieste di aiuto dei single di ritorno, in particolare degli uomini. Gestire una rottura comporta la cosiddetta elaborazione del lutto, certo. Ma anche un sacco di faccende pratiche e burocratiche, da svolgere al meglio per ricominciare una nuova vita. Può essere, tutto questo, una grande festa? Alla Cesim ne sono convinti, tanto da organizzare per il prossimo 17-18 aprile la prima fiera italiana del divorziato.
L'hanno chiamata “Ex. Punto e a capo”: una due giorni che andrà in scena all’Atahotel Executive di via Luigi Sturzo, con almeno venti espositori pronti a offrire ogni genere di servizio al popolo degli s-coppiati.
Quella dei separati è ormai una nazione interplanetaria e farne parte non è più una faccenda di élite. Il divorzio non ha sesso, è interrazziale, interclassista, intergenerazionale. È sempre più frequente, ha un’immagine decisamente comune, quotidiana: non fa più paura a nessuno. Ecco perché vogliamo trattarlo in chiave di festa. “Ex. Punto e a capo” è il festival, la fiera del divorzio e di tutto quanto lo riguarda".
Ma quali servizi si possono offrire a chi si ritrova single? Di tutto e di più
Agenzie matrimoniali, immobiliari, investigative, di disbrigo pratiche, di viaggi, di consulenti di coppia, decoratori e arredatori, ditte di traslochi, noleggio furgoni, studi legali specializzati a prezzi modici, indirizzi di depositi, psicologi (anche infantili), servizi di babysitting e di petsitting. Poi si passa ad altri diversivi- PER RIDERE ASSIEME- per esempio la consulenza di maghi pronti a leggere le carte e fare tarocchi.
Inoltre, agenzie di escort: perché a volte, si ha bisogno di una serata bella e trasgressiva con un lui oppure una lei semi-perfetti. E ancora, organizzazione di feste a tema, dal momento che il divorzio non è un dramma e non è il caso di buttarsi giù. Anzi, perché non festeggiarlo?.
C’è spazio anche per gli esami del dna (non si sa mai) o per un tour nei centri benessere. Non è finita. Il primo salone del divorziato orienterà gli uomini nel misterioso campo dei servizi domestici: lavanderie automatiche, pulizie della casa, utilizzo del ferro da stiro, della lavatrice e persino del kit cucito. Per le donne invece si pensa più a dietologi, palestre, chirurghi estetici, scuole di ballo e corsi di computer. Insomma, il divorzio inteso come occasione di riscatto

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

IL TRANS CHE DELINQUE DOVE LO METTO?

Post n°3618 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da psicologiaforense

A Empoli nasce il primo carcere per i trans

E' pronto il primo carcere per i detenuti trans. Entro un paio di giorni saranno conclusi i lavori di adeguamento del carcere Pozzale di Empoli dove già a fine marzo potrebbe essere trasferita la trentina di transessuali oggi ospiti in un’ala dedicata del penitenziario di Sollicciano a Firenze.

Il provveditore toscano dell’Amministrazione penitenziaria, Maria Pia Giuffrida, ha presentato la nuova struttura di Empoli incontrando i trans nel carcere di Sollicciano: «Mi sono sembrati tutti molto soddisfatti per questa novità». La struttura è ricavata da un ex carcere femminile a custodia attenuata. «Sono stati fatti adeguamenti al sistema idraulico e a quello elettrico, e sono stati ridefiniti i livelli di sicurezza dell’istituto che prima, essendo carcere a custodia attenuata, erano minori rispetto alle prossime necessità». In vista dell’arrivo dei trans sono anche stati avviati dei corsi di aggiornamento per il personale: «Ci saranno agenti di polizia penitenziaria donne ma la maggior parte saranno maschi». Proseguono anche gli incontri con la Asl. Inoltre, la struttura per trans avrà un orto e una biblioteca. Vi si svolgeranno anche attività scolastiche.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

LA FOTO CURIOSA: Body Painting

Post n°3617 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da psicologiaforense

Il Body Painting, o bodypainting è una forma di body art considerata tra le più spettacolari forme d'arte.

A differenza del
tatuaggio o di altre forme di body art, il body painting è temporaneo. Consiste nel dipingere il corpo o parti di esso, con pigmenti naturali come ad esempio l'hennè o colori acrilici o ad acqua studiati appositamente. La durata può variare a seconda dei pigmenti utilizzati, nel caso dell'henné la durata della decorazione può oscillare da una a due settimane, mentre utilizzando altri colori come ad esempio tempere o acrilici, la durata è di sole poche ore.Nei secoli è stato spesso usato insieme al tatuaggio o a modificazioni del corpo per i più svariati motivi: cerimoniali, intimidatori, sacerdotali, estetici e sessuali. L'arte di decorare il corpo è molto antica, i nativi americani, le tribù Africane, e molti altri popoli l'hanno praticata per secoli. È un modo di mascherarsi o trasformarsi in qualcosa di diverso e anche un modo di divertirsi e di confrontarsi.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

VOLARE... CONTRO LA SINDROME DI DOWN

Post n°3616 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da psicologiaforense

A spasso nell'aria

L'inglese Ralph Greenaway sembra camminare nell'aria mentre si appresta a lanciarsi dalla KL Tower a Kuala Lumpur (Malaysia), una torre per le telecomunicazioni e la radiodiffusione alta 421 metri. La disciplina del base jumping è sempre più praticata e consiste nel gettarsi dai posti più improbabili (e alti), come grattacieli e torri appunto, per planare a terra con speciali paracaduti. Proprio nella capitale malesiana si è svolto un evento internazionale che ha riunito oltre 50 saltatori da tutto il mondo. Lo scopo? Benefico, a favore dell'associazione Sindrome di Down del paese.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

AMBIENTE, ANIMALI, CERVI IN CITTA', UOMINI ED ANIMALI UNA CONVIVENZA POSSIBILE

Post n°3615 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da psicologiaforense

CERVI "URBANI"

 

 

La città dei cervi.
potrebbe essere chiamata così Nara, località del Giappone occidentale. Qui questi animali convivono pacificamente con gli abitanti fin dai tempi antichi: secoli fa infatti secondo lo shintoismo si riteneva che essi fossero messaggeri divini.
Lo shintoismo è la religione nazionale giapponese, anche se il nome è di origine cinese e significa "via (to) degli dei (shin)". Il nome shinto, coniato nel VI secolo dopo Cristo, serviva a distinguere questa dottrina dall'antica religione del buddismo ("via del Buddha", Butsu-do).

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

CLAMOROSA CURIOSITA'

Post n°3614 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da psicologiaforense

errore nel motto latino sullo stemma e sul gonfalone dei Vigili del fuoco

Il motto latino che campeggia nello stemma e sul gonfalone del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco - «Flammas domamus donamus cordem» -, istituito il 24 novembre 2009, contiene un errore nella declinazione dell'ultima parola.

Il motto, riportato nel decreto firmato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal presidente del Consiglio Sivio Berlusconi in italiano suonerebbe «Dominiamo le fiamme, doniamo il cuore», ma  il termine latino cor (cuore) è un sostantivo neutro della terza declinazione e quindi l'accusativo è uguale al nominativo.

Di fatto, così, nel motto avrebbe dovuto esserci la parola cor e non cordem; la versione corretta, dunque «Flammas domamus donamus cor» (o, al plurale, corda, i cuori). 

E ADESSO CHI LI PAGA   i gonfaloni, i nuovi stemmi, ecc...? NOI.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

IL CASO DEL GIORNO: GLI STUPIDI

Post n°3613 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da psicologiaforense

«Noi assumiamo gli stupidi»

 La campagna pubblicitaria della Diesel ha riempito le città italiane di manifesti. Lo slogan fa discutere. Renzo Rosso: «Anch'io ero considerato un po' così quando pensai di vendere jeans strappati. Poi si è visto chi aveva ragione»

Vuoi avere successo? Be stupid, e il futuro sarà tuo. Parola di Renzo Rosso, che ha fatto della stupidità il leit-motiv della nuova campagna pubblicitaria della Diesel. Una campagna che, come sempre, ha spiazzato e colpito la gente che si imbatte in quei giganteschi cartelli capaci di ravvivare anche le periferie più grigie delle città italiane. Basta aggirarsi dalle parti di Ponte Alto, a Vicenza, per capire che ancora una volta l'uomo capace di vendere i blue jeans agli americani ha colpito nel segno.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

il cane e il presidente

Post n°3612 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da psicologiaforense

Un anno di Obama nelle foto di Pete Souza

Pete Souza, nell’era Obama, è il fotografo ufficiale della Casa Bianca. Foto-giornalista e membro della NPPA (National Press Photographers Association), ha accettato l’incarico offertogli da Robert Gibbs, portavoce del Presidente.
Il mix tra l’indiscutibile talento di Souza e le straordinarie occasioni che il suo ruolo gli ha offerto, ha prodotto, in questo primo anno dell’amministrazione Obama - il cui giuramento risale al 20 gennaio 2009 - una serie di immagini grandiose, che appassionatamente raccontano la vita quotidiana del Presidente.
Tutte le foto di Souza non solo sono “sfogliabili” in Rete - in particolare attraverso l’account ufficiale della Casa Bianca su Flickr - ma sono anche diffuse con
licenza creative commons.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

IL COMMENTO: GIORNATA DELLA MEMORIA

Post n°3611 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da psicologiaforense

IL COMMENTO

RIPENSARE LA  SHOAH

Gli ebrei non furono esiliati o cacciati come in altre guerre. Furono sterminati. Erano considerati microbi, non esseri umani, e l'idea di massacrarli si trasformò in un'ossessione. Il loro eccidio fu un esempio di crudeltà e di follia senza precedenti nella storia umana e deve ancora essere studiato e analizzato. La shoah acquista dunque una dimensione universale. Innanzi tutto per via dello sforzo sisifico di trasformare quel numero – “sei milioni” di morti - in altrettanti individui con un nome, un'identità, una biografia, un volto e una storia. E come accade sempre quando dal generale si passa al particolare, la tragedia di una nazione diventa tragedia universale, giacchè gli ebrei si rivelano prima di tutto degli esseri umani. Ma anche la malvagità dei nazisti trascende un contesto specifico e diventa oggetto di studio in quanto malvagità umana. E questo a favore di una migliore comprensione della natura umana in un mondo tecnologico ultra moderno in cui le capacità di sterminio si fanno sempre più raffinate. Gli ebrei si trovano ora immersi in un abisso di dolore per la tragedia della shoah che trova un'eco emotiva e intellettuale non solo fra i sopravvissuti e i loro discendenti ma anche fra le nuove generazioni. Ma un nuovo stadio li attende: quello dell'analisi intellettuale volta a capire perchè mai tutto questo sia avvenuto. Come mai non abbiano visto il baratro che li attendeva, non abbiano compreso l'interazione patologica fra loro e il mondo della diaspora. Sarà un'analisi storica dell'identità ebraica che ha inizio solo ora e che un tentativo di comprensione più universale della shoah non potrà impedire.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

MALE OSCURO DEL PARTITO DEMOCRATICO, POLITICA E PSICOANALISI, DIAGNOSI PSICHICA, PSICOLOGIA FORENSE,

Post n°3610 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da psicologiaforense

Il Partito Democratico dallo psicanalista

Quale male oscuro affligge il Pd? Se lo chiedono gli specialisti di tutto il mondo. Ecco le ipotesi più accreditate:
1) Schizofrenia di tipo Paranoide. Secondo lo psichiatra svizzero Fabian Zoldan, autore del saggio «Ernesto Galli Della Loggia è lo pseudonimo di Enrico Letta», il Pd soffre di un disturbo della personalità. I sintomi principali sono: poche idee ma fisse («Senza l’Udc non si vince»), allucinazioni («Gianni Letta vuole fare le riforme») e deliri di onnipotenza («Non mi dimetto nemmeno se rinviato a giudizio»). Zolden consiglia una terapia di gruppo, che il paziente in passato ha rifiutato perché voleva andare da solo: comportamento antisociale tipico degli schizofrenci. Zolden si è allora rivolto a un professore italiano, fondatore della comunità di recupero «L’Ulivo», ma il professore ha risposto all’appello del collega svizzero con una criptica cartolina: «Saluti da Madonna di Campiglio».
2) Invidia del pene. Per Dj Orgia, un ragioniere brianzolo che per anni ha esercitato abusivamente la professione medica nei privé delle discoteche pur di tastare le cubiste, il Pd rosica. Vorrebbe essere come Berlusconi, che alcuni dirigenti piddini tentano di imitare alleandosi con Casini, dialogando con Fini, facendo sesso a pagamento. Ma, per quanto si sforzino, messi tutti insieme non riescono a combinarne quante il premier da solo.
3) Presenza del demonio. Per Monsignor Bonanza, vescovo esorcista, il Pd è in realtà la Dc posseduta dal diavolo, che si manifesta sotto le mentite spoglie di elettori laici.
4) Depressione Post-partum. Per la pedagogista canadese Molly Watson, i fondatori del Pd non si sono mai ripresi dalla travagliata nascita del partito, venuto al mondo con la fecondazione in vitro e nato con una malformazione: ha un corpo e due teste. Ma la sfiga principale, lamentano gli elettori, è che è sordo da tutte e quattro le orecchie.

FONTE: L'UNITA'

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

LA FOTO DEL GIORNO, OLOCAUSTO, GIORNATA DELLA MEMORIA,

Post n°3609 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da psicologiaforense

THE SOWERS

The Sowers by Thomas Hart Benton, 1942. One of a series of eight paintings in which Benton portrayed the barbarity of fascism.
Photo credit: National Archives and Records Administration.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

IL CORSIVO : OGGI "GIORNATA DELLA MEMORIA", "DIARIO" DI RUTKA LASKIER, AUSCHWITZ,OLOCAUSTO

Post n°3608 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da psicologiaforense

IL CORSIVO
 
Lo splendido "DIARIO" dell'Anna Frank polacca

 


La stessa età, lo stesso destino: 14 anni finiti in un lager accomunano Anna Frank a Rutka Laskier, giovanissima ebrea polacca di Bedzin, autrice di un memoriale dallo straordinario valore storico, ritrovato nella sua città natale solo pochi anni fa, che  Bompiani  ha pubblica anche in Italia, con il semplice titolo di "Diario"A differenziare il racconto dell' "Anna Frank polacca", come è già stata ribattezzata, da quello dell'altra giovanissima vittima dell'Olocausto, le differenti condizioni di vita delle due ragazze: mentre l'adolescente di Amsterdam era costretta a vivere segregata, Rutka visse nel ghetto di Bedzin fino alla deportazione ad Auschwitz, dove morì.
Nel suo diario, dalla scrittura sorprendentemente matura per un'adolescente, si alternano i sentimenti di paura e odio per i soldati tedeschi alle emozioni legate alle incertezze del passaggio all'età adulta. Mentre lo scriveva, nel 1943, Rutka chiese a una sua amica polacca di conservarlo, di farlo conoscere al mondo, qualora le fosse successo qualcosa. Solo 62 anni dopo l'amica di infanzia mantenne la parola data, mostrando il memoir a un nipote, che allertò immediatamente la stampa.
Fu così che Zehava Scherz, la sorellastra di Rutka, nata dal secondo matrimonio del padre Yaakov, scampato all'Olocausto, conobbe per la prima volta quella ragazza, di cui aveva appreso l'esistenza solo a 14 anni.
Il diario testimonia con evidenza ciò che successe in Polonia, «dove gli ebrei sapevano benissimo che, un giorno, sarebbero finiti in un forno di Auschwitz». La testimonianza di Rutka, in questo senso, è inequivocabile: «Lei sapeva molto, forse – ipotizza la sorella – era coinvolta nella Resistenza, in ogni caso era molto matura». Anche quando, stanca di pensare solo a una morte che sapeva imminente, deviava forzosamente il corso dei suoi pensieri verso temi più lieti: il ragazzo che le piaceva, le amiche. «Il diario è scritto da un'adolescente, con cui spero che i ragazzi di oggi si potranno identificare».

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

EDITORIALE, ETICA, RELIGIONE, PRETI SPOSATI?, CELIBATO SACERDOTALE?, SOCIETA' E CHIESA, IL PRETE SPOSATO, LA MOGLIE DEL PRETE,

Post n°3607 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da psicologiaforense

IL MIO EDITORIALE

IL  CELIBATO SACERDOTALE,
COME  OBBLIGO O COME  SCELTA
FELICE?

Il CELIBATO ecclesiastico ha radici lontane nella storia della Chiesa e non è solo un fatto disciplinare, anche se appartiene sicuramente più al terreno della morale che a quello della dottrina. Esso ha un'innegabile valenza spirituale significando, da un lato, maggiore libertà per il servizio alle anime e, dall'altro, testimonianza di valori trascendenti in un mondo impregnato di materialismo. Il celibato dei preti ha conosciuto involuzioni ed evoluzioni nel corso dei secoli. Oggi, problemi pastorali molto sentiti (scarsità e invecchiamento del clero, crisi di vocazione ecc.), la condizione di tanti preti «RIDOTTI ALLO STATO LAICALE» (più di diecimila solo in Italia, circa 200 mila nel mondo), la situazione di solitudine e disagio in cui si trovano molti sacerdoti in cura d'anime, che danno una testimonianza di povertà non meno preziosa di quella della castità, possono consigliare una «revisione» della regola celibataria, fino a considerare l'eventualità di avere, anche nella Chiesa cattolica occidentale (gli Orientali ce l'hanno da sempre), un sacerdozio «sposato» accanto a quello celibe liberamente e gioiosamente accettato. A mio avviso tra i cattolici c'è oggi minore resistenza d'un tempo (si pensi a come veniva considerato lo «spretato» venti-trent'anni fa) a questa idea, anzi molti ne auspicano l'attuazione, convinti che un maggior coinvolgimento nella concretezza dei problemi coniugali e familiari faciliterebbe i rapporti tra pastori e fedeli. Sono però anche convinta che la disciplina attuale ha una sua profonda validità, che va rispettata finchè c'è e che non si avranno mutamenti significativi a breve termine, certo non durante l’odierno pontificato di Sua Santità Papa Ratzinger.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963