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Messaggi del 08/01/2010

 

L'INTERVENTO, CULTURA, SCIENZE D£ELLA COMUNICAZIONI, FRANCIA, TELEVISIONE, COSTUME E SOCIETA',

Post n°3486 pubblicato il 08 Gennaio 2010 da psicologiaforense

L'INTERVENTO
Una tv senza pubblicità ormai non
incanta più nessuno
L'esperimento di una rete televisiva pubblica, in Francia, senza pubblicità, fortemente voluta dal presidente Sarkozy, ha dato un imprevedibile risultato negativo, nel senso che gli spettatori non sono per nulla aumentati, perché i palinsesti senza interruzioni non hanno affascinato nessuno. V'è da dire, oltretutto, che gli spot non sono affatto aumentati nelle altre televisioni, nelle radio private o sulla carta stampata. Eppure si prevedeva che togliendo pubblicità ai canali statali si sarebbero liberate risorse pubblicitarie a beneficio dei gruppi privati. Niente di tutto questo.
L'idea iniziale, per il vero, era partita dall'emittente Tfl, network privato francese controllato dal costruttore Bouygues, che totalizza un quarto degli ascolti Tv e il 40 per cento della raccolta pubblicitaria complessiva delle emittenti tv francesi. Di questa idea si è impossessato il presidente francese che, addirittura, prima dell'approvazione della legge apposita da parte del Parlamento (5 marzo 2009) ha chiesto e ottenuto dalla televisione pubblica France Television (France 2 e France 3) di liberare il palinsesto delle emittenti dagli spot, cosa che è avvenuta a gennaio di quest'anno (dalle 8 di sera sino alle 6 del mattino successivo).
Ma il risultato, incredibile dictu, è che gli share non si sono mossi di una virgola; che due reti prive di pubblicità non hanno acquistato nemmeno uno spettatore in più, mentre tutti gli altri sono rimasti a bocca asciutta. Ma la cosa più clamorosa riguarda la pubblicità. Secondo le previsioni, infatti, gli 800 milioni di euro di raccolta delle reti pubbliche sarebbero dovuti migrare, per oltre la metà, verso i concorrenti privati; altri 160 milioni avrebbero dovuto refluire verso carta stampata e radio; 80 verso Internet. Invece sembra si siano letteralmente volatilizzati.
È chiaro, a questo punto, che, a tutti coloro che avevano, in maniera trasversale, preconizzato una tv libera, anche in Italia, il disegno messo in atto dal presidente Sarkozy, con i risultati evidenziati, deve pure insegnare qualcosa. Non per nulla, oggi, sono silenti. Certo, una tv senza pubblicità, con palinsesti senza interruzioni di sorta, può affascinare, ma si debbono pure fare i conti con la realtà, riflettendo, in ogni ipotesi, su un risultato così negativo, sia pure in terra francese.

 
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IL COMMENTO DEL VENERDI', OPINIONI, PENSIERI RIFLESSIONI, COSTUMI E SOCIETA', PSICOLOGIA, SOCIOLOGIA, ECONOMIA, CULTURA

Post n°3485 pubblicato il 08 Gennaio 2010 da psicologiaforense

IL COMMENTO DEL VENERDI'

La filosofia del vivere "low cost"

Volare a Parigi per un weekend spendendo meno che per una gita fuoriporta. Comprarsi un capo firmato per una serata speciale al prezzo di un vestitino da grande magazzino. Non farsi spennare da banche e assicurazioni. Curarsi con lo sconto sui medicinali  e presto, molto presto, comprarsi un'auto da 5mila euro, il prezzo di un maxi scooter. È il sogno, diventato realtà, del vivere "low cost". Una nuova filosofia di consumo scelta sempre meno per necessità e fatta seguendo stili e motivazioni diverse.
Così c'è il "low cost" etico di chi condanna gli sprechi, quello ideologico del 40enne laureato anticonformista e indipendente, il "low cost" residuale della signora bene che si toglie qualche sfizio in più comprando capi griffati all'outlet e infine quello smart dei giovani internettiani che acquistano on line prodotti e servizi.
Se è vero che il settore del "low cost" fatturerà quest'anno una sessantina di miliardi con una crescita del 10% rappresentando un'eccezione nella crisi, è anche vero che proprio inseguendo questa formula magica c'è chi spaccia per "low cost" ciò che "low cost" non è.
Perché, come avverte l'associazione Altroconsumo nella recentissima «Guida al vivere low cost», dietro questa etichetta, questo marchio che fa gola a tutti si possono celare a volte costi nascosti, difetti non dichiarati, clausole scritte in piccolo. Dire "low cost" di qualità significa comprare un bene o un servizio comunque di buon livello, non merce scadente e un basso prezzo col trucco. Del resto, anche quando si tratta di vero "low cost", conviene sempre tenere gli occhi aperti.
Basti pensare ai biglietti aerei che costano davvero meno (ma i super prezzi stracciati sono per pochi) e poi scopri che basta un chilo in più di bagaglio consentito da spedire o dover chiamare il call center (con tariffe al minuto da telefoni a luci rosse) per spendere quasi più del biglietto!
Non in tutti i discount i cibi scontati garantiscono la stessa qualità così come non tutte le offerte promozionali sono davvero convenienti o le polizze assicurative online vantaggiose se si è neopatentati o si abita a Napoli.
Insomma ben venga il "low cost" soprattutto perchè ottimizzare i costi a monte permette di tenerli bassi a valle e fa crescere competitività e concorrenza.
Ma attenti a riconoscere il vero "low cost" e a diffidare delle cattive imitazioni
 
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RIFLESSIONI E PENSIERI

Post n°3483 pubblicato il 08 Gennaio 2010 da psicologiaforense

 

Violenza sulle donne, 3 milioni le vittime solo il 7% denuncia

 

Il fenomeno della violenza domestica, quello cioè dei maltrattamenti in famiglia ai danni delle donne, è in aumento. Eppure il ricorso all'arresto o a misure coercitive per il partner violento oggi  è finalmente utilizzato C’è però ancora un'«insufficiente sensibilità» soprattutto da parte delle forze di polizia, che si manifesta con il tentativo di dissuadere la donna a presentare denuncia;  E non aiutano pio le lungaggini (per non dire i tempi libici) della Giustizia. Invece, ci sarebbe bisogno della massima tempestività dell'intervento giudiziario come testimoniano tragicamente i dati: 113 donne uccise dall'ex partner dopo aver tentato di uscire dalla situazione di maltrattamento.

Le donne picchiate o sottoposte a violenza sessuale o psicologica dal marito o dal partner sono 3 milioni e le denunce rappresentano solo il 7% della realtà, ma sono comunque in  aumento (la media nazionale segna un più 30 per cento). Un fenomeno trasversale, che riguarda tutte le classi sociali e le aree del Paese e che starebbe aumentando soprattutto all'interno dei matrimoni misti, quelli con partner stranieri.

 

 
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L'EDITORIALE, PENSIERI, RIFLESSIONI, OPINIONI, COMMENTI, SUGGESTIONI....PER UN ALTRO GIORNO

Post n°3482 pubblicato il 08 Gennaio 2010 da psicologiaforense

L'EDITORIALE
Rai.... c'era  una volta il servizio pubblico
Dall'avvento in Italia della Tv (1954) agli anni Ottanta, e cioè all'ingresso nel circuito delle televisioni commerciali, si è assistito a una trasformazione della missione originaria del servizio pubblico radiotelevisivo, che è sceso in competizione con le televisioni commerciali alla ricerca esclusiva dell'audience.
E naturalmente tutto è andato a scapito della vocazione educativa e culturale, nonché della qualità della comunicazione.
Mentre agli inizi della Tv di Stato si dava importanza nei palinsesti alla alfabetizzazione della gente e molti imparavano a leggere e scrivere in italiano ascoltando i programmi televisivi (ricordo le trasmissioni del prof. Cutolo) – una sorta di Rai educational a tutto campo – oggi sembra che il servizio pubblico abbia dimenticato, addirittura, come si scrive e come si parla correttamente in italiano, e comunica strafalcioni sul piano linguistico e grammaticale.
Qualche tempo fa mi ha colpito, in una trasmissione di prima serata («L'eredità», prima rete della Rai) una delle risposte predeterminate per la scelta del concorrente, che si leggeva come «Forza maggica», vale a dire la «Forza magica» rafforzata da una g in più.
Ma potrei citare numerosi svarioni linguistici espressi oralmente da presentatori e conduttori.
Orbene, se siamo giunti a ciò – e ovviamente questo caso lo estrapolo a titolo emblematico – è evidente che il servizio pubblico non esiste più e che ormai si accetta l'ignoranza di chi fa le trasmissioni, nonché il mancato controllo su di esse.
Insomma, la rincorsa a battere la concorrenza delle altre televisioni commerciali ha fatto perdere di vista la qualità dell'informazione e della comunicazione del servizio pubblico, che ormai trasmette ignoranza persino sulla lingua italiana. Naturalmente spesso piene di errori di grammatica sono anche le pubblicità e via di ignoranza in ignoranza.
Per non parlare della volgarità di alcuni programmi che quasi volutamente stimolano il cattivo gusto.
L'effetto finale non può che essere l'imbarbarimento complessivo della gente e quel ch'è peggio dei giovani che, già reduci di una scuola non sempre all'altezza, non sanno o non conoscono più la lingua italiana, per non parlare del resto.

 
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ULTIMA ORA, PSICOLOGIA, PSICOLOGI DELL'EMERGENZA, NOTIZIA FLASH

Post n°3481 pubblicato il 08 Gennaio 2010 da psicologiaforense

ultima ora

TERREMOTO: PROGETTO PSICOLOGIA EMERGENZA
IN SCUOLE CRATERE

 

Un progetto per la psicologia dell'emergenza viene attuato nelle scuole del cratere del terremoto per la ripresa psicologia dai traumi legati al sisma per studenti, docenti, personale scolastico e genitori. Lo rende noto il direttore generale dell'ufficio scolastico regionale, Carlo Petracca. ''Un evento come questo non lascia solo danni sulla materialita' ma anche sul mondo interiore dei ragazzi, dei docenti, del personale della scuola e dei genitori - spiega il professor Petracca -, quindi abbiamo organizzato, con il ministero, la protezione civile ed i capi di istituto, un grande programma di psicologia dell'emergenza: ci sono esperti, docenti universitari, associazioni, ordine degli psicologi che ci hanno presentato una quindicina di progetti, ciascuno per ogni aspetto legato ai bambini piu' piccoli, piu' grandi e ai docenti e li abbiamo messi a disposizione dei capi di istituto che secondo le esigenze stanno fruendo di questo intervento specialistico''. (ANSA).

 
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IL CORSIVO: ATTUALITA', RELIGIONE, MISTERI, MIRACOLI, RAPPORTO UOMO-DIO, EPIFANIE MARIANE

Post n°3480 pubblicato il 08 Gennaio 2010 da psicologiaforense

IL CORSIVO

I GESUITI: " I miracoli esistono ".

 

 

 

I credenti non devono avere dubbi: i miracoli esistono, avvengono di frequente ancora oggi e non hanno spiegazioni scientifiche. Lo afferma “Civiltà cattolica”, l'autorevole rivista dei gesuiti che, in un editoriale firmato dalla redazione, sottolinea però come i miracoli “veri” possano avvenire solo in un contesto religioso cristiano e cattolico, di preghiera, di santità, di fiducia umile nella misericordia e nella bontà di Dio. Altrimenti si tratta di fatti “anormali”, frutto di “prestidigitazione e di magia”. Un miracolo - spiegano i gesuiti - non potrebbe avvenire in un contesto immorale, di esaltazione pseudoreligiosa o di puerilità, di ciarlataneria o di prestidigitazione illusionista. Non si dovrebbe poi considerare miracolo un prodigio che dovesse essere fonte di guadagno per il taumaturgo o dovesse servire per esaltarne l'orgoglio o soddisfarne la sensualità.

 
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LA FOTONOTIZIA

 

ATTUALITA'POLITICA, BERLUSCONI, NOEMI LETIZIA,

Post n°3478 pubblicato il 08 Gennaio 2010 da psicologiaforense

"Ho paura dopo quanto successo a Berlusconi"

«Spesso mi sono sentita disprezzata e adesso sto avendo paura: dopo quello che è successo a Berlusconi mi rendo conto che alcune persone non si fanno più scrupoli». Lo dice Noemi Letizia, la 18enne che chiama "papi" il premier Berlusconi, in un'intervista al settimanale Diva e Donna.
«Sono felice di stare a contatto con la gente - aggiunge la ragazza - però, a volte, penso anche che potrebbe accadermi qualcosa e non giro quasi mai sola».
«Ho telefonato al premier, insieme con i miei genitori, per fargli gli auguri di pronta guarigione e buon anno: mi sono sentita molto coinvolta quando l'ho visto ferito, è stato toccante».
Poi rivela: «Mi sarebbe piaciuto partecipare a Ballando con le stelle: se mi invitano vado. Ma la notorietà legata a Berlusconi, nella professione, mi penalizza: mi hanno negato lavori senza nemmeno concedermi un provino».
 
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