“Will you believe me when I tell you there was kindness in his heart? His left hand didn't know what his right hand was doing. It was only that certain important connections had been burned through. If I opened up your head and ran a hot soldering iron around in your brain, I might turn you into someone like that.”
―
Post n°389 pubblicato il 22 Luglio 2019 da lacey_munro
Izak Osservami pure, perché sono altro da una rosa, ma anche altro da una spina cieca. Sono diverso dal cielo ma non muoio al buio; rincorrendo il polline mi sono accorto di respirare bene: di sopravanzare in altezza la paura, di sorprendermi con il cuore in mano e la felicità sotto il cuscino, zeppo delle stesse piume che adopero per volare, mentre gli uomini riposano insicuri. |
Post n°388 pubblicato il 19 Luglio 2019 da lacey_munro
Sebastiano D'Arco (Versetto 13; 1, 11 - 12) V'era un cielo, e le storie appiccicate a bizzarri bastioni veleggiavano in un turgore tremante di stracci; lingue amaranto crescevano a cespi, esisteva un tepore che mi legava a casa, Io, mia moglie e tutta una serie di eredi e antenati, richiamava il vento grappoli di tagliole disinnescate, tarassaco e peonia avvinghiati, lamine di ortensie e la vite americana colmava le mura d'un fuoco prima dell'autunno. Storie. Inondato nei vasi sanguigni mi volgevo come fossi pioggia a un corteo stillante macerie che giungeva da est: Li guidava un giovane saggio barbuto con il dono di arrestare lo sviluppo dei sogni e donare in cambio viaggi nel futuro; mi opponevo e volevo che deviassero il cammino ma già ero invecchiato e grosse vene risaltavano sui miei polsi mentre rughe dello spessore di una moneta spandevano sul volto e sul collo. Pregarono di acconsentire ma preferivo schivare ogni meditazione e ingentilirmi superbo dentro distese che un tempo appartenevano a draghi e uomini-mostro. La caparbietà mi traversava tutto e un pizzico d'orgoglio insaporiva quello che creavo persino in quel tempo. Mi ero effettivamente abbassato a quadri di genere, piccole perle campagnole e paesaggi ciechi: le parole eccessive infastidivano e sembrava l'occasione buona per raccogliere Dio in un ditale, un alfabeto essenziale, insomma, leggerissimi accorgimenti sotto forma di indovinello e possenti verità in guisa di minuscole parabole. Cadevano a catinelle opportunità nelle notti prima del sopraggiungere della colonna, poi fu tutto diverso: cominciavo a delirare e a divorare stramonio, la mia famiglia mi abbandonava e tutti i festoni di ginepro raggrinzivano. Venivo ad essere preda del dubbio e dell'incostanza. Fu nella stessa maniera che terminai confondendo i significati e a mescere in un unico calderone graffiti e paludamenti, illuminazioni e grezzi abbozzi. Ora che la mia grotta è sparpagliata sino all'alba volteggio con i piedi non sempre saldi al soffitto, e soffio polline attraverso le dita, includendo soldati e asceti, eruttati dalla pelle d'oca su, al tempo quando le stelle guarderanno attraverso buchi e noi replicheremo con saggia bontà: provvisori agglomerati di nubi incipienti, ospitate tra uomo e donna, con una magia che è abbandono. |
Post n°386 pubblicato il 16 Luglio 2019 da lacey_munro
I giorni hanno le gambe lunghe Il terreno è sgombro, aria da ovest che intaglia in fondo una vecchia fabbrica di birra ma non solleva foglie, come quando spostava le primissime illusioni. Belgio, vicino Namur, gambe molli, respiro affannoso, sollievo e funghi per niente commestibili, cuffie con qualche musica che ti entra da un orecchio ed esce dal cervello. Dove siete, entusiasmi? Avete abdicato alla noia, o vi siete adattati a ciò che pare essere un destino comune: il ciglio di una stradina, uno svuotamento dall'interno, un'emozione di pietra? Stanco come un pedone abbandonato tocco la felpa per affermarmi, ma è assurdo: sotto trovo solo vuoto, scarpe e calzini contengono abitudine, il cappuccio cela occhi nudi. Entro nella mia capsula ogni giorno e ne esco normale, come Voi. |
Post n°381 pubblicato il 11 Luglio 2019 da lacey_munro
KUNO Primavera? Estate? Autunno? Inverno? Era Kreuzberg, 1997. In Berlino. Ed era il 15 agosto. Ferragosto, compleanno di mia madre... Kuno parlava prima che uscissimo; e mi parlava di sua nonna Sybille che era originaria di Cottbus nel Brandeburgo, ma aveva deciso di abitare nei dintorni di Sielow zona agreste, per amore del nonno, Helmut che faceva ancora il contadino frantumandosi le ossa e stirandosi spesso i muscoli. Sybille... Che nome magnifico! Avevo bofonchiato, ma non invidioso, perché mia nonna si chiamava Vittoria. Che è anche meglio. Soli, lo osservavo con questa sua strana mania di accendere una candela semplicissima, una vecchia candela di sego che recuperava chissà dove. E allumava prima che uscissimo per qualche club alle 11 di notte... Abitudinariamente il Tresor, oppure il Matrix, che non so se esista ancora. Per lui era una sorta di rituale, incunearsi fra buio e luce, prima delle stroboscopiche o dei flash improvvisi da ecstasy. Penso che avesse a che fare con il suo contatto con la terra, quella che si sbriciola fra le mani da millenni a questa parte. Così differente dalla Città dove non si dorme mai. Lo ascoltavo mentre prendevo vodka, qualche valium, e appena una striscia di cocaina (allora girava così, capirete avevo 23 anni) ma non ero particolarmente rintronato. Tutt'altro. Kreuzberg, fuori, già urlava di scendere ma noi la prendevamo larga: in un certo, strano senso quella notte non avevamo fretta, e Kuno spiegava come i suoi antenati spingevano l'aratro attaccato ai buoi da millenni, per linea paterna. Che angelo! L'oscurità mentre scendeva alla finestra spalancata, e ci addormentava curiosamente, malgrado le sostanze dovessero sostenerci, e allungarci la vita fino alle sei del mattino seguente... Lui mescolava leggenda e patria rossa, raccontava delle battaglie degli operai a Moabit, come suo zio Siegfried che era morto, causa manganellata d'ordinanza di uno sbirro proprio sull'osso occipitale, mentre tirava bolognini per il pane. Era la Germania senza firma e senza memoria, la Berlino delle autodidatte che si leggevano Flaubert, e studiavano i viottoli per sfuggire ai dragoni quando caricavano di sciabola. Berlino delle migliaia di bettole, e dei canali; Berlino della mia Sprea: che scorre ancora nelle vene di un tempo remotissimo. Kuno adesso è morto. A 47 anni. In autostrada (un gomitolo impazzito fuori Norimberga) si era imbattuto in un'utilitaria in panne nel momento e nel posto sbagliato: si è accostato e fermato sul limitare per dare una mano, e stava seguendo tutte le procedure di emergenza quando un autoarticolato scomposto lo ha travolto, e sbriciolato. L'avevo saputo dopo una settimana dalla fine, perché nessuno trovava il coraggio di girarmi il lutto. Però al termine è piombato, come una cappa di piombo fuso, come una caligine di morbo incurabile. Fumo una sigaretta, adesso che sono le tre di notte, alla mia finestra al pianoterra di Trento. Non ne fumo più di due, massimo tre in tutto l'arco del dipanarsi del ciclo quotidiano, noiosissimo e inconcludente. Fumo una lucky strike. E ha esattamente 22 anni. So benissimo che non è così, ma Kuno fumava sempre quelle: le migliori diceva, sapendo che sono tutte uguali. Ma tutti uguali non siamo noi uomini e donne, no, davvero: c'è chi lascia il solco, come dietro un aratro, è c'è chi inizia a seminare per il raccolto (quando sarà il momento). C'è chi piange senza che nessuno se ne accorga, e continua a piangere anche quando sa che spargere il prodotto, della fecondazione del fiore con il polline, darà buoni frutti. C'è chi espira fumo nel buio, con una candela di sego accesa, recuperata chissà dove a fargli da sfondo. Più chiara del sole, e incantevole come Kreuzberg che non dormirà, mai. Nemmeno per sempre. "Forse è così. Un piede. Una mano. o un'idea. Qualcosa scivola. Si sposta. Ti ritrovi in un altro mondo. Non stavi nemmeno guardando. è arrivato, e basta. è apparso. Come un cervo all'imbrunire. Improvviso. Immobile. Un orecchio che ha uno spasmo. L'altro orecchio. Non sei solo. Non lo vedi nemmeno. Ma lui ti vede. Forse è proprio così." (Sam Shepard - Quello Di Dentro, pag. 115) Per KUNO HOSTETTLER (Berlino, 1972 - Svincolo Autostradale Nuremberg west, 2019) |
Post n°380 pubblicato il 06 Luglio 2019 da lacey_munro
|
AREA PERSONALE
- Login
CERCA IN QUESTO BLOG
MENU
I MIEI BLOG AMICI
-
Lingue e Oblio
- FlautoDiVertebra
- La Tana del Lupo
- tImE of PePpErMiNt
- Di Tutto e di Niente
- s-vagando
- tenerezza
- Lui,lei e laltra
- Callyphora
- Il pedone bianco
- escape
- Two Of Us
- SUL CONFINE
- o§§imoro to§§ico
- WALTER1968
- Viaggio
- Mercante di Sogni
- Isobel Gowdie
- E tutto unipotesi
- Malahierba
- Merube
- BLOG DI EMMEGRACE
- RESPIRI
- Oceano
- MerveOrhun
- *
- Ecco, contagiamoci
- CastaDiva
- ZOE BAU
- Scorre..libero
- Petali ed Orme
- Pánta rêi
- Under the Moon
- delirio
- affettiplacebi
- sensazioni
- Amore e Psiche
- Ciao
- Carta di Riso
- Incanti e Disamori
- ALIVE IN THE NIGHT
- la sete verde
- Languida e Torbida
- EFFETTI PERSONALI
- odeon 4.0
- Thule
- La vera me stessa
- Perimetri d Aura
- Fermata a richiesta
- Memorie
- INFINITY
- pentagramma
- FlautoDiVertebra
- La Tana del Lupo
- tImE of PePpErMiNt
- Di Tutto e di Niente
- s-vagando
- tenerezza
- Lui,lei e laltra
- Callyphora
- Il pedone bianco
- escape
- Two Of Us
- SUL CONFINE
- o§§imoro to§§ico
- WALTER1968
- Viaggio
- Mercante di Sogni
- Isobel Gowdie
- E tutto unipotesi
- Malahierba
- Merube
- BLOG DI EMMEGRACE
- RESPIRI
- Oceano
- MerveOrhun
- *
- Ecco, contagiamoci
- CastaDiva
- ZOE BAU
- Scorre..libero
- Petali ed Orme
- Pánta rêi
- Under the Moon
- delirio
- affettiplacebi
- sensazioni
- Amore e Psiche
- Ciao
- Carta di Riso
- Incanti e Disamori
- ALIVE IN THE NIGHT
- la sete verde
- Languida e Torbida
- EFFETTI PERSONALI
- odeon 4.0
- Thule
- La vera me stessa
- Perimetri d Aura
- Fermata a richiesta
- Memorie
- INFINITY
- pentagramma
Citazioni nei Blog Amici: 39
ULTIMI COMMENTI
CHI PUņ SCRIVERE SUL BLOG
Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
Inviato da: cassetta2
il 03/11/2023 alle 12:12
Inviato da: bluaquilegia
il 08/03/2021 alle 19:55
Inviato da: spageti
il 04/02/2021 alle 21:56
Inviato da: angi2010
il 31/01/2021 alle 17:55
Inviato da: cassetta2
il 21/06/2020 alle 09:04