"Avete 'n vo' li fior' e la verdura | e ciò che luce od è bello a vedere; | risplende più che sol vostra figura: | chi vo' non vede, ma' non po' valere." Guido Cavalcanti
Post n°316 pubblicato il 08 Maggio 2019 da bluaquilegia
JOHN DONNE
LA PULCE
(anno di pubblicazione 1633)
Osserva soltanto questa pulce, e guarda che cosa piccola è quella che mi neghi; Prima mi ha succhiato, ed ora succhia te: In lei si mescola il nostro sangue; Tu sai che questo non può essere chiamato, un peccato, una vergogna, uno sverginamento; lei però ne gode ed ha fatto niente più che nutrirsi di un sangue che era due, E questo, ahimè, è più di quanto faremmo.
Oh rimani, risparmia in questa pulce tre vite! In lei siamo, già, più che sposati. Questa pulce sei tu, sono io, e questo è il nostro letto e il nostro tempio di nozze. Nonostante il rancore dei tuoi, e tu, ci siamo incontrati, e chiusi in queste mura viventi di giaietto. Anche se lo stare con te potrebbe uccidermi, non lasciare che sia aggiunto questo suicidio, e sacrilegio, pecchi tre volte, perché tre ne uccidi.
Impulsiva e crudele! Hai già colorato di sangue innocente la tua unghia? Dove trovi colpevole questa pulce, tranne per quella goccia a te succhiata? Tu stessa trionfi e trovi che più deboli non siamo ora io e te. Questo è vero, allora impara quanto siano false le tue paure: Davvero molto onore verrà perduto quando mi ti darai, poiché la morte di questa pulce ti ha preso la vita.
tratto da: The Norton Anthology of Poetry (1996)
Arvo Pärt
Spiegel im Spiegel
Spiegel im Spiegel, for Viola & Piano Artisti: Benjamin Hudson & Jürgen Kruse, Benjamin Hudson & Jürgen Kruse Album Pärt: Spiegel im Spiegel
GIAN INCANTI
Incantevole come la luna intinta di blu nel crepuscolo luglio, ti baciai perchè volevo morire di te. Per non nascere più al di là dei sogni.
nota dalla memoria d'insonne, leggendo
"No man is an island" versi dono di mia zia, trascritti in un biglietto di cartoncino color avorio, che, ancora e sovente, fa da segnalibro. in seguito, leggendo Donne, trovai in -the flea-, ciò che considero, l'opposto perfetto del mio primo bacio, il primo bacio adulto. al di là di ogni retorica, questo bacio, avuto dal mio compagno di banco al liceo, fu magnifico. Me lo chiese,chiarendo che voleva "un bacio definitivo per capire cosa mi succede". non si scordano parole tanto potenti. Era appena un passo avanti a me, nella costruzione di se stesso e mi voleva accanto. assoluto privilegio. quel bacio fu la mia prima connessione al desiderio. l'inizio incerto finì col lasciarci privi di fiato. ascolto, scoperta e gioia. questa notte, prima di chiudere il libro rileggo le parole sbiadite sul cartoncino avorio, alquanto logoro, ma, per gli strani giochi della memoria, il primo bacio è intatto. (per inciso, Donne vuole scoparsi la fanciulla, non le sta proponendo il primo bacio).
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