la sete verde

quando le mani su uniranno alle mani

JOSE' SARAMAGO

PROTOPOESIA

Dal gomitolo arruffato dei ricordi, dall'oscurità dei
doppi nodi, tiro il filo che mi sembra sciolto.
Lo libero pian piano, temendo che si disfi tra le
dita.
E' un filo lungo, verde e blu, dal profumo di limo,
e ha la morbidezza calda del loto vivo.
E' un fiume.
Mi scorre tra le mani, ora bagnate.
Tutta l'acqua mi passa tra le palme aperte, e di
colpo non so se le acque nascono da me, o verso
di me fluiscono.
Continuo a tirare, non più solo memoria, ma il
corpo stesso del fiume.
Sulla mia pelle navigano barche, e io sono anche le
barche e il cielo che le copre e gli alti pioppi che
lentamente scivolano sulla pellicola luminosa
degli occhi.
Nuotano i pesci nel mio sangue e oscillano tra due
acque come i richiami imprecisi della memoria.
Sento la forza delle braccia e l'asta che le prolunga.
Sul fondo del fiume e di me, scende come un lento e
fermo battito di cuore.
Adesso il cielo è più vicino e ha cambiato colore.
E' tutto verde e sonoro perché di ramo in ramo
si desta il canto degli uccelli.
E quando in uno slargo la barca si sofferma, il mio
corpo svestito brilla sotto il sole, tra lo splendore
più grande che accende la superficie delle acque.
Lì si affondano in un'unica verità i ricordi confusi
della memoria e l'immagine repentinamente
annunciata del futuro.
Un uccello senza nome scende da non so dove e silenzioso
si va a posare sulla prora rigorosa della barca.
Immobile, aspetto che tutta l'acqua si bagni di blu e che gli 
uccelli dicano sui rami perché sono alti i 
pioppi e rumorose le loro foglie.
Allora, corpo di barca e di fiume nel formato dell'uomo,
m'inoltro verso il fulvo stagno che le spade
verticali circondano.
Lì, tre palmi interrerò la mia asta fino alla pietra
viva.
Ci sarà un grande silenzio primordiale quando le mani si 
uniranno alle mani.
E poi saprò tutto.

versi da: JOSE' SARAMAGO - LE POESIE -
a cura di FERNANDA TORIELLO
Feltrinelli Editore 2017
alle pagine da 264 a 267




l'immagine? che abbia dentro tanto verde.

SEVERAL

sul verde

WOODENSHIP

parole di Saramago su immagini di Salgado

impressione

Dove finisce il mondo e comincia l'individuo?Dove corre la linea di frontiera in cui l'uomo incontra se stesso? Come in un gioco d'incastri e di specchi, la vita in Salgado è una nuvola di polvere smossa da una miriade di zampe di viventi in marcia. La vita è relazione segreta tra una nascita ed una morte.E,nel mezzo,la certezza d'esser parte di qualcosa di grande, di incommensurabile...

(di quell'ardimento immobile)

la circolarità delle parole protopoetiche,
mi commuove.
ha il fascino della pittura rupestre o
delle forme di certe veneri paleolitiche.
tutto apparentemente scorre,
nell'immobile, nella costanza dell'invariabile

intanto, vivo,
mi dibatto, tento.

intimamente so che non un grano di polvere
si solleva per mia mano.

quanto sia straordinario l'immoto gioco mobile dell'universo.
lo percepisco a tratti, quando a sollevarmi arriva il bagliore
di una stella, anche se morta, eterna ai miei occhi.