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I pensieri di una vendicatrice angelica

 

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Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 -

Condanna dei crimini dei regimi totalitari comunisti.

1. L'Assemblea parlamentare fa riferimento alla sua Risoluzione 1096 (1996) sulle misure per smantellare l'eredità dei sistemi totalitari comunisti.

2. I regimi totalitari comunisti che governarono nell'Europa Centrale ed Orientale nel secolo passato, e che sono tuttora al potere in molti Paesi del mondo, sono stati, senza ccezioni, caratterizzati da massicce violazioni dei diritti umani. Le violazioni hanno differito in funzione della cultura, del Paese e del periodo storico e hanno incluso assassini ed esecuzioni individuali e collettive, morti in campi di concentramento, fame, deportazioni, torture, lavoro in schiavitù e altre forme di terrore fisico di massa, persecuzioni su base religosa o etnica, violazioni della libertà di coscienza, pensiero e parola, della libertà di stampa, e mancanza del pluralismo politico.

3. I crimini sono stati giustificati in nome della teoria della lotta di classe e del principio della dittatura del proletariato. L'interpetazione di entrambi i principi hanno legittimato la "eliminazione" di popoli considerati nocivi alla costruzione di una nuova società e, come tali, nemici dei regimi totalitari comunisti. Un vasto numero di vittime in ogni Paese coinvolto furono propri connazionali. Fu il caso particolarmente dei popoli dell'ex URSS che di gran lunga superarono altri popoli in termini di numero di vittime.

4. L'Assemblea riconosce che, nonostante i crimini dei regimi totalitari comunisti, alcuni partiti comunisti europei hanno contribuito a conseguire la democrazia.

5. La caduta dei regimi totalitari comunisti nell'Europa Centrale ed Orientale non è stata seguita in tutti i casi da una inchiesta internazionale sui crimini da loro commessi. Inoltre, gli autori di questi crimini non sono stati portati in giudizio dalla comunità internazionale, come fu il caso dei crimini orribili commessi dal nazionalsocialismo.

6. Conseguentemente, la coscienza pubblica dei crimini commessi dai regimi totalitari comunisti è molto povera. I partiti comunisti sono legali e attivi in vari Paesi, anche se in molti casi non si sono distanziati dai crimini commessi nel passato dai regimi totalitari comunisti.

7. L'Assemblea è convinta che la coscienza della storia sia una delle precondizioni per evitare simili crimini nel futuro. Inoltre, la denuncia e la condanna morale dei crimini commessi svolge un importante ruolo nell'educazione delle giovani generazioni. la chiara posizione della comunità internazionale sul passato può essere un riferimento per le sue azioni future.

 

8. Inoltre, l'Assemblea ritiene che quelle vittime dei crimini commessi dai regimi totalitari comunisti che sono ancora vive e le loro famiglie, meritino simpatia, comprensione e riconoscenza per le loro sofferenze.

9. I regimi totalitari comunisti sono tuttora attivi in vari Paesi del mondo ed i crimini continuano ad essere commessi. La percezione dell'interesse nazionale non dovrebbe prevenire i Paesi da una adeguata critica agli attuali regimi totalitari comunisti. L'Assemblea condanna con forza tutte quelle violazioni dei diritti umani.

10. I dibattiti e le condanne che hanno avuto luogo da tempo a livello nazionale in vari stati membri del Consiglio d'Europa non possono dispensare la comunità internazionale da prendere una chiara posizione sui crimini commessi dai regimi totalitari comunisti. C'è un obbligo morale a farlo senza ogni ulteriore ritardo.

11. Il Consiglio d'Europa è nella posizione per tale dibattito a livello internazionale. Tutti i Paesi europei ex comunisti, con l'eccezione della Bielorussia, sono oggi suoi membri e la protezione dei diritti umani e lo stato di diritto sono i valori fondamentali su cui si basano.

12. Inoltre, l'Assemblea parlamentare condanna con forza le massicce violazioni dei diritti umani commesse dai regimi totalitari comunisti ed esprime simpatia, comprensione e riconoscenza alle vittime di tali crimini.

13. Inoltre, richiama tutti i partiti comunisti o post-comunisti nei suoi Stati membri che non lo hanno già fatto di valutare di nuovo la storia del comunismo e del proprio passato, di prendere chiaramente le distanze dai crimini commessi dai regimi totalitari comunisti e di condannarli senza alcuna ambiguità.

14. L'Assemblea ritiene che questa chiara posizione della comunità internazionale aprirà la via alla riconciliazione. Inoltre, incoraggerà con fiducia gli storici di tutto il mondo a continuare le loro ricerche finalizzate a determinare ed a verificare oggettivamente quanto avvenuto.

 

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Post N° 206

Post n°206 pubblicato il 28 Febbraio 2007 da Dike_vendicatrice
 

“UN RIFLESSO DI SOPRAVVIVENZA…”

 





“Serio ed equilibrato”, “autorevole”, “chiaro”, “senza ambiguità”, “convincente”, “duro”, “durissimo”.

Questi sono gli aggettivi che a sinistra i politici hanno pescato nel dizionario della lingua italiana per definire il discorso che Prodi ieri ha tenuto in Senato, aprendo il dibattito sulla fiducia, che verrà votata oggi.

Ho guardato la diretta audio video della seduta e mi immaginavo un Prodi ridente, radioso, borioso e quasi spocchioso: il Prodi che ho visto in questi nove mesi!  Ed invece mi sono trovata davanti agli occhi un Prodi un po’ triste, con voce quasi roca, gestualità nervosa, e tono dimesso, quasi fosse un chierichetto quando chiede la questua. Questa almeno la prima impressione, visiva, dell’intervento del Premier a Palazzo Madama.

E poi l’ho ascoltato, certa che avrebbe delucidato il suo uditorio sui 12 punti del dodecalogo stilato e fatto sottoscrivere ai suoi alleati due giorni or sono e presentato come un “Piano programmatico” imprescindibile per rilanciare l'azione di governo.

Mi aspettavo di sentire un discorso incisivo e chiarificatore. Ed invece ho ascoltato solo un discorso ovvio e scontato: 33 minuti di parole danzanti nell’aria come velati nugoli di fumo.

Ho sentito un accenno alla Tav, ma solo un accenno generico: “l’Italia farà la sua parte”, ha detto Prodi, senza fare però alcun riferimento alle modalità con cui questa parte verrà messa in atto (maxi tunnel o linea già esistente)

Ho sentito un accenno al tema pensionistico, ma nessuna parola è stata proferita sull’età pensionabile o sui coefficienti di trasformazione. Prodi si è limitato a dire che il governo affronterà “con numerosi strumenti il tema delle pensioni più basse” e che non indietreggerà “di fronte a scelte e a interventi di riorganizzazioni anche non facili come l’unificazione degli enti previdenziali e assistenziali”.

Non ho udito alcun accenno ai Dico -su cui si erano rilevate le più serie tensioni tra laici e cattolici dell’Unione- ma, anzi, una promessa di maggiore attenzione per la famiglia, sulla quale occorre “concentrare uno sforzo straordinario”. Difficile credergli se si pensa che due buste paga su tre hanno subìto decurtazioni a causa di tasse o addizionali studiate da questo governo con “sforzo straordinario”. Difficile credergli anche quando, imitando il Berlusconi dell’ultimo confronto elettorale prima del voto, dice di voler diminuire l’Ici senza però dire che la rivisitazione degli estimi sarà un salasso per i contribuenti anche se l’imposta venisse diminuita.

Non ho sentito alcunché sull’ampliamento della base Usa di Vicenza, quasi che ormai sia stato archiviato come argomento da preistoria. Del resto Prodi non può minimamente permettersi di contrariare la sinistra radicale, sapendo che lo ha tenuto in scacco per nove mesi.

Sull’Afghanistan ho sentito solo qualche cenno: Prodi ha parlato di un argomento su cui esistono “sensibilità diverse”, ma ha ribadito che l’obiettivo della missione italiana è quello “di aiutare e sostenere il processo di consolidamento delle giovani istituzioni democratiche del Paese” e che il Governo italiano sostiene con convinzione la proposta di una Conferenza di pace in Afghanistan. Qui effettivamente una difformità rispetto al discorso di insediamento che fece ad aprile l’ho notata: adesso la missione afgana è diventata di pace, mentre 9 mesi or sono parlò vilmente di “occupazione”, sia per essa che per la missione irachena.

Commovente è stata l’ammirazione espressa ai nostri soldati impegnati in missione. Penso che alcuni esponenti della sinistra radicale abbiano riso sotto i baffi, visto come ghignano al sostegno offerto ai nostri soldati durante le manifestazioni pacifinte.

Ho sentito ieri da parte di Prodi un vago accenno all’ambiente, giusto per la gioia di Pecoraio Scanio, e qualche parola sulla sicurezza dalla criminalità, per la gioia di Di Pietro.

A completare il panegirico prodiano non poteva mancare un elogio agli uomini e alle donne “ impegnate con dedizione e con risultati straordinari nel contrasto e nella prevenzione del terrorismo”, la dichiarazione che il governo devolverà dei soldi in attività benefiche (aids e interventi nel terzo mondo) e perfino due parole spese per la crisi in Darfur,  dove da anni è in corso un genocidio su base etnica, sul quale i politici italiani hanno sempre chiuso gli occhi per aprirli, chissà perché, proprio ieri.

Un discorso dunque vaghissimo, ma a 360 gradi, nel quale non potevano mancare espressioni di vicinanza al governo Iraniano “per un clima di sereno intendimento”.

Gli rimaneva ancora da parlare della precessione degli equinozi e poi Prodi avrebbe parlato proprio di tutto, senza peraltro dire niente.

Prodi non ha detto nulla di nuovo rispetto a quanto diceva 9 mesi fa, salvo il ritenere prioritaria una riforma della legge elettorale, da attuare con la più amplia convergenza in Parlamento.

E allora mi domando dove sia la novità del Prodi bis rispetto al prodi I.

Io non ne ho trovata alcuna.

Al termine della seduta la responsabile dei Ds al senato, Anna Finocchiaro, ha dichiarato: “Prodi convince e convincerà domani”.

Sicuramente Prodi oggi otterrà la fiducia, almeno quella di 162 senatori fidati che gli hanno giurato fedeltà e dopo il mercato acquisti degli ultimi giorni.

Quanto al convincere, su questo mi permetto di dubitare e rimando il giudizio a quando il suo variopinto governo dovrà tradurre in concretezza quei 12 punti che le agenzie internazionali di rating stroncano come “un riflesso di sopravvivenza”.

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https://blog.libero.it/vendicatrice/trackback.php?msg=2354276

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
>> L'Italia di Prodi su Il Libero Pensiero
Ricevuto in data 28/02/07 @ 12:36
“Non deve sorprendere che la coalizione arcobaleno italiana si sia frantumata la scorsa settimana...
>> Italian Style: Volta & Gabbana su entronellantro
Ricevuto in data 01/03/07 @ 11:38
Come previsto, la paura ha fatto da collante e la maggioranza ricompattata ha dato fiducia al pov...

 
Commenti al Post:
Stex38
Stex38 il 28/02/07 alle 11:43 via WEB
veramente non ha parlato nemmeno del sesso degli angeli ^-^. ciao e complimenti per il blog. Stex
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 28/02/07 alle 14:27 via WEB
Ciao Stexe e grazie della visita.... veramente, da come è stato vago prodi, temo proprio che sia stato un discorso sul sesso degli angeli. Felice giornata
 
   
Stex38
Stex38 il 28/02/07 alle 15:54 via WEB
E' un piacere per me poter scrivere qui, anche se lascio tracce di poche righe. E' così vago il programma di Prodi che quando parla di pensioni vi si potrebbero ricomprendere anche i bed and breakfast.ciao
 
acquamarina_56
acquamarina_56 il 28/02/07 alle 12:02 via WEB
ciao Dike, riesci pure ad essere poetica :-) (33 minuti di parole danzanti nell’aria come velati nugoli di fumo), che poi di poetico questo argomento ha davvero poco, convincerà chi? ma secondo te, loro credono a queste fesserie oppure obbediscono e basta? vabbè l'importante che non pensino che noi siamo imbecilli. buna giornata ed un sorriso
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 28/02/07 alle 14:34 via WEB
Vitt carissima....dai non prendermi in giro. Un tempo avevo una piccola vena poetica e partecipai anche ad un concorso di poesia inedita e la mia poesia fu pubblicata in un libro. Poi credo ci averla persa per strada (la vena poetica) o è lei ad aver perso me. Però mi fa piacere si sia notata questa piccola frase...con la quale volevo riassumere la fumosità evanescente del programma prodiano, che era così vago da contenere anche qualche accenno poetico...in effetti anche lui, oltre a non parlare di niente, ieri ha fatto poesia: quando ha detto "Questa è la via della pace, questa è la fatica della pace".Solo che, mentre diceva così, più che di faticosa via della pace mi faceva venire in mente la faticosa via verso Palazzo Chigi. Buona giornata e un abbraccio
 
pola_roid
pola_roid il 28/02/07 alle 12:37 via WEB
l'obbedienza cara Dike è una delle caratteristiche principali per l'adesione compatta che la sinistra a tutti i livelli USA per portare avanti i propri dogmi... sia a partire da chi gratis usando le ferie va a lavare le pentole ai vari festival dell'unità..., sia ai vari politici costruiti pian piano e modellati su misura... peccato si dimentichino anche questa volta che prodi li in mezzo è il meno comunista di tutti... però... come sentivo anche questa mattina in ufficio piuttosto che berlusca... meglio prodi !!! ragionamenti molto grezzi ma penso servano per comprendere il livello di democrazia...
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 28/02/07 alle 14:42 via WEB
Caro pola roid.... quando, parlando della sinistra, coniughi il verbo "usare" alla terza persona singolare dell'indicativo presente (usa) scrivilo in minuscolo o li farai arrabbiare. ;-))))))))) Certo che a sinistra si fa molta opera di proselitismo, un pò come fanno le sette. e a livello degli adepti il senso di collaborazione per il partito è altissimo. leggevo nei giorni scorsi il commento alterato di un uomo che si diceva arrabbiatissimo per le tasse di questo governo e giurava che non avrebbe mai più lavorato gratis per il partito alle feste dell'unità e che non sarebbe mai più andato in prima fila alle manifestazioni e duranti gli scioperi. Ma sono parole al vento, dettate in un impeto momentaneo, perchè poi nel segreto dell'urna il cervello calamita il cuore verso la bandiera rossa. ovvio che quando sento discorsi come quello che hai citato tu, ossia "piuttosto che far tornare Berlusconi sono felice di pagar epiù tasse", allora non mi sento di parlare di livello di democrazia, ma di materia grigia......ciao e grazie del tuo intervento. Ciao
 
agost38
agost38 il 28/02/07 alle 12:44 via WEB
Buongiorno. cara Dike, chi ha parlato di "riflesso di sopravvivenza” a proposito dei programma di Prodi non è certo il primo sprovveduto, ma Pierre Cailleteau, il capo economista ed analista di politica finanziaria di Moody’s Investor Service. E non è la sola voce "CONTRO". Purtroppo adesso devo riprendere un lavoro e non ho tempo di riportarti qui quali sono i principali riconoscimenti internazionali che negli ultimi giorni sono stati attribuiti al governo e al programma di Prodi. Però sarebbe il caso di inserirli qui, se li reprisci in rete. ciao a tutti.
 
 
agost38
agost38 il 28/02/07 alle 12:46 via WEB
riconoscimenti in termine negativo. ;-) ciao
 
   
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 28/02/07 alle 14:05 via WEB
Ciao caro Ago.... come vedi, sia l'amico Vito che io abbiamo integrato i commenti con le cose che tu chiedevi. Tu hai citato in particolare Pierre Cailleteau, di Moody’s e quindi riporto qui cosa ha scritto a proposito del nostro paese e del suo governo: “L’Italia è uno dei paesi all’interno dell’Unione Europea con il più basso livello di riformabilità” e i dodici punti del patto voluto da Romano Prodi “sono più un riflesso di sopravvivenza che una chiara piattaforma..."
 
a_tiv
a_tiv il 28/02/07 alle 13:30 via WEB
Ciao Dike...mi rifaccio all'ultimo commento di agost38. I riconosimenti all'incontrario per l'ultimo attentato in ordine di tempo che Prodi sta realizzando contro il bene comune e la serietà del nostro paese. Tu sai che ieri ho citato un'articolo sul Financial Times in cui l'autore, Wolfang Munchau, afferma testualmente:“Non deve sorprendere che la coalizione arcobaleno italiana si sia frantumata la scorsa settimana, ma che continui a governare”. Sai anche che Almunia, uomo della sinistra europea, ha stizzosamente ammonito l'Italia a perseguire la politica di rigore su cui Prodi e compagni si erano impegnati e, specificatamente, di portare a compimento entro marzo la riforma delle pensioni, senza ridurne la portata in termini di riduzione della spesa, e la revisione dei coefficienti previdenziali. Il documento Ecofin sull'Italia pone anche in risalto il disequilibrio della finanziaria 2007, in cui prevalgono le maggiori entrate anzichè i tagli; invitando finanche a destinare tutte le risorse delle maggiori entrate esclusivamente a ridurre il deficit. Una bella stangata, come ho commentato nel mio post, anche per la speranza di poter avere nel 2009, come promesso da Padoa Schioppa, la riduzione della pressione fiscale. L'aumento della spesa pubblica, d'altro canto, costringerà questo governo, se vivrà ancora, ad aumentare ancora le entrate. Sarà per questa ragione che Prodi ieri è sembrato voler porgere una timida mano verso l'opposizione, riconoscendogli persino a denti stretti il merito della ripresa del 2006 ed affermando di voler far insieme le riforme, sia elettorale che dello Stato. Tu hai citato Moody's ed ancora in risposta al tuo commento sul mio post(in trackback) ho paventato il pericolo di una riduzione del rating che nelle predette condizioni sarebbe un tagliarci le gambe in modo veramente compromettente. Se andranno ancora avanti col governo del Paese...ci vorranno anni per riprenderci dal "virus" di Prodi. Speriamo che i senatori possano oggi fornire l'antidoto giusto e mandarlo a casa a riposarsi dopo le sue malefatte. Buona giornata Dike ed incrociamo le dita...la speranza è sempre l'ultima a morire.
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 28/02/07 alle 13:55 via WEB
Ciao Vito.... ti ringrazio moltissimo per le informazioni che hai aggiunto. Mi piace molto quando, attraverso i commenti si integrano i post. Seguendo l'esempio indicato da Ago e anche da te aggiungo anche quelli che sono stati i più importanti e recenti riconoscimenti (o disconoscimenti) a Prodi e al suo programma. Oltre a quanto scritto sul Financial Times , oltre a quanto scritto da Pierre Cailleteau di Moody’s, abbiamo anche Mark Gilbert, che sul The National Interest scrive che la coalizione prodiana è “monolitica”. Poi abbiamo l’Economist, tanto stimato a sinistra, che parla di governo che si regge in piedi solo grazie agli anziani senatori a vita. Aggiungiamoci anche che l’economista di casa nostra, Nicola Rossi, il quale attribuisce la causa di questa crisi interamente ai Ds e dice le parole che ora ti riporto: "Abbiamo fatto una opposizione insensata e non ci siamo preparati adeguatamente al momento in cui saremmo andati al Governo posto che ci era chiaro che sarebbe arrivato il nostro momento dopo il voto. L’antiberlusconismo è stato l’unico punto programmatico che abbiamo scelto per la nostra politica…il programma in 12 punti di Prodi è minimale quanto vago, e quello che sta succedendo nel dibattito sulla riforma delle pensioni ne è la prova… Non durerà, non s’è mai visto un capo del Governo che chiede di fare il presidente del Consiglio: segno di debolezza…. incredibile ciò che manca nel dodecalogo: la riforma della pubblica amministrazione, per esempio, o il conflitto di interesse. Non credo che i nostri elettori stiano apprezzando molto questa maniera di mantenere in vita questo Governo…". Lascio a chi abbia un po' di buon senso di tirare le debite conclusioni. Ciao
 
   
a_tiv
a_tiv il 28/02/07 alle 18:01 via WEB
Cra Dike riporto la mia risposta al tuo commento sul mio post. Penso che sia un ulteriore contributo alla diffusione delle nostre tstimonianze e delle sensazioni di turbamento che la riproposizione di Prodi arrechi alle nostre coscienze. Ecco quanto asserivo: "....ti ringrazio anch'io per l'ulteriore contributo alla chiarezza che noi si vuole diffondere, In noi è comune l'intento di lasciare una visibile ed inconfutabile traccia da mostrare anche a coloro che verranno a campare scuse per gli esiti negativi di questo nuovo tentativo da parte della persona meno idonea a portare avanti il ruolo di capo del governo. Sai cosa ho pensato? Tra le mie riflessioni, non ricordo se in risposta ad un tuo commento o altro, ho sostnuto qualche settimana fa, prima dei venti di crisi, che al momento questo Governo non sarebbe caduto per una congiura di palazzo, perchè nessuno sarebbe stato tanto stupido da presiedere un governo in queste condizioni. Lo penso ancora! Nessuno farà cadere questo governo ora, per ambizioni proprie, perchè nessuno ritiene che sia questo il momento opportuno. I possibili papabili pensano quindi che ora non convenga farlo, salvo volersi bruciare e bruciare l'intera legislatura. Lo faranno, però! Puoi starne certa! Una riflessione anche sulle parole di Nicola Rossi. Parla dal suo punto di vista e per favorire le sue posizioni. Se si fosse aperto un dibattito politico prima delle elezioni e fosse stata messa a punto una piattaforma programmatica più definita, non ci sarebbe stata questa maggioranza e Prodi non avrebbe vinto le elezioni. L'unico collante come si sa è stato l'antiberlusconismo: è questo collante che ha coniugato il diavolo e l'acqua santa." Un caro saluto e buona serata. Vito
 
Caty1966
Caty1966 il 28/02/07 alle 15:29 via WEB
ciao. Io non ho visto concretezza in quel discorso. Non ne ho seguito la diretta, ma l'ho letto per intero e l'ho trovato molto, molto contraddittorio, specie per quanto riguarda la politica estera, dove ha spaziato dal multilateralismo allo sventolare amicizia con gli USA, passando per l'equivicinanza con l'iran. oggi sento che c'è fermento al senato per via dei Dico. Ieri la Finocchiaro ha detto che presto si voterà in parlamento sui dico e questo pare abbai scatenato le ire di coloro che i dico li volevano vedere scomparsi: mastella prima di tutti e i cattolici dell'unione. anche Pallaro storce il naso sui Dico e infatti in queste ore è scortato dai senatori di sinistra che non lo lasciano solo nemmeno per andare al bagno. Sono certa che otterranno la fiducia, anche se non dispero ancora, ma sono altrettanto certa che appena ottenuta la fiducia torneranno a scontrarsi sui temi per i quali si erano scontrati prima. ciao
 
caput_mortui
caput_mortui il 28/02/07 alle 17:14 via WEB
Ciao. Vi sono mancato? Non credo. Sono mancato solo perché ero ammalato. Mi permetto di intromettermi nel vostro discorso e di aggiungere a quanto avete già riportato, e che si riferisce a giudizi di esperti internazionali, anche i giudizi di altra stampa straniera su questo governo, giusto per rendere un’idea di come all’estero percepiscono l’attuale situazione politica italiana. La stampa tedesca, e mi riferisco anche a quotidiani progressisti, parla di vicolo cieco, di poca chiarezza, di prossima crisi, di un governo composto da una variopinta dozzina di partiti. Lo spagnolo El pais ha parlato di “governino” e di “balletto delle poltrone”. La stampa francese è andata giù ancora più dura contro il governo, dicendo che nel primo governo Prodi, del 1996, vi furono dei tecnici, mentre in questo al massimo vi è qualche bancario come Padoa Schioppa. Pesanti anche i giudizi su un D’Alema, che è visto troppo critico verso Israele e troppo favorevole ad Hamas altri giornali francesi parlando di “leader senza partito”. Cosa scrive il financial time già lo ha già riportato Vito nel suo post. I giornali di Israele ovviamente reputano finiti i rapporti tra Italia e Israele dopo la nomina di D’Alema. Io ne ho dimenticato moltissimi di quotidiani esteri, ma credo che non faccia molta differenza. Quello che abbiamo riportato è sufficiente a dare un quadro di come all’estero ci vedono. Ciao e buona giornata. Alberto.
 
unamicoincomune
unamicoincomune il 28/02/07 alle 18:47 via WEB
Ciao Dike, scusa se ti ho trascurata ma in questi giorni sono stato impegnato. Per evitare di parlare di Prodi, oggi ho parlato di benzina e bersani. Il finto liberalizzatore pro coop. Per quanto riguarda il povero romano, ti lascio giusto una riflessione. Prodi sembra uno di quei pugili arrivati a fine carriera che non vogliono arrendersi all'evidenza, all'età e al fatto che nel cuore degli amanti del pugilato il beniamino di un tempo è stato sostituito da altri. Ma lui non si rassegna e pensa di giocare a fare il duro e mette gli alleati con le spalle al muro (secondo il suo pensiero) con una serie di regole che sembrano tanto dei pensierini infantili senza contenuto e completamente vaghi. Lui spaccia il dodecalogo come punti chiari, seri e precisi ai quali i suoi sostenitori hanno deciso di sottostare. Ma sottostare a che? al nulla? a tutto e al contrario di tutto? Ma lui non si arrende, lui è serio, duro e chiaro. La sua coalizione, per paura di perdere il potere, ha deciso di sostenerlo e sicuramente oggi avrà la fiducia al senato (anche se non è ancora detto) ma poi? Saremo punto e a capo. Mi chiedo che fine abbiano fatto concetti quali dignità, onore e amor proprio. Quest'uomo li ha sicuramente dimenticati e accetta le umiliazioni che vengono dalla sua riottosa maggioranza e il disprezzo e la commiserazione di gran parte del Paese. Va bene che, come diceva il divo Giulio (che forse si astiene), il potere logora chi non ce l'ha ma qui stiamo esagerando. Riesce a guardarsi in faccia quando si fa la barba? Mente a se stesso quando dice che la sua maggioranza è coesa. Ma la cosa più grave è che con il suo comportamento irresponsabile fa del male al Paese. Un Paese che merita ben altro, un Paese che necessita di riorganizzazione eesempio. Se veramente amassero il Paese farebbero tutti un passo indietro e chiederebbero a Napolitano di dar vita ad un governo per le riforme necessarie. Riforme che nessuno degli schieramenti ha il coraggio, da solo, di fare perchè sicuramente si inimicherebbe una parte dell'elettorato. E qui mi fermo. Ciao e un abbraccio Pierluigi
 
 
Dike_vendicatrice
Dike_vendicatrice il 01/03/07 alle 13:10 via WEB
Ciao Pier.... cominciavo già a pensare male.... Proverò a perdonarti... ahahhaha grazie del commento e un abbraccio. ciao
 
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UN GRIDO DI LIBERTà

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"Signor Presidente,

lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì,non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

(Lettera degli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahamdinejad)

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