BIANCANEVE SI CANDIDA

Dopo che su web un opinionista ha fatto chiaramente capire che sarebbe forse giunto il momento di proporre alla carica di Sindaco di Busalla una donna, ad alcuni segnali, appena percepibili, di condivisione di tale auspicio, sono seguite categoriche assicurazioni di giuochi ormai fatti, dove le donne comunque sarebbero chiamate solo a votare un Sindaco uomo.

Eppure, eleggere una donna a Sindaco di Busalla potrebbe rappresentare per il conservatore e distratto Paese del Fondo Valle, tormentato snodo cruciale della Vallescrivia, una prima valida cura, una scossa benefica contro l’immobilismo ereditato da molte delle  amministrazioni sin qui sperimentate. Per chi tende a privilegiare, forse intelligentemente, soluzioni lontane dalla politica dei Partiti e manifesta questa tendenza preferendo legittimamente godersi gli eventi locali di qualche interesse ludico, di sport, di giusta attenzione per i giovanissimi, la soluzione ideale potrebbe essere quella di BIANCANEVE SINDACO, avendo, e non è poco, i 7 NANI a disposizione come Assessori di una Giunta all’insegna della gioia, in una comunità felicemente rinnovata, capace di superare di incanto  le criticità attuali di Busalla

Per chi non crede, purtroppo, nelle favole, la ricerca della donna da elevare a primo cittadino di Busalla dovrebbe avvenire con particolare riguardo alla professionalità, all’impegno sempre dimostrato nel pubblico e nel privato, al così  detto polso che nelle donne sa essere irriducibile come quello dei PILOTI DI FORMULA 1. L’idea che vi possa essere a Busalla una Signora in grado di svolgere con imparzialità e competenza, preferibilmente risultando svincolata da Partiti, il ruolo di Sindaco, dopo che sia concluso il mandato in corso di Loris  Maieron, ha turbato i sonni di  possibili candidati per il momento occultati dietro ampi, comprensibili dinieghi, ma probabilmente già rassicurati da influenti appoggi. Del resto è presente la convinzione che Busalla non sia ancora pronta ad avere un Sindaco donna e si sostiene che proprio le donne del Paese sarebbero le più critiche e intransigenti nel rifiutare tale innovativa soluzione amministrativa.

Chi ha conoscenza dell’evolversi delle esperienze amministrative a Busalla successivamente alla Liberazione ricorda che dopo il primo Sindaco eletto, un Partigiano Comunista, la Democrazia Cristiana, avvalendosi anche di una capillare organizzazione e beneficiando dell’arrivo di un elevato numero di Istriani fuggiti dalle angherie delle milizie di Tito, riuscì a rovesciare definitivamente i rapporti di forza e a diventare punto di riferimento del ceto borghese, del padronato industriale assai rilevante a Busalla, nonché delle organizzazioni parrocchiali sulle due sponde dello Scrivia. La DC governò da sola per diversi mandati, finché anche in conseguenza degli sviluppi nazionali, ritenne di accogliere nella maggioranza comunale socialisti e socialdemocratici (poi diventati indispensabili in Consiglio) dando vita al così detto Centro Sinistra e lasciando all’opposizione il solo PC. L’aver per tanti anni avuto maggioranze comunali uniformi, per molti aspetti disponibili in larga misura ad operazioni intraprese sul territorio da una classe imprenditoriale aggressiva, senza la richiesta di consistenti contropartite da parte del Comune, ha sicuramente contribuito a lasciare una pesante eredità negativa che condiziona l’esito di qualsiasi politica di rigenerazione di Busalla. Bisogna prendere le mosse dalla storia delle lontane contrapposizioni dei partiti e dalle scelte operate nel tempo dalle amministrazioni comunali per ammettere che l’idea di una Donna Sindaco a Busalla, dopo le consultazioni del 2019, non può essere classificata solo come originale, ma presupposto di un serio tentativo di rigenerare l’Ente.

CB

BIANCANEVE SI CANDIDAultima modifica: 2018-05-09T15:52:08+02:00da balbicarmelo