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Il Vaticano espone ogni anno un diverso presepe donato, scelto dal suo governo. Quello di quest’anno ha ricevuto critiche feroci dai media e dai visitatori, molti dei quali hanno espresso emozioni che vanno dalla perplessità al disprezzo. Il Presepe non ortodosso è in ceramica ed è stato realizzato tra il 1965 e il 1975 da studenti e insegnanti di Castelli, cittadina abruzzese dove la tradizione ceramica si è sviluppata già in epoca etrusca. Tra i personaggi del presepe l‘astronauta gli sbarchi lunari della fine degli anni ’60 e dei primi anni ’70, e un personaggio che ricorda Darth Vader di Star Wars.

Di fatto “La possibilità di poter allestire il monumentale presepe della scuola d’arte di Castelli – spiega monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo della diocesi Teramo-Atri –  è davvero un grande dono per tutta la nostra chiesa diocesana e soprattutto una grande occasione per un territorio che è stato duramente colpito da due terremoti nel 2006 e nel 2017″.

Un presepe che è una voce della creatività e l’artigianalità di un paese, un presepe diverso carico di simbolismo ma c’era bisogno di scomodare lo IOR, trasferimenti di denari in Australia, banchieri e indagati per affossarlo? Pare che ad avallare il presepe di Castelli ci siano direttrici di banche legate all’affare- , come scrivono alcune testate.

Eppure nemmeno il Papa avrebbe gratificato il presepe presente in piazza San Pietro, invitando i fedeli a riversarsi nel colonnato coi 100 presepi di contorno. Un misericordioso lapsus? O la fede in Sant’Agostino:  la verità non ha bisogno di battersi verrà alla luce da sola?. 

Il presepe sarà visitabile sino al 10 gennaio a Roma.

Dietro il Presepe l’ombra dello scandaloultima modifica: 2020-12-30T16:01:53+01:00da Dizzly