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“Lo spettacolo del male” – cosa ci tiene incollati allo schermo? … La giornata d’apertura del 21 marzo alla Mole Vanvitelliana. L’atteso debutto del festival Popsophia attorno alle riflessioni sulla spettacolarizzazione del male e della crudeltà, dei pensieri distruttivi e della malìa dello sguardo.

Si è aperto ieri il festival di Ancona: “Non un tema consolatorio, necessario rivolgere una riflessione sulla nostra posizione di spettatori del male”. Da oggi partono anche rassegne e laboratori filosofici per adulti e bambini.

 Dal Signore delle Mosche a Squid Game, il male che ci portiamo dentro e quello che siamo incapaci di non vedere ha preso residenza alla Mole Vanvitelliana di Ancona. L’atteso debutto del festival Popsophia attorno alle riflessioni sulla spettacolarizzazione del male e della crudeltà, dei pensieri distruttivi e della malìa dello sguardo.

Annunciato con un tutto esaurito già da giorni, il festival ieri è entrato nel vivo dei suoi incontri con il pomeriggio dedicato alla presentazione della mostra Pentagon che è una riflessione filosofica attorno a figure geometriche e razionali che raccolgono il testimone del pensiero pitagorico e non solo e con la dissertazione del professore Roberto Cresti attorno alla filosofia di Niccolò Cusano e all’uomo Vitruviano.

Mostra Pentagon

Ad aprire ieri i saluti istituzionali dell’assessore alla cultura Anna Maria Bertini: “Finalmente abbiamo il primo festival nazionale di Popsophia ad Ancona. Abbiamo creduto in questa manifestazione che riesce ogni volta a stupirci. Siamo sempre più convinti della scelta operata perché è una scelta vincente che risponde alle esigenze culturali di questa città e stiamo lavorando per arricchire sempre più l’offerta e trovare spazi idonei a permettere a tutti coloro che vogliono, di partecipare”.

In serata ad entrare nel viaggio attorno alla crudeltà umana è stata la direttrice artistica Lucrezia Ercoli che attraverso un percorso fra cinema, letteratura e serie tv ha anticipato il lungo cammino di 4 giorni che porterà lo spettatore del festival verso un viaggio alla ricerca dei fenomeni del lato oscuro e crudele.

“Non un tema consolatorio – ha spiegato la direttrice artistica Lucrezia Ercoli – ma una riflessione attorno alla nostra posizione di spettatori, di vittime e carnefici è un’esigenza del contemporaneo. Perché il male di cui parliamo non è il male del mondo, ma un male propriamente umano, che ci appartiene”.

L’avvio è con un capolavoro della letteratura come Il signore delle mosche dove William Goldin affida all’infanzia il ruolo di denuncia di una malvagità insita nell’uomo, nello stato di natura che prevale sulla cultura, rispondendo alla pulsione degli istinti. Un’intuizione confermata decenni dopo da quell’ “Effetto Lucifero” che è stato l’esperimento dello psicologo Philip Zimbardo simulando una situazione di guardie e carcerati. Persone normali, studenti che assumono il ruolo di vittime e carnefici fino alle estreme conseguenze. E di crudeltà e malvagità, di infanzia e cattiveria si sono nutrite serie tv e cinema, spesso abbinate proprio alla fascinazione dello sguardo. Ne sono esempio “Il Gladiatore”, “Squid game” fino a quello “sciame” di odio online che travolge la comunicazione sui social e che fa passare in un attimo l’utente da follower ad hater. Ad “alleggerire”, ma solo nella forma lo spettacolo ci ha pensato lo scrittore e musicista Ivan Talarico con i suoi “racconti” di male, dalla vita domestica all’ansia della dimostrazione di dover viaggiare ed essere impegnato. Con i suoi brani non sense, ma che in realtà sono pieni di senso e una felice esecuzione musicale è riuscito a produrre involontari effetti comici che hanno allentato la tensione attorno alla narrazione.

22 marzo

Il festival entra oggi nel vivo con le rassegne e il primo dei philoshow: alle 18 arriva Alice Valeria Oliveri sulla spettacolarizzazione della morte nella tv del trash, a seguire Salvatore Patriarca (ore 18.30) che esplora invece il male come scelta attraverso filosofia, cinema e televisione e chiude la terna pomeridiana Eugenio Radin (alle ore 19) che offre la sua riflessione sul terreno delle argomentazioni online, ravvisando il “male” nel combattere anziché dibattere.  Alle 21.15 il primo dei philoshow dal titolo “Il male del nostro tempo. Nichilismo, scontentezza, canzonette”, con ospite Marcello Veneziani. Uno spettacolo inedito dove la musica sarà il viatico per indagare le insidie della vuota insoddisfazione e il corto circuito per il quale le canzoni, da momenti di svago leggero invece possono parlare di nichilismo e “voglia di niente”.  Sabato 23 marzo invece è dedicato alle distopie e all’intrattenimento ad alta tensione: nel pomeriggio Diego Castelli (ore 18) che affronterà il tema del “male” nelle serie tv degli ultimi 20 anni. A seguire (18.30) Gennaro Carillo, docente di Storia del pensiero politico all’Università di Napoli offrirà una riflessione sulla politica dominante contemporanea afflitta da cospirazionismo, post verità. E in chiusura alle 19 a Davide Bennato è affidato lo studio sulla narrazione della guerra attraverso i nuovi media. In serata all’auditorium con Michele Bellone il philoshow sul “peggiore dei mondi possibili” , un viaggio musicale e filosofico fra immaginari diventati leggendari: da 1984 di George Orwell ad Arancia Meccanica, da Brazil a Black mirror.

 SNF

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LO SGUARDO DEL MALE |AL VIA POPSOPHIAultima modifica: 2024-03-22T16:11:46+01:00da Dizzly