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spettacolo

Lo spettacolo del Male racconta la fascinazione del nostro secolo per malvagità e catastrofi. La conferenza stampa  a Palazzo Camerata di Ancona.

Ecco svelato il programma di Popsophia 2024. Conversando con Evio Hermas Ercoli e Lucrezia Ercoli al Bramante di Roma, dalla Sala delle Sibille per l’anteprima del festival nazionale, dopo “Amati mostri” e “L’anno che verrà” pensai ad un Tototitolo Popsophia. Scommettere sul tema principale  dell’edizione, provare a guardare l’insieme delle interazioni tra arte, cultura, costume, e società alla maniera popsofica. Individuare l’argomento della nuova avventurosa e pertubante estetica che stava per essere annunciata dalle sibille pop.
Dalla bellezza del male, pensai immediatamente ad alcune pietre miliari di riferimento come la  Storia della bruttezza di Umberto Eco e La banalità del male di Hannah Arendt. Successivamente, alla presentazione ufficiale del manifesto 2024, allo sguardo obbligato in Arancia meccanica. La serie di connessioni alle quali, inevitabilmente,  il format culturale ideato da Lucrezia Ercoli approda con i suoi titoli oltremodo “provocatori” è sorprendente. La 4 giorni, dal 21 al 24 marzo alla Mole Vanvitelliana di Ancona, indagherà nei meandri  del male nella sua veste più contemporanea. Un vasto contenitore culturale come fogli di mondo da sfogliare. Ed eccolo l’iconico Alex di Arancia meccanica, per uno dei titoli in programma. 

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“Lo spettacolo del male”. Tre rassegne dedicate a cinema, serie tv e nuovi linguaggi, tre spettacoli filosofico- musicali inediti, laboratori di filosofia dedicati ad adulti e bambini e una mostra “Pentagon” nella galleria virtuale di Popsophia MeGa per entrare all’interno dei misteri della perfezione della matematica.

Il “male” nel cinema, nella musica e nelle serie tv. “Il voyeurismo dell’occhio terrorizzato dell’immagine del 2024 è ispirato a un episodio raccontato da Platone nel IV libro della Repubblica – spiega Lucrezia Ercoli – un uomo passava vicino ai corpi senza vita dei giustiziati dal boia e “provava desiderio di vedere, ma insieme non tollerava quello spettacolo”. Alla fine, vinto dal desiderio, guarda lo spettacolo macabro che lo attraeva e allo stesso tempo lo ripugnava. Perché continuiamo a nutrirci di questo spettacolo? Il festival usa le armi della pop filosofia per riflettere sul nostro essere compulsivi “consumatori di malvagità” attraverso il cinema, le serie tv, la musica e i nuovi media. Un viaggio nella crudeltà che non ci consentirà di fuggire da noi stessi”.

Particolarmente soddisfatti il Sindaco di Ancona Daniele Silvetti, l’Assessore regionale alla cultura Chiara Biondi, l’Assessore alla cultura di Ancona Anna Maria Bertini. Popsophia rappresenta il cursore principale di un format che è centrale nell’offerta culturale della città. Un motivo di orgoglio per la qualità dei contenuti e un target di pubblico non soltanto regionale. Un prodotto nuovo, e allettante che supera i confini. Un progetto di lungo respiro.

SPEECH PHILOSHOW FACTORY MUSICALE E WORKSHOP

Il festival è articolato in una serie di appuntamenti sul tema scelto con speech inediti e philoshow serali, con i live di della Factory. Laboratori filosofici in collaborazione con l’associazione Sophratica  dedicati a varie fasce di età, anche bambini.  Terza mostra d’arte nella galleria virtuale e modulare MeGa: “Pentagon” il titolo dell’esibizione che richiama lo spazio fisico della Mole, dalla pianta pentagonale.

PROGRAMMA

Il festival inaugura giovedì 21 marzo, alle 18 con il vernissage della mostra alla sala Boxe della Mole con gli interventi di Viviana Caravaggi sul metaverso, Evio Hermas Ercoli e Roberto Cresti. Alle 21.15, sempre alla Sala Boxe la presentazione del festival al pubblico con ospiti Michele Capuani che affronterà il tema del “male” tra moda e design e la direttrice artistica Lucrezia Ercoli che presenterà in anteprima il suo nuovo libro edito da Ponte alle Grazie e dedicato al tema del festival. Ad impreziosire la serata di apertura l’incursione musicale recital dell’artista, scrittore e musicista Ivan Talarico.

VENERDI’ 22 MARZO il festival entra nel vivo con i 3 incontri pomeridiani a partire dalle ore 18 inseriti all’interno delle tre rassegne: Philofiction, Cinesophia e Mediascape. Ospiti della prima giornata Alice Valeria Oliveri sulla spettacolarizzazione della morte nella tv del trash per spiegare cosa succede quando l’intrattenimento popolare e generalista si incrocia con la morte, dal Grande Fratello alle trasmissioni di Barbara D’Urso. L’analisi di Salvatore Patriarca (ore 18.30) esplora invece il male come scelta attraverso filosofia, cinema e televisione, passando dai malvagi “classici”, da Giuda a Vito Corleone, per arrivare ai moderni Joker, Dexter e Walter White di Breaking Bad. Chiude la terna pomeridiana Eugenio Radin (alle ore 19) che offre la sua riflessione sul terreno delle argomentazioni online, ravvisando il “male” nel combattere anziché dibattere.

Alle 21.15 il primo dei philoshow dal titolo “Il male del nostro tempo. Nichilismo, scontentezza, canzonette”, con ospite Marcello Veneziani. Uno spettacolo inedito dove la musica sarà il viatico per indagare le insidie della vuota insoddisfazione e il corto circuito per il quale le canzoni, da momenti di svago leggero invece possono parlare di nichilismo e “voglia di niente”. Un viaggio nella musica “leggera” da Modugno a Luigi Tenco, da Vasco Rossi a Califano, fino ai contemporanei Colapesce e Di Martino.

SABATO 23 MARZO è dedicato alle distopie e all’intrattenimento ad alta tensione proposto da serie tv del genere crime, ma anche alla narrazione dei conflitti in atto. Ad aprire la rassegna Philofiction due esperti di serie tv come Diego Castelli e Marco Villa (ore 18) che affronteranno il tema del “male” nelle serie tv degli ultimi 20 anni, da Breaking Bad a Dexter e Succession. A seguire (18.30) Gennaro Carillo, docente di Storia del pensiero politico all’Università di Napoli offrirà una riflessione sulla politica dominante contemporanea afflitta da cospirazionismo, post verità. Un topos che il cinema ha saputo confezionare per offrirlo al pubblico attraverso il grande schermo. E in chiusura alle 19 a Davide Bennato è affidato lo studio sulla narrazione della guerra attraverso i nuovi media, un tentativo di andare oltre la dicotomia tra un mondo costruito sui fatti e un mondo edificato sulle sue interpretazioni.

Alle 21.15 il philoshow serale non può che raccogliere tutte le suggestioni del pomeriggio in uno spettacolo ai confini del reale dedicato alle distopie: “Il peggiore dei mondi possibili” il titolo dell’incontro condotto e ideato da Lucrezia Ercoli e con ospite il divulgatore scientifico Michele Bellone. Un viaggio musicale e filosofico fra immaginari diventati leggendari: da 1984 di George Orwell ad Arancia Meccanica, da Brazil a Black mirror. Immaginari in cui dalla paura per il controllo e la compressione delle libertà si passa a quella per la tecnologia in grado di risucchiare l’umanità creando un mondo post apocalittico.

DOMENICA 24 MARZO

L’ultima giornata del festival vede protagonisti Oriana Binik, Alessandro Beretta ed Eleonora Caruso. Attraverso i loro interventi pomeridiani alla Sala Boxe verranno sottolineati ulteriori aspetti del lato oscuro della società e del piacere provato di fronte alla spettacolarizzazione dell’orrore. “Dal true crime al dark tourism” il titolo dell’intervento di Oriana Binik, sociologa e criminologa che spiegherà quando e perché possiamo definire “sublime” il crimine e la fascinazione per la violenza (ore 18). Aspetti analoghi verranno scandagliati nel cinema dallo scrittore e giornalista Alessandro Beretta (18.30) per la rassegna Cinesophia, con l’intervento dal titolo “Verrà il male e avrà i tuoi occhi”. Da Arancia meccanica a La casa di Jack (Von Trier)”, mentre a concludere (alle 19) Eleonora Caruso affronterà il tema quanto mai attuale della “moderazione” dei commenti nei social, fra haters e video di violenza e politicamente scorretto.

Alle 21.15 la chiusura della 4 giorni di Popsophia con un concerto di musica e parole, alla scoperta delle radici filosofiche del rock e delle vite e dei brani di autori diventati leggende, ma che hanno bruciato le proprie vite fra eccessi, ricerca dell’altrove e male di vivere. “Simpathy for the devil” il titolo dello spettacolo tratto dall’omonimo brano dei Rolling Stones che con la guida sapiente di Carlo Massarini che ritorna dopo l’anteprima di dicembre dedicata a Lucio Dalla, condurrà lo spettatore nei meandri della mente e del cuore di artisti come Janis Joplin, Amy Winehouse, Brian Jones, Jim Morrison.

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Toto Popsophia La prima edizione nazionale del festival ad Anconaultima modifica: 2024-03-08T08:41:44+01:00da Dizzly