Ustrasana – La posizione del Cammello

In sanscrito ustra significa “cammello”, pertanto la traduzione letterale di Ustrasana è “la posizione del cammello”.Non sembrando in effetti un cammello Ustrasana potrebbe essere stata chiamata in questo modo perché la posizione che si assume con il corpo ricorda la forma della gobba di un cammello. In ogni caso eseguire questa posizione in modo costante aiuta a correggere la postura ”ingobbita”

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Con questa asana, occorre portare l’attenzione e la forza nel basso ventre, aumentandone la compattezza ad ogni espirazione e percependo, attraverso l’ inspirazione, la forza del diaframma che ci sostiene. Altro punto di forza sono le mani, ben saldate alle caviglie rendono possibile la maggiore leggerezza delle spalle e del tronco.

All’inizio se non si riesce a raggiungere la posizione completa si possono portare le mani a sorreggere la zona lombare inarcando leggermente la schiena. Bisogna sempre ricordarsi che le posizioni si acquisiscono gradatamente, senza superare i propri limiti se il nostro corpo ci comunica di aver raggiunto la soglia limite, il dolore.

BENEFICI

  • Migliora la digestione stimolando lo stomaco
  • Regola il transito intestinale
  • Migliora la postura, aiuta ad aprire il petto e a rilassare e rinforzare la colonna vertebrale
  • Ottima per la sciatalgia
  • Stimola la tiroide
  • Ottima per il sistema riproduttivo
  • Tonifica l’apparato genito-urinario
  • Disintossica l’organismo aumentando la diuresi
  • Fortifica addome e bacino eliminando il grasso dall’addome e dai fianchi.
  • Rafforza i quadricipiti e li allunga.

CHAKRA STIMOLATI

  • Svadhisthana
  • Manipura
  • Anahata
  • Vishuddha

Che dire di più.

Con una sola posizione visto quanto lavoro si riesce a fare???

Namasté

NAVASANA – LA POSIZIONE DELLA BARCA

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QUESTA ASANA rinforza il centro, sia fisico sia spirituale/emotivo (il cuore), legato cioè all’intimità di ogni essere. La postura sviluppa i muscoli addominali che aiutano a sostenere la parte bassa della schiena, Inoltre aiuta a rendree la colonna vertebrale forte proprio con il lavoro sulla muscolatura addominale. Inoltre, sostenendo l’intera cavità toracica, facilita una respirazione morbida ed efficiente.
 
L’attenzione sul respiro mette in contatto con le emozioni e con il nostro vero io, perchè anche una posizione semplice come questa se lavorata con il vero ascolto del nostro corpo può penetrare in profondità, oltrepassare i muscoli, gli organi e le ossa per giungere sino al sé: l’integrazione di ogni parte del corpo lascia una sensazione di potenza e flessibilità, di equilibrio mentale ed emotivo.
 
Per cercare stabilità nella posizione, rilassa il respiro e i muscoli del viso. Quando i lineamenti si distendono l’attenzione è ritirata all’interno.
Nella foto Navasana e le sue varianti.
Namasté

 

ASANAS

Articolo pubblicato silla nostra pagina FB il 2/10/20

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Iniziamo un percorso sulle asanas dello yoga.
Asana (devanagari: आसन, IAST āsana) sono posizioni o posture utilizzate in alcune forme di yoga, in particolare nello Hatha Yoga. Il termine viene tradotto al maschile per convenzione degli studiosi di Sanscrito. La funzione degli asana è direttamente collegata alla fisiologia indiana, fondata sul sistema sottile. Secondo tale sistema, attraverso l’assunzione di diverse posizioni del corpo, il praticante diviene in grado di purificare i canali energetici (Nadi), incanalare l’energia verso specifici punti del corpo ed ottenere così un notevole beneficio psicofisico.
Fonte wikipedia.
È quindi evidente che le asanas sono un mezzo che il praticante yogi usa non solo per trarre benefici corporei ma, soprattutto, per elevarsi ad una condizione spirituale e mentale più elevata.
In questa sezione che inauguriamo analizzeremo la “parte fisica” delle posizioni yoga senza mai perdere di vista però che lo yoga non è assolutamente solo questo.
Namasté
Oggi non stiro più il mio corpo come quando avevo trenta o cinquant’anni, ma allungo la mia intelligenza all’interno di esso per espanderlo, ora la mia intelligenza stira il mio corpo.
(B.K.S. Iyengar)
La posizione agisce sul secondo chakra Svadishtana che è il centro dell’energia emozionale, situato appena sotto l’ombelico e in misura minore sul chakra della radice. E’ utilizzata anche come posizione di meditazione, perchè aiuta il corpo a rimanere “radicato” al suolo grazie all’appoggio sugli ischi e al tempo stesso favorisce la distensione della colonna vertebrale a partire dai fianchi, verso l’alto, attivando mula bandha.

 

CHATURANGA DANDASANA – LA POSIZIONE DEL BASTONE

 (Articolo pubblicato sulla nostra pagina FB il 9/10/20)
Chatur (quattro), anga (parti del corpo), danda (bastone)asana (postura). Chaturanga
Dandasana vuol dire quindi la posizione del bastone che viene mantenuta da quattro arti. La chiave per svolgere correttamente questa posizione è infatti poggiare a terra solo le mani e le dita dei piedi mantenendo il corpo rigido e forte come fosse un bastone.
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Fondamentale in questa posizione mantenere il bacino in asse con il tronco e contrarre saldamente l’addome. Al successivo espiro, fletti i gomiti cercando di mantenerli chiusi vicino al tronco e porta il petto verso la terra senza toccare il tappetino
Fai attenzione a mantenere tutto il corpo in una linea, contrai i quadricipiti e stai dritto con il collo.
 
Questa postura è una delle più complete ed efficaci perché
  1. rinforza i polsi i gomiti e le spalle preparando il corpo alle posizioni avanzate che richiedono forza nelle braccia (vedi le posizioni sulla testa)
  2. tonifica i glutei, l’addome e i pettorali
  3. rinforza i muscoli dorsali e la tua postura ringrazia.
  4. massaggia gli organi addominali grazie ad una intensa contrazione dei muscoli
 
Ricorda sempre che ogni postura yoga ha una sua storia e un suo percorso. Non bisogna pretendere di saper fare subito un asana alla perfezione. Ascoltiamo sempre i limiti del nostro corpo e trasformiamoli in meravigliose potenzialità con pazienza e costanza.
Namasté

 

UTTANASANA – LA POSIZIONE DELLA PINZA

(articolo della nostra pagina FB del 17/10/20)

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Uttanasana è una posizione yoga di piegamento in avanti in piedi, il cui nome sanscrito letteralmente significa “posizione di intenso allungamento”
È una posizione che lavora sul radicamento ed è ottima da praticare quando si vuole lavorare sul primo chakra, Muladhara:“Distende tutta la parte posteriore del corpo, in particolare le gambe e la parte bassa della schiena, massaggia gli organi interni e aiuta a disintossicare fegato, milza e reni. Permette al busto di lasciarsi andare, accrescendo la flessibilità della parte alta della schiena e la distensione dei muscoli delle cosce. Inoltre favorisce l’afflusso del sangue verso il capo ed è una buona posizione in caso di giramento di testa; è anche una buona posizione per bilanciare i piegamenti all’indietro.
Uttanasana è eccellente per il primo chakra sia in caso di eccesso sia di carenza, poiché favorisce sia l’apertura sia il rilascio.”
(tratto da Anodea Judith, Yoga e Chakra, Macro Edizioni)
namasté

 

Vrikshasana – la posizione dell’albero.

“Metti radici nella terra così potrai ergerti alto nel cielo; metti radici nel mondo visibile così da poter raggiungere l’invisibile.”
Osho
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E’ una delle posizioni secondo me più belle e profonde tra gli asanas dello yoga. Essendo una posizione di equilibrio richiede una grande concentrazione. La mente deve essere nel qui e ora nell’ascolto di un respiro calmo e consapevole.
Come suggerisce il nome, si diventa radicati e stabili come attraverso le radici di un albero. Le nostre radici sono i nostri piedi. Dopo aver trovato stabilità partendo da Tadasana concentriamoci a spostare il peso su una gamba, facendo in modo che il nostro piede diventi stabile e, perlappunto, radicato con la madre terra, prima di sollevare l’altra gamba. Le radici di un albero scendono in profondità nel terreno e allo stesso tempo l’albero si alza verso il cielo. Più profonde sono le radici, più alto è l’albero. Più portiamo il nostro corpo verso la gravità, la stessa forza ci spinge verso l’alto. La stabilità del corpo e della mente è essenziale nella pratica dello yoga.
Quando la mente è calma, si è in grado di vivere in pace. Il praticante yogi deve vivere nella tolleranza e nella calma: l’albero ci offre liberamente ombra, fiori, frutta e legno. Allo stesso modo uno yogi è incoraggiato a sviluppare la cordialità (Maitrim) e compassione (Karunya) a tutti gli esseri viventi come ci insegna Patanjali.
Le nostre braccia, raggiunta la stabilità, vanno verso il cielo, verso il divino, le mani giunte di preghiera, nell’anjali mudra.
Ricordatevi di portare il coccige in dentro, verso il basso, per non gravare sulla schiena.
Gli alberi si adattano alle stagioni, si piegano al vento per tornare poi verso l’alto, perdendo le foglie per lasciar andare il vecchio e far spazio al nuovo che verrà, si nutrono dalla terra e dal sole. Impariamo ad essere alberi.
Namasté

 

Il rilassamento nello yoga

“Lasciarsi andare è l’asana di gran lunga più difficile”

B.K.S. Iyengar

Guru

 

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Spesso quando si cercano immagini su internet relative al rilassamento o al relax compaiono immagini relative allo yoga. Eh si, perché lo yoga non insegna solo a percepire il proprio corpo attraverso il movimento attivo, ma focalizza l’attenzione sulla mente e ci aiuta ad entrare in una dimensione di profondo rilassamento, utile ad allontanare lo stress.

In questo momento particolare di restrizioni, paure ed isolamento dovuti alla pandemia da Covid 19 o, comunque, se si stanno vivendo momenti particolarmente pesanti, i pensieri ti sommergono e hai i livelli di stress al limite, a causa del lavoro, di problemi economici o familiari e di salute, lo yoga può tornarci utile. Questo sia in generale attraverso una pratica costante ma, anche, attraverso alcune posizioni specifiche che servono proprio per rilassarsi, portare lo sguardo dentro di noi e, perché no, lavorare comunque anche sul corpo.

La vita è come una calamita: quello che pensiamo attraiamo.

Lo stress è una perdita di equilibrio che avviene al di fuori e dentro di noi a causa di eventi stressanti che giungono per circostanza o casualità, capaci di determinare svariate conseguenze fisiche e psicologiche, che variano da persona a persona.

I fattori che causano lo stress sono percepiti e vissuti secondo la sensibilità di ogni individuo. A livello scientifico la fase iniziale dello stress altera e aumenta la liberazione di cortisolo, l’ormone che regola l’energia del corpo, il metabolismo, le difese immunitarie e infiammatorie dell’organismo.

Intensi e prolungati stati di stress, portano il corpo ad abbassare la sua capacità di adattamento agli eventi che accadono nell’ambiente e agli stimoli fisici e mentali che si subiscono.

La risposta del corpo in questa fase comporterà: tensione muscolare, peggioramento della postura e dell’aspetto fisico, aumento della frequenza cardiaca e della pressione, malessere generale, ipertensione, diabete, malattie psicosomatiche e infiammatorie, alterazione dei pensieri e problemi ai processi cognitivi. Fateci caso, quando una situazione ci innervosisce contraiamo automaticamente il nostro corpo o quando una cosa ci fa paura incassiamo il collo portando le spalle in avanti a chiusura. Sono tutti sistemi di difesa naturale che sono positivi se momentanei ma che a lungo andare nuociono gravemente sulla nostra salute psico – fisica.

 

 

Imparando a prenderti uno spazio tutto per te per rilassarti in qualunque posto sia possibile potrai portare sollievo al fisico, alla mente ed allo spirito, riducendo ansia e stress, portando distensione e riducendo la frequenza cardiaca e la pressione.

Allontanando i pensieri negativi si crea una momentanea indifferenza verso gli stimoli negativi, sia interni che esterni. Si avranno benefici su pelle ed occhi e  miglioramenti sulla circolazione. Il rilassamento aiuta a sincronizzare la mente verso le onde Alfa (le onde Alfa migliorano la memoria e la concentrazione, riducono ansia e paura, aiutano a perdere peso. Anche ascoltare musica rilassante risveglia le onde alfa).

La fase di rilassamento non deve essere considerata come una condizione di sonno e riposo. Durante la fase di rilassamento, resta attiva la percezione della propria condizione fisiologica, cosa che non accade quando si dorme.

Lo yoga favorisce una sensazione di benessere, tonifica corpo e mente, dona felicità e amore verso la vita, aiuta a ritrovare energia e serenità.

QUALI SONO LE POSIZIONI NELLO YOGA CHE FAVORISCONO IL RILASSAMENTO?

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La posizione principe, usata (o che dovrebbe essere) alla fine di una lezione o anche all’inizio per mettere un punto alla giornata e a tutti i pensieri collegati e vivere il qui e ora è SHAVASANA LA POSIZIONE DEL CADAVERE.

Dopo aver fatto i dovuti aggiustamenti per essere il più comodo possibile, si cerca  di  rimanere assolutamente immobili, dal momento che ogni movimento potrebbe interferire con il rilassamento profondo, mettendo in azione parti della nostra mente. Limmobilità del corpo porta calma nella mente!

Dopo aver chiuso gli occhi, magari con una mascherina e, perché no, con qualche goccia di un olio essenziale rilassante (mai a diretto contatto, immaginiamo che il nostro  corpo stia diventando pieno di luce, totalmente trasparente e che la superficie sotto sia così morbida da permetterci di sprofondare per qualche centimetro con tutto il corpo. Rimanendo così, almeno per 15 min., permettiamo lentamente a tutte le nostre membra di rilassarsi sempre di più e alla mente di svuotarsi, concentrandoci solo sull’ascolto del nostro respiro, il nostro mantra personale.

ADVASANA – LA POSIZIONE DEL CADAVERE INVERSO.

La posizione è fisicamente il contrario della precedente ma i principi sono identici. Questa è consigliata  a chi ha problemi di ernia del disco, collo rigido e schiena curva in avanti.

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JYESTIKASANA – LA POSIZIONE SUPERIORE

Questa asana è utile per tutti i problemi spinali, in particolare spondilite cervicale e rigidità del collo o della schiena. La lieve pressione dei palmi delle mani sul collo e il relativo riscaldamento porta gran sollievo alla rachide cervicale.

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MAKARASANA . LA POSIZIONE DEL COCCODRILLO

Anche questa è una posizione di relax ma lavora anche sui dorsali, muscoli che normalmente poco vengono stimolati ed invece sono importantissimi per la salute della nostra schiena. Questa posizione yoga distende i muscoli e allieva la stanchezza. Riduce gli stati ansiosi, attivando uno stato di profondo rilassamento. È un’asana che agisce positivamente sulla digestione e sulla pressione arteriosa ed aiuta a mitigare le tensioni alle spalle.

Questa postura yoga viene descritta anche nel testo Gheranda samhita, in cui si legge: “Proprio come un coccodrillo si appiattisce al suolo, similmente, lo stendersi con il ventre a terra, come questo animale, è conosciuto come Makarasana”.

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BALASANA – LA POSIZIONE DEL BAMBINO

Altra posizione principe del rilassamento. Oltre a essere una postura riposante, lenisce il logoramento dei nervi, insegna a respirare con la parte posteriore del corpo, sostiene i centri energetici vitali della pancia, del cuore e della testa.Ci aiuta ad ammorbidire e sciogliere schemi di irrigidimento difensivo dell’addome.  Inoltre scioglie le tensioni della schiena, soprattutto la zona lombare e aumenta la flessibilità delle nostre anche. E tutto questo in una posizione di massimo relax, che può essere fatta anche con dei supporti per migliorare la comodità.

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ANANDA BALASANA – LA POSIZIONE DEL BAMBINO FELICE

La foto è più che esplicativa così come il suo nome.

Praticare la postura yoga Ananda Balasana favorisce la digestione, allevia i dolori mestruali, lubrifica le articolazioni delle anche. Giocate come un bambino, dondolandovi da una parte all’altra, lasciando che il corpo trovi la sua espressione.

“Permettete a voi stessi di essere un bimbo che gioca semplicemente alla scoperta del corpo e del suo movimento”

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MATSYA KRIDASANA – LA POSIZIONE DEL PESCHE CHE SI DIMENA

Ieri sera la nostra insegnante, durante la lezione on line, ha anticipato che questa è una posizione in cui molto dormono. Lei compresa. In effetti anche io dormo spesso in questa posizione che il mio corpo trova molto rilassante. Questa asana stimola la peristalsi digestiva. Allevia i dolori alla sciatica rilassando i nervi nelle gambe.
Matsya Kridasana rilascia la tensione nel perineo. Questa asana è anche usata per praticare yoga nidra.

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SUPTA BADDHA KONASANA – LA POSIZIONE DELLA FARFALLA O DEL CALZOLAIO DISTESA.

Anche questa è una posizione molto comoda, soprattutto se si usano dei supporti per le ginocchia ed i benefici sono un’infinità:

    • Distende I muscoli dell’interno coscia, dell’inguine e del bacino
    • Apre le anche e flette i muscoli flessori dell’anca
    • Stimola la funzione degli organi addominali interni, delle ovaie, della prostata, della vescica e dei reni
    • Rinforza il cuore e in generale migliora la circolazione sanguigna
    • Riduce la tensione muscolare dell’organismo e l’affaticamento
    • Migliora i sintomi dell’insonnia
    • Calma la mente e riduce lo stress
    • Allevia i sintomi del mal di testa
    • Può essere utile nel trattamento di sindromi come il colon irritabile, dismenorrea (mestruazioni dolorose) e problemi digestivi
    • Aiuta a ridurre i sintomi della depressione lieve e alcuni sintomi della menopausa
    • Ricarica il corpo di energia.

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SUPTA MATSYENDRASANA

Matsyendra è il nome di uno dei leggendari yogi della tradizione antica, allievo diretto del dio Shiva, ma di lui parleremo in un’altra occasione.

È una posizione di torsione ma comoda ed agiata che, nonostante questo, esegue un lavoro molto intenso. I benefici sono:

    • Distende i muscoli e le articolazioni della colonna vertebrale, delle gambe, dei glutei e delle anche.
    • Migliora la postura e la flessibilità della schiena, rilassando e allungando la colonna vertebrale e riallineando le vertebre.
    • Massaggia e irrora di sangue tutti gli organi interni e migliora le funzioni digestive.
    • Distende i muscoli addominali, affinando anche il girovita.
    • Riduce lo stress
    • Riduce i dolori della zona lombare della colonna vertebrale e alle anche e stende i polmoni e aumenta la capacità polmonare

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APANASANA – LA POSIZIONE DLE RILASCIO DEI VENTI

Apanasana è una posizione che migliora l’ossigenazione del corpo, grazie a una profonda respirazione. Oltre  a questo tonifica e massaggia gli organi addominali, grazie allo “schiacciamento” della postura, migliorando così la peristalsi intestinale. Distende moltissimo i muscoli lombari eliminando tutte le tensioni. Spesso questa asana come Balasana, sono usate come contro posizioni ad asana che lavorano intensamente sulla zona lombare.

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Se poi vogliamo scegliere stili di yoga che si concentrano proprio sul rilassamento Yoga Nidra è basato su questi principi. Ma ve ne sono molti altri, come Restorative Yoga e Yin yoga.

In ogni caso, stili a parte, se impariamo a rilassarci vuol dire che impariamo a volerci bene.

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Rilassati, raccogliti, allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto.
(Italo Calvino)

 

VIRABHADRASANA – I GUERRIERI

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La storia dietro Virabhadrasana, la posizione del guerriero, appartiene alla mitologia classica dell’India, ed inizia con una storia d’amore.

Sati si innamora del grande maestro dello yoga e del dio maschile per eccellenza: Shiva.  I due si ricambiano e si sposano. Il loro amore viene ostacolato dal padre di lei Daksha, re di Yagna e figlio di Brahma. Daksha, inizia quindi a tormentare la figlia che presa dallo sconforto, non desiderando più il proprio corpo fisico, si uccide abbandonandosi ad una meditazione profonda e morendo di stenti oppure secondo altri gettandosi nel fuoco rituale.

 

Quando Shiva seppe della morte della sua sposa la sua ira fu grande.

Gettò quindi sulla terra uno dei suoi caratteristici ricci,  da cui nacque Virabhadra, l’eroe d’acciaio o l’eroe buono, che si configura quindi come incarnazione di Shiva. A lui fu ordinato di tagliare la testa a Daksha e di bere il suo sangue.

Virabhadra arriva alla città di Yaga e taglia immediatamente la testa al cattivo re. Shiva, recatosi sul posto per controllare l’accaduto si muove ad un raro atto di compassione e decide di riportare in vita Daksha, impiantandogli la testa del primo animale che trova, tra le versioni più ricorrenti si tratta della testa di un ariete.

 

 

Daksha rappresenta l’ego che distrugge l’amore (Sati) , inteso come amore per la divinità o equilibrio interiore, ma grazie all’intervento di Shiva, ovvero lo spirito elevato, lo spirito dello yoga, l’ego viene neutralizzato, rimettendolo al posto che gli spetta, non dominante sulla mente.

 

Con la pratica di Virabhadrasa è possibile recuperare il rapporto con il nostro luminoso Guerriero Interiore e percepire l’essenza vera dello Yoga, cioè la nostra unione con il Divino, e comprendere che la vera potenza è dentro di noi.

La forza interiore è la protezione più potente che hai. Non aver paura di assumerti la responsabilità della tua felicità.
(Dalai Lama)

Virabhadrasana è in effetti una mini sequenza: infatti esistono 3 posizioni con questo nome, il guerriero 1, il 2 ed il 3.

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Virabhadrasana I è l’eroe mentre si reca dal Re che deve uccidere, brandisce la grande spada sopra la testa ed essendo stato generato da una ciocca gettata in terra, è solido come questo elemento e da esso trae la sua grande forza. Questa posizione è infatti consigliata per sentire e connettere la nostra stabilità. Agisce sul primo chackra e aiuta nella ricerca della forza interiore.

Virabhadrasana II è l’eroe mentre prende chiaramente la mira per colpire il suo nemico. Virabhadrasana II aiuta nella concentrazione della mente.

Virabhadrasana III è una posizione molto diversa dagli altri guerrieri, si abbandona la solidità e la forza a favore della ricerca dell’equilibrio. In prima istanza rappresenta il momento in cui viene inferto il colpo di spada con cui viene recisa la testa di Daksha.

L’ego è ormai vinto, l’eroe cerca pace. Ucciso Daksha, Shiva ha compassione e ritrova il proprio equilibrio, centro dell’universo.

 

BENEFICI di Virabhadrasana:

  • Rafforza tutta la parte inferiore del corpo: i muscoli delle gambe, le caviglie e le ginocchia
  • Tonifica gli organi addominali
  • Apre le anche e le spalle
  • Apre il petto e aumenta la capacità respiratoria
  • Rafforza la schiena rendendo la colonna vertebrale più elastica
  • Migliora i sintomi della sciatalgia e aiuta a ridurre i dolori alla schiena fino, in certi casi, anche a superarli completamente.
  • Migliora l’equilibrio fisico, psichico ed emozionale
  • Aumenta la stabilità favorendo un forte radicamento a terra
  • Sviluppa la concentrazione e la resistenza

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IL SALUTO AL SOLE

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Il saluto al sole

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 Significato di Surya Namaskar

In sanscrito surya significa “sole” e namaskara indica un tipo di saluto reverenziale, pertanto la traduzione letterale di Surya Namaskara è “il saluto al sole”, inteso come un atto di devozione.

Le origini di Surya Namaskar

l culto del sole, diffusosi in buona parte del mondo in età arcaica, è, per l’India, uno dei più importanti. Surya, l’astro solare, attraverso la luce e il crea il giorno e permette la vita agli esseri umani e all’intera natura. La successione delle albe e dei tramonti è simbolo della ciclicità delle esistenze.

Surya Namaskar si basa su una serie di 12 asana, eseguite in una precisa sequenza e concatenate,  che partono dalla posizione verticale e vi ritornano. Si crede che questa sequenza di posizioni risalga al tempo in cui furono composti i Veda, gli antichi libri sacri della religione induista, antecedenti addirittura agli Yoga Sutra di Patanjali. Non esistendo fonti scritte fino ad un certo punto, in quanto la tradizione dei Veda era trasmessa solo oralmente. Il più antico di questi testi, il Rg Veda, risale ad un periodo compreso tra il 1700-1100 prima di Cristo.

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Il Saluto al Sole (Surya: sole; nam o namas: inchino, saluto reverenziale; kar:

fare, gesto, azione) viene fatto risalire ai culti persiani legati al dio Mitra (divinità solare).

Questi culti vennero portati in India dai Parsi intorno al VII secolo. L’ipotesi sembra confermata dal primo dei dodici mantra (Om Mitraya Namah) associato alle posizioni che compongono la sequenza.

Surya Namaskara è un modo per lodare il sole di migliaia di anni fa ed è un modo per risvegliare la consapevolezza in noi stessi, dal momento che il sole, secondo la tradizione induista, simboleggia la Coscienza Cosmica ovvero, la nostra vera natura.

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Asana e Pranayama

Questa sequenza viene considerata molto energizzante, tanto che è sconsigliata da praticare nelle ore serali dove invece il corpo deve acquietarsi. Da questo forte input energetico, il corpo riceve un risveglio e un benessere immediatamente percepibili, come se l’energia solare arrivasse in ogni cellula.

La pratica migliore avviene all’aperto, posizionandosi di fronte al sole rigorosamente a stomaco vuoto.

Le 12 asana del Sauto al sole sono sincronizzate in uno specifico schema respiratorio in modo da lasciare che il respiro ci guidi diventando tutt’uno con l’esecuzione delle asana, così come dovrebbe sempre essere quando si pratica yoga, perché il respiro è il nostro più grande maestro e di questo non dobbiamo scordarcene mai.

Si inspira ( Puraka) durante  le posizioni di piegamento all’indietro, per accompagnare l’espansione della cassa toracica e si espira (Rechaka) nei piegamenti in avanti per rispettare la compressione del torace e dell’addome. Nella sequenza è prevista anche la sospensione del respiro, kumbaka, in 3 posizioni, perché una impercettibile ma reale sospensione del respiro fa parte del nostro atto respiratorio. Sospensione quando abbiamo i polmoni pieni (Antara-kumbaka)  e a polmoni vuoti (Bahya – Kumbaka).

 “Il saluto al sole è una pratica spirituale completa (sadhana), in quanto comprende asanas e pranayama, mantra e tecniche di meditazione. Inoltre la sua versatilità e applicabilità lo rende uno dei metodi più utili per ottenere uno stile di vita sano, vigoroso e attivo e, allo stesso tempo, prepararsi al risveglio spirituale e la conseguente espansione della consapevolezza”

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Satyananda Saraswati

Come si fa Surya Namaskara, il saluto al sole

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C’è una energia muscolare nella luce del sole corrispondente all’energia spirituale del vento.
(Annie Dillard)

Il numero delle sequenze, che si praticano senza porre interruzioni, varia da una a tre, a cinque, e così via a tutte quelle che vogliamo, sempre nel rispetto del nostro corpo, che non deve sentirsi affaticato. Per favorire la concentrazione sarebbe opportuno eseguire la sequenza ad occhi chiusi.

Posizione di partenza: da Tadasana, la posizione della montagna, cercando la stabilità ed il radicamente, si congiungono le mani nell’anjali mudra di fronte al petto, entrando nella prima posizione Prarthanasana, la posizione della preghiera . Espiro.

Aum mitraya namaha “Saluti a colui che è affezionato a tutti”Asana 2 –

ASANA 1 – HASTA UTTANASANAINSPIRO

Aum Ravaye Namaha “Saluti a colui che risplende”

Asana 3 – UTTANASANA – Espiro

Aum Suryaya Namaha “Saluti a colui che ti rende vivo”

Asana 4 –  Ashwa Sanchalanasana, la posizione equestre – Con la gamba destra – Sospensione del respiro.

Aum Bhanave Namaha “Saluti a colui che diffonde la luce”

Asana 5 – ADHO MUKHA SVANASANA – cane a testa in giu’ – Inspiro

Aum Khagaya Namaha “Saluti a colui che si muove velocemente nel cielo”

Asana 6 – Asthanga Namaskara – il saluto degli otto arti– Espiro

Aum Pushne Namaha “Saluti a colui che dona forza e nutrimento”

Asana 7 – Bhujangasana – il cobra – Inspiro

Aum Hiranya Garbhaya Namaha “Saluti a colui che ha i colori dell’oro”

Asana 8 – ADHO MUKHA SVANASANA– Sospensione.

Aum Marichaye Namaha “Saluti al Signore dell’Alba “

Asana 9: Ashwa Sanchalanasana, la posizione equestre – Espiro

Adityaya Namaha ” Saluti al figlio di Aditi, la Madre Aum cosmica infinita”

Asana 10 – Padahastasana ( uttanasana) . Sospensione

Aum Savitre Namaha “Saluti al dio della creazione”

Asana 11 – Hasta uttanansana. Inspiro

Aum Arkaya Namaha “Saluti a colui che merita di essere lodato”

Asana 12 – Prarthasana – la posizione della preghiera. Espiro

Aum Bhaskaraya Namaha “Saluti a colui che guida l’illuminazione”.

Una volta tornati alla posizione di partenza ripetere la sequenza portando nella posizione equestre la gamba sinistra in avanti.

Variazioni

Esistono molte varianti a seconda della scuola o dello stile di yoga. Surya namaskar può essere eseguito in maniera molto fluida e veloce, oppure lentamente rimanendo in ogni posizione per un certo tempo.

Controindicazioni e precauzioni

  • Il Saluto al sole deve essere eseguito con molta prudenza dalle persone che hanno sofferto di ictus cerebrale o che hanno patologie delle arterie coronarie del cuore
  • Surya Namaskara non è consigliato a coloro che hanno ernie addominali importanti o gravi malattie della colonna vertebrale, come scivolamenti vertebrali o sciatalgia in fase acuta.
  • Le persone che soffrono di pressione arteriosa alta dovrebbero praticare con attenzione e cautela Surya Namaskara.
  • Chi soffre di disturbi alla schiena non gravi troverà giovamento nell’eseguire questa sequenza di asana, a patto di iniziare in modo molto graduale l’esercizio e di effettuarlo sotto la supervisione di un insegnante esperto.

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CHANDRA NAMASKAR – IL SALUTO ALLA LUNA

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Il SALUTO ALLA LUNA, a differenza del Saluto al Sole, che è una pratica energizzante che è consigliabile praticare al mattino, è sequenza calmante che invita ad accogliere l’energia lenitiva della luna. Quando puoi, pratica Chandra Namaskar la sera.

Surya Namaskar, come dicevamo, è tradizionalmente praticato all’alba come omaggio al sorgere del sole e per riscaldare il corpo in preparazione della giornata.

Chandra Namaskar è consigliabile la sera quando la luna si mostra. È comunque una sequenza per calmare lo stress ed allontanare le tensioni accumulate durante la giornata. Non è solo un modo per prepararti al sonno,

Da sempre le filosofie yogiche ed ayurvediche hanno tenuto conto dei ritmi delle giornate, delle stagioni e dell’età dell’uomo.L’alba e il tramonto sono sempre stati considerati momenti importanti per praticare Yoga.

In questi momenti della giornata, c’è un equilibrio fra luce e buio, infatti non è ancora giorno all’alba e non è notte al tramonto. Questo si riflette internamente sul corpo: anche le tue energie fredde e calde sono in equilibrio.

É consigliabile osservare anche il periodo del mese in cui si pratica; sarebbe opportun pratica la sequenza del saluto alla luna durante la luna nuova, la luna piena e la metà calante del ciclo lunare (14 giorni dopo la luna piena), perché la nostra energia è più bassa durante queste fasi.

Nei periodi di  ciclo mestruale per le donne, Chandra Namaskar può essere un balsamo per i giorni di bassa energia.

La cosa più importante: muoviti lentamente. Questo significa che non è necessario sincronizzare ogni movimento con un’inspirazione o un’espirazione come fai nei Saluti al Sole. Eseguire lentamente il Chandra Namaskar porta ad una  maggior presenza mentale: muoversi lentamente e fluire attraverso gli asana ha un incredibile effetto in termini di rigenerazione e capacità di essere veramente, anche se pratichi solo per 20 minuti. Non importa quanto fai, ma la qualità dell’essere presente nella pratica, QUI E ORA.