EQUINOZIO D’AUTUNNO

Ben ritrivati, com’è andata per voi questa caldissima estate. Oggi parliamo di questo nuovo cambio di stagione.

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Il termine Equinozio deriva dal latino e significa “notte uguale”. Infatti nei giorni degli equinozi la durata del giorno è uguale a quella della notte (12 ore ciascuno) in tutto il mondo, perché i raggi solari incidono perpendicolarmente all’asse terrestre. In realtà l’equinozio non è un giorno, ma è un istante preciso: è quel momento della rivoluzione terrestre intorno al Sole in cui quest’ultimo si trova allo zenit dell’equatore. Accade due volte l’anno (a sei mesi di distanza, a Marzo e Settembre del calendario civile). Nell’emisfero boreale l’equinozio di marzo segna la fine dell’inverno (astronomico) e l’inizio della primavera (astronomica), mentre quello di settembre termina l’estate (astronomica) e introduce l’autunno (astronomico). È specificato  “astronomico” perché differente è la classificazione  in meteorologia che come inizio delle stagioni prende  il primo del mese (1° Settembre per l’autunno e così via per le altre stagioni).

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Dal punto di vista ayurvedico e yogico,  che coincide con la Scienza, nella settimana dell’Equinozio entriamo in una fase di profondo equilibrio degli opposti: il numero di ore di luce equivale a quello di buio. È il Perfetto Equilibrio Cosmico, è il momento in cui possiamo ricercare l’armonia e senso di Unità.

Come già in altri articoli che abbiamo pubblicato ricordiamo che i quattro momenti di passaggio della Ruota dell’Anno (i due equinozi e i due solstizi), sono un punto di svolta fisiologico, ormonale – organico – nel nostro corpo e nella nostra psiche. Il  diminuire delle ore di luce influisce enormemente sul sistema ormonale e su tutto il funzionamento del nostro organismo sia fisico che energetico, interessando sonno, appetito, sistema nervoso, funzionamento degli organi ed energia.

Per l’ayurveda e lo yoga l’Equinozio segna l’inizio del GRANDE INSPIRO COSMICO., dove mitologicamente la dea Shakti apre gli occhi e l’Universo si riassorbe in Lei, ed è quindi il momento del “respiro equanime”, samavritti pranayama, dove l’inspiro (il giorno) e l’espiro (la notte) hanno la stessa durata. Questo momento è in grado di donare una profonda centratura nel Sè.

Per questo la Porta che dall’estate ci porta all’autunno invita all’introspezione. É il momento di rallentare, lasciare andare, meditare e riposare, è il momento della non-azione. Con l’autunno entra l’Elemento ARIA (VAYU MAHA BUTHA), e ci accompagnerà per i tre mesi successivi.

 

Nella tradizione ayurvedica l’Autunno, dominato dal Vata può portare dolori alle articolazioni, sensazione di secchezza, insonnia, irritabilità, ansia, depressione e stanchezza. Occorre equilibrare Vata e basta osservare la natura per capire come. Nel mondo animale in questo periodo dell’anno molte specie si preparano al letargo, nel mondo vegetale la maggior parte delle piante si libera del fogliame preparandosi ad un periodo di pausa, alleggerendosi dall’impegno di nutrire le parti verdi. Impariamo da loro, rallentiamo il ritmo, favoriamo il riposo.

L’autunno ci invita a entrare dentro e a godere dei frutti del nostro raccolto estivo, ed è la stagione giusta per:

  • ridurre gli impegni non necessari,
  • adattarci per cena e sonno all’accorciarsi delle giornate,
  • praticare un’attività fisica leggera ma costante (la stabilità aiuta Vata a stabilizzarsi),
  • sfruttare le ore di luce ed ancora calore stando il più possibile all’aperto e compensare la riduzione del calore proveniente dal Sole sollecitando il fuoco digestivo e interiore,
  • praticare i Kriya Solari che fisseranno il calore del Fuoco in noi che abbiamo accumulato durante l’estate per manterci caldi nell’avanzare delle stagioni fredde,
  • praticare nel flusso dei Pancha Prana (le 5 grandi energie all’interno del nostro corpo), seguendo questo grande momento di inspiro della terra per armonizzarci con il cambiamento stagionale.
  • adeguare l’abbigliamento alle temperature e preferire cibi caldi e cotti e bevande a temperatura ambiente o calde (è il tempo di tornare alle buonissime tisane ad esempio).

Buon passaggio di stagione a tutti quindi.

Namastè Marzia

Pranayama Sitkari

 

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Torniamo all’estate. Namastè a tutti. Abbiamo visto una delle respirazioni rinfrescanti che lo yoga ci propone per combattere l’eccesso di calore corporeo nel periodo estivo e pacificare il dosha Pitta, Sitali Pranayama. Ma molti chiedono: “io non riesco ad arrotolare la lingua, come posso fare?” Semplice, sostituire questo pranayama con un altro simile e che apporta i medesimi benefici. Stiamo parlando si Sitkari Pranayama.

Come praticare  Pranayama Sitkari?

 In una posizione comoda da seduti, con la schiena, il collo e la testa allungati  verso l’alto ed in linea, concentriamoci sull’ascolto del nostro respiro naturale lento e fluido.

Uniamo poi i denti lasciando la mandibola rilassata ed appoggiamo la lingua all’interno dei denti ed inspiriamo dalla bocca, lasciando che l’aria passi attraverso i denti. Avvertiremo subito una sensazione di freschezza  tratteniamo un’istante l’aria e poi lasciamo uscire il respiro dal naso. Questo pranayama andrebbe ripetuto per alcuni minuti, o perlomeno per quanto il nostro corpo lo ritiene utile.

Questo Pranayama, come Sitali è uno dei bochi che prevede l’inspirazione dalla bocca, proprio per rinfrescare. La spiegazione scientifica è molto semplice: nell’inspirazione dal naso il percorso dell’aria è più lungo è tende a scaldarsi anche grazie alla struttura stessa delle cavità nasali. Dalla bocca il breve percorso permette di mantenere l’aria più fresca anche grazie al “restringimento” dell’entrata in entrambi i pranayama.

Sitkari come Sitali ha molti benefici oltre permettere di regolare e abbassare la temperatura corporea (utile anche quando si ha la febbre o in caso di vampate di calore durante la menopausa). Infatti:
• Favorisce il rilassamento muscolare
• Ha un effetto rivitalizzante
Abbassa la pressione
Calma le emozioni
Allevia lo stress
• Stimola il fluire del prana (energia vitale) in tutto il corpo

Viste le temperature elevate e l’afa che in questi giorni ci affligge regaliamoci una ventata di freschezza.

Namastè

Sitali Pranayama – Il respiro rinfrescante

Oramai le stagioni estive in Italia sono sempre più simili alle stagioni Africane. Come possiamo combattere questo eccessivo caldo estivo?

Lo yoga ci viene in aiuto con delle apposite respirazioni rinfrescanti. Una di queste è Sitali pranayama, anche conosciuto come la respirazione rinfrescante, ed è perfetto per l’estate perchè calma e rinfresca il cervello e il sistema nervoso portando il corpo e la mente verso uno stato naturale di equilibrio, armonia e salute.  Vediamo ora come eseguirlo:

 

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In una posizione comoda seduti, iniziamo con una serie di respirazioni naturali e poi iniziamo il pranayama sitali. Questa respirazione prevede che si arrotoli la lingua ai lati per formare un “canale2 di ingresso stretto per l’aria, mantenendo la mandibola rilassata.

Si Inspira lentamente e regolarmente dalla bocca attraverso il tubo, trattenendo il respiro qualche secondo e si espira dalle narici. Si avverte sin da subito una sensazione di freschezza che si produce sulla lingua e nella parte posteriore della gola. Nella sopsensione del respiro si sente la sensazione di freschezza che si espande fino al cervello.

Nell’espirazione concentriamoci a difforndere la sensazione di calma e freschezza in tutto il sistema nervoso.

Sitali pranayama può essere praticato una volta al giorno per 6/12 cicli i(una inspirazione ed una espirazione) o al bisogno, come un vero e proprio pronto soccorso.

Inoltre dopo asana più intensi o alla fine di una sessione di yoga dinamico sitali aiuta il corpo a controllare un eccesso di pitta.

I benefici di questo pranayama sono molteplici, oltre a riuscire a contrastare il calore in estate,:

  • Stimola il fluire del prana e Calma rinfresca corpo e mente.
  • Regola e abbassa la temperatura corporea, anche in caso di vampate di calore dovute alla menopausa.
  • Aiuta in caso di febbre.
  • Favorisce il rilassamento muscolare.
  • Ha un effetto disintossicante sul sistema nervoso.
  • Ha un effetto defaticante e Calma le emozioni e lo stress.
  • Rinfresca il cervello.
  • Abbassa la pressione. 

Proviamolo e scopriremo che abbiamo un condizionatore portatile a disposizione!

namastè

LO YOGA D’ESTATE

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Il caldo può essere un deterrente a non praticare durante il periodo estivo e premesso che prendersi delle pause anche di 3 settimane, dopo che si è praticato costantemente tutto l’anno, concedendo al corpo di riposarsi e rigenerarsi va bene e non dobbiamo assolutamente avere “sensi di colpa”, ma se vogliamo continuare con la pratica basta seguire delle semplici regole per fare yoga senza aggravare l’elemento Pitta (fuoco), predominante in questo periodo. Non dimentichiamo che lo yoga nasce in India, un paese dove il caldo è predominante.

Ovviamente praticare lo stesso “tipo” di  yoga che si esegue durante la stagione fredda non è indicato e rischia di essere più controproducente che altro.

Lo yoga rispettando i cicli della natura, i cicli universali e i cicli personali è il nostro personale strumento per avere e mantenere salute ed equilibrio, fisico (e non solo per muscoli, ossa ecc.. ma soprattutto per i nostri preziosi organi interni). La pratica yoga si adatta a chi lo pratica e non viceversa.  Coloro che sonoabituati durante l’anno a fare pratiche yoga molto dinamiche  devono tener conto che il rischio d’estate è quello di farsi più male che bene nel continuare con le solite pratiche intense.

Nei mesi estivi non dobbiamo strafare, ma prediligere una pratica yoga più leggera e più lenta con una intensità ridotta per pacificare il dosha Pitta e non aumentare il fuoco.

No n mi addentro sugli stili consigliati ma vediamo comunque alcuni consigli utili:

I saluti al sole, che stimolano moltissimo l’energia e l’elemento fuoco, sono possibilmente da evitare oppure da eseguire con un ritmo più lento, limitando il numero di ripetizioni. Si può sostituire il saluto al sole con il saluto alla luna, infatti l’energia lunare è un’energia fredda.

Sono da evitare o diminuire le posizioni che stimolano in modo particolare Manipura Chakra, ovvero la zona dell’ombelico e l’addome, quindi pochi addominali! In ultimo, anche le posizioni in piedi sarebbero da limitare.

Le posizioni con i piegamenti in avanti  che hanno la capacità di rilassarci e di calmare il ritmo cardiaco,  e le sono posizioni invertite, in cui la testa è al di sotto della linea del cuore e favoriscono una buona circolazione (che abbiamo visto con il caldo può avere notevoli problemi), sono le più consigliate. Ottime le posizioni di apertura del petto e le posizioni a terra, che richiamano la freschezza, soprattutto le torsioni (anche da seduti) per combattere il ristagmo dei liquidi che in estate si aggrava. La tenuta delle posizioni deve essere diminuita, rispetto alla pratica invernale.

 Alcuni esempi:

Uttanasana, ardha uttansana, pashimottanasana, sarvangasana, halasana, viparita Karani (possibilmente al muro), matsyasana, ustrasana, bhujangasana, urdhva mukha svanasana, Matsyendrasana, Supta Matsyendrasana, ecc, ecc..

Sono ottime tutte le pratiche di rilassamento profondo, come lo yoga nidra.

Per quanto riguarda il pranayama invece, l’estate ci dà l’opportunità di provare a praticare la respirazione Sitkari. Una respirazione particolarmente rinfrescante, che proprio per questa sua peculiarità non viene normalmentepraticata d’inverno.  Ottime anche Sitali e Chandra Pranayama.

Sono Consigliate tutte le meditazioni sul respiro, quelle con visualizzazione della parte fredda della fiamma, sull’acqua e sul colore verde (4° chakra), che favoriscono una pacificazione di Pitta.

Il Mantra consigliato Om somaya namaha, il mantra della luna piena, il Mudra è quello del cuore, Hridaya Mudra. lo yantra è quello del 4° chakra il cui Bija mantra è yam.

Spero di esservi stata utile.

Namastè

 

 

 

 

ESTATE

 

estate

È  arrivata l’estate, ed anche in maniera “prepotente”, con un aumento considerevole delle temperature.

Nonostante la bellezza di questa stagione, le giornate più lunghe, le vacanze, ecc.. come ogni stagione ha i suo risvolti “no”. Vediamo insieme come lo yoga e l’ayurveda ci possono aiutare a vivere meglio la stagione del sole.

Questa è la stagione in cui predomina il dosha PITTA in cui l’elemento fuoco è predominante. Questo dosha ha qualità di calore, leggerezza e movimento. Quando eccede (come avviene nei giorni più caldi) si manifesta con infiammazioni, irritazioni, irascibilità e stress. Si introduce nella stagione primaverile e aumenta fino ad alterarsi nella stagione estiva e va, pertanto, equilibrato, proprio per non avere su di noi i suoi risvolti negativi.

Oggi vediamo insieme quali sono le REGOLE FONDAMENTALI da seguire in estate suggerite dall’ayurveda:

  • La 1 regola fondamentale, che ogni anno ci ricordano anche i telegiornali, J è IDRATAZIONE, ovvero bere molto per compensare la sudorazione eccessiva e l’aumento della temperatura corporea, che comporta un’evaporazione dei liquidi, determinando un calo di energia, stante che, unitamente all’acqua (liquidi) evaporano anche i Sali minerali.
  • L’acqua non andrebbe mai bevuta eccessivamente fredda ed ottime sono le bevande aromatizzate, con foglie di menta o cetriolo, ma anche entrambi. Tra l’altro diventano anche bevande detox, ottime per la linea.
  • Sarebbe ideale camminare scalzi dentro casa ed approfittare il più possibile di passeggiate scalzi sull’erba e sul bagnasciuga, perché rinfrescare i piedi rinfresca tutto il corpo. Consigliati sono anche pediluvi in acqua fredda. Questo anche d’inverno perché uno dei vantaggi di questo trattamento: rafforzare il sistema immunitario. A differenza di quanto potreste credere, per preparare le vostre difese all’attacco di virus e batteri, è bene che si “allenino”. Come? Esponendole ad una situazione similare. Quando il nostro sistema immunitario sa come far fronte ai cambiamenti di temperatura dei piedi (la prima parte del corpo che prende freddo in inverno o quando piove e la prima parte che si surriscalda d’estate), è capace di evitare qualsiasi malattia relazionata al freddo o le conseguenze relative all’eccessivo caldo. Questo ci aiuterà anche a sgonfiare i nostri piedi favorendo la circolazione sanguigna.
  • Ottime le docce fresche e l’alternanza caldo – freddo nel getto dell’acqua per stimolare la circolazione.
  • No ai cibi che nell’ayurveda rientrano nella categoria acidi, salati e piccanti, ed evitiamo troppi caffè ed un consumo eccessivo di alcool, soprattutto super-alcolici; ma di questo ci occuperemo con un articolo a parte e parleremo di tutti i consigli sull’alimentazione nel periodo estivo. È comunque consigliato evitare pasti pesanti per non aggravare il fuoco gastrico e produrre all’interno del nostro corpo ulteriore eccesso di calore.
  • Ovviamente i bagni di sole fanno benissimo, anche perchè è noto che sviluppano la vitamina D, che il nostro corpo non assimila in maniera normale come per le altre vitamine. Quindi si alla tintarella ma solo nelle ore meno calde e con le dovute protezioni.
  • In estate prediligete il bianco nell’abbigliamento. È riflettente e non assorbe calore. Ed usate tessuti di fibre naturali e freschi.
  • Si alle attività sportive ma LEGGERE e se possibile in acqua. Si alle lunghe passeggiate ma nelle ore serali, quando le temperature si mitigano e possiamo godere dell’energia lunare.
  • Si allo yoga ma come in ogni stagione con le sue regole: uno yoga non troppo intenso, per nno aggravare pitta e con una tenuta minore delle posizioni. Ma anche a questo dedicheremo un articolo a parte.

 

La parola d’ordine è: PIENEZZA ED APERTURA.

Godiamoci al meglio questa stagione in cui la natura porta a compimento il lungo lavoro dell’inverno e della primavera, trasformando i suoi fiori e semi in frutti, cercando in tutto quello che facciamo LA LEGGEREZZA.

 

Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore.
(Italo Calvino)

 

Sperando di esservi stata utile vi saluto J

Namastè

 

 

 

VASANTA, LA PRIMAVERA depurazione e rinascita

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È finalmente arrivato l’Equinozio di primavera. Il 21 aprile cambiamo stagione.

La primavera, in natura, e quindi anche per gli esseri umani, è la stagione della ri-nascita e del rinnovamento, dei fiori e delle foglie, esplosione di vita. Le giornate si allungano e dopo il lungo e buio letargo dell’inverno la vita torna a fiorire, pronta per dare i suoi frutti.

La linfa nella vegetazione che durante l’inverno era stata portata per protezione verso il basso risale per generare nuova vita.

Questa “inversione” è la medesima anche nel nostro corpo: la linfa si mette di nuovo in movimento, per portare fuori le tossine accumulate durante l’inverno e risvegliare l’intero organismo.

In India questa stagione viene chiamata Vasanta, che in sanscrito significa “brillante” e viene celebrata con la festa Vasant Pañcamī in onore della dea Saraswati, il colore per questa festa è il giallo, quello del sole e del polline.

Anche per noi umani seguire i ritmi della natura, ascoltare il cambiamento e promuovere l’equilibrio per mantenere il benessere fisico e mentale è indispensabile alla salute.

Kapha dosha - ayurvedic human body constitution. Combination of earth and water elements. Vector illustration.
Kapha dosha – ayurvedic human body constitution. Combination of earth and water elements. Vector illustration.

Per l’ayurveda questa è la stagione kapha.

Kapha è composto da acqua e terra (due elementi pesanti). Le sue qualità sono: umido, freddo, pesante, lentezza, morbido, appiccicoso e statico.   I luoghi principali in cui Kapha si manifesta nelle sue “qualità” nel corpo umano sono: il petto, la gola, i polmoni, la testa, i tessuti adiposi, i tendini, le secrezioni liquide del corpo e nel plasma.

Kapha ammorbidisce il cibo, costruisce i tessuti, lubrifica le articolazioni, accumula energia e governa i fluidi corporei come l’acqua, il muco e la limfa.
a livello psicologico questo dosha governa l’amore, la pazienza, il perdono ma anche l’attaccamento, l’avidità e inerzia mentale.

 

Questo è il momento migliore per “ripulire” il corpo dai suoi eccessi per evitare che si radichi sottoforma di “malattia”. Tutte le tossine che si sono accumulate durante l’inverno, iniziano a sciogliersi all’interno del nostro organismo ostruendo i canali corporei, indebolendo sia Agni (il fuoco gastrico) che il nostro metabolismo.

La primavera dunque, come stagione di passaggio ci porta generalmente, come già detto, ad essere privi di energia, più stanchi fin dal mattino e più assonnati di giorno. La medicina tradizionale indica questi cali come segnali di fatica degli organi deputati alla disintossicazione dell’organismo, soprattutto il fegato. Infatti il fegato deve pulire il sangue dai rifiuti che si sono rimessi in moto e che devono essere portati fuori dal nostro corpo. Possiamo aiutare l’organismo in questo lavoro di “pulizie di primavera” e, proprio come facciamo in casa, usare l’acqua e qualche prodotto pulente, tisane e erbe consigliate dalle medicine tradizionali.

Lo yoga è attento alla qualità del tempo: le fasi lunari, le stagioni, le porte dei solstizi e degli equinozi vengono considerati momenti particolarmente propizi alla pratica e occasioni speciali per ricevere forza e ed ispirazione nel processo evolutivo.

Nella pratica yoga di questo periodo sono consigliate pratiche più intense e che sviluppano “il fuoco”, per aiutare il corpo a bruciare le tossine e gli organi preposti a depurarsi ed essere più attivi.

Lo yoga insegna che il modo migliore per depurarci è respirare all’aria aperta. La primavera è un buon momento per cominciare a farlo, ogni volta che ci è possibile. Una respirazione profonda può eliminare fino al 75% dei rifiuti che l’organismo produce. Anche durante la pratica, ma come sempre, portiamo maggiore consapevolezza al nostro respiro. Un pranayama consigliato in questa stagione ci viene direttamente dalla natura ed è Brahmari, il ronzio dell’ape

Dopo una profonda inspirazione, lasciar uscire l’aria dal naso e dalla bocca appena schiusa, producendo il tipico ronzio dell’ape.

Ora che tutto sta crescendo e prosperando di nuovo, dovremmo esserne particolarmente

Come asanas vengono consigliate per le ghiandole surrenali gli inarcamenti e le torsioni in particolar modo. Ottimo è praticare nei ritmi di inspiro ed espiro il surya namaskar, il saluto al sole, per richiamare in noi l’energia del nostro astro principale, fonte di vita.

inizio-Primavera

Ora che tutto sta crescendo e la natura prospera di fiori, nuovo fogliame e profumi, dovremmo esserne particolarmente consapevoli e ricongiungerci con essa per creare un senso di armonia. Torniamo ad imparare a guardarci intorno, salutare il sole ogni mattina, fare passeggiate nella natura, ammirarne il miracolo del rinnovamento, goderci la tranquillità del qui e ora.

 

Buona primavera!

 

 

 

IL SOLSTIZIO D’INVERNO

La notte tra il 21 e il 22 dicembre è la più lunga dell’anno, il cosiddetto solstizio d’inverno che in questo emisfero segna il passaggio alla stagione più fredda.

solstizio

Il Solstizio d’inverno è pieno carico di valore simbolico come accade per altri simili fenomeni astronomici; è il momento dell’anno in cui l’oscurità prevale sulla luce, ma è lo stesso che indica la “rivincita” della luce stessa che pian piano riconquista ore nella giornata fino all’equinizio della primavera, dove la durata della notte si equivarrà a quella del  giorno.

Il Sole è simbolicamente connesso all’idea di immortalità e sin dall’antichità è stato sempre considerato come una divinità fondamentale, in grado di donare la vita. Il  solstizio d’inverno simboleggia la morte che dà inizio alla rinascita del Sole e dell’uomo: il Vecchio Sole muore e si trasforma nel Sole Bambino che rinasce dall’utero della grande Madre Terra.

Tutti i popoli di ogni epoca (egizi, maya, greci, cinesi, persiani e cristiani) hanno sempre celebrato la nascita delle loro divinità tra il 20 e il 25 dicembre. Nelle tradizioni germanica  e celtica precristiana, Yule era la festa del solstizio d’inverno.  Le popolazioni gallo-celtiche chiamavano questo giorno “Alban Arthuan”, ovvero la “rinascita del dio Sole” e, in epoca romana, tra il 21 e il 25 dicembre, si celebrava la rinascita del Sole, il “Dies Natalis Solis Invicti”, il giorno del Natale del Sole Invitto, insieme a un ciclo di altre grandi festività, i Saturnalia, dedicate a Saturno, e successivamente le Larentalia o festa dei Lari. In Asia il Sole ha sempre rappresentato un elemento imprescindibile, tanto che una sequenza tipica dello Yoga è il Saluto al sole, Surya Namaskara.

É un momento di grande rigenerazione cosmica ed è il momento dell’apertura del settimo chakra, Samsrara, quello della corona, che dona l’illuminazione. L’uomo prende coscienza della vera spiritualità sua e del cosmo.

In questo periodo entriamo nell’elemento Dosha – terra e acqua.

Le basse temperature e le notti più lunghe stimolano l’introspezione. Nella natura tutto si interiorizza, tutto viene ridotto all’essenziale, le piante si spogliano e la linfa si dirige all’interno verso il centro, per accumulare energia.
È tempo di immagazzinare energia, riposare e rigenerare il corpo!

 

La Terra rappresenta sul piano fisiologico l’elemento necessario per dare struttura e forza ai tessuti ed agli organi/strutture corporei chiamati Dathu. La Terra conferisce al nostro corpo il peso e la resistenza essendo la sua presenza un fattore stabilizzante e di protezione. L’elemento terra è collegato al primo chakra Muladhara. Sul versante mentale essa rappresenta il radicamento e la stabilità, il controllo e l’equilibrio dei pensieri, queste doti inducono pacatezza emotiva ed il raggiungimento di stati evoluti di saggezza.

Tutti gli organi e le sostanze solide del nostro corpo sono dominate dall’elemento Terra, dai muscoli alle ossa, alle cartilagini. Il suo senso è l’olfatto.

Secondo la medicina tradizionale cinese l’inverno è associato all’elemento acqua ed è collegato ai meridiani dei reni e della vescia urinaria. “L’elemento Acqua, in quanto fonte di vita, fornisce la volontà di sopravvivere” ed è collegato al chakra Svadhisthana
Le nostre ossa e articolazioni sono nutrite e lubrificate dall’elemento Acqua, essa riveste un ruolo di straordinaria importanza nell’organismo umano in quanto elemento necessario al corretto mantenimento delle funzioni vitali.

Quella dell’Acqua è un’energia molto profonda: costituisce l’inizio e la fine di ogni processo nell’essere umano. “È l’energia che ci viene fornita all’atto del concepimento. E’ potenzialità infinita!”

L’insegnamento dell’acqua è imparare a lasciarci andare al flusso naturale della vita. Impariamo ad arrenderci, ad immergerci, a lasciarci guidare con fiducia da questa corrente. “Questo elemento conferisce la volontà di raggiungere un obiettivo (aspetto yang) così come la capacità di abbandonarsi agli eventi senza dover controllare in modo eccessivo ogni cosa (aspetto Yin).”

In questa giornata è consigliato fare esercizi  o meditazioni che promuovano il ricambio e la purificazione del sangue, e/o che tonifichino il sistema endocrino.

  • lasciare andare il passato e focalizzare su noi stessi;
  • concentrarci sul presente;
  • dedizione alle nostre intenzioni;
  • ripetere un mantra o il nostro Sankalpa.


Nel festeggiare il Solsitizio d’inverno è bene ascoltare dentro di noi quali sono i desideri profondi, fare spazio tra tutto quello che non è davvero importante per accogliere il nuovo che verrà  e scegliere un proposito, è il momento favorevole per una promessa, per il tempo che viene e il nuovo anno.

 

Namastè

 

ARRIVA L’INVERNO

(Un ringraziamento a Eleonora Saraswati per i suoi insegnamenti.)

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Durante l’inverno, con il diminuire dell’energia solare, fonte di vita, la madre terra sembra inspirare per trattenere tutte le forze vitali per nutrirle e rigenerarle in attesa di rifiorire a nuova vita con l’arrivo della primavera.

Così è anche predisposta la natura umana, che in inverno è predisposta ad immagazzinare energie, proprio come un seme che, nascosto e protetto nel buio della terra sembra morto, ma sta radunando e risparmiando tutte le energie per poter salire in primavera verso la luce e fiorire. La natura in questo periodo si “contrae” in sé stessa.

“Inverno. Come un seme il mio animo ha bisogno del lavoro nascosto di questa stagione.”

Giuseppe Ungaretti

In questo periodo di contrazione noi permettiamo al nostro Prana, ovvero alle nostre energie vitali, di disperdersi, la rigenerazione non sarà possibile.

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Nella stagione invernale predomina un tipo di energia femminile e per l’ayurveda andiamo dal dosha VATA composto da aria ed etere, gli elementi più leggeri, verso KAPHA, dove prevalgono acqua e terra, gli elementi più pesanti.  L’elemento terra induce pesantezza e se non facciamo in modo di alleggerirlo siamo più rallentati, chiusi, tendenti alla depressione,  inattivi fisicamente e mentalmente.

Qualche piccolo consiglio per affrontare al meglio questa nuova stagione ci viene da questa scienza antica.

  • Innanzitutto continuiamo con le nostre pratiche yoga, cercando un rimo più lento e con maggior tenuta degli asanas, in modo da sviluppare calore dentro il nostro corpo e sviluppare maggiore energià. In altri articoli vedremo quali pratiche sono più “propedeutiche” per questa stagione e quali asana inserire maggiormente.
  • Questo è il momento in cui è ideale raccoglierci in noi stessi. Pertanto sarebbe ottimo prendere l’abitudine, se già non fa parte del nostro quotidiano, di meditare.
  • Scontando in questo momento il secco dell’elemento VATA possiamo soffrire di più di irrigidimenti muscolari e dolori alle articolazioni. Occorre quindi bere molto di più, favorendo bevande calde, che hanno anche tanti altri benefici.
  • Approfittiamo il più possibile, restrizioni a parte, delle poche ore di luce, anche solo facendoci una passeggiata.
  • Proteggiamo maggiormente i nostri reni, che sono quelli che in questo periodo dell’anno soffrono maggiormente, tenendoli ben al caldo.
  • Nonostante il freddo non dimentichiamo mai di arieggiare le nostre stanze, per eliminare tossine e batteri.
  • Evitiamo cibi non cucinati e cerchiamo sempre verdure e frutta di stagione. Facciamo colazioni più abbondanti. Tra i frutti di stagione mele e pere sarebbe preferibile mangiarle cotte.
  • Usiamo la LOTA per purificare il nostro setto nasale e le sue mucose. Anche su questo dedicheremo un articolo a parte

Spero possa esservi utile..

Namastè