Intervista esclusiva a Finaz chitarrista della Banda Bardò a cura di Jankadjstrummer

 

Intervista a Finaz della Banda Bardò all’indomani dell’uscita del suo primo album solista “ guitar solo”.

JANKADJSTRUMMER : Grazie di aver accettato un intervista  per i miei amici  appassionati di rock e non solo:  Finaz per cominciare vorrei farti qualche domanda riguardo alla Banda Bardò arrivata in questi giorni al ventennale della carriera, 20 anni sono tanti forse abbracciano almeno 2 generazioni di giovani, trovi differenza nel pubblico di ieri e di oggi? E in che modo cercate di intercettare con i testi lo spirito e i sentimenti delle migliaia di ragazzi che affollano i vostri concerti?

Finaz: Non notiamo tantissime differenze tra il pubblico di ieri e quello di oggi nel modo di approcciarsi alla musica. La musica rimane uno dei pochi momenti in cui tutti ci sentiamo uniti. Si canta, si balla, si salta insieme. Una sorta di rito tribale primordiale per liberare e sublimare le energie tutti insieme. Chiaro che dopo il concerto quando incontri le persone cogli spesso un velo di sottile angoscia per la incertezza dei giorni che viviamo…non facciamo assolutamente niente per intercettare il nostro pubblico. La formula della Banda è essenzialmente quello di fare ciò che artisticamente ci rende soddisfatti, in completa libertà. Il nostro pubblico si riconosce in ciò che facciamo e ci segue.

finaz

JANKADJSTRUMMER.: Ho assistito nel corso di questi anni a 2 vostri concerti e devo dire che in entrambi i casi la cosa che più mi ha colpito  è la vostra capacità di coinvolgimento del pubblico, è impossibile rimanere freddi, voi siete un live band capace di divertire ma senza avere uno stile musicale ben definito, i vostri testi sono impegnati a tratti rabbiosi ma nello stesso tempo  capaci anche di grandi passioni e d’amore, in che rapporti siete con il vostro pubblico, cosa cercate di trasmettere e la cosa più importante cosa ricevete?

Finaz: noi cerchiamo sempre di trasmettere la gioia della musica, della vita. A volta anche la fatica di vivere, di affrontare certe situazioni. Il tutto però con la leggerezza e la ironia della nostra toscanità. Nei nostri testi puoi trovare spesso figure grottesche, antieroi, ma anche ritratti di persone che impostano la loro esistenza sulla gentilezza, il rispetto per gli altri, l’ambiente. Non ritengo che Bandabardò sia un gruppo politicizzato, ufficialmente prendiamo posizioni partitiche o cosa. Ma la politica è imprescindibile perchè fa parte del nostro essere cittadini, è chiaro che certe posizioni possono sembrare vicino a qualcosa o qualcuno, è normale. Ma non saliamo sul palco per fare comizi piuttosto la nostra è denuncia di quello che non ci va e dichiariamo il nostro amore per le persone che invece fanno tanto per la nostra società. Nei testi più che di rabbia io parlerei di ironia ei ci esprimiamo più con metafore esistenziali rappresentando storie che secondo noi fanno pensare e riflettere. 

JANKADJSTRUMMER  parliamo un po’ della vostra musica: ho l’impressione che abbiate tantissime influenze che affondano radici sia nel cantautorato impegnato anni ’70 ma anche nel rock e nella musica popolare, un mix esplosivo che nei concerti diventa quasi una rito collettivo, il pubblico balla ma lo fa cantando cosa che è difficile che succeda in altri concerti, siete unici in questo, cosa muove secondo te questo atteggiamento, qual è il segreto?

Finaz:  la nostra musica è sempre stata caratterizzata dalla miscellanea di tanti generi differenti. Questo perchè siamo sei musicisti ognuno con la propria formazione, con i propri gusti, con la propria storia. Ci rispettiamo e cerchiamo di influenzarci a vicenda. Ecco perchè trovi la canzone d’autore, il rock anni settanta, il funky, il flamenco, lo swing…sono tutti veicoli per esprimere la nostra libertà di composizione. Ci fa sorridere quando ormai dopo più venti anni siamo diventati un genere. Qualcuno dopo un festival di Sanremo ci dice che “stanno copiando la vostra musica”…ritengo che sia impossibile perché non siamo un genere musicale, non basta chitarra acustica o un ritmo popolare rivestito di rock…siamo molto più complessi dietro l’ apparente semplicità.

JANKADJSTRUMMER:  per finire con la Banda Bardò, come festeggerete la vostra ultraventennale attività della band?  avete progetti  nel breve periodo? Oltre alla musica siete impegnati in altre attività collaterali?

Finaz:  Siiamo stati in tour costantemente per  oltre venti anni, festeggiamo stando finalmente a casa. A parte gli scherzi veramente ci siamo presi una pausa per dedicarci sia ai progetti personali, sia alla composizione del nuovo lavoro che giocoforza dovrà contenere sia un sunto della nostra storia, ma anche delineare il futuro cammino della banda. Unica cosa che facciamo è presentare al Giffoni film festival il documentario che sky arte sta producendo sui nostri venti anni. Anche qui noi abbiamo voluto dirigere i lavori e abbiamo coinvolto il nostro caro amico Carlo Lucarelli e ci siamo inventati una finta puntata di Blunotte in cui Carlo investiga sul mistero della bandabardò…come è stato possibile che sei freakkettoni sgangherati imperversassero per tanti anni in Italia e all’estero? Mah….

JANKADJSTRUMMER   Parliamo adesso della tua esperienza da solista, da dove nasce l’esigenza di esprimere la propria dimensione artistica e il proprio pensiero, in perfetta solitudine, senza i soliti compagni di viaggio? Tutto sommato oltre alla banda Bardò ti sei sempre prestato a molte collaborazioni con molti artisti anche internazionali che un po’ ti hanno dato l’opportunità di esprimerti al di fuori dalla routine della Banda, qual è a molla che è scattata?

Finaz :  la esigenza di “Guitar solo” è stata dettata semplicemente dal mio gusto per le sfide. Ho suonato con tantissimi artisti sia italiani che stranieri, ho calcato i palchi dei festival più prestigiosi. Cosa mi mancava? Affrontare un disco e un live in completa solitudine, soprattutto senza usare loops, sequenze registrate. Solo io è la mia chitarra e qualche effetto progettato da me medesimo.

JANKADJSTRUMMER: “Guitar solo”  lo ritengo un disco importante fuori dagli schemi in cui hai dimostrato di non avere rivali in quanto alla purezza del suono della tua chitarra acustica, sei soddisfatto del risultato?

Finaz:  sono molto soddisfatto. Io pensavo di dare vita a un progetto che si esaurisse nell’arco di un paio di mesi. Fai il cd, lo presenti, un piccolo tour…pensavo che fosse un progetto di nicchia, per chitarristi e amanti del genere. Invece sono in tour dallo scorso novembre e ho già collezionato più di 60 date, alcune radio passano i brani e sono presente nei più importanti festival come Il Medimex, Pistoia Blues, Sarzana Acoustic meeting, Franciacorta acustica… E prossimamente partirò anche per un giro estero che comprende non solo Europa ma anche Canada e Stati Uniti. Molto soddisfatto, anche perchè noto che il pubblico che viene ai concerti non è specializzato in chitarra e, inoltre, non segue neanche Bandabardò, vengono proprio per questo specifico progetto.

JANKADJSTRUMMER: nel disco è presente una cover di “ no surprises” dei Radiohead ma anche  il brano “blue Haze”,un bellissimo tributo al mito di  Jimi Hendrix, cosa ha rappresentato per te e in che cosa ti ha influenzato?

Finaz: Per quanto riguarda NO surprises è semplicemente un brano che adoro. Per quanto riguarda Hendrix…lui è tutto. L’inizio e la fine, alto e basso, destra e sinistra…un tributo che ogni musicista deve pagare. Il più grande.

JANKADJSTRUMMER: Sei un virtuoso della chitarra e come tale credo che tu passi molto tempo con lei, Cosa rappresenta per te? Un amore, una compagna, uno strumento di lavoro o cosa?

Finaz: semplicemente una parte del mio corpo e della mia mente. Inseparabile

JANKADJSTRUMMER:  Finaz, ti ringrazio tantissimo per la tua disponibilità.

Grazie a te janka

 

Intervista esclusiva a Finaz chitarrista della Banda Bardò a cura di Jankadjstrummerultima modifica: 2020-12-01T19:47:22+01:00da giancarlopellegrino