“TOMMY “ DEGLI WHO – soundtrack – by Jankadjstrummer

 A opera rock

tommy

La copertina richiama il mondo di Tommy: sbarre di metallo oltre il quale c’è il buio ma gabbiani bianchi riescono a volare oltre le sbarre, è la fantasia che vola via leggera!

  1. L’opera rock “Tommy” degli Who fu, dapprima un album storico, la sua prima uscita risale al 1969 e poi un grande film affidato alla magistrale regia di Ken Russell sei anni dopo. E’ un concept-album che ha fatto la storia del rock e credo sia stato un punto di riferimento per generazioni di rocker. Il cinema Universale di Firenze almeno una volta al mese, per anni, ha proposto il film, una pellicola coloratissima, psichedelica che fa da contrappeso all’oscurità in cui era costretto Tommy. In sala orde di giovani che cantavano in coro tutti i brani del film, rendevano quel posto magico, una immedesimazione collettiva con il personaggio. Tommy, infatti è la storia di un adolescente il cui padre è disperso in guerra mentre la madre si consola con un nuovo compagno, ma c’è un colpo di scena: il padre ritorna all’improvviso è uccide l’amante della moglie, Tommy assiste all’omicidio attraverso i riflessi di uno specchio e ne resta traumatizzato, uno schock che gli fa perdere la parola, l’udito e la vista, la storia assume connotati di riscatto attraverso una sorta di odissea che lo farà maturare e lo condurrà verso la luce. Sul suo cammino incontri strani ed inquietanti: il violento cugino kevin, lo zio schifosamente cattivo, il contatto con le droghe sintetiche. Tommy diventera’ un mago del  flipper attraverso il tatto e le vibrazioni. Un medico però si accorgerà che l’unico modo di comunicare di Tommy è attraverso gli specchi ma la madre non accetta questa bizzarra teoria e distrugge gli specchi di casa, questo crea in Tommy un contro-schock che avrà l’effetto miracoloso di restituirgli i sensi perduti. La storia è bella, è una metafora quasi autobiografica del chitarrista Pete Townshend; Tommy e’ un ragazzo che a causa del suo handicap dovrà imparare a vedere e scoprire il mondo con l’immaginazione, è una creatura acerba che non ha esperienze e nè conoscenze, chiuso nella sua prigione buia sente scorrere la sua vita senza che lui possa far nulla per afferrarla, si costruirà con la sua fantasia e l’immaginazione un suo mondo parallelo e solo quando la sua odissea si concluderà potrà diventare un giovane come tutti gli altri.  Pete Townshend viene dalla periferia degradata e l’unico mezzo che ha per sfuggire ad un triste destino è la fuga che lui riesce a progettare solo con la musica, Pete Townshend con i suoi WHO  è riuscito ad elevarsi, a salvarsi da un triste grigiore, un po’ come ha fatto Tommy che per sentirsi vivo e riuscire a comunicare con gli altri diventa il mago del flipper. Un capolavoro in cui gli Who riescono a fare una musica più patinata, più liscia rispetto allo standard quasi dannato ed ostico del loro rock, i testi sono un insieme di sensazioni, stati d’animo, sentimenti che rendono quasi reale la storia che raccontano. La musica diventa aulica con l’inserimento dell’orchestra nel celeberrimo brano che apre questa opera l’ “Overture”, poi canzoni che alternano momenti di commozione e tenerezza come “It’s A Boy”, a momenti di forte nervosismo come in “Amazing Journey” oppure la splendida “1921”, il brano che preferisco affidato alla voce struggente di Roger Daltrey,   Il calvario di Tommy è segnato e reso vivo da musiche e testi molto laconici, tristi che rendono bene il suo malessere, la sua sofferernza  “Eyesight To Blind ,”Christmas”, ma anche “Cousin Kevin” supportato da un bel coro etereo.  Molto particolare è il brano “Underture” che per sonorità riprende l’Overture ma qui il brano è gestito dal basso di Entwistle che indica il percorso violentato dalla chitarra rabbiosa elettrica di Townshend che surclassa la dolce melodia impressa dalla chitarra acustica. Un coretto e dei dolci rintocchi di piano introducono la stupenda “Pinball Wizard” qui la voce di   Daltrey si eleva e diventa evocativa. Il brano finalmente è arioso quasi a voler dare l’impressione di una ritrovata gioia di vivere di Tommy che riesce ad avere le prime gioie riuscendo a vincere le partite al flipper. Ancora un altro capolavoro con “Go To The Mirror” in cui è viva la voglia di ribellione nella voce combattiva di Daltrey e in quel riff chitarristico quasi rabbioso, salvo poi chiedere aiuto nel momento del cedimento, della crisi, con la celebre implorazione “see me, feel me, touch me, heal me!”.  Questi sono i passaggi cruciali del lavoro degli Who, quelli che imprimono valore alla storia: è vero ci sono altri brani significatici quali in “Smash The Mirror” in cui lo specchio si frantuma oppure “Sally Simpson” un brano in cui dapprima un piano e poi una stupenda chitarra acustica accompagna l’allegro canto di Daltrey, per finire con “I’m Free” in cui Tommy finalmente, dopo aver attraversato il suo calvario, rivede la luce. Daltrey riesce a dare voce a Tommy che è estasiato dai colori e dai suoni che riesce, ormai, a sentire che gli danno quella felicità che cercava a tutti in costi, Il finale”We’re Not Gonna Take It” diventa una preghiera laica di ringraziamento per la ritrovata felicità.
  1. Overture
  2. It’s A Boy
  3. 1921
  4. Amazing Journey
  5. Sparks
  6. Eyesight To The Blind (The Hawker)
  7. Christmas
  8. Cousin Kevin
  9. The Acid Queen
  10. Underture
  11. Do You Think It’s Alright?
  12. Fiddle About
  13. Pinball Wizard
  14. There’s A Doctor
  15. Go To The Mirror Boy!
  16. Tommy Can You Hear Me?
  17. Smash The Mirror
  18. Sensation
  19. Miracle Cure
  20. Sally Simpson
  21. I’m Free
  22. Welcome
  23. Tommy’s Holiday Camp
  24. We’re Not Gonna Take It

JANKADJSTRUMMER