Riascoltati per voi – BAUSTELLE – FANTASMA del 2013

 

BAUSTELLE – FANTASMA –  Marzo 2013

baustelleFantasma (Titoli di testa)

  1. Nessuno
  2. La morte (Non esiste più)
  3. Nessuno Muore
  4. Diorama
  5. Primo Principio Di Estinzione
  6. Monumentale
  7. Il Finale
  8. Fantasma (Intervallo)
  9. Cristina
  10. Il Futuro
  11. Secondo Principio Di Estinzione
  12. Maya Colpisce Ancora
  13. L’orizzonte Degli Eventi
  14. La Natura
  15. Contà L’inverni
  16. L’estinzione Della Razza Umana
  17. Radioattività
  18. Fantasma (Titoli di coda)

I Baustelle ne hanno fatto di strada, partiti dall’underground si sono conquistati  un bel seguito di fans, probabilmente per quella voglia di cambiare rotta  che li ha sempre contraddistinti e perchè non si sono mai lasciati condizionare  dal successo che li avrebbe voluti ripiegati su stessi  ma la  band di Montepulciano  non si è mai prestata a questo gioco e in questa sesta prova hanno di nuovo virato lasciandosi alle spalle quegli echi di folk  e di quella formula di canzone intrisa di riferimenti colti per tentare una operazione complicatissima: trattare il disco come un vero e proprio cortometraggio con tanto di titoli di testa/intervallo/titoli di coda inframmezzati da atmosfere catastrofiche pervase di angosce e di tante tensioni accompagnate  da una colonna sonora di ispirazione morriconiana.  Fantasma non è un disco facile anzi direi piuttosto complicato e di non facile decifrazione, le tematiche mescolano come afferma Francesco Bianconi “sesso orale e santità” oppure terra e cielo  “Bisogna avere fede / navigare nello spazio siderale / presupporre l’aldilà / chè siamo troppo avvezzi a stare male” (Radioattività), oppure  “potremo anche avere altre donne da amare / sconfiggere l’ansia e la fragilità / e magari tornare a sbronzarci sul serio / nella stessa taverna di vent’anni fa” (Il futuro). Gli arrangiamenti della polacca Film Harmony Orchestra di Wroclaw, diretta da Enrico Gabrielli, molto aulici e sofisticati a volte diventano una trappola perché rendono i brani troppo seriosi e se vogliamo un po’ noiosi e pesanti,come ad esempio in Cristina oppure ne l’ estinzione della razza umana. Un album, come dicevo,  è caratterizzato dalla  provocazione e dal continuo mutamento di umore quale sintomo di una maturità stilistica e musicale: “Ciò che siamo stati non saremo più” -, anche a costo di deludere. I brani  sono  molto accattivanti  ma solo raramente si fa cenno alla bellezza, si parla di felicità solo ne “La morte (non esiste più)”, visione estatica di un romantico che deve fuggire la realtà per trovare un briciolo di cuore e poter andare avanti, il resto diventa oscurità, pessimismo che alberga in Diorama e sopratutto nella già citata Il futuro, ricordi impressi nella memoria di una gita romana che diventano malinconici: “Il passato adesso è piccolo / ma so ricordarmelo / Io, Gianluca, Rocco e Nicolas / felici nel traffico / di un marciapiede del Pigneto vite fa“. Questi  affreschi di tipo cinematografico sono per i Baustelle la poesia, linfa vitale della vita al contrario del tubo catodico che incarna invece lo squallore del genere umano “Il figlio di troia che appalta la Rai” (Nessuno) e “le antenne di Segrate” che emanano “i segnali ineluttabili del vuoto che verrà” (Maya colpisce ancora). Ancora storie crepuscolari in Monumentale, un ode ai cimiteri dal sapore foscoliano e  Conta l’inverni, dove Bianconi racconta, da una fredda cella, una storia d’amore noir e sanguinosa ( uccide l’amore della sua vita), utilizzando – per la prima volta – il dialetto. Il fantasma del titolo sarà forse il fantasma della nostra esistenza, qualcosa che riappare nella realtà delle nostre vite ma queste sono tutte domande senza risposte come si conviene alla poesia di cui Francesco Bianconi è un grande cultore.

JANKADJSTRUMMER

Riascoltati per voi – BAUSTELLE – FANTASMA del 2013ultima modifica: 2020-05-16T16:58:07+02:00da giancarlopellegrino