Syd Barrett Il Pifferaio magico dei Pink Floyd (il fiabesco in Piper)

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ᵀʰᵉ ᴾⁱᵖᵉʳ ᵃᵗ ᵗʰᵉ ᴳᵃᵗᵉˢ ᵒᶠ ᴰᵃʷⁿ

the piper

Nell’agosto del 1967 i Pink Floyd pubblicano il loro album, registrato negli studi EMI di Abbey Road, nello studio accanto a quello in cui I Beatles stavano incidendo il loro “Sergeant Pepper’s Lonely Heart Club Band”.  “ᵀʰᵉ ᴾⁱᵖᵉʳ ᵃᵗ ᵗʰᵉ ᴳᵃᵗᵉˢ ᵒᶠ ᴰᵃʷⁿ”, (il pifferaio ai cancelli dell’alba), è il titolo del settimo capitolo di “The Wind in The Willows” (il già citato “Il vento tra i salici”) di Kenneth Grahame, classico della letteratura inglese per ragazzi, pubblicato nel 1908, che ha per protagonisti degli animali antropomorfizzati,  ed è tra le letture più amate da Barrett. Tale capitolo narra l’incontro tra il Topo, la Talpa e il dio Pan, annunciato da una musica celestiale di flauto che funge da rappresentante stesso della natura. Un incontro che viene presentato come una visione al termine della quale i due animali, sconvolti, cadono in un sonno misterioso che farà loro dimenticare i fantastici avvenimenti delle ultime ore.

Tutto “ᴾⁱᵖᵉʳ” è imperniato sul tema fiabesco e favolistico, sulla visione di mondi differenti, l’immagine “sorprendente e splendida e bellissima”, per usare le parole di Grahame ne “Il vento tra i salici”, lascia stupefatti. Oltre a Grahame, non mancano riferimenti al “Signore degli Anelli” di Tolkien, allora, ma in parte anche oggi, per motivi diversi, al centro dell’attenzione di tanto pubblico giovanile (e dei musicisti di quegli anni).

Certo, delle atmosfere bucoliche del testo originale di Grahame, nella musica di ᵀʰᵉ ᴾⁱᵖᵉʳ resta poco; qui la fiaba, intesa come visione, non è riferita soltanto alle classiche ambientazioni della letteratura, anzi si sposta in direzione completamente diverse. Un primo filone è quello “spaziale”, ben rappresentato da brani come Astronomy Domine e Interstellar Overdrive  (probabilmente generato dalla passione di Barrett per l’astronomia); un secondo filone si ispira ad una visione distorta della vita quotidiana, come in Lucifer Sam e Bike. Altre composizioni paiono ispirarsi agli effetti lisergici dell’ᴸˢᴰ di cui Barrett faceva un uso smodato.

In questo primo post presentaziamo di quei brani che, sia sotto l’aspetto testuale che espositivo, presentano maggiori legami con l’immaginario fiabesco e letterario fantastico.

Matilda Mather

Questa canzone descrive quella zona grigia tra la fiaba narrata da una mamma e il sonno.

Ξ ᴵˡ ᵗᵉˢᵗᵒ❂❂⪼

There was a king who ruled the land
His majesty was in command
With silver eyes the scarlet eagle
Showered silver on the  people
Oh mother, tell me more
Why do you have to leave me there
Hangong in my infant air
Waiting
You only have to read the lines
They’re scribbly black
And everything
Shines

(C’era un re che regnava sulla contrada/Sua Maestà aveva il dominio/Con occhi argentati, l’aquila scarlatta/Inondava gli uomini d’argento – Oh madre, raccontami ancora/Perché vuoi lasciarmi là/proteso in un aria di infantile/Attesa? – Devi solo leggere tra le righe/Neri scarabocchi/ e tutto/riluce).

L’attacco è il classico “c’era una volta”, un marcatore stilistico della fiaba, mentre il ritornello mostra tutta la disperazione del bimbo, abbandonato nell’oscurità della notte, che supplica la propria madre di continuare a leggere per scacciare con l’incantesimo della sua voce i mostri in agguato nel buio.

Across the stream with wooden shoes
Bells to tell the king the news
A thousand misty riders climb up
Higher, once upon a time
Wandering and dreaming
The words had different meaning
Yes they did
For all the time spent in that view
The doll’s house darkness old perfume
And fairy stories held me high
On clouds of sunshine floating by
Oh Mother, tell me more
Tell me more

(Attraverso la corrente con scarpe di legno/Campane annunciano le novità al re/mille cavalieri nebulosi si arrampicano/Alti, più in alto, tanto tampo fa – Sognare e vagabondare/parole di senso diverso/di sensi diversi – Per tutto il tempo di quella visione/Vecchio profumo dell’oscurità  della casa delle bambole/E antiche fiabe mi hanno innalzato/in un fluttuare di nuvole lucenti – Oh madre, raccontami ancora/raccontami ancora).

Nella seconda parte, che prosegue tra cavalieri con scarpe di legno e campane in cerca del re, narrazione e realtà si fondono per comporre l’immagine di quella stanza di quel  “vecchio profumo dell’oscurità della casa delle bambole” che è stato lo sfondo di tutte le storie raccontate a Syd quando era un bambino. Uno sguardo all’indietro, verso un’infanzia felice ma anche irragiungibile, come il sogno di quella tranquillità interiore cui Barrett aspirava, ma non riusciva a trovare, nonostante il successo professionale,la stima dei compagni, l’ammirazione da parte del pubblico.

Flaming☊

Anche questa canzone guarda all’infanzia e all’immaginario fiabesco come sua principale fonte d’ispirazione. In questa canzone Barrett accosta le visioni bucoliche della campagna della sua verde Cambridge alle visioni provocate dall’uso di stupefacenti. Nel gergo della droga in uso all’epoca, infatti, “Flaming”descrive l’effetto di maggiore luminosità percepito nei confronti di alcuni oggetti durante il trip da lsd e l’effetto liberatorio e di regressione tipico dell’effetto dell’acido lisergico ha suggerito a molti un immaginario fatato.

Ξ ᴵˡ ᵗᵉˢᵗᵒ❂❂⪼

Alone in the clouds all blue
Lying on an eiderdown
Yippie, you can’t see me
But I see you
Lazing in a foggy dew
Sitting on an unicorn
No fear, You can’t hear me
But I can you
Watching buttercups the light
Sleeping on a dandelion,
Too much. I won’t touch you
But then I might
Swimming through the starlit sky
Travelling by telephone
Hey, ho, here we go
Ever so high.

(Solo tra le nubi blu/sdraiato su un piumino/Ehilà tu non mi vedi/Ma io si – Ozioso tra brume di rugiada/cavalco un unicorno/tranquilla: tu non mi senti/ma io si – Guardo ranuncoli che catturano luce/dormo su un dente di leone/E’ troppo: non ti toccherò/eppure potrei – Nuoto per il cielo   stellato/ viaggio per telefono/ehilà, su andiamo/sempre più alti).

Il protagonista guarda le nuvole, sdraiato su un prato, una coperta alle spalle, i suoi amici intenti a giocare a nascondino. Subito nel testo entrano elementi fantastici, un unicorno pronto a farsi cavalcare, si può dormire cullati all’interno di un fiore, si può viaggiare attraverso i fili del telefono, come scrive Barrett con estrema naturalezza.

The gnome☊

Arriviamo al fantasy. Come tanti giovani della sua età Barrett amava Tolkien, al punto da dedicare una canzone allo gnomo Grimble Grumble, che ricoda molto da vicino nelle sue abitudini gli hobbit protagonisti delle sue opere più famose. La narrazione segue sin dall’incipit lo schema di una storia che viene raccontata.

Ξ ᴵˡ ᵗᵉˢᵗᵒ❂❂⪼

I want to tell you a story
‘bout a little man, if I can
A gnome named Grimble Grumble
A little gnomes
Stay in their homes
Eating, sleeping, drinking their wine
He wore a scarlet tunic
A blue-green hood
He looked quite good
He had a big adventure
Amidst the grass
Fresh air at last
Wining, dining, biding his time
And then one day, hooray,
Another way for gnomes to say, hooray
Look at the sky, look at the river,
Isn’t it good
Look at the sky, look at the river
Isn’t it good
Wining, finding places to go
Ant then one day, hooray
Another way for gnomes to say, hooray

(Vorrei raccontarvi una storia/Parlo di un piccolo uomo/se ci riesco/uno gnomo di nome Grimble Grumble/e I piccolo gnomi/se ne stanno a casa/a mangiare, dormire/bersi il vino – Portava una tunica scarlatta/un cappuccio verde e blu/niente male/visse una grande avventura/in mezzo all’erba/all’aria infine fresca/bevendo, mangiando, passando il tempo – E infine un giorno: urrà – Un altro modo da gnomi per dire: urrà – Guarda quel cielo, guarda quel fiume/non è bello? Guarda quel cielo, guarda quel fiume/non è bello?/ Vino, scoperta di luoghi nuovi – E infine un giorno: urrà/Un altro modo da gnomi per dire:urrà.)

Barrett evoca un mondo di colori e di sensazioni, immagini, con poche pennellate, sicure e incisive, che formano con la musica che le accompagna un unicum inscindibile.

ᶜʳᵒˢˢᴾᵘʳᵖᵒˢᵉˢ

Syd Barrett Il Pifferaio magico dei Pink Floyd (i primi singoli)

Syd Barrett Il Pifferaio magico dei Pink Floyd (il fiabesco in Piper)ultima modifica: 2022-11-18T21:39:41+01:00da millenium.21

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