Quando si apre lo scrigno dei segreti, spuntano delle autentiche gemme, avvolte in un alone leggendario.
“Set The Controls For the Heart of the Sun” è un brano scritto durante le sessioni di “The Piper at the Gates of Dawn” (1967), pubblicato nel successivo “A Saucerful of Secrets” (1968). Riguardo la sua genesi, circolano differenti teorie. Secondo alcuni, è l’unico brano dei Pink Floyd ad essere stato suonato da tutti e cinque i membri dell’epoca, vedendo la presenza contemporanea di Barrett e Gilmour ad incidere le diverse parti di chitarra; secondo altri, Barrett suonò una slide guitar nella versione iniziale, mentre la versione definitiva, pubblicata in Saucerful vedrebbe la presenza del solo Gilmour.
Il titolo del brano si ispira al romanzo “La morbida macchina” di William S. Burroughs; riguardo al testo, Roger Waters si è servito di una raccolta di poesie cinesi della dinastia Tang. L’accostamento casuale di alcune frasi sembra richiama la tecnica del cut-up utilizzata dallo scrittore statunitense nella composizione dei suoi romanzi. Il risultato evoca una filosofica poesia d’amore dagli intarsi psichedelici, in una crescente inquietudine di fronte alla contemplazione dell’ignoto, e merita un’attenta lettura.
A poco a poco la notte gira
Contando le foglie che tremano all’alba
I fiori di loto si appoggiano l’uno
all’altro con desiderio
Sotto la grondaia riposa la rondine
Regolate i comandi del cuore del sole
Oltre la montagna scruti l’osservatore
Spezzando l’oscurità, svegliando la vite
Un poco di amore di amore è un poco di ombra
L’amore è l’ombra che fa maturare il vino
Regolate i comandi del cuore del sole
Il cuore del sole
Ne è testimone l’uomo che delira davanti al muro
Tracciando la forma della sua domanda al cielo
Se il sole cadrà la sera
Ricorderà la lezione del donare?
Regolate i comandi del cuore del sole
Il cuore del sole.
La composizione strumentale accurata della floyd band replica la sinuosità mistica del testo, poggia sulla frase di basso fondo e cupo d’apertura spolverato dalla magia dei piatti reiterato e illuminato da note di vibrafono persistente fino a far prendere il volo al tema con le improvvisazioni d’organo nella parte centrale che sciorina stelle sonore fino all’epilogo del brano (note di Mille). Mason alterna la batteria all’utilizzo dei timpani. Nelle improvvisazioni d’organo Wright utilizza il Farfisa Compact Duo.
“Set The Controls” è divenuto uno dei capisaldi delle esibizioni live nell’era precedente la pubblicazione di “Dark Side of the Moon”. Dal vivo la canzone veniva rallentata e dilatata fino alla trance, con escursioni nella psichedelia più spinta. Esistono diverse tracce reperibili in rete. A livello di registrazioni ufficiali, le versioni presenti nel Vol. I di “Ummagumma ” (1969) e il “Live at Pompeii” (1972).
Il brano è stato ripreso da Roger Waters in alcune sue tournée soliste; tra le versioni editate, quella presente nel CD/DVD “In the Flesh (Live)“ (2000). Infine i “Nick Mason’s Saucerful of Secrets” capeggiati dall’ex batterista Floyd , nel loro “Live at the Roundhouse” (2020).
CrossPurposesMillenium21
*
note di Mille
Nota a margine.
Il romanzo di Burroughs “La morbida macchina” (1961) ha anche dato il nome ad un gruppo coevo ai Pink Floyd e che, insieme ad essi, ha rappresentato una delle formazioni più importanti della scena psichedelica (e poi progressive) britannica di quegli anni: i The Soft Machine. Come molti sapranno, la carriera dei Soft Machine fu condizionata dall’incidente occorso al loro batterista (e voce) Robert Wyatt che lo rese paraplegico dalla vita in giù.
Facendo un po’ di CrossOver, Wyatt è un grande amico di David Gilmour ed è comparso in due DVD della sua carriera solista, specificatamente:
1) David Gilmour in Concert, che documenta il meltdown Concert del giugno 2001 alla Royal Festival Hall di Londra . In quell’occasione Wyatt affianca Gilmour nel canto di Comfortably Numb, cantando le strofe che furono di Waters:
https://www.youtube.com/watch?v=_YpfzmAQvoc
2) Remember that night, Live at the Royal Albert Hall: documenta il concerto tenuto nel maggio 2006 durante il tour di On an Island. In quell’occasione Robert Wyatt partecipa all’esecuzione della Then I Close My Eyes con una struggente esecuzione alla cornetta.
https://www.youtube.com/watch?v=FczzefszNEc
I
Tante curiosità condivisioni e collaborazioni che restano magiche. Grazie per le note a margine.
Pensavo che è facile conoscere i Classici rock, prog eo psichedelici, e tutti quei brani musicali che sono diventati un patrimonio collettivo, ascoltati e cantati da tutti ma è quando si entra nel cuore di una tracklist che si scopre il percorso virtuoso portante.
Ascoltando Set the controls ho pienamente apprezzato la composizione, seguendo il fraseggio musicale degli strumenti, distinguendoli all’interno del lavoro, realizzando il momento del loro intervento.
Tecnicamente è stata l’operazione che mi ha convinto totalmente della bellezza espressiva del brano e della bravura esecutiva dei Pink Floyd nel creare atmosfere magiche in grado di far volare la mente nell’Universo.In particolare nell’esecuzione per “Live at Pompeii” di cui il video rende esatti impegno e intensità.
Nel complesso del lavoro di Millenium21 dove si tentano aspetti inediti e che provengono dalle proprie esperienze musicali “Pink Floyd Regolate i comandi del cuore del sole” arriva puntuale.
Mi sono divertita inoltre a cercare una copertina speciale, una pubblicazione LIMITED EDITION con una cover più che calzante alle Ⲋⲧⲉⳑⳑⲉ Ⲋⲟⲛⲟⲅⲉ viste e sentite durante l’esecuzione del brano – ησᴛє ∂ι Mιℓℓє.
ຕɪƖƖє ᴘєя ຕɪƖƖє ᴘєя ຕɪƖƖє
ѕᴛєƖƖє
Dopo um mese di stop forzato dovuto al malfunzionamento della piattaforma wp, ho cercato di tornare allo spirito originale del primo post, con quel senso di scoperta e avventura. Pompeii è stato lo switch off della loro carriera, dalla prima fase psichedelica che ben documenta al meglio della loro resa alle canzoni di Dark Side of The Moon che erano già in gestazione, come testimoniano alcuni spezzoni di quel docufilm concerto. Meriterebbe una trattazione a parte proprio per il significato che ha assunto quel filmato, che è molto più di un semplice live, è un connubio tra musica e arte. Prima o poi si arriverà anche a quello.
*****porto una piccola nota orientale***** il tempo Tang è stata l’epoca d’oro della poesia cinese con il poeta celeste Li Bai e il il sacro vate Du Fu
“Corrente alata, 3.000 metri diritta, fiume d’argento calato giù dal nono cielo”
“Meglio morire se le parole non lasciano un segno”
@@@@@@@@@@H♥
Grazie @Haru sarebbe interessante capire come e quale viaggio/ricerca abbia fatto Waters nelle poesie del tempo Tang; di fatto le suggestioni orientali sono state sempre esplorate dal rock : basta ricordare i “soggiorni” dei Beatles in India. Ciò insieme ad altri ingredienti espressivi, mi vengono in mente surrealtà e mise en abyme, vale a dire una miscellanea di riferimenti culturali e tecniche che sono stati, e sono a disposizione, nella storia delle narrazioni Mιℓℓє.