Diabete familiare dell’adulto, dal Ministero 130.000 euro al progetto di ricerca dell’IRCC Casa Sollievo della Sofferenza-Redazione World News Web 24-

la biologa Serena Pezzilli - 1 cut

Nell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza, per prevenire la malattia ed offrire terapie avanzate ai pazienti, si è creata da tempo una rete di assistenza che, partendo dall’età pediatrica, passando poi per quella adulta, e fino all’età anziana, copre tutte le necessità assistenziali con terapie avanzate e ampio uso di tecnologie innovative.In questa rete – per tentare di identificare con precisione il tipo di diabete, per incrementare la conoscenza e migliorare le terapie – è fondamentale anche l’apporto della ricerca, all’interno della quale si adoperano giovani ricercatori come la biologa Serena Pezzilli, risultata vincitrice, nel luglio 2020, di uno “Starting grant” da 130.000 euro del Ministero della Salute, una borsa di studio per ricercatori agli esordi di carriera.Il progetto finanziato si inserisce in una linea di ricerca molto più ampia grazie alla quale, negli ultimi anni, si è arrivati ad identificare una nuova forma di diabete familiare dell’adulto (Familial Diabetes of the Adulthood, FDA, in inglese) e nuovi geni responsabili di questa forma di malattia.L’FDA coinvolge circa il 3% dei pazienti adulti che, sebbene presentino una diagnosi di diabete di tipo 2, sono, invece, affetti da una forma di diabete multigenerazionale, presente all’interno di famiglie in almeno 3 generazioni, che molto ricorda la trasmissione autosomica dominante del diabete monogenico. Tuttavia, a differenza di quest’ultimo, le cause genetiche alla base dell’iperglicemia, non sono state ancora chiarite.

 

L’Università di Foggia laurea circa 250 nuovi infermieri Per L’Emergenza Coronavirus-Redazione World News Web 24-

Universita'Fg(2)L’Università di Foggia, con i sui Corsi di Laurea in Infermieristica, risponde tempestivamente alle esigenze del sistema sanitario nazionale, gravemente provato dall’attuale situazione emergenziale. Si stanno svolgendo in questi giorni, in modalità telematica e in piena sicurezza, le sedute di laurea presso le cinque differenti sedi di Foggia, Barletta, San Giovanni Rotondo, Matera, Lagonegro (Pz). Grazie al notevole sforzo organizzativo dei Dipartimenti di Area Medica, entro la fine della prossima settimana, 235 nuovi infermieri acquisiranno il titolo che gli permetterà di operare negli ospedali, così duramente impegnati sul fronte della battaglia contro il Covid-19.Per la sessione autunnale sono state predisposte cinque commissioni e altrettante sedute di laurea, che consentiranno di portare al conseguimento del titolo di dottore in Infermieristica 75 studenti a Foggia, 26 a Matera, 19 a San Giovanni Rotondo, 72 a Barletta e 20 a Lagonegro (PZ). Saranno in tutto 50 i neo infermieri laureati in Basilicata, risorse che contribuiranno a sostenere il fabbisogno di un’altra regione gravemente provata dall’incremento dei contagi.“In un momento critico come quello che stiamo fronteggiando, ciascuno è chiamato a fare la propria parte. Il nostro Ateneo è impegnato su vari aspetti e sotto il profilo formativo non si sono registrate interruzioni. Ci auguriamo che le nuove risorse possano essere prontamente assorbite dal sistema ed essere di supporto alle strutture sanitarie in queste ore difficili – ha dichiarato il prof. Gaetano Serviddio, direttore del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Foggia –  Intendiamo inoltre mettere in campo un ulteriore sforzo: chiederemo, infatti, al MIUR l’autorizzazione a prevedere una sessione supplementare di laurea, da espletarsi entro fine gennaio. Notevole, in questi mesi così complicati, è stato l’impegno di presidenti dei Corsi di Laurea, dei coordinatori di tirocinio e del personale amministrativo di supporto che, malgrado le difficili condizioni ambientali, hanno reso possibile rispettare la tabella di marcia delle sedute di laurea di novembre – ha aggiunto il prof. Serviddio – Un ringraziamento va alle Direzioni strategiche delle Aziende ospedaliere che hanno operato in sinergia con l’Università per garantire tamponi e DPI e hanno permesso lo svolgimento dei tirocini, necessari al raggiungimento dei requisiti per le lauree.