Ci sono persone che vanno e persone che restano. Io voglio essere una persona che resta non una persona che se ne va. Se te ne vai tu e poi torni, non vuol dire che io resterò per sempre. Resterò solo il tempo necessario per capire se vale la pena non andarsene.
Quante volte avete detto “ti amo”? Una, dieci, cento volte? Ora pensate: quante volte avete creduto in quel “ti amo”? Quante volte quel “ti amo” è stato percepito come la dimostrazione di un sentimento? Quante volte è bastato dirlo? Quante volte, invece, quel “ti amo” si è reso concreto? Quanti vuoti ha coperto col tempo?
Pensandoci, basterebbe stringersi, trovarsi, incontrarsi con le mani.
Ogni persona che è entrata nella nostra vita ha contribuito, a suo modo, a farci essere quello che siamo oggi. Ogni incontro fatto, nei modi più diversi, ha messo alla luce qualcosa di noi. Ognuno ha scritto, con o senza volontà, una pagina del nostro cuore.
Ogni singola emozione è stata da noi assorbita e anche un po’ cercata. Io, ho sempre cercato in chi mi ha circondato [e mi circonda] quel qualcosa che ha dato e da alla mia esistenza un motivo per renderla migliore. Ho cercato, ancor di più, persone pronte a ricevere, perché non c’è cosa più bella che donare quello che abbiamo dentro sapendo che c’è qualcuno pronto ad accoglierlo. Ho deciso poi, di colorare le mie e le loro giornate.
Con pazienza, ho raccolto e conservato quei piccoli pezzi “di bene” ricevuti e insieme ho formato il quadro che rappresenta il mio quotidiano. Piccoli pezzi che vibrano e danno uno stimolo ad andare avanti, come tante piccole riserve d’energia. Energia pronta ad essere subito trasformata e spesa sotto forma di altro bene, di amicizia e amore.
Ricorda: tra i tanti pezzi che conservo nel mio cuore, c’è anche il tuo.